Rita da Cascia

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« Seguite il suo esempio, figliole! »
(Leone XIII, de rerum novarum)
« Mi sono fatto cattolico per poterla venerare. »
(Ateo convertito grazie all'intercessione della Santa)
« Abbiamo dovuto santificarla per forza: con quel culo faceva resuscitare i morti! »
(La Commissione Pontificia per le cause di beatificazione.)


Santa Rita da Cascia, al secolo Santa Rita S'accascia o Santa Rita Bagascia (Roccapolena 1355;Mi-sex 2006,2007,2008,2009) è stata una donna religiosa italiana, suora per oltre quarant'anni, e viene considerata una tra le sante più amate e venerate in Italia.

Il perché lo si può agevolmente intuire osservando con attenzione la foto sotto.

La prima infanzia e l'infelice matrimonio

Santa Rita mentre si mostra ad una folla di fedeli in estasi

La giovane Rita nasce in una povera famiglia molto credente e riceve sin da giovane un'educazione improntata al più schietto e cieco bigottismo, unito ad una severa quanto implacabile fermezza ed autorità.

Si narra che la madre fosse solita punirla duramente mediante l'uso di frusta e flagello per ogni piccola, insignificante mancanza.

Era infatti sufficiente ad esempio dimenticare una porta aperta o una finestra chiusa in casa per scatenare l'ira ingiustificata della sadica genitrice.

La piccola santa, ad ogni buon conto, accettava di buon grado le punizioni ricevute, senza mai lamentarsi, con ciò dimostrando sin da bimbina di possedere quelle doti di Masochismo che in seguito l'avrebbero portata agli onori della canonizzazione.

È in questo periodo infatti che Rita, non paga delle continue angherie materne, inizia, per rendere gloria a Dio, a fare uso di un particolare tipo di cilicio (che tanto nessuno ha mai capito cosa cazzo sia) a forma di crocefisso, avendo una sorta di estasi al termine di ogni sessione con l'uso del temibile strumento di privazione e castigo.

Rara immagine del cilicio, usato da Santa Rita per mortificare le proprie carni

All'età di diciotto anni viene data in sposa a tale Paolo Mancini, che l'agiografia ufficiale vuole parente del ben più noto Roberto Mancini, ex giocatore della Sampdoria e comparsa della Nazionale italiana, poi riciclatosi come allenatore.

La solfa tuttavia non cambia per la sfortunata giovane santa: il marito si rivela infatti forse ancora più crudele della madre e non esita a punire Rita sculacciandola, violentandola e frustandola a piacimento.

Per questo motivo la santa donna viene spesso citata come la protettrice delle povere mogli che hanno sposato mariti stronzi.[citazione necessaria]

Anche in questa circostanza la giovane, tuttavia, accetta con puro spirito di penitenza la nuova, sgradita situazione, con il cuore rivolto al buon Dio in ringraziamento di quanto è costretta a subire.

L'agiografia ufficiale narra in proposito che mai lamento uscì dalle sue labbra, soltanto qualche gemito soffocato di tanto in tanto e le immancabili invocazioni e preghiere al Signore, di cui qui, si riporta un breve estratto: sìììì, ohhhhhhh sìììì, ohhh Dio, Dio mio, dai, dai, ancora, sìììì.

Un brutto giorno tuttavia il marito viene assassinato da due sicari, ma anche in questa occasione la pia donna non prova rancore alcuno ed anzi incontra e perdona gli assassini, al punto che non disdegna di conoscerli secondo l'insegnamento delle sacre scritture

I figli della santa, tuttavia, vorrebbero invece vendicarsi degli assassini del padre: la buona Rita, che nel frattempo conosce sempre più a fondo i sicari del marito, prega allora affinché una qualche sciagura si abbatta sui figli affinché non possano portare a termine il loro proposito, così peccando contro il Signore.

Poco tempo dopo entrambi i figli si ammalano e muoiono misteriosamente: è questo il primo tra i miracoli che l'agiografia ufficiale attribuisce alla santa (soprende che nessuno abbia ancora proposto Annamaria Franzoni).

l'impegno politico

Il motto del partito di cui pare per un certo periodo la Santa abbia fatto parte

Per quanto sussistano dubbi ed ombre sulla parte di vita di Rita nel periodo intercorrente la morte del marito e l'ingresso in convento, non può sottacersi che parte della storiografia non ufficiale ritiene che successivamente il decesso del coniuge, il perdono degli assassini e la loro conoscenza biblica, la pia donna abbia militato per un certo periodo in una congregazione religiosa non riconosciuta dalla santa Chiesa, il Partito dell'Amore, di cui sarebbe addirittura stata fondatrice assieme a tali suor Ilona da Budapest e suor Moana da Genova.

L'ordine religioso, il cui motto era chi mi ama mi segua, si proponeva, sull'esempio di San Francesco d'Assisi, di portare l'amore a tutte le creature del creato: pare che suor Ilona fosse specializzata nel dare amore agli animali, in particolar modo i cavalli, la buona Rita ai vegetali, in particolar modo banane e cetrioli, e suor Moana a tutto il resto.

