Rivoluzione americana

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera con l'indulto.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Avevano alzato le tasse sul ! »
(George Washington sul perché della rivoluzione americana.)
« Noi uniti per uno stato unico! »
(George sottolinea la sua voglia di unirsi, pur non sapendo che più avanti gli Stati uniti del Nord combatteranno contro quelli del Sud.)
« Per un'America unita sotto il nome della giustizia, della lealtà, della prostituzione gratuita e del gioco d'azzardo, io ti battezzo nel nome di Stati Uniti d'America!!! »
(George Washington fonda gli USA.)
Il generale Eisenhower.

La rivoluzione americana, o più comunemente American Express, non è altro che l'inizio della storia degli Stati Uniti, ed essendo la storia del medesimo stato, per i 3/4 del tempo è una guerra continua. Fino alla fine, cioè quando l'attore protagonista scopre finalmente il tradimento evidente della moglie fedele, i due divorziano, si risposano a Las Vegas. Questa guerra fu combattuta tra il 1775 e il 1783, tra le 13 tribù nordamericane (unitesi in seguito sotto falso nome, per evitare le spese processuali della guerra) e la loro patria, il Regno Unito, che non avendo nulla di più sensato da fare, cominciò a quadruplicare le tasse sulla carta igienica alle già sfruttate colonie. Nel corso della guerra tutte le potenze europee, non avendo più crisi da affrontare e schiavi maya da trucidare, si schierarono con i ribelli, fornendo loro uomini, animali e donnine non propriamente vergini. Per una strana coincidenza cosmica, lo stato dei ribelli sarà il futuro vincitore... (uhm, forse questo lo dovevo dire alla fine, ora ho rovinato la trama a tutti).

Le cause della rivoluzione

Per boicottare il , i coloni si diedero allo spritz.

Oltre al rincaro di tutti i beni di prima necessità, come pane, farina integrale tipo 00 e whisky, Londra esigeva dalle 13 tribù un contributo per le spese di gruppo. Per intenderci, Londra era stufa di pagare il cinema a tutti. La realtà vera fu che l'Inghilterra era sommersa da debiti di gioco, aveva perso il Canada in una partita a Poker con i Francesi, allora tentò disperatamente di riconquistarlo, ma il prezzo fu davvero alto, mi sembra di ricordare... due gallette di sesamo senza glutine. Per porre fine a questa enorme crisi, il Regno Unito, che qui vedrete anche con il nome "Londra", impose i "famosissimi": Sugar Act, (tassa sui prodotti esportati da Londra), Stamp Act (tassa su tutte le riviste, inclusa Famiglia Cristiana e l'Eco di Bergamo) e il Moment Act (tassa sul tempo). Inoltre l'Inghilterra impose il proprio monopolio, vietando la diffusione non autorizzata delle Winston rosse e degli album dei Metallica, per giunta, sostituiti dalla "conosciutissima" Amy McDonald. Se a questi motivi aggiungete il divieto di prostituzione e la censura di Halo 3 nelle colonie, avrete un branco di contadini metallari inferociti per bene.

La compagnia delle Indie orientali

Nel 1733, la compagnia delle indie orientali ottene da Londra il diritto di esclusiva sul tè, cioè il diritto di esportare il tè dalla Cina, per poi rivenderlo il triplo sempre all'Inghilterra. Questa, che sembrerebbe una manovra da perfetti imbecilli, era in realtà un'abile mossa di guadagno perché: l'India pagò una miseria le piante da tè, la Cina si liberò delle erbacce, le Colonie, che fino a quel momento importavano il loro tè a Londra, trovavano adesso un pretesto per dividersi dal Regno Unito e il Regno Unito... se lo ritrova come sempre nel culo.

Le rivendicazioni del congresso orientale

Il congresso di Philadelphia.

Un congresso riunitosi a Philadelphia, nel bar-pizzeria da Gianni nell'autunno del 1774, vedeva riuniti tutti gli stati (tranne la Georgia che, come sempre, verso le 11:00 aveva di meglio da fare), per votare su un possibile boicottaggio da imporre a tutte le merci inglesi. In parole povere, quella stessa sera furono bruciati libri, cd, tecnologie, alcolici, dolci e persone dal colore, sapore o somiglianza inglese. Intanto il nostro caro Benjamin Franklin, che qui vedremo per non so quale intricata trama nelle vesti di ambasciatore inglese-colonico, fu legato ad un aquilone gigante e fatto volare in mezzo ad una tempesta di fulmini, che contribuì (oltre alla sua morte) ad una sensazionale scoperta. Per sua sfortuna non vivrà abbastanza per lasciarci qualche testimonianza certa.

La guerra

I coloni non disponevano di grandi armamenti, massimo un paio di forconi e il resto galline, inoltre le divise americane non erano così sexy come quelle dell'esercito inglese, per finire i coloni erano tutti dei rifiuti umani e dei disgraziati. Grazie però all'addestramento imposto dall'austriaco von Strudel e dal maestro Miyagi, gli americani riuscirono ad avere la meglio a Yorktown e, grazie all'invenzione della pillola blu più tardi, gli Stati Uniti divennero la maggiore potenza mondiale.

