Sogno americano

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Il sogno americano oggi: ingrassare per non andare al lavoro.
« Uno che odia il proprio lavoro non protesta, si presenta lì ogni mattina e lo fa da vera schiappa, questo è il sogno americano! »
(Homer Simpson sul sogno americano)
« Yes, we can »
(L'uomo alto, bello e abbronzato recita un antico detto del Bronx)
« Abbiamo speso 2 miliardi di dollari per la guerra del golfo distruggendo il nostro sistema sanitario e uccidendo 10 milioni di civili arabi... Ma abbiamo il petrolio! Tanto tanto petrolio! »
(Il sogno americano di Bush avveratosi magicamente)

Il sogno americano per molti non è che la speranza e la fiducia del popolo americano per un futuro migliore col duro lavoro e la giustizia, mescolato a diete governative a base di petrolio e 11 settembre per avere l'attenzione del popolo. Ma a differenza di quello che dicono questi poveri illusi schiavi di fastfood tale pensiero ha radici più antiche e sconosciute.

Storia

Scoperta dell'America

Tutto ha inizio il 12 ottobre 1492 quando Cristoforo Colombo, non accorgendosi di avere appeso sulla nave la carta geografica a rovescio, finisce per scoprire l'America Occidentale, che all'epoca pullulava di iettatori di visioni apocalittiche e pellerossa, tra cui il re inca Quetzalcolhatluzauah (da tutti chiamato Gianni) e grandi eroi con un tacchino in testa come copricapo come Toro seduto, Toro sdraiato e Toro con disturbi di insonnia. Ma non divaghiamo. Fatto sta che il nostro prode eroe Colombo, con un'onestà degna di pochi, offrì agli indigeni perline colorate e tozzi di pane in cambio del loro oro e della loro schiavitù eterna; secondo molti scritti il dialogo tra Colombo e Quetzalcol...Gianni andò in questo modo:

Colombo : Ehilà indigeni! noi venire in pace, rubare vostra terra!
Gianni : Non mi sembra una proposta a nostro vantaggio...
Colombo : Noi dare tante perline, tutte colorate!
Gianni : Oooooh perline! OK incatenaci pure amico mio

E fu così che nacque il primo vero sogno americano: oro e schiavitù in cambio di perline.

XVIII secolo

Tuttavia le cose presero ben presto una piega diversa: nel 1775 infatti gli americani cominciavano a reclamare agli inglesi più perline e più libertà (che comunque significavano entrambe le cose volere più perline) e i leccaculo della regina non la presero molto bene, cosicché scoppiò la guerra d'indipendenza americana, ancora una volta capitanata da un nuovo sogno ancora più meraviglioso: più perline! E già che ci siamo anche una birra. Dopo anni di guerra e distruzione gli inglesi però si erano un po' rotti i fish and chips di stare lì a subire, così fecero ciò che solo un popolo con alle spalle migliaia di conquiste e vittorie può fare: gli lasciarono l'America fregandosene, tanto avevano l'Australia, l'India e il Canadafrica e sapevano benissimo che gli Stati Uniti non sarebbero diventati una potenza mondiale nel giro di duecento anni, carica di petrolio, immigrati e azioni bancarie... Comunque sia Benjamin Franklin non poté fare a meno di chiedere a Washington, appena finita la guerra: "E adesso?"; secondo fonti attendibili il prode primo presidente rispose con il massimo ottimismo: "Sinceramente non pensavo di arrivare a questo punto, quindi non saprei. Cosa fanno di solito i primi presidenti?" e la risposta fu molto semplice: "Fanno sesso con le prigioniere?" chiese Washington tutto arrapato: "Ma no! Scrivono la Costituzione! così almeno avremo anche qualche passatempo!" rispose Franklin.
Così per non annoiarsi quel pomeriggio il presidente insieme ad altri 4 sopravvissuti scrisse la Costituzione Americana, e visto che quella sera avevano esagerato con il liquore di malto fermentato, una novità del secolo, ci buttarono in mezzo quello che potevano: "Massì! Che tutti possano comprare una pistola da qualsiasi armeria, ferramenta o edicola! Nessuno si potrà certo fare male!". E fu così che il sogno americano si rinnovò ancora: avere un arma e avere il diritto di poterla usare da sbronzi.

