Nonciclopedia:Nonci's Goat Talent/Prove/2

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Istruzioni per la prova 2

Care merde, nella prima prova avete fatto schifo perché non avevate lo stimolo giusto che vi offre questo talent. Adesso però è arrivato il momento di fare sul serio, per modo di dire. Stavolta vogliamo ridere e lo vogliamo fare nella maniera più classica di Nonciclopedia e, per venire incontro alle vostre limitate capacità mentali, vi abbiamo divisi in due gruppi. Tirate fuori la fantasia e partorite un articolo degno di questo sito.

  • Prova: Scrivere un articolo di gruppo. I capisquadra sono Cessar e Gestrunzo. Come vantaggio per la prova precedente hanno scelto la categoria dell'articolo su cui dovrete cimentarvi e i due hanno deciso rispettivamente storia e tecnologia. I titoli e le squadre sono stati scelti dai giudici in questo modo: l'articolo Guelfi e Ghibellini è affidato alla squadra composta da: Cesar91, Zurpone, Maxped, Chiavettomane(?), Rum e pera, Colore, Eeeeee, Gold snake, Nonciclopediatra e Banciccio, mentre l'articolo Instagram è affidato a: Genuzzo, Elisheba Libre, GorillaK2, MisterDi, Cafi96, Deadpoolita, Jack Nihilist, Isidoro Bubbola, Accappaquarantasette e Znz3194. Alla fine della prova i capisquadra potrebbero essere chiamati a valutare i propri collaboratori.
  • Cosa non vale: Non potete modificare l'articolo della squadra avversaria.
  • Cosa vale: Potete organizzarvi come meglio credete, le edit war sono consentite, conta il risultato finale. I giudici terranno conto di tutte le vostre mosse.
  • Chi passa al turno successivo: Di coloro che fanno parte della squadra vincente verrà scelto un migliore dai giudici in base a un calcolo dei vostri contributi tramite marchingegni che non vi sto qui a spiegare.
  • Chi viene eliminato: Tre utenti della squadra perdente e uno della squadra vincente verranno eliminati e deportati in Congo a raccogliere sassi.
  • Tempo: 5 giorni di tempo a partire dalle 22:00 del 22 aprile. Controlla quanto tempo hai ancora a disposizione: TEMPO SCADUTO!
Vincitori e Vinti

I giudici hanno decretato, per 2 voti a 1, che l'articolo migliore è Instagram e quindi vince la sfida la Squadra Genuzzo. Il migliore della prova è il giovane Deadpollo che riceverà un bel vantaggio per la prossima prova e una simpatica pacca sulle gengive.

Per quanto riguarda la squadra perdente ci saranno 3 eliminati, ma c'è una sorpresa: i caposquadra, Cesar91 e Genuzzo, dovranno scegliere i due utenti peggiori della loro squadra scrivendo i loro nickname qui nei commenti (e motivando la scelta), uno di questi sarà eliminato dai giudici. Successivamente i giudici elimineranno altri 2 della squadra perdente, considerati peggiori.

Per la squadra vincente l'eliminato è Isidoro Babbola. Per la squadra perdente, ChuPirla, Colera e Yeeeee abbandonano il gioco e trasferiti al canile.

Insulti e Pomodori
Commenti degli utenti


Concorrente: Squadra Cesar91
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Arazzo raffigurante Guelfi e Ghibellini mentre lottano per contendersi la prima copia dell'ultimo libro di Fabio Volo.
« Questa è una strana brutta storia, fatta di intrighi, potere, poesie di Dante, guerre, orge, tiro con l'arco, partite a pallacorda e omicidi tra guelfi e ghibellini. »
(Dalla puntata di Blu Notte del 23 aprile 1125)

Guelfi e Ghibellini furono due fazioni medievali note per aver riempito con le loro discussioni piuttosto movimentate le pagine altrimenti vuote dei nostri libri di storia, fino al tanto applaudito arrivo della Peste Nera, che li mise d'accordo una volta per tutte.

Prefazione

Lo storico stemma dei ghibellini, raffigurante il celeberrimo Badangaberto de' Badangaberti nell'atto di nutrire il proprio grifone gigante domestico.
Il possesso di monaci nani volanti era un vezzo diffuso fra i ghibellini.

Germania, XII secolo - Dopo la morte di Kenneth Branagh sul set di Enrico V la Germania si spaccò in due. Letteralmente. Neanche il tempo di rimettere a posto il distaccamento della placca di Sassonia che si spaccò anche politicamente. Si formarono così due partiti:

Da quel momento in poi il caos: i Welfen riuscirono a far eleggere un'otaria come imperatore nel 1137, ma la povera bestiola non resse lo stress e morì poco dopo sommersa da pratiche da timbrare. Provò allora a prendere il potere Enrico il Superbo, che se la tirava di brutto dicendo che suo cugino era stato imperatore, ma nessuno se lo cagò di striscio e la lotta riprese.

Dopo una serie di matrimoni, incesti vari e perfino un battesimo, la situazione si rappacificò, quando arrivò tal Federico Barbarossa, della fazione degli Hohenstaufen, che distribuendo in tutta Germania buoni sconto del Mc Donald's ottenne il consenso della popolazione e la istigò contro i "terroni del Belpaese", spostando così il conflitto in Italia e portando momentaneamente la pace nella sua terra.

« Ragazzi, ma io non ho ancora capito, il Sacro Romano Impero sarebbe la Germania, la Francia o cosa? E poi, perché diavolo si chiama "Romano"? Che poi mio zio c'è stato pure a Roma e mi ha detto che è piena zeppa di coatti! »
(Federico Barbarossa)

In Italia

:Bambertazzo : Ah Buondelmo', non mi ricordo, ma a noi ci piace il papa o l'imperatore?
 :Buondelmonte : Ma che ne so, Bamberta'! Tu pensa a tagliare nasi.

In Italia le due fazioni avevano dapprima nomi completamente differenti: i due gruppi rivali infatti si chiamavano rispettivamente Tifosi del Papa e Feticisti dell'imperatore.

In seguito, ispirandosi agli avvenimenti tedeschi, adottarono i nomi di "Guelfi", che deriva dai Welfen, e "Onestoffi", che deriva da Hohenstaufen. Questi ultimi preferirono però cambiare in "Ghibellino", perché fa rima con "ermellino". Gli storici concordano su questa ipotesi, nonché sull'idea che l'utilità della loro professione andrebbe rivista.

Papa Francesco è così umile che ha perdonato persino i ghibellini.