L'esercito inglese.

Le battaglie di Lexington e Concord

Il primo scontro fra le truppe inglesi e i coloni avvenne nell'aprile del 1775 nelle ridenti (ancora per poco) cittadine di Lexington e Concord. Nella cittadina di Lexington le truppe inglesi ordinarono ai coloni di disperdersi, ma proprio mentre veniva intimato l'ordine, il rumore di una finestra sbattuta dal troppo vento fece scattare la rissa, alla fine della quale si contarono 8 morti e 10 feriti per i coloni e 1 ferito per le truppe britanniche. Non contenti di averle prese, gli americani attaccarono gli inglesi a sassate nel Concord: il bilancio fu di 247 morti per gli inglesi e 147 per gli americani. Questa "piccola" rissa segnò il vero inizio della guerra, la creazione ufficiale di un esercito coloniale avvenne il 31 di maggio, mentre il 15 giugno si conclusero le elezioni del Festival di Sanremo, a discapito delle quali George Washington vinse il comando delle truppe.

La battaglia di Burger King

All'inizio della guerra d'indipendenza, Boston rimase occupata dagli Inglesi, ma isolata, perché un branco di 20.000 ribelli bloccarono l'unica entrata autostradale. Nella notte del 16 giugno questi conquistarono i fast-food principali, fra cui il famosissimo Burger King. La risposta da parte delle truppe inglesi fu un No, così tutto si risolse ancora con una mega rissa fra inglesi e coloni, cosa che non cambiò assolutamente nulla.

La campagna canadese e la riconquista di Boston

Lo so che siete stanchi di leggere, così ho deciso di risparmiarvi alcuni dettagli e di riassumervi tutto in poche righe: Mega-rissa, fucilate e sassate, vittoria (per un incredibile colpo di fortuna) ai coloni, vissero tutti felici e contenti. Amen.

La firma della Dichiarazione d'Indipendenza

Il momento della firma.

Le truppe inglesi, per cercare di riportare sotto controllo i coloni, sbarcarono, l'aprile di un giorno o il giorno di un aprile, ad Halifax, una spensierata città nelle campagne canadesi. Questa, che naturalmente può apparire come un'enorme manovra politica, è in realtà l'esempio lampante della forte miopia dei navigatori inglesi dell'epoca, in risposta a ciò, i coloni (di pari intelligenza) bloccarono tutti i porti americani alle navi inglesi, non sapendo che il Canada si trova esattamente al confine con la loro nazione. Durante giugno le truppe dei coloni erano stati costretti ad abbandonare il Canada e Montréal, riportando perdite di 4000 uomin... esseri semi-viventi (2000 i caduti subito, dopo circa 5 minuti il resto). Il 30 di un mese, la famiglia, Howe temendo la potenza dell'armata colonica, schierò 22.000 uomini a Staten Island, mancando di poco (anche stavolta) New York. Il 4 luglio a Philadelphia, fu pronto un documento rullato da Thomas Jefferson, contenente in piccole dosi anche il cadavere di Benjamin, questo "documento" passò per le mani, anzi per le narici dei 13 coloni, era nata così una nuova nazione, chiamata in principio Liberty City.

L'assedio di New York

Dopo numerosi giorni di conflitto fra le truppe inglesi e i coloni, indeboliti dalle continue lotte, il generale Howe, credendo di avere ormai la vittoria in tasca, lasciò un giorno in più ai ribelli. Come è facile intuire, proprio in quel giorno un terribile uragano distrusse la maggiore parte degli accampamenti inglesi, dando tempo agli americani di scappare e fortificare le alture di Harlem. Il 28 ottobre, gli statunitensi riuscirono ad arrivare per primi nel New Jersey, vincendo così l'orsetto potty, divenuto in seguito monumento nazionale.

La battaglia di Trenton

All'alba del 25 dicembre George ebbe una magnifica idea, attaccare le armate tedesche (unitesi alle truppe inglesi dopo aver consultato l'oracolo della monetina) verso la fine del cenone natalizio. Egli sapeva che il punto debole di questo invincibile esercito era il famosissimo timballo di porco alla Merkel, per questa ragione diede l'ordine di intasare ogni gabinetto assiano e la vittoria fu assicurata. Il primo ad arrendersi fu il colonnello Rall, con già gravi disturbi intestinali. Verso le 3:00 del giorno successivo, anche il resto delle truppe fu costretto a chiedere la resa, oltre ad una nuova uniforme.

