Fratelli Grimm

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I fratelli Grimm in tutto il loro splendore.
« Adesso i bambini saranno contenti! »
(Goethe su Hansel, Gretel e la strega nel forno)

I due Fratelli Grimm ((DE)Die Brüder Grimm o (DE)Die Gebrüder Grimm) erano tre: Jakob, Wilhelm e Ludwig Grimm.

I fratelli Grimm sono due scrittori tedeschi, ricordati e amati nel mondo soprattutto per aver raccolto e rielaborato le fiabe della tradizione popolare tedesca nelle opere Kinder-und-Haus-und-Gemüsesuppe-märchen (it. Le fiabe dei fratelli Grimm).

Fra le fiabe più celebri da loro pubblicate vi sono best-seller come Biancaneve e i sette nani, Hansel & Gretel, Cenerentola, e persino Raperonzolo.

Molti dei loro soggetti sono stati ceduti alla Disney a scopo cinematografico, in un lungo e produttivo sodalizio che ha tuttavia cominciato a incrinarsi nei primi anni Sessanta, prima con alcune storie di cani e gatti parlanti (ma anche topi), basate su racconti minori di autori inglesi semisconosciuti al grosso pubblico; infine, a partire dagli anni Novanta, la Disney ha ceduto alle lusinghe della concorrenza: il danese Hans Christian Andersen, il francese Charles Perrault e persino gli autori mediorientali delle "Mille e Una Notte". (E tra un po' ricorreranno anche ai russi e agli indiani!)[1]

Si vocifera l'esistenza di un terzo fratello, Ben Grimm, ma una commissione di filologi presieduta dal Dottor Destino, Cavaliere di Latveria, ha immediatamente smentito questa storia come una mera e spregevole leggenda urbana.

Biografia

  • Jakob (4 gennaio 1785 - 20 settembre 1863) era il grammatico del gruppo;
  • Wilhelm (24 febbraio 1786 - 16 dicembre 1859) era il poeta del gruppo;
  • Ludwig Emil Grimm (44 marzo 1787 - 12 novembre 1855), infine, era il disegnatore del gruppo e dopo l'invenzione della macchina fotografica non viene mai ricordato, benché all'epoca fosse famoso per i suoi disegni di sagre paesane. Ha illustrato anche qualcuna delle fiabe, comunque. In ogni caso nessuno si ricorda mai di lui.
  • Ben Grimm era il forzuto del gruppo.
  • Non ci sono altri Grimm, mi pare.[2]

Una biografia cinematografica della vita e l'opere dei due scrittori germanici è stata girata nel 2005 dal cineasta anglosassone Terry Gilliam, con il titolo "De Grimm bro. and the Charming Witch".

L'opera letteraria

Il dizionario

Sembra che l'idea iniziale dei fratelli Grimm fosse quella di scrivere un dizionario della lingua tedesca. Col passare del tempo, gli esempi e le Appendici si espansero a dismisura finendo per costituire un tomo a sé.

Quest'Appendice venne ristampata con il titolo "Le Fiabe" (vedi sezione successiva).

Le fiabe

Il vero epilogo della storia

I fratelli Grimm sono celebri per aver raccolto ed elaborato moltissime fiabe della tradizione tedesca: le fiabe più note sono tuttavia "Cappuccetto Rosso" (Le petit chaperon rouge) e "La Bella Addormentata" (La Belle au bois dormant) di Perrault (1697, un po' prima). Il fatto è che le fiabe viaggiano, si sa... Le nonne amano chiacchierare. E chi siamo noi per impedirglielo?

Gli equanimi Grimm decisero quindi di pubblicare come fiabe tedesche anche fiabe italiane e fiabe turche, precorrendo i moderni problemi dell'immigrazione e della globalizzazione. Sembra persino che una delle loro fonti fosse un ugonotto.

Le loro storie non erano concepite per i bambini: i due si consideravano antropologi e quindi i racconti abbondavano di episodi di cannibalismo, di divinità pagane, di gente messa in pentola, di lupi mannari, di berserker, di bambini sacrificati alle streghe, di maledizioni e di vampiri. E la Morte e il Diavolo fanno la loro parte (ma occasionalmente si manifesta anche Dio).

L'unica opera di depurazione che i Grimm misero in atto riguarda i contenuti sessualmente espliciti delle fiabe, piuttosto comuni nelle fiabe del tempo di cui perciò noi non sappiamo più niente.

Analisi moderna

La critica paleoantropologica

Lo strutturalista sovietico Vladimir J. Propp, ne "Le radici storiche dei racconti di fate", ritiene che la genesi della fiaba vada inserita in un più ampio contesto storico e culturale rispetto al nostro realismo moderno: le streghe erano funzioni sociali del mondo antico ove simboleggiavano il rapporto di introduzione/iniziazione/reificazione relativo al processo produttivo, nel conteso economico agricolo-sacrificale, ove i mascheroni da babau, simbolo della Morte, erano a loro volta una costante presenza (e incombente). Il mondo capitalistico era ancora al di là da venire, così come la moderna medicina, allora in balia di guaritori con le corna e il bastone con il teschio.