A differenza dell'esperienza tedesca, i due schieramenti si combattevano su tutto: dagli scontri per la supremazia nei comuni alle tremende lotte fratricide per chi sarebbe andato per primo al bagno.
Numerose erano le famiglie che parteggiavano per l'una o per l'altra fazione. In particolare rammentiamo i Guelfi Malatesta, Malaspina, Malavita, Malattiacancerogena e Malafinisci?!. Celebri ghibellini furono invece i Lambertazzi, i Lamberti, i degli Uberti, gli Ubertazzi, i Lambumbertazzi e i Bim Bum Bambertazzi.

Le battaglie

Gli scontri furono numerosi e più feroci di quelli all'apertura di un Apple Store. Secondo le testimonianze dell'epoca, opinabilissime peraltro, la vittoria finale la ottennero i Guelfi nella decisiva Battaglia di Benevento, ma solo perché i Ghibellini non avevano capito dove si trovasse quest'ultima. In questa battaglia morì anche il boss ghibellino Manfredi di Sicilia, affogato in un'acquasantiera. L'evento venne definito da Dante nella Divina Commedia una miserabile pagliacciata.
Il partito ghibellino perse così in poco tempo gran parte del suo potere e gran parte dei suoi sostenitori, passati, come da italica consuetudine, tra le schiere del più forte.

Fra le altre celebri battaglie si possono ricordare la Battaglia di Campaldino, nota per il brutale saccheggio ai paninari locali, e la Battaglia di Orio al Serio, celebre per non essere mai avvenuta.

Nonostante le bassezze da entrambe le parti, come il defecare nella boccia del pesce rosso dell'avversario, grandi furono le gesta degli eroi dell'epoca. Ricordiamo infatti eventi come la carica suicida di Tardone de' Visconti contro le salmerie nemiche, o gli atti di eroismo di Guicciardino detto "Dermatite", caduto sotto i colpi dei nemici mentre si allacciava le cinghie dell'armatura.

Guelfi bianchi e neri

« Sogno che un giorno a Firenze piccoli Guelfi neri, bambini e bambine, potranno unire le loro mani con piccoli Guelfi bianchi, bambini e bambine, come fratelli e sorelle. »
(Martin Lutero all'Oktoberfest, sbronzo e con qualche secolo di ritardo)

Lo scisma

La sera della vittoria contro i Ghibellini tutti i Guelfi si ritrovarono per mangiare e festeggiare nella città di Pistoia, ma al momento della scelta fra salsiccia e porchetta da mettere nel pane scoppiò una lite furibonda che determinò una spaccatura irreparabile.

I più litigiosi di tutti furono i due figli della Famiglia Cancellieri, chiamati Carlino e Dore, tanto per continuare le tradizione dei nomi orripilanti.
Fu allora che i Guelfi si divisero in due fazioni e scelsero i nomi in base al colore dei capelli dei due ragazzi: Bianco per quella di Carlino, che da bambino aveva avuto un incidente con l'acqua ossigenata, e Fucsia per quella di Dore, che stava attraversando la sua fase hipster. Tuttavia i Guelfi Fucsia adottarono ben presto il colore Nero, stufi di essere derisi perfino dai lebbrosi del lazzaretto.

Una tipica scaramuccia fra Guelfi Bianchi e Neri.

I Guelfi Neri si battevano per avere le carrozze sempre in orario, per la bonifica della Maremma Impantanata e perché la Pistoiese tornasse in Serie A; i Bianchi, che proclamavano una dittatura del proletariato, fondarono il Sindacato dei Ciabattini, ma passavano tutto il loro tempo a mettere i fiori nei loro cannoni.

I loro litigi furono tali da spaccare in due la città di Pistoia, e siccome la colla non era ancora stata inventata, il conflitto fu costretto a traslocare in una città più grande, Firenze, dove per dividersi per bene fra di loro crearono il celebre Vicolo dello scandalo, che era talmente scandaloso che nemmeno Fabrizio Corona osava entrarci.

Gli strafatti di Calendimaggio

Guelfo Bianco : Ohibò, lo grifon tuo sta defecando sur la tua carrozza!
Guelfo Nero : Dove!? Aaaaaaah! Fellone balededdo! Bi hai dagliado il daso!

Il 1 maggio del 1300 uno dei Guelfi Bianchi, non proprio nel pieno delle sue facoltà mentali, ritenne che sarebbe stato uno scherzone divertentissimo tagliare il naso di un Guelfo Nero che se la dormiva in piazza. I Guelfi Neri accettarono di buon grado lo scherzo, così come l'autore e tutta la sua famiglia; questo comportò la cacciata dei Bianchi da Firenze, i quali si vendicarono in seguito bloccando i rifornimenti di cotton fioc alla città.

Divisione delle città

Ancor prima che Umberto Bossi potesse emettere il suo primo, rantolante vagito, i Guelfi e i Ghibellini avevano già diviso l'Italia: da Firenze a Insù, esclusa Piacenza che era doppiogiochista, si tifava papa. Era l'Italia del grande Dante Alighieri, ma anche quella di Flaminio detto "Cerume", un panettiere noto per le sue abbondanti ma insolite aggiunte agli impasti.

Da Pistoia alla Tunisia, eccetto il Granducato di Rosignano Solvay, troppo impegnato a produrre bicarbonato di sodio e disinteressato alla politica, vi era l'Italia ghibellina, nota per le sue città dalle torri e cupole scintillanti, e per il suo fiorente commercio di lucido da muratura.

Napoli invece rimase ghibellina fino all'ultimo, per poi cambiare fazione per paura che la Chiesa invocasse Dio per far eruttare il Vesuvio, mentre città come Milano e Genova vennero convertite in seguito all'intervento del Papa in persona: visitando i cittadini porta a porta li convinse a passare dalla sua parte. E riuscì perfino a vendere qualche aspirapolvere.

Evoluzioni successive

« Per me si va nell'etterno dolore! »
(CyberDante si prepara alla battaglia)
CyberDante all'attacco!

Anno 3000, Universo - Neoguelfi e Neoghibellini si affrontano per il comando dell'universo.
Riportato in vita grazie alle nuove tecnologie, Dante Alighieri si ritrova in un mondo totalmente cambiato: il potere spirituale è detenuto dal Robopapa, quello temporale dall'Imperatore di Giove, e tutti gli abitanti dell'Universo sono in trepidazione per l'attesissima uscita dell'IPhone MCXII.

Venuto a sapere che il suo corpo, atrofizzato da un millennio di morte, è inutilizzabile, Dante lo sostituisce facendo impiantare la sua testa su un enorme e potentissimo robot in grado di distruggere palazzi, sollevare automobili e tritare verdure a velocità mai neanche sognate da Antonella Clerici.
Il nuovo CyberDante guiderà i Neoguelfi alla loro seconda vittoria, costringendo i Neoghibellini e i loro grifoni spara-laser alla fuga e all'esilio nel posto più brutto di tutto l'universo: la Padania.

