Letteratura americana

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« Esci immediatamente, e vedi di attraversare col rosso »
(Groucho Marx a Chico Marx)
« Gli americani, per quanto disposti e perfino impazienti di essere servi della gleba, sono sempre stati riluttanti all’idea di avere l’aspetto di contadini »
(Quella fighetta di Francis Scott Fitzgerald a proposito della moda americana)
« Non trovi la felicità se baratti la parte di te stesso che meno ti piace con la parte di sé che un'altra non vuole »
(William Faulkner pontifica su economia e commercio)
Il più grande scrittore americano di tutti i tempi: Charles Bukowski, nato ad Andernach.

La letteratura americana non esiste. Gli scrittori americani solitamente scrivono in inglese.

Precisazioni

La prima opera di letteratura americana: la lista della spesa di Benjamin Franklin.

Si parla di letteratura americana appunto per distinguerla da quella inglese, come succede per la letteratura australiana e per quella del Belize, chiaramente non concependo che gli americani possano avere addirittura una loro letteratura, ma al massimo della gente che scrive.

Qualcuno insinua pure che, a voler essere precisi, non sarebbe nemmeno inglese la lingua utilizzata dagli scrittori americani. Altri invece sostengono che si tratti di degenerata letteratura comunista omosessuale yiddish camuffata da americano, ma sono quei soliti intellettuali del Ku Klux Klan che, forti del loro autore più rappresentativo, Johnny Rebel, da puristi della lingua quali sono vogliono sempre dire la loro.

Le 5 letterature americane

Tre indimenticabili autori americani: (da destra) Anaïs Nin, Ambrose Bierce e il piccolo Trumbo.

È vero però che quella roba americana pubblicata su quei pezzi di cartone con le pagine e che per comodità chiamerò letteratura, andrebbe effettivamente suddivisa per aree di provenienza dei suoi autori. All’interno quindi di quella grande e accogliente famiglia che è la letteratura americana andrebbero distinte:

Un libro di Shirley Jackson (ma chi è?).
  1. una letteratura puramente inglese (Orwell, Huxley, Greene… no, questa è proprio inglese)
  2. una letteratura yankee, cioè di quegli americani americani che combatterono contro gli inglesi e, se potessero, lo farebbero ancora adesso (Washington, Jefferson, Franklin)
  3. una letteratura di origine ebraica (Bellow, Malamud, Mailer, Salinger, tutti i Roth possibili)
  4. una letteratura afroamericana (?)
  5. una letteratura di origine europea (tutti gli altri)

Come si può notare, a parte Rebel, una vera e propria letteratura americana non c’è, a meno di considerare letteratura i segnali di fumo di quei dannati indiani. Sterminateli tutti!

Gli interessanti temi della letteratura americana

Oltre all’imprescindibile suddivisione che ho appena fatto, ve ne sarebbe un’altra di ordine ontologico – non ho mai capito bene cosa caspita significhi – vale a dire la suddivisione della letteratura americana per temi (tra parentesi i principali esponenti di ciascun tema):

Una creatura di Lovecraft.

La poesia

La prima edizione (1692) del capolavoro di Hawthorne.

Naturalmente si sta parlando di narrativa, perché gli Stati Uniti hanno prodotto anche fior di poeti quali Emerson Fittipaldi, Walt Disney Whitman, T. S. Eliot Gould, Ezra “madman” Pound e Woody Allen Ginsberg ma, considerato che la poesia mi fa schifo, qui non se ne parla. Se proprio ci tenete a leggere poesia americana, leggetevi “Il corvo” di Poe e sicuramente vi passerà la voglia. Never more.

Il teatro

Non esistono teatri negli Stati Uniti.

Aspetta fra ma allora che è Broadway?

Gli scrittori

Poe in piena estasi etilica.