XX secolo

Ci spostiamo ora di una cinquantordicina di anni più avanti, quando l'uso delle armi da fuoco e la noia di essere l'unico popolo a non aver mai avuto schiavi, fece suscitare un'idea, una piccola stronzata fuoriuscente dal cervello annacquato dei prodi cowboy del tempo, che a sua volta era fuoriuscita già in tempi antichi dalle testoline dei romani, dei vichinghi e di chiunque si fosse sentito più potente di qualcun altro: troviamo qualcuno di diverso da noi e schiavizziamolo! All'inizio parve una cosa alquanto difficile siccome gli inca erano sterminati, i pellerossa erano nascosti tra le montagne (branco di cagasotto...) e gli inglesi se n'erano andati, insomma era un lavoro piuttosto difficile. Poi un bel giorno due tipi del sud degli Stati Uniti, mentre discutevano di questo, vennero interrotti da un tipo di colore che cortesemente chiedeva la strada per il paese, e in tutta risposta i due risposero: "Vai via, negro!"; a quel punto i due si guardarono, ed ecco la lampadina! Schiavizziamo la gente di colore diverso! Così in men che non si dica l'America si divise in due parti: quelli del Sud che volevano schiavi per sentirsi più potenti e quelli del Nord pure ma preferivano i musi gialli visto che i neri gli servivano per comprare la droga e cantare rap. Insomma la guerra finì bene, i neri furono liberati e il sogno americano rimase lo stesso: sparare perché se ne ha il diritto.

Gli scontri tra sudisti e neri spesso non erano alla pari.

Andando avanti nel tempo, precisamente nel 1939, con lo scoppio della cosiddetta Risiko grandezza naturale, le cose non andavano bene e per quanto non ne avessero proprio voglia il sogno americano fu tramutato nel "salvare i culi di tutti gli europei cagasotto che non hanno le strafighissime armi che abbiamo noi, così imparano a non passare l'800 a ubriacarsi e sparare alla cieca per allenarsi ad una guerra futura." Ah sì, e in più uccidere Hitler. Comunque sia, dalla fine della guerra in poi gli ideali di Sogno Americano mutarono velocemente nel tempo. Per riassumere fino ai giorni nostri:

Sogno americano dagli anni '60 ad oggi

  • Sogno americano anni '60: drogarsi, suonare la chitarra, farsi crescere i capelli e morire annegati nel proprio vomito alla Jimi Hendrix per essere ricordati.
  • Sogno americano 1969: vedere tra lacrime di gioia Neil Armstrong che passeggia sulla Luna, traducibile col voler vedere i sovietici davanti alla TV che si rodono dentro per non averci pensato prima a spedire un tipo lì in cima; insomma la Luna era sempre stata li che cazzo!
  • Sogno americano anni '70: uccidere ogni vietnamita che si incontra a colpi di napalm, oltre a picchiare Nixon per il macello del Watergate. A sua difesa il presidente sosterrà: "L'ho visto fare milioni di volte al parlamento italiano... ma non sarà mica illegale rubare soldi ai contribuenti vero?!".
  • Sogno americano anni '80: musicalmente tra i Queen, i Pink Floyd e il nuovo album di Michael Jackson, il sogno è semplicemente distrarsi con le cuffie nelle orecchie da problemi di minore importanza, come l'invasione sovietica dell'Afghanistan e i morti di Israele.
  • Sogno americano anni '90: cuccare come Bill Clinton e istigare i bambini a vestirsi per carnevale da soldati mercenari per uccidere i talebani invece che da Superman.
  • Sogno americano 2001: semplicemente trovare Bin Laden. Non molto originale ma rimane comunque un bel sogno.
Il sogno americano per i rapper rimane sempre lo stesso: trovare più erba da condividere con l'amico Bush che come loro ama sparare a caso sulla gente che gli ruba l'erba.

Sogno Americano moderno

Da questo punto in poi il sogno non si traduce a seconda della società ma a seconda delle persone: per il cittadino americano medio l'importante è lavorare in un posto precario, distrarsi ogni tanto dai problemi che lo portano a pensare al suicidio tramite Natale e festa del ringraziamento (condendo il tacchino con lacrime amare per non aver mangiato al McDonald il giorno precedente) e stimare Obama, sebbene alcuni strani tipi incappucciati di bianco vogliano il contrario. Per la donna americana media invece l'importante resta fare la casalinga, anche se il pensiero moderno rimane molto più positivo: fare la casalinga e in più lavorare per tornare a casa, preparare la cena precotta comprata da un fast food e ipnotizzarsi con X Factor. Per i bambini invece se dai loro Facebook, Twitter e la Xbox eviterai anche che si facciano un'idea di sogno americano. Infine ci sono le persone disagiate che sognano di avere un sistema sanitario normale e vincere alla lotteria, basando il loro compito in questa vita unicamente su questi due punti. Dio benedica l'America!

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