Luca Toni

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   La stessa cosa ma di più: panchinaro.
Luca Toni ai tempi d'oro.
« E pur si muove! »
(Donadoni su Toni al tribunale dell'Inquisizione di Biscardi)
« Inseguendo una libellula in un prato... »
(Lucio Battisti sul ruolo di Toni in campo)

Luca Toni è il palo della luce più costoso al mondo il cui scopo principale è illuminare lo stadio della Juventus.

Cenni biografici

Luca Cartonio nasce dall'unico rapporto eterosessuale avuto da Tonio Cartonio, avvenuto con Strega Salamandra.
Il padre, temendo che la nascita del bambino potesse compromettere la sua fama di gay pervertito, cambiò il cognome del figlio da Luca Cartonio a Luca Toni in modo da celare le sue vere origini.

Da bambino si divertiva a catturare le farfalle; un giorno, mentre ne inseguiva che svolazzava su un campo di calcetto, diede accidentalmente un calcio ad un pallone con cui stavano giocando altri ragazzini: il tiro finì direttamente in porta tra lo stupore generale.
Dopo questo episodio Toni si convince di avere la stoffa per diventare un fuoriclasse.

Carriera

Toni alza orgoglioso un souvenir acquistato ad un museo delle armi.

Inizi

Fortemente convinto delle sue capacità, decise allora di fare dei provini per entrare nella rosa del Cervia.
Inizialmente fu scartato ma grazie ad un ripescaggio Toni riuscì finalmente a diventare un calciatore professionista.

Palermo

Dopo un lunghissimo periodo di gavetta tra Serie C e club dilettantistici, che nel complesso durerà più del resto della carriera, Toni riusci a strappare il primo contratto con una squadra di Serie A.

Infatti il presidente del Palermo Maurizio Zamparini aveva urgente bisogno di uno spaventapasseri che sorvegliasse il suo orto dove coltivava arance di Sicilia.
Zamparini ritenne che non avrebbe guastato un giocatore in più nella sua squadra, nella quale scarseggiavano i raccattapalle, e così decise di tesserarlo nel Palermo.

Toni durante uno scatto da centometrista.

Fiorentina

« Rimarrò per sempre alla Fiorentina »
(Toni un istante prima di prendere il volo verso Monaco di Baviera)

Successivamente viene acquistato dalla Fiorentina. I dirigenti del club viola erano in realtà alquanto scettici circa l'acquisto di Toni ma alla fine il pennellone azzurro fu acquistato: infatti, per quanto scarso, non avrebbe mai potuto far peggio di Giampaolo Pazzini.[citazione necessaria]

Per far ricredere i tifosi, Toni vendette la sua anima al diavolo in cambio del talento e del fiuto del goal: così grazie al lato oscuro e a qualche aiutino Toni riuscì a giocare due campionati ad altissimo livello diventando l'idolo dei tifosi.
Al termine della seconda stagione in maglia viola, per ricambiare l'affetto della tifoseria, Toni decise di andare a giocare in Germania con il Bayern Monaco.

Bayern Monaco

Dopo un buon inizio con i tedeschi Toni diede l'illusione che il miracolo fiorentino potesse continuare.
Invece dopo una stagione Toni si è ritrovato a giocare nel Bayern Monaco II, la squadra riserve del Bayern.

Avendo a disposizione molto tempo libero, visto che non viene mai convocato nelle partite, Toni ha deciso di dedicarsi alla carriera cinematografica: il suo primo film, che si intitola “Bayern Monaco II: la vendetta”, ha già fatto record di incassi.

Roma

Dopo che il suo film ha guadagnato quattro pigne da Mike Tyson e dopo la discussione con il tecnico Louis Van Gaal su come si prepari un soffritto, Toni viene assunto dalla A.S. Roma come portaborracce. Entrato per sbaglio in campo per dissetare Mirko Vucinic, devìa per sbaglio due palloni nella porta del Genoa, facendo vincere la Roma. Il mister dei giallorossi Claudio Ranieri, credendolo un nuovo centravanti, lo spedisce in campo anche contro la Rubentus; per la contentezza Toni si strappa un pelo della gamba, infortunandosi al polpaccio e rimanendo fermo alcuni mesi.

Ecco Toni in azione durante gli Europei del 2008.

Genoa

Arrivato per sfondare se ne va sfondato dal presidente Preziosi e dai tifosi. Gli unici goal segnati sono stati due casualmente di zucca, senza nemmeno accorgersene, contro le ultime del campionato (Lecce e Bari) e uno su rigore a Fifa.

Nazionale

A causa del ginocchio sbucciato di Totti, del raffreddore di Del Piero, dell'appuntamento col dentista di Pippo Inzaghi e del mal di testa di Vieri; il commissario tecnico della Nazionale Marcello Lippi è costretto a convocare Toni per le qualificazioni ai Mondiali di Germania.

È convocato da Donadoni per gli Europei dove forma con Di Natale e Quagliarella il tridente di attacco più scarso del torneo.

Nel complesso con la maglia azzurra Toni ha collezionato una decina di goal segnati, un centinaio di goal sbagliati e milioni di bestemmie e insulti da parte dei tifosi italiani.

Cantante

Nel periodo in cui giocava in Germania, si diletta come cantante con lo pseudonimo di Matze Knop (che in tedesco vuol dire faccia da cazzo). La sua canzone, intitolata "Numero Uno" e dedicata al mitico decino di Zio Paperone, è diventata una Hit in meno di due secoli.