I principali responsabili nel corso dei secoli americani (dall’800) sono comunque stati:

  • Washington Irving, semisconosciuto autore del New England precursore di Stephen King ma molto meno noioso. I suoi personaggi più riusciti sono un cavaliere senza testa e Wolf, cane d’onore. Fulminato. Libro consigliato: Rip Van Winkle
Quella barba di Melville.
  • Nathaniel Hawthorne, l’inventore del gotico americano, si limitò a riscrivere in americano i libri gotici inglesi, tanto nessuno se ne sarebbe accorto. Prete. Libro consigliato: La lettera scarlatta
  • Edgar Allan Poe, capostipite di tutti i grandi narratori alcoolizzati d’America, vergò poesie da suicidio, scrisse racconti neri, grigiofumo e canna di fucile e sposò la cugina quattordicenne. Quando questa a quindici anni morì di tristezza, gli partì letteralmente il cervello e si mise a scrivere polizieschi dove l’assassino è un opossum e racconti grotteschi che lo fecero infine morire dal ridere ad appena quarant’anni. Avvinazzato. Racconto consigliato: Perdita di fiato
Quel vecchio pederasta di Twain.
  • Herman Melville, la sua opera migliore è la storia di un tizio che va alla ricerca di una balena bianca, trovandola alla fine sparpagliata un po’ ovunque sul letto di una lurida stanza di un postribolo del porto. Puttaniere. Libro sconsigliato: Moby Dick
  • Ambrose Bierce, il padre dello sgrammaticato “Dizionario del diavolo” e dell’umorismo nero americano. Un suo tipico incipit è questo: “Non mi ero svegliato molto bene, quella mattina che massacrai a colpi di mannaia mio padre e mia madre.” Spesso i protagonisti dei suoi racconti tremendi sono animali: un cane con cui fare dell’olio o un ariete assunto come boia. Combatté durante la Guerra di secessione, apprezzando parecchio l’umorismo greve dei sudisti, e scomparve infine durante la rivoluzione messicana, probabilmente in un arsenale di peyote. Andato. Racconto consigliato: Olio di cane
  • Mark Twain, quello di Tom Sawyer e Huckleberry Finn, Tom Selleck e Larry Flint, Tom e Jerry. Cagasotto. Libro consigliato: Wilson lo svitato
Lovecraft.
  • Henry James, costui era talmente schifato dall’ambiente letterario americano che decise di andare a colonizzare l’Inghilterra, rimanendoci poi per sempre, incominciando a chiamare gli americani sporchi yankee e diventando infine un mafioso. Rinnegato. Libro consigliato: Gli amici degli amici
  • Howard Phillips Lovecraft, maestro dell’orrido subumano, subacqueo e sub judice, era troppo solitario, razzista e misogino per non diventare un necrofilo e farsi sorprendere dalla buon costume col biscotto in un cadavere fresco fresco. Alcuni suoi pezzi rimarranno per sempre nella storia della letteratura mondiale, come l’uomo che ha bisogno di aria fredda per non trasformarsi in merda. Degenerato. Racconto consigliato: Aria fredda
La ciuca triste di Dos Passos.
  • John Dos Passos, scrittore di origine portoghese, scrisse degli Stati Uniti per non pagare il prezzo del biglietto e del fallimento se avesse scritto del Portogallo. Celebri le sue invenzioni, come i flussi di coscienza in cui non si capisce una mazza e i ritagli di giornale incollati direttamente sul libro. Ci ha lasciato una grande trilogia popolare americana: “Il 42° parallelo”, “Il 43° parallelo” e “Il 43° parallelo e mezzo”, non il 44° perché era già in Canada. Triste. Libro consigliato: Il 42° parallelo
  • Francis Scott Fitzgerald, forse il più raffinato fra tutti gli scrittori americani, tendeva a migliorare il suo stile nello scrivere e nel vestire e a ringiovanire man mano che passavano gli anni, tanto che arrivato allo stato neonatale dovette fare ritorno nella vulva di sua madre. Disperso. Libro consigliato: La crociera del Rottame Vagante
Hemingway con le sue prede preferite: i pesci spada e le passere di mare.
