Natale a Silent Hill

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La locandina del film.
« Onestamente, non ricordo cosa mi ero fumato quando ho dato la mia approvazione per questo film. »
(Hideo Kojima parla a nome della Konami.)
« Ahò, ma anvedi che questo sta a scopà più di me? »
(Christian De Sica al suo incontro con Pyramid Head.)
« Il miglior cinepanettone del nuovo millennio. »
(Recensione di Multiplayer.it sul film.)

Natale a Silent Hill è un film dell'anno 1000 più gli anni di tua sorella, diretto da Neri Regista per Caso. La pellicola rientra nella serie dei millemila e apparentemente inesauribili Natale da qualche parte, precisamente si piazza tra “Natale a Kabul” e “Natale ad Atlantide”. Il cast vede tra i suoi componenti la ricongiunta coppia comica Boldi – De Sica, obbligati dalla Corte Europea di giustizia a riunirsi e dimezzare così i propri prodotti cinematografici annuali, con grande sollievo del genere umano.

Premessa pruriginosa

Il ragionier Fumagalli (Massimo Boldi), milanese di Milano, dopo una massacrante giornata trascorsa a lavurè, lavurè e lavurè (perché lui è del NORD, e deve risaltare la differenza con i personaggi fancazzisti del SUD) sta facendo rotta verso casa, a bordo della sua Volkswagen Polo versione 4.0. La vettura è opportunamente inquadrata in tutte le sue componenti, compreso il super tecnologicissimo schermo al plasma sul volante, dato che la Volkswagen ci mette dei bei soldi, per produrre il film. Una volta trovato parcheggio, logicamente a trecento chilometri da casa (lui è del NORD, e al NORD non si trova MAI parcheggio sotto casa, in netto contrasto con i personaggi del SUD, i quali invece trovano SEMPRE parcheggio sotto casa), il ragioniere si chiude la mano nella portiera, dando vita ad una spassosissima gag con un apposito Enzo Salvi, nel ruolo di un macellaio che per tutto il film passerà di lì per caso.

- Boldi: “Bestia che dolore! Ho trovato parcheggio a trecento chilometri da casa e mi sono chiuso la mano nella portiera!”
- Salvi: “Ahò! Ma non lo vedi commme sto? Ma che voi a chicco? Che c'hai? Mamma mia... Ma non lo vedi comme sto?”
- Boldi: “Bestia che dolore! Mi aiuti lei! Cazzaro de Roma! Io sono un uomo del NORD, che lavora, lavora e lavora!”
- Salvi: “Ma vaffanculo a chicco!”
- Boldi: “Ma vada a fanculo lei! Bestia che dolore!”

Una volta liberata la mano, il ragioniere, munito di espressione da maniaco sessuale, come solo Boldi sa farne, entra nel suo appartamento (rigorosamente arredato dalla Scavolini, che ci mette dei bei soldi, per produrre il film) e si dirige verso la camera da letto. Qui, si odono dei gemiti tipo muffloni in calore, e il Fumagalli si ferma un attimo ad origliare dalla porta.

Il ragionier Fumagalli torna a casa dalla moglie.
- Voce maschile: “Ahò, che animale che so! A me Harry Potter co' quei due occhialoni me fa na' pippa!”
- Voce femminile: “Ah... Romolo... Tu sì che sai soddisfare una donna... Non come quel mollaccione di mio marito...”
- Voce maschile: “Viè qua a' bella! Che mo' manco te lo ricordi più chi è tu' marito!”

Il Fumagalli, strabuzzando gli occhi, come solo Boldi sa strabuzzare gli occhi, fa irruzione nella camera da letto, e indovinate un po' cosa trova? Sì, è lui, Christian De Sica! A letto con la moglie strafiga del Fumagalli, interpretata da una Elena Santarelli in forma smagliante.

- Boldi: “Bestia che dolore interiore! Mia moglie mi tradisce con un romano de' Roma!”