La storia secondo Dante Alighieri

« Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti ghibellini, ma per seguire me e diventare guelfi strafighi da urlo! Woo Hoo! »
« Ohibò! Ista est la mastodontica historia

Dello modo que la esistenza mia s'è tramutata, sovvertita, ne lo subbuglio sia venuta
Collocato sur le gambe aqui cum te
Ti favellerò de Dante, lo gagliardo di Firenze!

Iscribendo novelle co' li compari son cresciuto
Allietai tutti i miei dì, wow!
Qual diletto a ogni minuto
Li massicci jorni mei solevan andar 'sì
Inter un sonetto a la Beatrice e un corso insieme cum Virgil.

Dindi la pallacorda mea, gittata in loco appena sù
Culminò sur ipso capo a que' Guelfi Neri laggiù
Lo più hostile s'adirò
Fece trottola de me
E l'Este angustiati, nunziaron
"Romam Vattene!"

Gli implorai, gli supplicai, ma dal ponteficie braman che vada
M'han facte le salmerìe et exposto:
"Vade per tua via!"
Post habermi commiatato et dato un bijetto cumcui andar
Con l'alloro sullo capo dixi:
"Quivi est mejo ch'io m'avviar! ".

Prima classe ma qual gioia!
Intrugli di luppolo ne le coppe ex cristallo
Si ista è la vita che Romae ducono, a me, mmh-hm!
A la fin sì male non è.

Appellai un tal cocchiere co lo mio fischio controllato
Come in lizza a la giostra
Hebbi sentor d'esser infiammato,
Una vita tanto nova est a lo principio per me
Avanti, con virtù, adducimi a San Pietro!

Ohibò! Qual "sventola" di Duomo
M'avverto ià opulento
La esistentia previa m'odora de senior
Videte multitudine, ne lo corso chi est

Lo Sommo Poeta, lo bislacco di Firenzeeee! »
(Da Vita Nova: qual gaudio! di Dante Alighieri)

Curiosità

  • A causa di un calendario mai aggiornato, i tifosi dell'AC Siena "Ghibellini Robur 1904" sono ancora convinti di trovarsi nel Medioevo.
  • I monti Ghibellini non c'entrano nulla con la storia. Forse.

Voci correlate

  • Durante la settimana ho visto un grande impegno sia in questa squadra sia nell'altra, perciò una volta che mi sono seduto per leggere questo articolo già pregustavo uno degno della WoS, ma non è stato così. La cit. iniziale sembra essere stata messa lì solo per avere una citazione iniziale, ma è più inutile di un frigorifero in Antartide. L'intro va già meglio, ma niente di che. Immagini ok, ma niente di esilarante. La prefazione ha qualche battuta decente, ma anche in questo caso il mio labbro inferiore non si è mosso di molto. Arrivato al paragrafo Italia ho cominciato ad apprezzare questo articolo, ma non faccio in tempo a pensare positivamente che mi ritrovo davanti Gli strafatti di Calendimaggio. Come diavolo vi è venuto in mente di lasciarlo? Sappiate che mettere dei fottutissimi cotton fioc alla fine non abbelliscono 4 righe di schifo. Il paragrafo evoluzioni successive, che è una fantasia personale, forse è il migliore dell'articolo. Infine arriviamo a La storia secondo Dante: fra 10 persone, nessuno c'è arrivato a rileggere l'articolo per capire che non ha un senso o una logica metterlo lì alla fine? In realtà credo non abbia un senso metterlo come paragrafo, potevate benissimo inserire la cit. all'inizio, al posto di quella cagatina del Blu Notte e ci facevate la vostra porca figura. Credo che mi divertirò di più controllando la vostra cronologia. -- V E R P 8 9 12:26, apr 28, 2013 (CEST)
  • Innanzitutto complimenti a tutti per l'impegno! Sono in parte d'accordo con Verp, anche se in più punti dell'articolo ho trovato modo di sorridere. Le didascalie delle immagini sono simpatiche, anche se ricordo che durante la settimana avevo visto l'immagine di Barbarossa con le pudenda al vento...Non ricordo la didascalia, ma mi fece ridere anche solo l'immagine! Era ben fatta. L'idea dei cyborg non è malissimo, anche se lo sviluppo mi sembra sommario e un po' troppo fantasioso, giusto per riempire lo spazio. Capisco che, come per l'altra squadra, non sia facile collaborare in così tanti, ma almeno un po' ci coerenza ci sarebbe stata bene. Inoltre un filo logico temporale avrebbe visto più opportuno mettere prima Dante e poi i Transfomers. --Nonciclpediologo © edit 21:03, apr 28, 2013 (CEST)
  • Sono molto deluso da questo articolo. Nei giorni scorsi avevo dato una prima occhiata e già mi stavo scompisciando, in particolar modo per quel figo di Firenze di Dante. Oggi arrivo su questo articolo e comincio leggendo un intro veramente sottotono (l'intro dovrebbe essere il motivo per continuare a leggere una pagina), una prefazione che mi lascia indifferente e la MIGLIORE battuta dell'intero articolo snaturata e divenuta quasi illeggibile. Considerando che avevate una trama facilitata avreste potuto far di meglio, avete usato un eccesso di particolari e un'abbondanza di nomi, forse Wikipedia vi ha dato troppa sicurezza. Immagini e didascalie, alcune ottime, vengono però messe in secondo piano da alcune immagini di cui non si sentiva affatto il bisogno... specialmente di alcuni fotomontaggi imbarazzanti e poco simpatici. Dovete solo sperare che Instagram sia peggio. --! Puzza87 ( Convertiti! ) 21:10, apr 28, 2013 (CEST)

La svizzera non si trova tra Pistoia e la Tunisia, dunque questa affermazione non ha senso. Pensiamo ad un'alternativa!--CAESAR 18:50, apr 26, 2013 (CEST)

Che ne dici di Granducato di Rosignano Solvay? (È la prima che mi è venuta in mente) Mia moglie non sa un tubo di Storia, quindi è un parere autorevole. Asd--Zurpone Io colf, padrone no in casa! 18:55, apr 26, 2013 (CEST)
Che ne dici di continuare con la teoria della deriva dei continenti?-- Gold Snake 15:21, apr 27, 2013 (CEST)


Citazione di Bel Air

Propongo il ripristino di questa citazione. La canzoncina rimane meno elaborata, ma la battuta (geniale) appare subito chiara e le rime scorrevoli. Personalmente, ma credo chiunque legga, canticchia mentalmente la canzone e spancia dal ridere. --! Puzza87 ( Chiedi pietà ) 10:30, mag 4, 2013 (CEST)

« Ehi questa è la maxi storia

Di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita
Seduto su due piedi qui con te
Ti parlerò di Dante il superfico di Firenze!