  • Ernest Hemingway, cosa dire di lui, se non che era il solo autore al mondo in grado di scrivere un libro di trecento pagine fatto solo di dialoghi, dialoghi narrativamente inutili, ma indispensabili per non farlo addormentare mentre, bevuto, batteva a macchina come stesse sparando a un bufalo. Alla fine, non riuscendo a trovare la risposta da far dire a un suo personaggio alla domanda dell’altro personaggio “Come va?”, si sparò in bocca col fucile da caccia. Suicidato. Libro consigliato: I 49 racconti
Faulkner è troppo impegnato a pensare dove può aver lasciato quella bottiglia per accorgersi che i suoi cani gli stanno pisciando sui pantaloni.
  • William Faulkner, sempre ubriaco come il precedente, utilizzò le innovative tecniche joyciane e si inventò invece la tecnica tutta sua di ambientare tutti i suoi libri sempre nello stesso posto, il Mississippi, nonché un sacco di altre stronzate che non sto qui a raccontarvi. Autore spesso ermetico, era in grado di pubblicare libri di trecento pagine senza scriverci nemmeno una parola, solo i sottintesi. Quando morì non era per niente lucido. Criminale. Libro consigliato: L’urlo e il furore
  • Dashiel Hammett, iniziatore della narrativa hard boiled – da non confondere con Raymond Chandler, iniziatore della narrativa hard core – è il creatore del primo detective nicotinomane, con l’impermeabile spiegazzato e un boiler al posto della macchina. Bollito. Libro consigliato: Donna al buio (leggibile in ventisei minuti)
  • Dalton Trumbo, “Johnny got his gun”, ovvero il libro più triste del XX secolo dopo “Va' dove ti porta il cuore” di Susanna Tamarro. Autore conosciuto solo per questo penoso romanzo su un reduce di guerra multi mutilato al quale non resta altro che il pollice per accendersi da fumare (ma non ha più la bocca per cui le sigarette se le deve infilare nel naso). Ispirò il primo, penoso video dei Metallica. Orribile. Libro consigliato: E Johnny prese il fucile
  • Fratelli Marx, sotto l’insegna di un umorismo ebraico americano che influenzò molto Tiziano Sclavi, quella dei fratelli Marx è una comicità demenziale in grado di far ridere anche un bambino di due anni, anzi solo lui. Ma se si uccidono Harpo e Zeppo, Groucho e Chico non hanno nulla da invidiare a Boldi e De Sica. Surrenali. Libro consigliato: Legali da legare
La tipica espressione bovina di Steinbeck.
  • Anaïs Nin, di origine francese ma di educazione americana, questa particolarità l’ha resa in grado di pensare in francese e scrivere in americano. L’immagine che non si dimenticherà mai della sua narrativa è pertanto quella di un nobile ungherese che, alzatosi in piena notte, non sapendo dove metterlo lo infila nella bocca di suo figlio. Orale. Libro consigliato: Il delta di Venere
  • Henry Miller, molestatore di se stesso e soprattutto di Anaïs Nin, visse troppo tempo in Europa per essere un vero scrittore americano. Scrisse “Tropico del cancro”, “Tropico del capricorno” e “Tropico della vergine”, dove sfocia il delta di Venere (da non confondere con quello della Nin). Libro consigliato: Max e i fagociti bianchi
  • John Steinbeck, nei suoi libri storie di contadini che emigrano, di contadini che scioperano, di contadini che raccolgono arance e cercano di accoppiarsi con delle minorenni, di contadini che vanno in pullman, di contadini e biologi e di pescatori che raccolgono perle per darle ai porci (i contadini). Nobel per l’agricoltura. Libro consigliato: Uomini e topi
Burroughs sta mangiando.
  • Arthur Miller, un giorno un tizio va al lavoro e muore. Questa la trama del capolavoro di uno scrittore famoso più per i suoi libri che per essersi trombato Marilyn Monroe. Venditore. Libro consigliato: Morte di un commesso viaggiatore
