Pesce pagliaccio

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« Ma dai, è simpatico, a me piace! »
« Anche a me piace! Hehe! »
(Gatto su pesce pagliaccio.)
« Questo tombino è mio! Se ti ci rivedo sei morto! Ah... sempre che a te non piacciano i palloncini! »
(It a pesce pagliaccio.)
« Sob, Sigh, e poi... lui mi diceva di pulirgli quel tentacolino tanto speciale.... Sigh! »
(Piccolo pesce pagliaccio su anemone (e la pedofilia).)
« Signor giudice, non è affatto vero, è lui che mi viene sempre dentro. »
(Anemone accusata dal giudice Santi Licheri.)
« Ora basta! Questa anemone non è un albergo. »
(Mamma pagliaccia ai suoi piccoli.)
« Ohuuuu..! Scemo pagliaccio, minchia mò vengo e ti ficco di schiaffi!! Hai capito?! »
(Tamarri dello Zoo di 105 a Pesce pagliaccio.)
Con il termine pesce pagliaccio
Esemplare di pesce pagliaccio durante una delle sue esibizioni.
ci si riferisce a un gruppo di pesci Porchidei Percoidei[1] dalle piccole dimensioni noti con il nome scientifico "Piscis cretinicus".

La particolarità di questi pesci è la loro capacità di farsi compatire e rendersi ridicoli agli occhi di qualsiasi forma di vita acquatica, ad esclusione delle anemoni, che essendo esseri privi di cervello e caratterizzati da limitate capacità motorie sfruttano i pagliacci per dei piccoli lavoretti o per farsi pulire[2]; rappresentano quindi l'unica specie in grado di sopportare le orribili e tristi esibizioni dei pagliacci.

Habitat

L'ambiente naturale di questa particolare famiglia di pesci sono gli acquari, in cui è necessario che siano tenuti isolati da altre specie acquatiche a causa dell'odio profondo che suscitano nei malcapitati coinquilini, costretti a conviverci in spazi spesso molto ristretti. Ciò nonostante non è poi così raro trovarne alcuni esemplari negli oceani[3], grazie all'azione dell'uomo che ogni anno immette migliaia di queste piccole creature negli ambienti oceanici, attraverso infrastrutture appositamente congegnate.

Vita sociale di un pesce pagliaccio

Questo è Nemo, il protagonista del film Disney.

Come già accennato in precedenza il pesce pagliaccio è raramente accettato da altri pesci. Sin da piccoli questi animali sono emarginati, cacciati, picchiati, e presi di mira dagli abitanti degli oceani per via dei loro indisponenti comportamenti (analogamente a quanto succede a gente come te e ai rompicoglioni sulla terraferma, n.d.r.). Quanto detto finora contraddice nettamente con ciò che è fatto intendere dalla Disney nel film "Nemo", ispirato alla storia di un piccolo, simpatico e storpio pesce pagliaccio con una storia di dipendenza da cloro sulle spalle. Questo articolo dimostra quindi inconfutabilmente che il film si basa su un'inesattezza.[4]

Un'altra caratteristica importante già accennata in precedenza del pesce pagliaccio è quella di avere un rapporto simbiotico (non protetto n.d.r) con l'anemone, del cui veleno è immune. Questa immunità è data dalla singolare attitudine del pagliaccio d'esser ghiotto di muco di anemone. Da qui il nome meno conosciuto "pesce mangia moccio".

Alimentazione

Nel loro ambiente naturale questi animali si nutrono di mangimi specifici appositamente creati dall'uomo, mentre in natura, oltre al "muco di anemone" adottano una dieta piuttosto limitata, come provato in recenti studi compiuti dal esimio dottor John Zoidberg. Data la scarsa forza fisica e la quasi totale incapacità di procacciarsi cibo, si adattano quindi a mangiare tutto ciò che trovano. È infatti noto da anni che questo animale marino sfrutti la sua forma ovale e affusolata per lanciarsi a grandi velocità nello sfintere anale di pesci di stazza maggiore[5], spinti alla disperata ricerca di cibo all'interno del colon del malcapitato pesce. Da qui deriva il famoso detto marinaio "in culo alla balena"[6].

Riproduzione

Gruppo di pesci pagliaccio che attende i compagni prima di un orgia nell'anemone.

Analogamente a Platinette, i pesci pagliaccio sono ermafroditi. In natura essi non disprezzano nemmeno le orgie; infatti gruppi di questi pesci si possono ritrovare in date prestabilite nell'orifizio anale di una grande anemone, col solo scopo di sfogare i propri istinti. Questo laido comportamento altro non è che una strategia di sopravvivenza dovuta al fatto che i pesci in oggetto sono pienamente coscienti di essere costantemente a rischio di vita, e questo a causa dei continui pestaggi e soprusi a cui sono regolarmente sottoposti[7].

Note

  1. ^ Ecco, questa potrebbe essere una conferma della legge dei grandi numeri sopra citata.
  2. ^ Ma soprattutto per i "lavoretti"
  3. ^ Ma anche in fognature e depuratori.
  4. ^ È infatti noto e risaputo che Walt Disney e i suoi collaboratori siano una combriccola di cazzari. Vedi esempio "Dumbo" l'elefante volante.
  5. ^ Questa tecnica prende il nome di "attacco supposta"
  6. ^ Non lo conoscevi? Be', Nonciclopedia esiste proprio per colmare lacune come questa. Ora sallo!
  7. ^ Ed ecco un altra analogia con la gente come te.

Voci correlate