Scrivendo novelle con gli amici sono cresciuto
Me la sono spassata wow!
Che fissa ogni minuto
Le mie toste giornate filavano così
Tra un sonetto a Beatrice e un giro con Virgil.

Poi la mia pallacorda lanciata un po' più in su
Andò proprio sulla testa di quei Ghibellini laggiù
Il più duro si imballò
Fece una trottola di me
E gli Este preoccupati dissero
"Vattene a Roma!"

Li ho pregati, scongiurati, ma dal papa vogliono che vada
M'han fatto le valige e han detto
"Va' per la tua strada"
Dopo avermi dato un saluto e un biglietto per partire
Con l'alloro sulla testa ho detto
"Qua meglio sgommare".

Prima classe ma è uno sballo
Spremute di luppolo in boccali di cristallo
Se questa è la vita che fanno a Roma per me, mmh-hm!
Poi tanto male non è.

Ho chiamato un cocchiere col mio fischio collaudato
Come in lizza alla giostra
Mi sentivo gasato,
Una vita tutta tutta nuova sta esplodendo per me
Avanti a tutta forza portami a San Pietro!

Oh che sventola di Chiesa
Mi sento già straricco
La vita di prima mi puzza di vecchio
Guardate adesso gente in pista chi c'è

Il Sommo Poeta, lo svitato di Firenzeeee! »
(Da Vita Nova: qual gaudio! di Dante Alighieri)

È molto più semplice da capire, probabilmente ha ragione il tizio qui sopra.-- RUM E PERA 12:29, mag 4, 2013 (CEST)

Secondo me no, perché questa versione è la canzone vera con qualche nome cambiato: può guadagnare di immediatezza ma perde tantissimo di originalità --CAESAR 17:01, mag 4, 2013 (CEST)

Sono d'accordo con Cesar, ma sono ancora convinto di quello che vi avevo detto. Farne un paragrafo a parte e alla fine ha poco senso. -- V E R P 8 9 17:06, mag 4, 2013 (CEST)

Per me è uguale, tanto entrambe le idee sono mie. Per la posizione, metterla in cima secondo me sformatta tutto. --eeeeee disc 17:57, mag 4, 2013 (CEST)

Puzza te non devi permetterti mai più di dare lezioni di umorismo a nessuno. Come si fa a preferire questa versione? L'altra è geniale e se qualcuno non ha i mezzi per capirla semplicemente non la capisce, tanto è alla fine, dove deve stare-- Lancia la tua sfera Poké 19:13, mag 9, 2013 (CEST)

Articolo

Questo articolo alterna battute divertenti ad altre alquanto insulse. Andava fatto secondo me un buon lavoro di cesello dopo la scrittura. Infine un commento sull'immagine con le Lanterne: ragazzi, a me piace Magic The Gathering, ma non è che infarcisco gli articoli che scrivo con citazioni dei personaggi del gioco, dato che in pochi li conoscono. Quand'è che comincerete anche voi a fare lo stesso? Tra l'altro l'immagine non è nemmeno chiara, non si capisce niente.--Cugino di mio cugino 22:37, mag 8, 2013 (CEST)

L'immagine delle Lanterne la proposi io. Non mi sembrava nulla di eccezionale, però nessuno mi contraddisse quindi la lasciammo. Ma Magic che c'entrerebbe, poi?
Comunque quali sarebbero le battute insulse? --eeeeee disc 18:29, mag 9, 2013 (CEST)

è per dire: se io sono appassionato di qualcosa/gioco/fumetto/roba-da-nerd, non è che uso un personaggio di quel qualcosa/gioco/fumetto/roba-da-nerd all'interno degli articoli perché SO che quel qualcosa/gioco/fumetto/roba-da-nerd non è di pubblica conoscenza. È sempre brutto fare confronti ma prendi un Giallo, un Milo, un Black Out, un Isidoro. Hai mai visto mettere nei loro articoli qualche citazione nerdica? Io non le metterei. Sulle battute insulse: quando avrò tempo ti faccio un elenco.--Cugino di mio cugino 22:42, mag 9, 2013 (CEST)

Boh, vabbe'. L'alternativa era un'immagine sugli scacchi (bianchi vs neri). Per te ci può stare o è meglio togliere e basta? --eeeeee disc 00:26, mag 10, 2013 (CEST)

Volevo spezzare una lancia a proposito del citazionismo. Non è il male assoluto, anzi, finché si tratta di qualche battuta che non inficia sull'intero articolo è molto bello sia per chi lo conosce che no: chi lo conosce lo coglie e si sente un figo, chi non capisce bene a chi si riferisce usa google e si accultura. Almeno a me succede così.-- Lancia la tua sfera Poké 17:33, mag 10, 2013 (CEST)

Allora le cose che non mi sono piaciute sono:

  1. la citazione di Kuzco. Non è detto che tutti si ricordino il film, figuriamoci se si ricordano il nome del protagonista del film
  2. caduto sotto i colpi dei nemici mentre si allacciava le cinghie dell'armatura non l'ho capita
  3. tutto il paragrafo Scisma
  4. l'immagine delle lanterne che, aldilà della citazione, secondo me ha il problema che è proprio poco chiara, cioè non si capisce quale sia il soggetto dell'immagine: io vedo solo dei supereroi con armature bianche; il cattivo nero sulla sinistra si nota solo in un secondo momento

comunque forse ho trovato un'immagine, decidete voi. --Cugino di mio cugino 22:22, mag 10, 2013 (CEST)

L'immagine delle lanterne si può cambiare senza problemi: la tua mi piace di più. Per quanto riguarda Kuzco, cercarlo su google ti dà come risultato solo il Kuzco de Le follie dell'imperatore. Secondo me si può lasciare. --CAESAR 23:45, mag 10, 2013 (CEST)
  1. Io non ho mai visto Le follie dell'Imperatore eppure capisco la battuta su Kuzco. Eh?
  2. Vuol dire che era così incapace da aver problemi a mettersi l'armatura anche mentre la battaglia stava già infuriando attorno a lui.
  3. Scisma ha alti bassi, ma non mi sembra così malaccio.
  4. Questa critica è sensata, però l'immagine caucasici vs negroidi non è troppo scontata? Secondo me gli scacchi ci stavano di più, erano più "medievali". --eeeeee disc 13:03, mag 11, 2013 (CEST)
Concorrente: Squadra Genuzzo
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Uno scatto che ci mostra come la dimensione noumenica della rappresentazione di sé sia strettamente legata alla ricerca della felicità individuale. Notare anche che l'altra confezione è scaduta.
« Instagram, perché la fotografia era una cosa troppo seria. »
(Il motto di Instagram)
« La bellezza è tutta intorno a noi! »
(Utente di Instagram spiega perché abbia fotografato una lumaca morta in mezzo a una strada)

Instagram è quella diabolica invenzione che ha convinto orde di hipster di tutto il mondo di essere dei grandi fotografi. Instagram permette principalmente di fotografare piadine, piatti di plastica con del ketchup mischiato con la maionese, foto di una coppia che si slingua, il proprio gatto mentre esegue a fil di lingua un affondo alle proprie parti intime, una penna su un foglio, donando la certezza che questi soggetti assumano la valenza di "arte" per via del filtro "cornice", "invecchiato" e "sfocatura".

