Topo

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Topo

Mus musettus
Classificazione scientifica
Regno Palledipelodi
Phylum Rosiconidi
Famiglia Numerosae
Genere Sorcus
« Disse er maiale ar topo:

nun poi amà la capra, sta più grande de te!
ma er topo rispose:

sò ancora giovane, crescerò! »

Il topo comune è un piccolo mammifero rosicante chiamato topo domestico qualora si guadagni da vivere come colf, topo selvatico quando non ha voglia di uscire la sera, o topo campagnolo quando parla come un burino. Si tratta della 2° specie più amica dell'uomo[1] dopo il cane perché, come quest'ultimo, riceve vitto ed alloggio ma in cambio non dà un cazzo di niente, a parte la leptospirosi.

Descrizione

E c'è anche chi se lo mangia!

I topi adulti misurano una ventina di centimetri per 25 grammi di uallera. Il resto è pelo, orecchie di Topolino e minuscole, inquietanti zanne gialle. Le zampine con 5 ditine ognuna sono oggettivamente molto carine se si trascura in fatto che ci camminano sulla merda.

Il corpo del topo si può dividere in tre parti, ma ciò in genere ne causa la morte:

  • La testa contiene la bocca, gli occhi e le altre cose che di solito stanno in testa. Gli occhi sono 2 pallini neri che non percepiscono i colori, la profondità e neanche la differenza fra chiaro e scuro, e in sostanza servono solo a fare le faccine pucciose. In compenso le loro orecchie possono sentire suoni con frequenza di 100 kHz; purtroppo da 99 kHz in giù e da 101 kHz in su non sentono una fava, quindi la loro vita è un lungo silenzio intervallato dal fastidioso stridio dei derattizzatori a ultrasuoni. Anche il naso è inutile, potendo percepire solo e soltanto l'odore del gorgonzola e/o dei calzini non lavati.
Per compensare questa quasi totale mancanza di organi sensoriali il topo è dotato di vibrisse, lunghi e sottili baffi con cui si diverte a fare il solletico alle persone che dormono ma che non hanno altra utilità, a parte avvisarli che stanno per sbattere il muso in un muro poco dopo averci sbattuto.
  • Il tronco è una palla di pelo occupata quasi interamente dai testicoli. Resta a malapena lo spazio per gli organi interni e per 4 zampine così corte che al calcetto dei roditori viene scelto sempre per ultimo.
  • La coda è lunga quanto la uallera e la testa messe insieme[2], e si colloca ambiguamente fra il tenero e il ripugnante.

Rapporti con l'uomo

Il topo è una bestiola sveglia e intelligente: conosce l'uso della ruota.

Gli antichi Romani andavano matti per i topi. Come diceva sempre il buono vecchio Plinio:

« Mures incolae domuum sunt.
(I muri incollano la casa se unti) »
(Plinio il Vecchio, De topibus)

Il vecchio Plinio, oppresso dai reumatismi, doveva aver assunto accidentalmente un'overdose di ossicodone: il senso della frase appare oscuro e misterioso. D'altra parte la traduzione, pur essendo corretta, non fa che aumentare i dubbi.

Basandosi sulle poche certezze a disposizione, si evince che il topo era chiamato dai latini mus[3]. Pare che i latini si divertissero parecchio a chiamare a raccolta tutti i topi dell'abitato ripetendo continuamente:

« Mus mus mus mus mus... »

E i topi accorrevano rapidamente ai piedi di chi li chiamava, rosicchiandone le unghie e le pellicine. Oggi non è più così: essendo caduta in disuso la lingua latina, non tutti la intendono in modo corretto, neppure gli animali. Chi oggi provasse a dire:

« mus mus mus mus mus... »

resterebbe deluso: niente topi, ma torme di gatti struscianti e petulanti; nonché sguardi di malcelata disapprovazione da parte di chi osserva.

Classificazione topologica secondo Rattoni & Sorcinelli aggiornata a poc'anzi

Secondo la moderna topologia[4] esistono varie tipologie topologiche di topo. Dal punto di vista anatomico non vi sono grosse differenze, tuttavia gli etologi devono pur mangiare e si sono dati da fare per classificare vari sottogeneri di topo, basandosi su peculiarità caratteriali, comportamentali, etiche ed ideologiche.