  • William Burroughs, il padre della droga, cioè, voglio dire il padre di tutti gli scrittori americani che hanno parlato di droga, avendolo lui già fatto negli anni quaranta, quindi in tempi non sospetti. Ma l’aspetto più interessante della sua narrativa non è tanto la scimmia che gli sale sulla schiena, quanto la moglie che ha ucciso per potersi godere totalmente gli altri uomini e soprattutto la sua macchina da scrivere-ano, con la quale ha lunghe conversazioni notturne e soprattutto frequenti rapporti sessuali. Da non confondere col Burroughs di Cita, la scimmia sulla schiena di Tarzan. Mangia nudo. Libro consigliato: Il pasto nudo
Mailer è incazzato perché non gli riesce proprio di chiavarsi una yankee.
  • Jack Kerouac, purtroppo non sono mai riuscito ad andare oltre la terza pagina di un suo libro. Inutile. Libro consigliato: nessuno
  • Truman Capote, tra la metafisica e la minchiata. Libro consigliato: L’arpa d’erba
  • Norman Mailer, il suo problema è conciliare la sua ineludibile ebraicità con la tremenda voglia che ha di fottere fighe bianche anglosassoni e protestanti, farsi fottere da antichi cazzi egizi e assumere comportamenti e linguaggi tendenzialmente nazisti, vale a dire tutti i peggiori nemici del suo popolo. Incontinente. Libro consigliato: I duri non ballano
  • Kurt Vonnegut, con un nome simile non poteva che essere un avanzo di galera e scrivere pezzi paradossali come “Ghiaccio 9”, “Mattatoio 5” e “Frigorifero 4”. Libro consigliato: Un pezzo da galera
Philip Roth.
  • Thomas Pynchon, con costui nasce la letteratura americana postmoderna, ricca di divagazioni linguistiche non richieste e allucinazioni leccate da una stagnola di acido, vale a dire il solito libro ma scritto in modo che non si capisca un cazzo. I suoi capolavori sono senza dubbio “Vineria” e “Manson e Nixon”. Dimesso. Libro consigliato: L'incanto del lotto 49
  • Charles Bukowski, alzi la mano chi non ha mai desiderato farsi una morta. Vecchio sporcaccione. Libro consigliato: Storie di ordinaria follia
  • Woody Allen, scrittore dei suoi film e attore dei suoi libri, nella sua narrativa non troverete niente di diverso da quello che trovate nei suoi film. Quindi aspettate che esca il film e vi risparmiate di leggere il libro, oppure aspettate che esca il libro e vi risparmiate di uscire a leggere la locandina del film, oppure uscite a leggere il libro e risparmiate di far aspettare il film, oppure risparmiate di leggere il film e aspettate di uscire il libro, oppure filmate l’uscita dell'attesa e leggete il risparmio del libro, oppure librate la lettura del film e risparmiate l’attesa dell’uscita. Verboso. Libro consigliato: Saperla lunga
Vidal ti vede, e sta già pensando a come seviziarti.
  • Don DeLillo, autore di chiare origini italiane, di formazione postmoderna come Pynchon ma di vena postcomunista, credevano tutti fosse un prete. Libro consigliato: Mao II
Su questo libro Bunker ha voluto mettere a tutti i costi la foto della 1ª riformatorio.
  • Philip Roth, se non avete mai provato l’emozione di venire in un cappello nelle file in fondo di un cinema a luci rosse, di fare sesso col manico di legno di un apriscatole, di sodomizzare una colf filippina mentre sistema la biancheria della padrona nei cassetti dell’armadio e di masturbarvi ed eiaculare sui vestiti e le poltrone degli amici che vi hanno invitato a cena a casa loro, forse è ora di conoscere Philip Roth. Ebreo. Libro consigliato: La mia vita di uomo
  • Gore Vidal, se non ne avete ancora abbastanza e volete ancora leggere di sesso anomalo, ma con un pizzico di violenza sadomaso e una spruzzata di becero umorismo yankee in più, allora potete passare direttamente a Vidal, il più brutale fra i saggisti e pensatori politici. Neutro. Libro consigliato: Duluth
Non chiudete quella porta.