Instagram ha importanti proprietà cinetiche: difatti come dice una legge di Einstein la velocità del tempo su Instagram è moltiplicata per 10 rispetto alla norma, se passi 50 minuti sull'app ti sembreranno 5.

Storia

Le tre menti geniali dietro Instagram:
Mark Zuckerberg (in Normal mode)
Kevin Systrom (col Yellow-Colored Filter)
Mike Krieger (col Brown-Colored Filter)

Instagram è nato da una start-up chiamata Burbn. Siccome quel nome sembrava più che altro il suono di un rutto, il comitato Hipster per la salvaguardia del vecchiume decise di chiamarlo "Instagram". La prima immagine caricata è stata una classico della storia dell'arte: un mozzicone di sigaretta fumante sopra a un tombino con vicino un piccione. Per onorare questa semi-divinità fatta foto, tutti gli utenti ne hanno scattato almeno una uguale identica, fotografando passeri mezzi stecchiti o le proprie suocere in mancanza di altri volatili. Dopotutto si sa che Instagram stimola la fantasia[citazione necessaria] e la quotidiana regolarità intestinale.

Da quel momento, qualunque oggetto emettesse radiazione luminosa nello spettro visibile diventò un potenziale scatto, dagli amanti fedifraghi colti in flagrante, fino a un bel piatto di pasta aglio, olio ed elio. Di conseguenza, le regole del bon ton si sono dovute aggiornare per restare al passo coi tempi: non utilizzare Instagram per condividere con tutti i propri amici la pietanza che dovrà essere consumata è maleducazione al pari di bere con il mignolo alzato.

Nel gennaio 2013 Instagram ha cambiato i Termini del Servizio per migliorare l'esperienza dell'utente, ossia sputtanarlo usando qualunque immagine ivi caricata a scopo commerciale. Se doveste trovare la vostra foto su brutti.com, ve la siete cercata.

Le radici culturali del fenomeno

Instagram, anche se può sembrare una minchiata dei nostri tempi, è solo l'espressione di una tendenza esistente fin dai tempi più antichi e che fino a poco tempo fa era smorzata dal fatto che si doveva essere almeno bravi a disegnare. Adesso invece basta avere un padre ricco e il lacrimone facile per ottenere subito un iPhone. Tutto iniziò quando il primo hipster primitivo[1] decise di rappresentare il suo pranzo sulle pareti della sua caverna. La tendenza al vivere social si smorzò solo nel Medioevo, perché i secoli erano talmente bui che non si riusciva a fare nemmeno una foto decente. Anche perché il flash all'epoca si faceva appiccando il fuoco al soggetto da fotografare.

Le cose cambiarono con l'avvento della fotografia all'inizio della fine della seconda metà dell'800, ma fortunatamente in un primo momento essa fu a disposizione solo dei veri fotografi, i quali al massimo potevano spacciare foto mezze bruciate dagli acidi di sviluppo come prodigiosi risultati dei filtri da loro applicati. Ben presto però le macchinette iniziarono a diventare sempre più alla portata di tutti, tuttavia all'inizio le conseguenze sociali furono abbastanza contenute: anche se in possesso di una macchina fotografica, un pre-Instagrammiano non poteva condividere i suoi capolavori fotografici[citazione necessaria], se non con le poche e sfortunate persone che si trovavano intorno a lui[2]. Le vere e terribili conseguenze che tutti noi conosciamo arrivarono con l'avvento di internet, che permise a chiunque possedesse un personal computer di caricare, con la sua pachidermica connessione a 8 Kilobyte al secondo, tutte le sue interessantissime[citazione necessaria] foto. Questi nuovi utenti si divisero in due gruppi: chi caricò le prime immagini porno su internet e chi invece iniziò a caricare foto di gatti, animali spiaccicati per strada, cibo e mobili creati con Paint your life, tutte con applicate i filtri più deleteri e nocivi per la retina oculare. La cosa raggiunse l'apice nel modo che tutti noi conosciamo con l'avvento degli smartphone come l'iPhone, la serie Galaxy della Samsung o il nuovo modello a pedali dell'Alcatel.

Utilizzatori Principali

Un utente di Instagram colto sul fatto. Notare il piacere quasi erotico nei suoi occhi causato dai like dei suoi amici.

Gli utilizzatori di Instagram sono generalmente persone che pur potendosi permettere una Nikon o una Canon, preferiscono picchiettare il loro touch screen e applicare l'effetto "Oh mio Dio questo lampione è me-ra-vi-glio-so".

Tipico gruppo di ragazzi o ragazze mentre stalkerano felicemente la gente su Instagram.

Se è una teenager qualsiasi, la si riconosce perché ha 5 shortcut di questa app e perché ha sempre il cellulare in mano. Tra i suoi usi più comuni ci sono: lavarsi i denti, fissare l'uranio, propagare onde-fascio, scattarsi foto, e pubblicarle su Instakil.[3] Il periodo di pubblicazione è pressoché casuale, ma sopratutto si concentra il sabato in quanto in questo giorno esce con le sue amiche.
Il numero di foto presenti sul profilo di un'utente media è circa 941. Analizzandole attentamente, è possibile trovare degli archetipi quali foto in bagno del vicino di casa, foto tagliate inclinate a 72°, foto con sorrisi talmente forzati neanche fosse la chirurgia plastica, foto in cui provano a sembrare intelligenti, foto col telefono in faccia per evitare malfunzionamenti sia hardware che software, foto fatte da un "fotografo" neanche fossero modelle, foto in cui non guardano l'obiettivo neanche se stanno giocando a Risiko, foto con le compagne di lavoro e foto adatte solo ad un pubblico adulto quando è in un momento di crisi. Ovviamente ognuna di queste è accompagnata dalla classica frase poetica che rispetta la seguente proporzione:

Il suo profilo riporta dati del tutto fasulli per accalappiare più truzzi possibile, con tanto di capoluogo, coordinate e messaggi di fumo per la città in cui vivono. Appena la ragazza in questione pubblica finalmente una foto (dopo 30 minuti spesi a colorarsi al meglio i lombari con i filtri) inizia il momento di ansia. Se entro una determinata ora quella foto non raggiunge un numero prefissato di like, allora il soggetto inizia a sudare e starnutire, ed entra in uno stato di depressione totale con conseguente aumento di anidride solforosa che la potrebbe portare in rarissime situazioni anche a violentare la prima figura maschile che incontra per sfogarsi. Normalmente invece, basta solamente pubblicare una foto che usufruisca a pieno delle sue competenze lavorative. Nel 99% dei casi, la ragazza raggiungerà l'obiettivo con quest'ultima mossa, dopo aver ovviamente eliminato la precedente foto perché indegna. L'autostima del soggetto può anche aumentare tramite commenti del tipo "Bellissimissima ma quanto sei bella?" a cui risponderà con degli epiteti formulaici per apparire falsamente modesta, quali "E tu parli? Parli te? Ma ti sei vista?" o robe del genere. È bene sottolineare che tutte quante le utenti femmine presentano questo comportamento particolare, non solo le famigerate truzze . Per fortuna non tutte hanno instagram: solo il 96,12% della popolazione mondiale. Il restante 3,88% probabilmente è formato da ragazze che sono tali solo in apparenza.

Casi clinici particolari

  • Il nostalgico: probabilmente è convinto che la fotografia si sia fermata ai ritratti dei pittori rinascimentali. Infatti inserisce sistematicamente i suoi amatissimi filtri: seppia, invecchiato e bianco e nero; spesso tutti e tre messi insieme, per tentare di riesumare Joseph Nièpce, inventore della fotografia. E poi si sa che l'uomo maturo tira.
  • Il criptico: convinto che abbia pensato solo lui a fotografare una foglia per terra esaltandone i colori col relativo filtro, si diletta a fotografare piccoli oggetti spendendo miliardi di caratteri in didascalie che non leggerà mai nessuno. Costui è il fighetto pseudo-alternativo mantenuto da mamma e papà, che ti viene a fare il predicozzo di quanto sia difficile la vita e di quanto possa essere figo fare tutto lo spleen di questo mondo. La sua battuta classica è: Mamma mia comme stohh!
  • La piadina umana: che sia al ristorante di lusso, che sia alla trattoria di "Don Ciccio pasticcio bontà e capriccio", deve farti sapere quello che sta mangiando. Molto spesso crea gallerie dagli antipasti al dolce, applicando un filtro sfocatura che fa tanto figo e che non disturba nessuno nella digestione. Chi risponde alla descrizione di questo soggetto è il tamarro che ha scoperto Instagram e che deve mostrare a tutti che può permettersi di mangiare fuori "la robba di lusso".
Caravaggio, uno delle prime piadine umane, ci ha lasciato rappresentata la sua merenda a base di frutta.
  • Il fotomane: esemplare della famiglia bimbinikide, genere clic. Scatta foto a tutto. TUTTO. Principalmente grandangoli della sua faccia, generalmente accanto ad altri simili dallo sguardo vispo (di solito i secondi vengono 15 euro al chilo). Applica 40 filtri diversi alle foto col solo scopo di distorcere la realtà, facendola assomigliare ad un quadro di Dalì. Accompagna poi il tutto con didascalie composte da interminabili sequenze di hashtag, spesso scritti tuttiattaccati o indicanti cose che non c'entrano un cane col soggetto della foto, tipo #smile&friends su una foto di una squillo in tangenziale o #giovaninonostantetutto sul Napolitano che fa il discorso di inizio del suo secondo mandato.
  • Il fotografo mancato: categoria che comprende tutti quelli che hanno dovuto rinunciare alla loro promettente[citazione necessaria] carriera fotografica a causa di un nefasto evento passato: la mamma voleva diventasse portinaio, ma un meteorite centrò in pieno la sua Nikon nuova... Codesti soggetti sono gli unici a comprare obiettivi fotografici per iPad per supplire alla mancanza di attrezzature adeguate, col risultato di convertire il proprio tablet in un lanciamissili Javelin. Si aggirano come stalker per parchi e giardini, appostandosi su escrementi canini per ore, in attesa come un cecchino. Di cosa non è dato saperlo ai comuni plebei ignoranti della vera arte, e nemmeno a lui: non di rado il fotografo mancato scatta la prima cosa che vede tornando a casa, per poi aggiungergli didascalie pseudo-filosofiche a proposito della "decadenza della civiltà occidentale che sperpera risorse distruggendo Madre Natura", con applicato un filtro "bianco e nero". Sulla foto di un cestino pieno.
  • Il daltonico: per identificare questa categoria ricorreremo ad una convincente teoria scientifica: se 100 scimmie per 100 anni lavorassero su 100 macchine da scrivere riuscirebbero a comporre un sonetto di Shakespeare, il cosiddetto Teorema della scimmia instancabile. Allo stesso modo se 100 daltonici lavorassero per 100 anni su 100 computer con i filtri di Instagram, riuscirebbero a comporre un'immagine decente. Il daltonico è riconoscibile dagli autoscatti filtrati con un giallo ittero; crederanno di aver applicato l'effetto anticato alle loro opere, finendo per pubblicare la foto di un pomodoro tonalità verde Hulk. Derisi dall'utenza, verranno assunti nelle tintorie per separare i bianchi dai colorati.
  • La modella dei poveri: si tratta di una variante della fotomane (vedi sopra), che tuttavia scatta foto principalmente a sé stessa, in cui è (s)vestita di abiti sempre nuovi i cui colori farebbero invidia a Giovanni Muciaccia e che enfatizzano i suoi attributi femminili e il suo fisico da urlo di Munch. Immancabili sono le frasi poetiche, tratte nel migliore dei casi da Grey's Anatomy, e canzoni degli One Direction, che vengono accostate a un primo piano alle tette oppure a micro-mini-ultra-nano-short shorts, insieme a una chilometrica lista di hashtag pertinenti quanto le tue risposte durante un'interrogazione di storia. Egualmente immancabili sono i commenti di elogio di ragazze cozze, a cui la fanciulla risponde con "SENTI KI PARLAAA, 6 BELLISSIMA TU + D ME E 6 ANKE LA MIA BEST FOREVAAA!1!1!".
  • La fotomane: solitamente è una ragazza giovane e pubblica foto a una velocità media di 4,7 fpm[4] e ha delle amiche bimbeminkia con cui fa a gara a chi si spoglia di più e a chi ottiene più like di ragazzi manzi. Tuttavia i like ricevuti sono solitamente di uomini adulti il cui fascino è paragonabile a quello di Maurizio Costanzo. Nel rarissimo e malaugurato caso in cui un ingenuo coetaneo, avendo raggiunto alla sola vista di quelle foto un'eccitazione tale da rendere il suo pene lungo quanto un'autostrada, metta mi piace a più di una foto, verrà immediatamente additato come maniaco sessuale, stalker, spammer, mobber, shopper, drifter, verrà arrestato e costretto guardare le repliche dei Teletubbies 25 ore al giorno, fino alla perdizione del suo cervello.
  • La modella fake: categoria che comprende individui di sesso femminile o non identificato, accomunati dal fatto di postare foto in cui sono talmente sexy che Emily Ratajkowski in confronto sembra un cesso ricoperto di vomito, salvo poi rivelarsi delle cozze orrende non appena vengono conosciute di persona e causare un improvviso aumento della motilità intestinale nell'interlocutore; nel peggiore dei casi potrebbero essere di altezza, peso, etnia, età e addirittura sesso diverso rispetto a quelli mostrati in foto. Questi scatti sono solitamente frutto di centinaia o a volte migliaia di prove con diverse fotocamere e smartphone, ritoccate con decine di app di fotoritocco differenti, e infine inviate all'amico nerd esperto di Photoshop che provvederà a sostituire la faccia con quella di un'altra persona.
  • Il truzzo: fortunatamente solo una piccola percentuale delle figure maschili ha un profilo instagram. E sì, proprio lui non poteva mancare. Il suo comportamento è simile a quello della ragazza, ma di solito non sono presenti commenti palmosi ed inoltre la maggior parte delle volte sono ritratti in giungle, in selve oscure o anche a torso nudo per mostrare a tutti che loro sono delle persone profonde perché i loro muscoli stanno in profondità. Ti protesti anche accorgere che in realtà le foreste non sono altro che i loro truzzissimi capelli che sembrano un pennello.
  • Il fake: tipico profilo utilizzato per seguire gente di nascosto attenti sempre a non pestare il rametto, per evitare di fare brutte figure dando una musata sullo schermo e mettendo un like e per creare account a ripetizione sapendo che basta scrivere sonogeppetto@tihotrollato.com per registrarsi.
  • Il lamentoso: colui che critica tutti, dice che non ci sono più le terze stagioni e che le ragazze sono troppo svestite. Probabilmente è un vecchio moderno, ovvero un anziano che non dice che gli balla lo schermo, che è poco stabile e che non dice di non aver toccato nulla anche se ha messo la lingua in uzbeco (caso rarissimo).