A questo punto De Sica, coprendosi con il lenzuolo a mo' di toga, si alza con aria solenne (scatta la generosa inquadratura alle tette della Santarelli).

- De Sica: “Ma come si permette? Io sono il Marchese Romolo Maria De Scoponis! Sono qui per assicurarmi che sua moglie sia rifornita a dovere di joie de vivre!”
- Boldi: “Cipollina! Come hai potuto? Io che ho sempre lavorato, lavorato e lavorato. Al contrario di questo scansafatiche meridionale!”
- De Sica: “Ma come si permette? Io sono il Marchese Romolo Maria De Scoponis e mi degno di appartenere alla nobiltà dell'urbe!”
Sì! Anche in questo film trombo come un coniglio...


Il ragioniere, con una faccia sconvolta dall'ira, di quelle facce sconvolte dall'ira che solo Boldi sa fare, si avventa contro il marchese.


- Boldi: “Te la do io l'urbe! Terùn d'un terùn!”


La moglie del Fumagalli cerca di dividere i due litiganti, completamente nuda (altra generosa inquadratura alle tette). Proprio quando sembra che il ragioniere stia per strangolare il marchese, quest'ultimo gli assesta un bel calcio ai genitali, mandandolo KO, come solo Boldi sa andare KO.


- Boldi: “Bestia che dolore!”
- Santarelli: “Caro, ti senti bene?”
- De Sica: “E mi scusi ragioniere, ma lei non può essere così irruento, ahò...”

Rivelazioni di cui a nessuno importava una mazza

Il marchese, aggiustandosi la toga-lenzuolo, fa per uscire dalla stanza, quando una bambina compare sulla soglia. Trattasi delle figlia del Fumagalli, che con voce alla Linda Blair degli anni d'oro, inizia a scandire in una cantilena inquietante le parole Silent Hill.


- De Sica: “Ma come ti permetti di scandire in una cantilena inquietante le parole “Silent Hill”? Io sono il Marchese Romolo Maria De Scoponis! Adesso levate dalle palle, a nana!”
- Bambina: “Silent Hill... Silent Hill... Casa... Devo tornare a Silent Hill...”
- De Sica: “A ma allora! Senti piccola, te voi andà a fa' na bella vacanza? Eh? Vattene a piglià un bel gelato a Ostia! Adesso nun me rompe più i coglioni!”
Non ancora... Adesso siamo a Milano.

Romolo si appresta quindi a spingere via la bambina, ma si blocca improvvisamente, fissandola sconcertato, ha luogo un piccolo flashback, nel quale ci viene mostrato un giovane marchese ripassarsi la prima moglie del Fumagalli, nonché madre della bambina. Il ragioniere, ripresosi dal colpo, si avvicina ai due, facendo scorrere lo sguardo alternativamente dall'uno all'altra, interrogativo, come solo Boldi sa essere interrogativo. Il marchese, imbarazzato, si volta verso il ragioniere.


- De Sica: “Caro ragioniere, mi duole comunicarle che questa creatura è in realtà un frutto del mio seme. Dato sì che la madre era una gran mignottona conosciuta in tutta Frosinone.”
- Boldi: “Bestia che dolore! La bambina che ho cresciuto è in realtà la figlia naturale di un romano de' Roma!”
- De Sica: “Suvvia ragioniere, non faccia il bambino! Sono quei casi della vita che a volte ognuno di noi incontra. Quindi, adesso, portiamo la bambina a Silent Hill che il film deve andare avanti.”
- Boldi: “Cipollina... Come ci arriviamo a Silent Hill?”
- Bambina: “Sotto Bologna, poi da lì chiediamo papà...”
- Boldi: “Ti pareva che non toccava andare in Terronia!”
- De Sica: “Ahò! Ragioniere! Calma! Ma che Terronia e Terronia! Ma come si permette di fare il leghista? Io sono il Marchese Romolo Maria De Scoponis sa...”
- Boldi: “Prendiamo la sua di macchina?”
- De Sica: “Ahò! Ragioniere! Non faccia il taccagno!”