  • Edward Bunker, altro attore di Hollywood, il Mister Blu delle “Iene” di Tarantino e il Mister Bean delle galere americane, nei periodi di libertà ha scritto parecchi romanzi dove, tra una pera e un ananas, spiega come organizzare una rapina e fare in modo che finisca quasi sempre male. Recidivo. Libro consigliato: Cane mangia cane
  • Richard Bach, pilota di piccoli aerei come Saint-Exupéry, come questo ha scritto di animali che parlano (gabbiani) e altre piccole cazzate da aviatore. Decollato. Libro consigliato: Uno (soltanto).
  • Stephen King, lo si inserisce tra gli scrittori solo per la quantità di roba scritta, e venduta, riassumibile in: “Ma non poteva farne un racconto di dieci pagine invece che un romanzo di seicento, di quell’idea del cazzo?” “No, altrimenti non avrebbe guadagnato una minchia.” Grafomane venduto. Libro consigliato: Shining (il film).
  • David Foster Wallace, giovane narratore coi capelli strani, ha parlato della borghesia reaganiana e delle sue ossessioni e paure. Per poco, perché doveva impiccarsi. Morto giovane. Racconto consigliato: La ragazza con i capelli strani.
  • Bret Easton Ellis, scrittore d’azione di Los Angeles, “American psycho”, i suoi personaggi hanno lo spessore di una fotocopia, e la stessa originalità. Come per Moccia e altri grandi autori internazionali degli ultimi decenni, i suoi non sono veri e propri libri ma contenitori di etichette, loghi, brand, mode, ubriachi finti e brochure di hotel, nonché mappe dettagliate di Beverly Hills per raggiungerli, dove i pochi vuoti rimasti vengono riempiti con dialoghi che fanno impallidire Hemingway e una punteggiatura che fa rimpiangere Joyce. Marchettaro. Libro meno consigliato per l’acquisto: Meno di zero.
  • Dan Brown, l’arte di scrivere ciò che hanno scritto e detto prima già almeno altri cento ma facendo in modo di vendere più copie e trarne subito un film, e soprattutto di sembrare il primo ad averlo detto. I suoi libri sono talmente improbabili che le riduzioni cinematografiche risultano credibili. Professore mancato, purtroppo. Libro copiato: Il Codice Da Vinci.
  • Chuck Palahniuk, il risultato di due secoli di letteratura americana senza censure, vale a dire la società americana dal 1996 in poi: qualcosa di spaventoso. Massacrati dagli steroidi, dagli psicofarmaci, dai tormentoni e dai continui colpi di scena, “Fight club”, “Gang bang” e “Dannazione” sono una via di mezzo tra Stine (un tizio che scriveva horror per undicenni) Quentin Tarantino e Beautiful, dove alla fine si sparano tutti, si scopano tutti, sono tutti trans e qualcuno finisce sempre per prenderlo nel culo. Brutto nome (ucraino). Libro consigliato: vado a vedere cos’altro ha scritto.

Controindicazioni

  • La letteratura americana è vivamente sconsigliata a chi ama la letteratura.
  • È severamente vietata agli americani.
  • Deve essere assunta in piccole dosi e solo dietro prescrizione medica.
  • Non deve assolutamente prendere in mano un libro americano chi è malato di emofilia.
Un reading di letteratura americana postmoderna.

Effetti collaterali

Generalmente le conseguenze della lettura di un libro di letteratura americana si possono ricondurre a tre aspetti:

  1. Convertirsi all’ebraismo.
  2. Smettere per sempre di leggere libri.
  3. Uscire di casa, ubriacarsi di bourbon al primo bar all’angolo, stuprare una vecchia, uccidere un bambino disabile a revolverate, stuprare una morta, andare in prigione, subire violenza carnale, uscire di prigione e scrivere un libro di letteratura americana di 150 pagine.


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Questa è una voce di squallidità, una di quelle un po' meno pallose della media.
È stata miracolata come tale il giorno 12 dicembre 2010 col 46.2% di voti (su 13).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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