In altre parole, le fiabe è tutto vero. Tutto tutto. Cronaca!

Quest'idea viene anche riecheggiata da Stravinski nella Sagra della Primavera, scena del sacrificio.

La critica psicoprotobarbasociologicoanalitica

  • Freud: la bella addormentata si punge il dito con un fuso? Un simbolo sessuale. Biancaneve mangia la mela e finisce in posizione orizzontale? Un simbolo sessuale. I sette nani? Un simbolo sessuale. Cenerentola e la scarpetta? Un simbolo sessuale. Il principe che si attacca ai lunghissimi capelli di Raperonzolo? Un simbolo sessuale. Il contadino che litiga con San Pietro in Paradiso? Un simbolo sessuale. La gallina coccodè? Un simbolo sessuale.
  • Jung: Le fiabe dei fratelli Grimm costituiscono in realtà un patrimonio mnestico condiviso dell'Inconscio Collettivo, esattamente come le barzellette e l'aritmetica, e quindi si ritrovano in realtà in tutte le popolazioni, comprese le favole russe e giapponesi. Le differenze sono solo legate ai costumi locali, come i robottoni giganti.
  • Joseph Campbell: il consulente di George Lucas per Guerre Stellari? Sì, avete capito benissimo.
  • Erich Fromm: il linguaggio parlato dalle fiabe è in realtà un'immersione nell'inconscio, un messaggio cifrato. Questo messaggio ci porta alle abitudini del contado di nascondere fatti elementari avvolgendoli nelle metafore oniriche da cui era popolata la loro vita, e che tuttavia per loro stessi era reale quanto l'intrico di simboli religiosi del medioevo.
  • Bruno Bettelheim: altra critica psicoanalitica. Vedi alla voce Freud. E alla voce Fromm.


I Grimm considerati come autori di blockbuster per Disney

Lo strumento più usato all'interno della storia

Biancaneve, Cenerentola e la Bella Addormentata sono gli esemplari più noti. Ma la differente visione poetico-artistica portò a degli scontri, rimasti noti:

  • Biancaneve: nel finale della versione di adattata da Disney, la Regina Cattiva non viene torturata dal principe e da Biancaneve come nella versione dei Grimm, ma si trasforma in una signora dal grosso naso.

Seguirono liti furibonde. All'epoca Disney era solo un giovane sperimentatore, ma era molto determinato. Viceversa, i due fratelli, malgrado la loro fama luminosa, erano pure morti. Quindi si decise un compromesso:

che fu quello di conservare il grosso naso, ma di far morire la regina fuori campo. Si introdusse così il concetto di morte disneyana, utilissimo per i sequel ove la regina defunta continua a comparire più arzilla che mai.

Dopo ulteriori liti con la Bella Addormentata, Disney passò ad autori decisamente inglesi come Rudyard "Baloo" Kipling, Pamela "Poppins" Travers o la celeberrimissima[citazione necessaria] Dorothy Gladys "Crudelia" Dodie Smith; in seguito si accordò con il loro maggiore concorrente, Andersen, per produrre il nuovo corso Disney con la Sirenetta. Ma a quel punto anche Disney era già morto da decenni.

I Grimm considerati come autori di libri dell'orrore

Ma questo era tipico nei libri per bambini dell'Ottocento... come Pinocchio impiccato... Alice processata... Corrado amputato..

I Grimm considerati come inventori di robottoni giganti

Beh, questo poi...

La fiaba della pappa dolce che cresce e invade un intero paese è precursore del filone kaijuu nipponico, ma viene sconfitta quando gli abitanti si ricordano di avere fame (che è un residuo medievale).

Invece l'omino di pasta che cresce e mangia tutto, o dell'omino di legno che fa lo stesso, sono apocrifi, di altri autori.

Bibliografia

  • "Le Fiabe dei Fratelli Grimm". Perché, cosa vi aspettavate?

Filmografia

Da dove comincio?

  • Biancaneve: non quella della Disney, bensì la primissima versione in b/n con Betty Boop: i nani erano dei barbogi tutti quanti uguali, e Biancaneve aveva la giarrettiera. E il corsetto nero.
  • Barbie Raperonzolo: no, non fuggite via... anche questa va citata... per quanto doloroso...

Voci correlate


Note

  1. ^ Il prossimo film Disney si chiamerà "Moana", vi basta?
  2. ^ Contraddicendomi, osservo che queste famiglie tedesche erano decisamente prolifiche - vedi per tutti il caso dei Bach. È possibile che esistano altri Grimm, forse a decine o centinaia, di cui si ignora l'esistenza.