Flusso di coscienza

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Io sono diventato famoso scrivendo così e tu no! Pappappero!
« Ricordate bambini! Prima scrivete e poi pensate! »
(James Joyce istruisce i suoi adepti.)
« Ma un bel blocco dello scrittore no, eh? »
« Lo uso per le mie canzoni »
(Franco Battiato si confida ai nostri microfoni.)

Il flusso di coscienza è un metodo narrativo ideato da James Joyce in un certo anno del quale non mi ricordo con esattezza poteva essere il '29 sì il 1929 con tutto quel profumo per le strade di Udine mentre andavo con Silvia e le dicevo perché mi vorresti lasciare non avrebbe dovuto farlo e lei mi disse ma non ti vedi che fai schifo al cazzo ripensandoci quel profumo non era così buono.

Cenni Storici

Oh ma perché continuano a vestirsi così dannati idioti come vorrei presentargli quel mio cugino della via Gluck c'era un ragazzo che come noiiiii...

Era una calda serata d'aprile quando nacque questo metodo di scrittura mentre lui se ne stava a casetta sua e io gli dicevo perché non te ne vai a fanculo e ti trovi un lavoro brutta baldracca e alzava lo sguardo dal giornale e mi diceva con tono sconsolato perché sono uno scrittore e dunque sono un morto di fame come quegli strani tizi che abbiamo incontrato appena fuori Londra quel giorno in cui c'erano stati quei terribili attentati oh sì e il giornale ne ha parlato a lungo mi verrebbe una gran voglia di dire loro di stare zitti e lasciare la gente nel proprio dolore come quella volta che ho dimenticato come ci si siede e lui ha riso tanto tanto e io gli strappai il libro che stava scrivendo dalle mani e mi chiesi perché cazzo non vi metteva nemmeno la punteggiatura e poi che diavolo di titolo è "Ulisse" per parlare di un pirla che se ne va in giro a fare i cazzi suoi a destra e a manca e a sinistra e a destra oddio come mi manca sentire il suo pirillo dentro di me mi faceva stare così bene avrebbe dovuto scrivere di meno e vedere di trombare un po' di più così l'avrebbe finita di sclerare su quelle pagine come un gerbillo.

Modalità d'uso

Già a pensarci bene quel sapore non era proprio il massimo mio Dio forse lo dovrei denunciare ah fanculo le denunce quei dannati avvocati hanno già troppi soldi.

Non è poi così complicato usare il flusso di coscienza se hai a disposizione una tastiera oh al diavolo una tastiera non serve veramente ai tempi suoi si scriveva con carta e penna e i treni partivano in orario ah ah sì come no i treni partivano in orario povera nonna deportata durante il Regime dannato Mussolini faceva tanto il figo ma non staccava nemmeno per un momento la lingua dal culo del suo amichetto come quel giochino che mi piaceva fare tanto con Carlamaria era così bello e non mi sembrava tanto inopportuno rimanere con peli pubici incastrati fra i denti ah il sapore del kebab gustato sotto il Taj Mahal a pensarci bene erano un po' troppo simili oh Cristo che schifo mi viene da vomitare no devo scrivere sì il flusso di coscienza è l'alfa e l'omega della scrittura un po' come Dio ma non è proprio la stessa cosa che cosa stupida come si può paragonare il Signore ad una libera tempesta di pensieri beh ma a pensarci bene c'è anche da dire che a seguire alcune teorie Dio è il Caos e nella mia testa c'è Caos ed io sto scrivendo quello che c'è nei miei pensieri cavolo sto creando Dio lo devo mettere per iscritto aspetta lo sto già facendo.

In conclusione

Ah beh sarebbe davvero facile trarre delle conclusioni certo ora che ho scoperto che tutti i miei pensieri sono Dio quindi io sono il creatore di me stesso e di lui creare la vita creare la morte oh no il mio povero criceto finito sotto una jeep proprio il giorno di Natale non è tutto questo una cruda ironia la vita è solamente morte e distruzione persino le spugne se ne rendono conto e inneggiano alla Fine ultima col loro naso io non voglio morire ma è forse morte quella che ci aspetta alla fine del nostro percorso oppure è una nuova vita no è morte cazzo queste sono solo stronzate da prete anche il mio James è morto oddio come mi manca sentire il profumo della sua pelle mentre lui si chinava su di me e io gli sussurravo cinquanta davanti e ottanta dietro e sì lui era fuori come una zucchina e sì mentre affondava il colpo e mi centrava in un occhio quell'idiota e allora dovevo guidarlo io fino a che non me lo appoggiava teneramente in culo e allora dicevo sì lo farò sì lo voglio sì.

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