San Marzano

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San Marzano secondo l'iconografia classica.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, ci dispiace ma questo articolo non è presente sulla diabolica.
Vergogna wiki!

San Marzano (Ostia, 436 – Pummarola, 500 g.) è venerato come santo e cuoco raffinatissimo dai Testimoni di Afragola, dai molestatori della Metro e da alcuni bombaroli della Val Pusteria.
In suo onore vengono chiamati: una qualità di pomodori oblunghi, un comune della Bassa Terronia e un elisir dalle indiscutibili proprietà benefiche, pare addirittura che allunghi la vita[di un paio di cm].
L'evocazione del santo va fatta esclusivamente al mattino, nel pomeriggio di solito "schiaccia un pisolino" e quindi è meglio non infastidirlo; ovviamente è bene non farlo nemmeno durante le ore notturne. Un metronotte di Varese l'ha pregato insistentemente alle due di notte, alle 2:13 è stato messo sotto da un articolato che trasportava tubi Innocenti, e quindi l'hanno fatta franca.
Il popolare santo è considerato protettore del caporalato agricolo, delle Ferrari rosse, degli immigrati irregolari del Bangladesh, della pasta in cottura e dei suonatori di mandolino. Protegge inoltre dalle cadute di stile, dalle chiamate dei call center durante i pasti e dalle vertenze sindacali dei lavoratori a nero.

« San Marzano benedetto con in mano lo spaghetto,
chiedo a te 'si forte e puro che mi venga molto duro.
Infelice è stato il testo, quel che intendo è solo questo:
per non dir "porcamignotta", fa che la pasta non sia scotta. »
(Preghiera di mezzogiorno a San Marzano.)

La vita

Il giovane Aulo Vitellio Marzano mentre legge la poesia di Natale a suo padre.

San Marzano nasce Aulo Vitellio Marzano, secondogenito di un'agiata famiglia patrizia di Ostia. Il padre Gaio è un palazzinaro responsabile di indicibili abusi edilizi sul litorale romano, tra cui lo stabilimento balneare Gaio's Village. Il luogo (a parte essere frequentato da gladiatori col boa di struzzo) grazie all'amichevole senatore Flavio Lucio Dexter[1], è stato dato in concessione (per 99 secoli) alla famiglia Marzano. Erano gli anni del tardo impero romano, la corruzione dilagava a Roma e Attila nel nord della penisola. L'unno aveva appena conquistato Milano, aveva fatto erba bruciata sulla sua strada e, ancora fatto come un rasta nel decennale della morte di Bob Marley, si accingeva a traversare il Po. È il 452 e, secondo la leggenda, Papa Leone I ferma Attila mostrandogli il crocifisso.

« ... »
« AHAHAH!!!... scusate... AHAHAHAHAHAHAH!!! Oddio, mi scompiscio! »

Questa panzana inverosimile ha attraversato i secoli troppo a lungo, è ora di far chiarezza. Ad accompagnare il Papa, grazie all'intercessione del prefetto Trigezio, c'era proprio l'allora sedicenne Aulo Vitellio, il nostro futuro santo. I suoi compiti includevano: lucidare il bastone pastorale, scaldare il giaciglio del pontefice e raccogliere la saponetta nella doccia. Il giovine era di belle fattezze e da dietro, a causa dei lunghi riccioli biondi, poteva essere facilmente scambiato per una donna (specie al terzo bicchiere di Brancamenta). Attila si era recato in avanscoperta a studiare l'accampamento del Papa. Offuscato dall'uso smodato di erba medicamentosa e da un fitto banco di nebbia padana, incappò proprio in questo grossolano errore, finendo per sodomizzare brutalmente quella bionda figura che gli si era parata davanti. Nel corso della lunga notte, il sentimento fece breccia nel duro cuore di guerriero unno. Il mattino dopo Attila dettò le sue condizioni:

« Datemi il biondo e vi lascio in pace! Mi piace come cucina la pasta al pomodoro. »
(Attila accampa una scusa per giustificare il suo interesse per il giovane.)

Il papa ebbe una crisi isterica ma fu ricondotto presto alla ragione, grazie alla promessa di un seminario intero a sua personale disposizione, mezza quintalata di oppio e una damigiana di Grignolino.
Del giovane Marzano non si seppe più nulla, il sacrificio gli valse la beatificazione senza passare dal via.

Il culto

Il culto del Santo richiama numerosi fedeli da tutto il mondo.
Una suggestiva immagine della processione in onore di San Marzano.

Per secoli la domanda che ogni buon religioso ha rivolto a se stesso è stata: "Perché il santo è venerato soprattutto in Campania?" La maggior parte subito dopo ha pensato: "Ma che cazzo te ne frega?!"
Tuttavia, alcuni tra i più illustri studiosi di teologia, che solitamente sono molto impegnati a fare un bel niente, hanno provato a dare una risposta. Al momento, nonostante l'enorme interesse che catalizza l'argomento, sono state formulate tre sole teorie:

« San Marzano fu tratto in salvo da un unno oriundo di Caserta, e visse segretamente a Pozzuoli il resto dei suoi giorni, diventando un collaborazionista degli ostrogoti. »
(P.J. Matrix: Unno per tutti, tutti per unno (Storia di un popolo di scassacazzi), Londra 1964, Ed. Camel Trophy.)
« San Marzano divenne il cuoco personale di Attila. Tornato in Italia si stabilì a Napoli, dove gestì una pizzeria di gran successo sita a Mergellina. »
(Suor Germana: Le ricette segrete dei Santi, Cosenza 1969, Ed. San Pietrino.)
« San Marzano divenne un noto cantante neomelodico, tornato in Italia fondò "Gli alunni del sugo" e vinse per due volte il Festival di Napoli. »
(Gigi D'Alessio: Il pomodoro stonato, Napoli 2006, Ed. Smegma.)

A prescindere dalla risposta, migliaia di pellegrini raggiungono ogni anno i sacri luoghi campani, per onorare degnamente il santo. Secondo la tradizione, nella stagione '93-'94, quella dei ciliegini, San Marzano (in scadenza di contratto) passò dalla F.C. Chiesa alla Atletico Grande Cocomero, diventando di fatto un fenomeno trasversale. Da allora il "fedele tipo" può essere di qualsiasi religione di origine, ma finisce comunque inginocchiato davanti al San Marzano.

Miracoli riconosciuti

Nelle immagini che seguono vengono mostrati tre miracoli avvenuti recentemente e ricondotti a San Marzano.

Tuttavia, il noto astro-teologo Antonio Zequila, detto "Er mutanda", ha contestato tali affermazioni usando la sua logica ineccepibile e la vivida intelligenza che l'ha fatto apprezzare nei programmi ad alto contenuto culturale ai quali ha partecipato.

  • "Il primo non può essere. Come tutti sanno, i ciclisti procedono sulla strada ordinatamente e in fila indiana, l'insolita disposizione "a cazzo di cane" è il motivo per cui il nostro eroe ha fallito l'obbiettivo, e non per intercessione del santo."
  • "Nemmeno il secondo. Giuliano Ferrara starebbe in silenzio solo su ordine diretto di San Condannato da Arcore, quindi sicuramente non può averlo zittito San Marzano, che "è un grande" ma non vuole inimicarsi mafia e camorra. Per quanto riguarda il dimagrimento ci vorrebbe addirittura l'intervento del Padreterno."
  • "Neanche il terzo. Se fosse intervenuto veramente San Marzano, adesso il Trota sarebbe al largo di Brindisi ad ingrassare le mazzancolle."

Note

  1. ^ Sembra incredibile ma è esistito davvero.

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