Filtri

« #smile #donna #paesaggio #happiness #cool #ritratto #look #summer #oil #painting #figona #aftersex @LeoVinceSempre @MonaLizz »
Progettati appositamente per soddisfare le più bizzarre, discutibili e contorte esigenze dei fruitori, i filtri sono la vera punta di diamante dell'applicazione. Grazie all'utilizzo di complessi algoritmi amatriciani gli utenti possono applicare alla foto diversi effetti di colore, che devono il nome alla reazione che suscitano nell'ignaro umano che osservi la foto così modificata. Tuttora ignoti i motivi della rimozione del filtro Purge e di quello Puke a seguito della patch di aprile. Attualmente (versione £.3.§ di iOS) sono presenti ventordici differenti tipi di filtri, le cartine invece si comperano a parte. I più famosi e apprezzati sono:
  • Normal: nessuna modifica alla fotografia, però lo paghi a parte (circa venti dollari).
  • Brunetta: toni bassi, decisamente bassi.
  • Teppa: contrasto elevato, alla fine si arriva alle mani.
  • Sudicio: effetto unto, con macchie di sugo e peperonata.
  • Vauro: vignettato, con didascalia offensiva.
  • Bocelli: toni scuri, assolutamente scuri.
  • Interracial: bianco e nero ad effetto fusione, il bianco ne risulta molto gratificato.
  • Toaster: l'immagine viene lentamente tostata da ambo i lati, e poi guarnita con marmellata di arance.
  • Valencia: nella foto vengono inseriti torero e piatti di paella. Ottimo per schiarire ambienti troppo scuri.
  • 1977: per ricordare le gioie e brividi d'amore vissuti durante la Guerra Fredda, alla foto vengono aggiunti funghi atomici e le macchie di Gorbačëv.
  • Hudson: il dispositivo si teletrasporta in fondo all'omonimo fiume, concedendo una tonalità color alga all'immagine.
  • Kelvin: il cellulare raggiunge di colpo lo zero assoluto, conferendo una colorazione biancastra miscelata al colore della carne ustionata (dell'utente).
  • Eyefish: come dice il nome, al soggetto della foto verranno applicati degli occhi di triglia o degli occhi da cernia, secondo preferenza dell'utente.
  • Amaro: le persone nella foto vengono inquadrate mentre salgono su un elicottero, perché l'antico vaso andava portato in salvo.
  • Earlybird: come suggerisce il nome, "uccello mattiniero", ogni essere masculo e femmina baffuta (un bug dell'applicazione in cerca di soluzione) nella foto sembrerà avere un alzabandiera mattutino.
  • Styro: la modalità che spiana le rughe. Bastano pochi semplici click e torni ad essere la reginetta del liceo. La funzione opzionale Puppies permette di trasformare il tuo Shar Pei in un Beagle a pelo raso.

Prodotti e servizi correlati

L'offerta di nuovi componenti è vastissima e si aggiorna continuamente. Di seguito quelli riconosciuti ufficialmente da Instagram:

  • Rollomap: un'applicazione per iPad che permette ai suoi utenti di trovare piantagioni abusive di marijuana, grazie alla geolocalizzazione o attraverso gli hashishtag. I risultati possono essere visualizzati in una galleria o su una mappa, oppure stampati su cartina e fumati direttamente.
  • NO-Stalking: questa app permette di liberarsi istantaneamente dello stalking. Una volta sincronizzata col tuo profilo Facebook, sostituisce la tua foto con quella di Kelly Osbourne, aggiunge ai tuoi amici un profilo chiamandolo Papà e lo aggancia alla pagina di Totò Riina.
  • SocialKam: una macchina fotografica digitale fisica, basata sull'icona di Instagram, che stampa direttamente le foto che fai. Il suo stile volutamente vintage la fa assomigliare moltissimo alla Polaroid anni '70, così come il fatto che abbia il marchio "Polaroid" e che la Polaroid nel cassetto di mio padre sia sparita.
  • Carousel: fornisce un live feed di Instagram su Mac. Praticamente ti insegna a sembrare uno smanettone buttando qualche termine inglese random nel tuo discorso.
  • Skizz.Finder: grazie ad un sofisticato sistema di riconoscimento facciale, vaglia tutte le foto condivise su internet ed individua automaticamente se hai un figlio di cui non eri a conoscenza, mandando nel contempo alla madre un SMS col tuo nuovo indirizzo di casa.

