Grifone

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Una delle specie conosciute.
« I grifoni sono liriche che la terra scrive sul cielo. »
« Così il tuo grifone meraviglioso mi ha dato una cicatrice nell'anima che mi ferirà a morte. »
« Quel grifone pareva autentico. Ma tante cose paiono autentiche, come le lapidi. »
« Santo iddio, cosa sono questi maledetti animali?!
Inutile parlare di grifoni pensai... il povero bastardo presto li avrebbe visti da solo. »
(Raoul Duke (Johnny Depp), Paura e delirio a Las Vegas (1998))

Il grifone è una creatura leggendaria composta da alcune parti di leone e altre d'aquila. Le dosi esatte non si conoscono, quindi ciascuno lo fa come gli pare. In Europa ha le zampe anteriori, le ali e la testa del rapace, il resto è del felino; in Africa solo la testa e le ali sono di aquila; in America è quasi tutto uccello (cosa che lo accomuna a John Holmes), in Asia ci mischiano uno spruzzo di tigre; in Oceania ci mettono un poco di canguro, ma questo lo rende indigesto perché "torna su" spesso.
Il grifone è anche un rapace della famiglia degli Accipitridi, ossia simile ad un esattore di Equital avvoltoio.

Origini

Un grifone rumeno tenta di stuprare una maiala di Porcari (LU).

Un possibile archetipo[1] del grifone si potrebbe individuare nel terribile Anzû, demone sumero impersonificazione della tempesta e delle suocere impiccione. Un'altra creatura con una descrizione simile è Asakku, bieca divinità babilonese portatore delle malattie, delle infermità e delle spore di pioppo. In genere, presso le mitologie mesopotamiche, le creature costituite dall'unione di più animali, comprendenti parti di rapaci o rettili, avevano delle caratteristiche nefaste. Anche i greci erano giunti alle stesse conclusioni, ma nel caso di Medusa la parte malvagia non erano i serpenti.
La figura del grifone si diffuse lentamente nell'immaginario di diverse popolazioni, anche per via del sincretismo[2] che caratterizzava le religioni dell'epoca, non senza però differenziarsi ed adattarsi al contesto culturale. Nasce così il grifascio presso la Roma imperiale, il grifurbo a Neapolis, il grifino presso i Celti (perché uno scozzese risparmia su tutto), il grifrocio in Gallia e il griffato presso Pitti Uomo a Mediolanum. Nella sala del trono di Cnosso, a Creta, sono rappresentati con un muso d'aquila sovrastato da piume voluminose, sono privi di ali ed hanno un corpo più simile al leopardo che al leone. Nel complesso, anche facendo un notevole sforzo, non c'entrano una minchia.
Il filosofo greco Manfruìto d'Afrodisia, detto "il leggiadro", famoso per la sua passione per l'arte tersicorea (e i boa di struzzo), ne portava due a guinzaglio durante le sue apparizioni mondane. In realtà erano due pastori maremmani, con ali posticce in cartongesso e il becco ricavato da un vecchio imbuto. Manfruìto era cecato come Ray Charles, e si trattò di uno scherzo di pessimo gusto ordito da suo cugino.
In uno dei miti greci i grifoni erano in eterna lotta col popolo settentrionale degli Arimaspi, perfidi tombaroli che tentavano di rubare il tesoro di Apollo da essi custodito. Tra gli altri preziosi esso vantava:

Il grifone appare anche nella mitologia egizia, ma solo come comparsa in un paio di dinastie, ed eventualmente come mezzo di trasporto per fare i fighi con la fidanzata e gli amici o come macchina da guerra.

Aspetto

...ancora una mezz'oretta, poi vado via.

Araldica

"Oddio, che è stato?"

Inoltre, poiché riunisce l'animale dominante sulla terra (il leone) con quello dominante in cielo (l'aquila), il grifone simboleggia anche la perfezione e la potenza.
Come questo possa in qualche modo rappresentare il Genoa Cricket and Football Club è un mistero che sarà svelato appena toglieranno i vincoli sul Segreto di Stato. Magari con l'occasione, e se non è di eccessivo disturbo, ci spiegheranno anche cosa diamine ci azzecca il Cricket con Genova.

Nella cultura di massa

Benché meno famoso del drago, ma sicuramente più conosciuto del Mokele Mbembe, il grifone è comunque una figura ampiamente presente nelle opere fantastiche moderne.
Una delle favole dei Fratelli Grimm è intitolata "Il grifone" e vede protagonista un giovane che, per sposare la figlia di un crudele re (che amava ricambiato)[4], è costretto dal sovrano a strappare una penna della coda di un grifone mangiatore di uomini. L'impresa riesce, ma ci rimette un occhio, l'indice della mano destra, i due pollici opponibili, un testicolo, il labbro inferiore e la dignità di uomo. Al suo ritorno viene accolto come un trionfatore, ma la principessa sposa il maniscalco, un uomo forse leggermente rude, ma con una "mazza tanta"[5].

Altre opere

La parola "grifone" è un falso accrescitivo, ma ben meritato.
  • Heroes of might and magic V - I grifoni possono essere schierati dal giocatore nel proprio esercito, sono molto utili all'inizio della partita per la loro capacità di volare, poi vengono presto utilizzati per fare un ottimo brodo.
  • Magic: The Gathering - In questo gioco sono di forza e costituzione media, in grado di volare[6] e dotate spesso di abilità aggiuntive, tipo usare la coda come cotton-fioc. Tra di esse vi è Zuberi Piuma d'Oro che, a dispetto del nome da pirla, è in grado di potenziare gli altri grifoni con poderosi calci nelle palle.
  • Cavalieri dello Zodiaco - Lo spettro Minosse (uno dei generali di Ade) possiede l'armatura infernale del grifone, capace di respingere la Polvere di diamanti allo zero assoluto e qualche vaffanculo.
  • Final Fantasy - Compaiono in alcuni episodi ed hanno l'aspetto di mostri metà avvoltoi e metà leoni. Sono di colore nero, quindi non contano granché.
  • My Little Pony: L'amicizia è magica - Nella serie compaiono i grifoni Gilda e Gustave Le Grand, che a giudicare dai nomi dovrebbero essere due Drag Pony Queen.
  • Drakengard - Degli strani grifoni (incrocio tra un leone, un gufo e Vanna Marchi) compaiono come nemici in molti duelli aerei, e come hostess su alcune compagnie low cost.
  • Digimon - Il personaggio Gryphonmon è chiaramente basato sul grifone, mentre Monzaemon non somiglia affatto a Luca Cordero di Montezemolo.
  • World of Warcraft - I grifoni costituiscono le cavalcature dei cavalieri alati dei nani. Domanda: visto che i nani erano già alati, non potevano per una volta levarci queste bestiacce dai coglioni?

Note

  1. ^ tipo di arco (a spanne, e col beneficio d'inventario)
  2. ^ funzione di sincronizzazione tra cretini
  3. ^ Fottìo: discreta quantità
  4. ^ la figlia non il re, magari si capiva lo stesso ma di questi tempi...
  5. ^ quella che usava per battere l'incudine... vabbè, tanto si capiva benissimo
  6. ^ e grazie al cazzo!

Voci correlate







Popoli mostruosi

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