Foto segnaletica Nome Descrizione Osservazioni
Topo comune
Mus normalis
Il classico topo di tutti i giorni. Abitudinario e ripetitivo, spesso lavora come dipendente e arrotonda con prestazioni in nero. Ha imparato a usare l'ascensore, colonizzando anche gli ultimi piani dei condomini più alti. Segue le abitudini alimentari locali, quindi in Italia segue la dieta mediterranea, in Francia si ciba di schifezze. Essendo molto fotogenico, la sua immagine compare ovunque si parli di topi, dunque era impensabile non pubblicarne una anche qui.
Topo muscoloso
Mus musculus
Occupa prevalentemente palestre, all'interno delle quali si nutre di steroidi e anabolizzanti ivi presenti, che gli conferiscono il caratteristico aspetto da macho truzzo: spesso lo si vede coi risvoltini ai pantaloni. Ne risente anche la sua indole: di carattere borioso e tracotante, se la tira da paura e millanta conquiste femminili come un novello Fonzie. Nonostante la mole, il suo organo riproduttivo è piccolissimo. A causa delle porcherie di cui si nutre, sovente crepa d'infarto quando è ancora nel fiore degli anni. Se ciò non accade, crepa comunque giovane di morte violenta, a seguito di regolamenti di conti con i fornitori di sostanze dopanti.
Topo culo
Mus culus
I topologi conservatori ritengono sia un'aberrazione della specie; i topologi progressisti lo classificano come dispensatore di esperienze che almeno una volta nella vita bisogna provare. Questo topo ha movenze raffinate ed eleganti; pur essendo dotato di un certo buon gusto e di notevole sensibilità, ascolta per lo più musica di merda. Non è dato sapere come si riproduca. Fatto sta che il numero di appartenenti a questa categoria è in costante aumento.
Topo fascio
Mus mussolinus
Lo si trova prevalentemente nelle comunità ideologicamente destrorse. I primi esemplari furono avvistati durante il Ventennio sui convogli ferroviari che arrivavano in orario. Fu uno dei protagonisti riconosciuti della Battaglia del grano: inferse un colpo quasi mortale all'economia rurale dell'Italia fascista divorando il 99% delle scorte di cereali faticosamente messe da parte da Mussolini in quegli anni, costringendo la popolazione a nutrirsi quasi esclusivamente di polenta taragna importata dall'Andokazzostan. Oggi come oggi riscuote le simpatie leghiste, essendo l'animale da compagnia preferito da Matteo Salvini. Dopo aver mangiato, non rutta come tutti gli esseri viventi, ma contrae l'arto superiore destro facendolo scattare verso l'alto. Stranezze della natura.
Topo incrostato
Mus muschiatus
Questo esemplare è affetto da psoriasi fin dal concepimento. La causa sarebbe un'anomalia del cromosoma È, che favorirebbe la macerazione eczematosa della cute. La qualità della vita non ne risente granché, tuttavia l'aspetto esteriore ne risulta gravemente compromesso: tutto l'animale si ricopre di lesioni cutanee con presenza di essudato spesso purulento[che schifo], che col tempo si secca all'aria conferendo al topo il tipico aspetto incrostato. Non di rado, sulle lesioni psoriasiche, crescono rigogliosamente funghi, muschi e licheni.
Topo informatico
Mus computerii
È questo un topo recente: i primi esemplari furono avvistati verso la fine degli anni '60 del XX secolo e presentano caratteristiche molto particolari, che li rendono quasi una specie a sé. Anzitutto sono privi di orecchie, hanno dei pulsanti al posto degli occhi e una rotellina al posto del naso. La loro occupazione preferita è infilare la coda in uno dei pertugi d'un qualsivoglia computer e stare lì. L'uomo passa parecchio tempo a tenerli in mano, accarezzandoli di continuo. In effetti, al pari di cani e gatti, sono gli animali da compagnia più diffusi. La bestia è in continua evoluzione: gli esemplari più recenti non presentano più la coda, anche se continuano a stazionare nelle adiacenze di un computer; oltre alla coda stanno progressivamente sparendo anche tasti e rotellina: l'aspetto è sempre più simile a quello di una saponetta.