Galleria di immagini

Ora lasciamo che le immagini parlino da sole, ecco una galleria che mostra l'incredibile potenza di Instagram. Siamo riusciti a strappare questi scatti alla National Gallery, che ne voleva l'esclusiva, offrendo in cambio un calendario di Sara Varone coi baffi disegnati sopra.

Attenzione, state per vedere i filtri Instagram ai loro massimi livelli, l'idea che avete della realtà potrebbe uscirne stravolta.


Prova il componente Pregna® e potrai vedere come saresti se non ci stai attenta.
Per non alimentare false speranze è bene far chiarezza: "Il filtro Brown-Colored non aumenta le dimensioni del pene".
Hai più grinze di un bulldog? Prova la stilosa modalità Stiro® ed accresci il tuo charme su Facebook.
Trasformarsi nel tuo idolo dei cartoni animati sarà più facile che dare fuoco a un pappagallo grazie alle meraviglie del filtro cartoon-boss!
Per rollarsi un cannone, invece, è sconsigliabile usare un filtro Instagram, neppure il Jamaican.
Ecco una foto sulla quale è stato applicato il filtro Brunetta™. Ricordiamo che il filtro non ha effetti nella realtà.
Ecco l'opera "Perplessità", realizzata dall'artista finlandese Mika Kaatsi. Buonissima al forno o con il filtro Insta-roast.
Contro il progresso e la cementificazione, il componente Fairy World restituisce a Madre Natura un po' della sua antica bellezza.
Questa immagine proviene direttamente dal Louvre, per la precisione dalla parete vicino all'uscita di emergenza. L'opera viene attribuita ad un artista emergente che stava cercando il bagno.

Note

  1. ^ Un essere talmente nostalgico dei vecchi tempi, che era ancora una scimmia.
  2. ^ Pratiche di tortura molto in voga, usata fino alla sua abolizione negli anni '90, erano le terribili serate con le diapositive delle vacanze a Scauri.
  3. ^ 1 Instakil = 1000 Instagram
  4. ^ leggasi "foto per minuto", unità di misura del Sistema internazionale concepita per misurare la bimbominkiaggine di un soggetto

Voci correlate

  • Questo articolo unisce parti davvero divertenti a minchiate di livello stratosferico. Partendo dall'intro, troviamo una buona trovata, perché la frase teoricamente farebbe ridere, accompagnata da un errore di distrazione (che che), un'aggiunta inutile come la penna sul foglio e una nota che non aggiunge nulla all'umorismo. Su 4 note, solo l'ultima avrei tenuto, le restanti sono buone per le pattumiere. Un'altra pecca sono le citazioni per nulla necessarie: sappiate che se ficcate una frase reale accompagnata dalla citnec, questa NON diventa per magia comica. Le immagini mi sono piaciute molto. Il paragrafo storia non sarebbe male, se non fosse per il finale triste: brutti.com mi stava facendo deprimere, mi sono ripreso nel paragrafo successivo e immaginando nella mia testa che non ci fossero le citnec e le prime due note. Anche per gli utilizzatori principali ci sono alti e bassi, ma forse sarà perché il fotografo mancato vi stava più simpatico del criptico. Arrivati alla parte dei prodotti e servizi trovo questo: «questa app ti permette liberarti istantaneamente dello stalking». Siete 10 dislessici o cosa? Infine nella galleria, per quanto riguarda le didascalie, me ne sono piaciute a mala pena 2 su 9. Se solo vi foste fermati a rileggere l'articolo per intero, probabilmente sareste meno nella merda. Vedremo chi vincerà. -- V E R P 8 9 13:53, apr 28, 2013 (CEST)
  • Anche a voi faccio i miei complimenti per l'impegno che, come per l'altra squadra ho sempre visto nelle UM, con molte modifiche alle pagine, per non parlare delle discussioni...le quali oltre ad essere immensamente lunghe, sono comunque piene di confronti e buoni propositi. Ora passiamo ai problemi! Capisco che l'argomento, nonostante sia di attualità giovanile, o lo si conosce o non lo si conosce, secondo me infatti l'articolo fatica a coinvolgere il lettore, questo non toglie che non lo faccia, ma lo fa in maniera ridotta. Le immagini?? Elisheba, che diavolo mi combini? Abbiamo diviso i 2 grafici più abili in 2 squadre per non avere problemi di questo tipo e cosa mi vedo? L'immagine con i 3 fondatori che sembra un collage di un bambino delle elementari e l'immagine di Bubbolo, sgranata (anche se quella mi è piaciuta comunque in quanto a comicità) e Paintizzata. Insomma, potevano essere punti a vostro favore, per quel che mi riguarda! --Nonciclpediologo © edit 21:17, apr 28, 2013 (CEST)
  • Diciamocelo, anche questo articolo parte un po' spento nell'ingegno. Non ricordo se inizialmente ricordavo un intro migliore (o forse non fa più ridere la seconda volta che la leggi), tuttavia andando avanti cresce bene, con ottime trovate umoristiche e una galleria conclusiva degna di LOL. Cosa non va: fotomontaggi scadenti, alcuni anche insensati, immagini con idee non sempre originali (ma va bene così, siamo pur sempre un'enciclopedia) e scorrevolezza del testo non sempre eccelsa, infarcita di alcuni errori. Questi però sono aspetti che si possono facilmente correggere, mentre la povertà di idee no. Per me vince Instagram. --! Puzza87 ( Convertiti! ) 19:48, apr 29, 2013 (CEST)

Varie ed eventuali

Perché qui non c'è il cassetto che toglie tutta la discussione del talent show come in Discussione:Guelfi_e_Ghibellini? Comunque bel lavoro, la didascalia sulla Gioconda poi è da Oscar. Peccato per qualche maiuscola/minuscola a cazzo. Poi che significa algoritmi amatriciani?--Cugino di mio cugino 23:06, mag 8, 2013 (CEST)

In realtà all'inizio avevo scritto "matriciali", ma poi venne cambiata per fare la battuta con il piatto culinario, l'amatriciana.-- Accappaquarantasette 00:34, mag 9, 2013 (CEST)
  • Magia! Cassettizzata la discussione del contest... che lavoraccio però Certo certo.--TurtelènGnam! 23:35, mag 10, 2013 (CEST)