La vicenda entra nel vivo e si muore dal ridere, o si muore e basta

L'attrice, nel ruolo della figlia del ragioniere e del marchese, poco prima che il film le distruggesse la carriera.

Così, l'allegro trio si avvia alla volta di Silent Hill, e grazie al superbo navigatore satellitare della Polo, in dotazione solo nella 4.0, come fa notare il ragioniere, nel modo in cui solo Boldi sa far notare le cose, arriva in West Virginia, provincia di Campobasso, in un battibaleno. Tuttavia, non si riesce a trovare la strada per Silent Hill, indi per cui i tre si fermano presso una tavola calda sulla strada, allo scopo di chiedere informazioni.

- De Sica: “Mi perdoni, cara cameriera, io sono il Marchese Romolo Maria De Scoponis, e desidero sapere la via più breve per Silent Hill.”
- Cameriera: “Silent Hill? Nessuna strada ci va più, ormai, è una città abbandonata, da quando c'è stato l'incendio...”
- Boldi: “Ma va là! Non sarà mica peggio di Napoli...”
- De Sica: “Ragioniere! Invece de fa' battute, dia una mazzetta alla signorina, per farle ricordare la strada. Gradirebbe una mazzetta, signorina?”
- Cameriera: “Eh, magari.”
- Boldi: “Uhè! Ma cosa l'è questa storia? Dopo che abbiamo preso la mia macchina e fatto benzina con i miei soldi, devo dare anche mazzette a destra e a manca?”
- De Sica: “Eeeeeeee... Che sarà mai? Se proprio ci tiene tanto, le ridarò sti' soldi quando saremo di ritorno alla mia magione ai Parioli...”


Il ragioniere, scazzato come solo Boldi sa essere scazzato, tira fuori dal portafogli due banconote da cinquanta euro.


- De Sica: “Abbondi ragioniere, abbondi...”


Fumagalli finisce così per passare all'avida cameriera duecento euro sull'unghia.


- Cameriera: “Sempre dritti per trenta chilometri, poi la prima a destra.”


Nel parcheggio della tavola calda, la figlia del Fumagalli ma che in realtà è la figlia del marchese, ha deciso di farsi venire un attacco isterico perché qualcuno le ha rovinato tutti i suoi disegni, trasformandoli in piccoli capolavori degni del miglior centro d'igiene mentale. Purtroppo, gli strepiti della bimba attirano un baldo carabiniere dei dintorni, interpretato da un magistrale Biagio Izzo.


- Izzo: “Piccola? Comm te chiamm? Quant ann tien?”
- Bambina: “Papà dice che non devo parlare con i napoletani...”


Il carabiniere si allontana, prendendo però il numero di targa dell'auto. Infine, come Dio ha voluto, il nostro trio arriva a Silent Hill, tipica cittadina di provincia: deserta, piena di nebbia e occasionalmente soggetta a cadute di cenere dal cielo. Appena messo piede a terra, il ragioniere ed il marchese vengono adeguatamente randellati dalla nazionale italiana di Rugby, guest star, e perdono i sensi. Al loro risveglio, scoprono che la bambina è scomparsa.

Era quasi meglio Natale a Sleepy Hollow... Co' Massimo Ghini nel ruolo del cavaliere senza testa! Na' sciccheria!


- Boldi: “La mia bambina, la mia bambina! Oh madonnina, me l'hanno rapita gli zingari!”
- De Sica: “Ragioniere! Si calmi! Incamminiamoci in questa ridente cittadina, ahò, vedrà che la troveremo...”


La città è deserta, e la maggior parte degli edifici cade in rovina, un pezzo di intonaco gigante, staccatosi da un muro di facciata, precipita dritto sulla testa del ragioniere.


- Boldi: “Bestia che dolore! Questa è una tipica città del sud, saranno andati tutti al mare mentre la mafia distrugge i palazzi.”


