Nonbooks:Recuperare l'antico vaso
Vuoi anche tu portare a casa una storiella simile a quella di Papà Castoro?
Allora segui le istruzioni di questo manuale e anche tu potrai presto vantarti con gli amici di aver recuperato l'antico vaso e aver la soddisfazione di pronunciare la frase «Sembrava impossibile, ma ce l'avevamo fatta!».
Scopo della missione
Il rituale del recupero dell'antico vaso era conosciuto fin dai tempi più antichi.
Pare che presso le antiche popolazioni babilonesi esso fosse una prova che dovevano affrontare i peccatori per purificarsi agli occhi della tribù.
Oggi il recupero del vaso è ufficialmente riconosciuto come uno dei metodi più efficaci per combattere la dipendenza da alcolici: è infatti scientificamente dimostrato che il desiderio di bere cala progressivamente ogni qualvolta l'alcolizzato venga costretto a recuperare l'antico vaso per potersi guadagnare un bicchierino di amaro.
Prima fase: procurarsi l'occorrente per l'impresa
Per prima cosa, prima di mettersi alla ricerca dell'antico vaso, occorre attrezzarsi con tutto il necessario.
I primi 50 acquirenti del manuale potranno richiedere in omaggio il pratico kit, indispensabile per ogni ricercatore di antichi vasi che si rispetti, contenente:
- Un aeroplano in pura carta: direttamente dal museo di guerra di Londra, un rudimentale ma solido velivolo della prima guerra mondiale di colore rosso, privo di ogni misura di sicurezza e di comfort; ma in compenso dotato di un bagagliaio comodo e sicuro per il trasporto del vaso;
- Un carrello della Coop: mezzo adibito al trasporto via terra dell'antico vaso;
- Una pala giocattolo: per riportare alla luce l'antico vaso, sepolto tra le sabbie del deserto;
- Una salvietta: per asciugarsi il sudore;
- Un tubetto di Vinavil: per ricomporre i cocci del vaso qualora si rompesse;
- Un paio di guanti da chirurgo: per maneggiare l'antico vaso senza intaccarlo con le impronte digitali;
- Un set di bicchieri di cristallo: per versare l'Amaro Montenegro al termine della spedizione.
Seconda fase: recupero dell'antico vaso
Per prima cosa bisogna dirigersi sul luogo delle ricerche, nel bel mezzo del Deserto del Sahara, avendo cura di non attraversare in aereo i territori della Mauritania, onde evitare mitragliamenti da parte dell'esercito di Abdel Aziz.
Una volta giunti nel deserto, si può dare avvio alle ricerche che possono durare pochi mesi se si è fortunati o, nel peggiore dei casi, fino a morire di fame o di sete. A tal proposito, poteva risultare utile portarsi da casa delle scorte di cibo (possibilmente non acciughe salate) e di acqua, ma se ve ne sei scordati, fa niente.
Se dopo mesi e mesi di scavi non si è ancora trovata alcuna traccia del vaso, niente paura: mi sono semplicemente dimenticato di informarvi che il vaso non si trova più nel deserto dai tempi dei lavori per il Canale di Suez e che ora è custodito all'interno di una camera blindata nel museo di Podgorica, capitale del Montenegro.[1]
Per ottenere l'affidamento dell'antico vaso dovrete prestare giuramento con una mano sulla Bibbia e una sulla bottiglia di Amaro Montenegro, oltre a dover dare in garanzia la casa e il tuo gatto.
Terza fase: caricamento del vaso
In assoluto la fase più delicata della missione: l'antico vaso va caricato sull'aereo con estrema cautela, evitando il contatto con l'aria, e va protetto e sigillato in modo da conservarsi intatto nel (probabile) caso in cui il velivolo precipiti. E ricorda: chi rompe l'antico vaso paga, ma i cocci non sono suoi.
Quarta fase: portare in salvo il vaso
Una volta caricato il vaso, non resta che rimettersi in viaggio. Prima di decollare, non essendoci cinture di sicurezza, ai più scaramantici è consigliato toccare ferro per scongiurare eventuali incidenti dovuti al maltempo.
Da qui a poco infatti si scatenerà ogni tipo di calamità naturale per impedire che il vaso venga portato in salvo.
In particolare, bisogna prestare estrema attenzione al vento che ti ostacolerà per tutta la durata del viaggio: è dunque necessario raggiungere i tuoi amici immaginari prima che esso diventi troppo forte.
Se sarai riuscito a resistere alla furia degli elementi e a sorvolare indenne tutta la Terra riportando il vaso sano e salvo in Montenegro, complimenti! Hai appena messo a repentaglio la tua vita per salvare quella di un vaso, Dio terrà conto di questo tuo eroico gesto e ti ricompenserà con una bottiglia di Amaro Montenegro! Poi, però, ti chiederà di compiere un'altra missione ancora più ardua: trainare a riva il barcone in panne dei musicisti coi loro strumenti, in modo da permettere il regolare svolgimento del loro concerto.
Chi ce l'ha fatta
Quella che hai udito poc'anzi era la testimonianza di Papà Castoro, il primo castoro ad aver recuperato l'antico vaso.
Oltre a lui pochi altri possono vantare di aver compiuto una simile impresa:
Voci correlate
- Vaso
- Amaro Montenegro
- Archeologia
- Trainare a riva il barcone in panne dei musicisti coi loro strumenti
Note
- ^ Altrimenti cosa c'entrerebbe l'Amaro Montenegro in tutta questa storia?
Questo è un manuale di squallidità, uno di quelli un po' meno loffi della media. È stato miracolato come tale il giorno 28 novembre 2010 col 29.4% di voti (su 17). Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto. Proponi un contenuto da votare · Votazioni in corso · Controlla se puoi votare · Discussioni |