La battaglia di Princeton

Quando Howe venne a conoscenza dell'impresa americana a Trenton, incaricò il generale Cornwallis di attaccare o quanto meno fermare l'avanzata statunitense, una volta giunto dinnanzi all'esercito coloniale, si erano ormai fatte le 5:00 e come buona consuetudine di un buon inglese, l'esercito dovette fermarsi per una tazza di tè. Proprio mentre le truppe di Londra si gustavano la meritata bevanda, George e compari li aggirarono, diretti verso Morristown, nel frattempo Cornwallis accortosi dal sapore troppo amaro che quella bevanda rossastra non era in realtà , ordinò al reggimento di ripiegare verso l'interno della città. Ormai gli americani avevano acquisito un lungo distacco, anche perché sulla via per Morristown, le truppe inglesi si fermarono per un'urgenza fisiologica.

La brutta caduta di Philadelphia

Delusi dalla mancata eliminazione delle truppe coloniali, Londra accusò i canadesi, i quali a loro volta accusarono i palestinesi, che per difendersi accusarono il governo Bush, ma questa è un'altra storia. Il governo inglese volle a tutti i costi sbarazzarsi dei ribelli, così nominò un nuovo generale, un certo John Burgoyne, detto per via della sua involontaria deformazione sacrale, "generale dalle chiappe moscie". Il GDCM (insieme al generale Howe) aveva l'arduo compito di aggirare le difese nemiche discendendo il lago Champlain, il suo piano prevedeva la conquista di un agriturismo in Cina, qui avrebbe prodotto cibi tossici e contraffatti che avrebbe poi esportato in Europa, impadronendosi di tutto il mondo. Tutto questo poteva verificarsi, ma per il solito colpo di fortuna, il generale William Howe attaccò la Philadelphia credendo di stanare l'esercito coloniale, per sua sfortuna trovò solo 2 pantegane e una piccola resistenza dei ribelli, improvvisata da 3 castori. Il bilancio totale fu di 3 castori per i coloni e 1000 uomini per le truppe inglesi.

La battaglia di Saratoga

Mentre a sud gli americani erano stati sconfitti, sul fronte settentrionale la merda di mucca pestata da George Washington cominciava a farsi sentire, il generale Burgoyne convinto e incoraggiato dal suo oroscopo, intraprese il cammino verso la Wilderness, una landa desolata conosciuta bene per la sua

Il generale John Burgoyne in tutta la sua rara bellezza.

scarsità di vegetazione. Nonostante i cartelli di pericolo, il generale continuò ad addentrarsi sempre di più nel territorio desertico, perse uomini, armi e viveri, ma nulla di tutto questo fece pensare per un attimo Burgoyne. Finalmente sembrava esserci uno spiraglio di luce per le truppe inglesi, il 7 ottobre indebolite dai continui attacchi da parte delle truppe americane, le truppe inglesi attaccarono la città di Saratoga, dove furono decimate e costrette alla resa. Il generale Burgoyne fu rilasciato e rispedito a calci in Inghilterra, qui fu impiccato il giorno dopo Lunedì, nel gennaio del 1778 anche Howe lasciò da "vincitore" il comando delle truppe e fece finalmente ritorno in patria, da mammà. Non restava altro che eliminare il nemico rimasto e laciare il resto del lavoro ai francesi, il 3 settembre del 1783, Londra chiede scusa agli americani, promettendo di non farlo più, mentre il 10 dicembre Washington se ne va in pensione in Alaska a coltivare pinguini.

Voci correlate

Rivoluzioni correlate


STATES DEGLI "STATES"
Sweet Home AlabamaAlaskaArizonaArkansasCalifornia DreamingNorth CarolinaSouth CarolinaColorado CafèConnecticutNorth DakotaSouth DakotaDelawareFloridaGeorgia on My MindHawaiiIdahoIllinoisIndianaIowaEr Kansas CityKentuckyLouisianaMaineMarylandMassachusettsMichiganMinnesotaMississippiMissouriHannah MontanaNebraskaNevadaNew HampshireNew Jersey ShoreNew YorkNew MexicoOhioOklahomaOregonPennsylvaniaPetoriaRhode IslandTennesseeWalker Texas RangerUtahVermontVirginiaWest VirginiaWashingtonWisconsinWyomingWashington Democrazia Cristiana
AMERICANATE
Americà facce Tarzan!Americanate nei telefilmArmi di distruzione di massaCapitalismoSiaieiLa benedizione divinaEhi, campione!Esportare la democraziaFBIQuei bravi ragazziFilm catastroficoGuerra preventiva ed umanitariaMarinesMerDonald'sNain IlevenSogno americanoAmericano medioNATO per uccidereNSANuke 'n Nike: «Just do it»Una strana, brutta storia...LetteraturaEmpire State BuildingMr. President loves you!Ricordatevi del NebraskaMonte Rushmore
SI VIS BELLUM PARA BELLUM
DipendenzaSecessiunPyongyang o morteCrisi dei sigari di CubaViet-Fottuto-NamReduce del VietnamSad-Fottuto-Dam Vol. IGeorge vs OsamaSad-Fottuto-Dam Vol. IILemmequattoLemmesedici