Il marchese, pronto a replicare al Fumagalli con un tipico commento salace alla De Sica, viene interrotto da una sirena spacca timpani, mentre tutto precipita nell'oscurità.


- Boldi: “Chi ha spento la luce? Terùn d'un terùn, se ti prendo...”
- De Sica: “Ragioniere? Dov'è? Su, non faccia il bambino, si palesi...”


Il marchese, allontanatosi, inizia a tastare una creatura deforme senza braccia, di colore grigiastro, che vomita acido dalla bocca.


- De Sica: “Ragioniere? Sa che la trovo molto più in forma che rispetto a dieci minuti fa? Ahò, me dica l'allenamento che ha fatto, che lo faccio pur io...”
- Mostro: “Ungh...Ungh...Ongh...Ungh...”
- De Sica: “Eeeeeee, mamma mia...Nun se può scherzà mai co' lei, ragioniè, sempre 'ncazzato...”
- Mostro: “Ongh...Umpf...Ongh...”
- De Sica: “Vabbè, senta, me stia vicino...Andiamo su...Mi dia il braccio...”
- Mostro: “Ungh...”


Repentina come se n'era andata, la luce fa ritorno, ed il marchese e il Fumagalli si trovano l'uno di fronte all'altro. Lento, parte un gioco di sguardi tra i due, consapevoli del mostro di fianco a De Scoponis. Terrorizzati, restano immobili, tanto che è lo stesso mostro a decidere di rompere il ghiaccio, inseguendoli e sparando acido a raffica.

I mostri sono gli unici a recitare decentemente.


- Boldi: “Corra marchese, corra!”
- De Sica: “Ma come si permette di vomitare acido al mio indirizzo? Io sono il Marchese Romolo Maria De Scoponis, sa?”
- Mostro: “Ungh!”
- Boldi: “Marchese, corra!”
- De Sica: “Eeeeeee! Ragioniè! Aspetti un attimo! Non vede che sto cercando di stabilire una comunicazione con la creatura?”


Il marchese ed il ragioniere, durante la fuga, raggiungono la chiesa locale, dove sorprendono un gruppo di fanatici religiosi nell'atto di metter al rogo Biagio Izzo e la figlia del Fumagalli, che in realtà è la figlia del De Scoponis. La leader del gruppo, una smagliante Nancy Brilli, spiega, senza che nessuno gliel'abbia chiesto, che la bambina è la parte buona di una strega data alle fiamme anni prima. La strega in questione, non avendo gradito, ha bruciato l'intera città e trascinato tutti in un mondo parallelo dove c'è sempre nebbia, piove cenere e “non si scopa mai”.


- De Sica: “Ma proprio mai? Sa, io sono il marchese...”
- Brilli: “No, mai.”
- De Sica: “E te pareva, che Natale de' merda...”
- Boldi: “Marchese? Dobbiamo salvare mia figlia!”
- De Sica: “Veramente ragioniè, se permette, la figlia sarebbe pure la mia...”
- Brilli: “Siete una coppia moderna?”
- De Sica: “Ahò! Lei se faccia i cazzi suoi e pensi al rogo, ma guarda sta'straccionara...”

Finisce tutto a tarallucci e vino, ma anche no

Ma proprio mai mai mai?

Quando tutto sembra perduto e Biagio Izzo ha già iniziato ad intonare “O surdato nnammurato”, da una voragine sul pavimento emerge Belen Rodriguez! A tette di fuori! Assieme a lei c'è pure Fabrizio Corona, che pesta alcuni e ricatta con foto compromettenti altri. Dopo la battaglia, il marchese si apparta con la capa della setta, giusto per sfatare il mito che a Silent Hill non si scopa mai, mentre il resto della truppa balla allegramente il Waka Waka. Fortunatamente, la parte cattiva della strega bruciata anni prima, ha la cortesia di presentarsi e uccidere orridamente tutti quanti.

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