Topo domestico
Mus domesticus
Si ritiene provenga dalle Filippine. È il topo che tutti vorrebbero avere in casa: servizievole, ordinato e pulito, sbriga le faccende domestiche con notevole perizia e competenza. Si accolla tutte le incombenze che il moderno uomo occidentale rifugge, come ad esempio portare fuori la spazzatura, passare la lucidatrice e addirittura cambiare la lettiera del gatto. I topi di seguito descritti possono considerarsi dei sotto-generi di questo. Nonostante le sue doti, ha qualche problema a programmare correttamente le moderne lavatrici, essendo abituato agli antiquati modelli a manovella del secolo scorso. Tuttavia se la cava molto bene col bucato a mano.
Topo casalingo
Mus cunnilin casalingus
Strettamente correlato al precedente, è un vero e proprio angelo del focolare: cucina ogni sorta di prelibatezza, dalle torte di Nonna Papera al budino di cervelli di maiale di artusiana memoria. Poi divora tutto a velocità supersonica. Non esce mai di casa, da qui il termine "casalingo". A causa di chissà quale alchimia, gli esemplari di sesso femminile possono scatenare negli esseri umani i pensieri più sconci e una libido irrefrenabile.
Topo maggiordomo
Mus maggiordomus
Questo esemplare rappresenta in qualche modo l'evoluzione dei due precedenti. Si distingue per la livrea raffinata e un savoir faire sopra la media dei topi e spesso anche degli umani. Sovente è affetto dalla erre moscia. I migliori riescono a prevenire i desideri dei loro padroni di casa, rosicchiando solo le provviste avariate. Se all'interno della casa viene compiuto un delitto, il colpevole è sempre lui.
Topo badante
Mus badantis
Originario dell'Europa dell'est, proviene di norma da Ucraina, Moldavia, Romania e zone limitrofe. La stragrande maggioranza di questi esemplari è curiosamente di sesso femminile. Periodicamente effettua massicce migrazioni di massa verso l'Europa occidentale. Una volta stabilitovisi, colonizza esclusivamente le case in cui risiedono solo anziani, preferibilmente soli. Viene perciò a crearsi una sorta di simbiosi tra uomo anziano e topo: il primo ci guadagna un po' di compagnia e periodici cambi di pannolone, alternati a manovre facilitatorie per l'evacuazione; il secondo ci guadagna vitto e alloggio gratis e qualche spicciolo da inviare alla prole rimasta nel paese natio. Gli esemplari più scaltri e fortunati riescono spesso a ereditare le sostanze del vecchio baborgio, non appena si instaurano condizioni favorevoli.

Amico o nemico?

Dipende. A volte è simpaticissimo, specie se occupa le case altrui; a volte è stronzissimo, specie se occupa casa nostra. Indagando presso altri animali non si ottiene una risposta univoca: Pippo e Pietro Gambadilegno risponderanno in maniera diametralmente opposta. Nonostante ciò, non si può non restare ammirati dalla sagacia di questo roditore che, a differenza dei suoi colleghi scoiattoli, è in grado di risolvere enigmi polizieschi e cavarsela in situazioni sul filo del rasoio, come quella rappresentata qua sotto.

Un carabiniere non ci avrebbe mai pensato.

In ogni caso, avere in casa un po' di stricnina non fa mai male.

Note

  1. ^ ma nemica giurata della donna
  2. ^ così, senza alcun motivo
  3. ^ Quindi torniamo a chiederci: perché mai Plinio nel suo De topibus parla di muri anziché di topi?
  4. ^ Scienza che studia i topi. Da non confondersi con la topografia, che è la scienza che graffia i topi; né con la toponomastica che, come tutti sanno, è la scienza che mastica i topi.


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Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 10 gennaio 2016 col 60% di voti (su 5).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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