Tuttavia, a seguito dell'elezione di suor Ilona nelle file dei ghibellini radicali, il papa minacciò l'ordine di scomunica e Rita abbandonò quindi la congregazione per entrare tra le fila delle suore agostiniane, presso il convento di Cascia.


Il periodo monacale

L'ingresso in monastero non fu tuttavia una passeggiata per la giovane e procace santa: il precedente matrimonio, la morte dei figli e la permanenza in un ordine poi scomunicato dalla Santa Chiesa resero infatti difficile per la giovane varcare le mura della casa di Dio.

Per ben tre volte la badessa rifiutò l'ingresso a Rita in monastero: si narra allora che la pia donna, ardente di poter servire il signore, si sia rivolta con tutto il suo cuore in ferdida preghiera a Sant'Agostino, che mandato in suo soccorso un fedele servitore, un bavoso parroco agostiniano stufo di limitarsi a darsi da fare con i bambini (allora come oggi: lupus perdet pelum sed umquam vitium)[citazione necessaria], dopo averla conosciuta per bene, la fece entrare da una porta secondaria dentro al convento dopo aver corrotto una consorella.

Altri strumenti di penitenza utilizzati dalla santa nei momenti mistici

L'apparizione il mattino dopo di Rita all'interno delle mura del monastero è ufficialmente considerato il secondo mistico miracolo della santa donna.

Dopo un primo periodo di privazioni e umiliazioni per mano della badessa, Rita, anche in considerazione della folla che si raduna ogni giorno fuori dalle mura del monastero per vederla e renderle omaggio, ormai già convinta della santità della donna, viene finalmente accolta senza riserve nel convento.

Il vero motivo sarebbe tuttavia un altro: la buona badessa inizierà infatti a far pagare una somma di scudi due (circa 4 euro) per ogni fedele che voglia assistere ad un momento di estasi della santa donna, scudi otto (circa 16 euro) per avere un santino della giovane suora e scudi 30 (circa 60 euro) per incontrarsi nella celletta con la benevola sorella, per ogni mezz'ora di prestazione.

Rita accetta con obbedienza per rendere lode al Signore con tutte le sue forze, ed i mistici momenti di estasi in questo periodo iniziano a farsi molto più numerosi e prolungati.

Non paga, la santa donna chiede più volte al Signore un segno tangibile della misericordia di Dio, che le consenta di soffrire come non mai prima, al fine di appagare il proprio desiderio di avvicinarsi al Signore.

Dio propone quindi le stimmate a Rita, la quale rifiuta con sdegno la proposta, ritenendola una sofferenza troppo lieve in relazione alle proprie esigenze masochiste e comunque troppo inflazionata (San Francesco, padre Pio.....e che cazzo, un po' di fantasia!!).

Il signore accontenta allora la santa donna, sempre desiderosa di più intense emozioni, facendo sorgere sulla sua fronte una spina, che la santa porterà sino al termine della vita ed una grossa carota, in un posto che gli agiografi, con misterioso giro di parole definiscono "colà dove il sole non batte".

Rara immagine del miracolo che ha reso Santa Rita la santa dell'impossibile

Si tratta del terzo miracolo attribuito alla Santa.

Inizia quindi un periodo di intenso lavoro per Rita: tre fustigate giornaliere, almeno quattro ore di cilicio e non meno di venti momenti di estasi durante gli incontri con i fedeli in celletta, oltre ai ricorrenti spettacoli per la folla in mistico raccoglimento.

Un tragico giorno Rita muore: già in odore di santità, una folla si raccoglie nei pressi della salma e fuori dal convento per renderle un ultimo omaggio.

Da allora viene citata e ricordata in tutte le manifestazioni religiose più importanti dell'intero globo: il Mi-sex, l'erotic show di Amburgo, la passeggiata di Amsterdam, il London sex, il raduno BDSM mondiale, l'ordine ecumenico degli onanisti, la congregazione dei preti amanti dei bambini.

I miracoli

Oltre ai tre grandi miracoli di cui già si è detto, altri miracoli minori sono tuttavia attribuiti alla buona donna, di cui i primi due senza dubbio alcuno autentici, mentre sugli altri esistono diverse scuole di pensiero tra i chiosatori:

  • l'apparizione di vespe bianche alla nascita vicino alla culla e di vespe nere alla sua morte; (sai che roba!)
  • durante la malattia mandò la cugina, nel mese di settembre, a cogliere dei fichi presso il giardino della casa paterna: inspiegabilmente la cugina vi trova proprio dei fichi e li raccoglie; (booh)
  • la misteriosa sparizione del contenuto di una bottiglia intera di vodka benedetta posta sul comodino della santa. Richiesta dalle consorelle di fornire spiegazioni in proposito, affermerà di non ricordare nulla; (mistero della fede)
  • la sparizione di una grossa bottiglia di acqua santa: da allora Rita riceverà l'appellativo di santa dell'impossibile.


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