Gianluca Zambrotta: differenze tra le versioni

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{{Cit|Secondo me è il miglior organismo unicellulare che abbia mai allenato.<br />E poi sua moglie è una gran [[gnocca]].|[[Marcello Lippi]] su Gianluca Zambrotta}}


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|+ style="margin-left: inherit; font-size: medium;" | '''Gianluca Zambrotta'''
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| [[Immagine‎:Zambrotta.jpg|thumb|119px|]]
<small>'''Gianluca Zambrotta mentre cerca di indovinare di che colore sono le mutande del suo avversario.'''</small>
|}
|- style="vertical-align: top;"
| '''Luogo di nascita'''
| Casa di Don Abbondio.
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| '''Anno di nascita'''
| Stagione 1999-00.
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| '''Sesso'''
| Piccolo, a dar retta ai suoi compagni di spogliatoio.
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| '''Occupazione'''
| Sorveglia svogliatamente la fascia destra del Milan.
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| '''Dimensioni del naso'''
| 90-60-90
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| '''Segni particolari'''
| [[Supercazzola|Gambe storte con scappellamento a destra]].
|- style="vertical-align: top;"
| '''Reti segnate in carriera'''
| [[Sette e mezzo]].
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| '''Espulsioni subite in carriera'''
| Solo una, ma lunga 421 giornate.
|- style="vertical-align: top;"
| '''Partite giocate in Serie A'''
| Un sacco, [[Pro Evolution Soccer|una volta ne ha anche vinto una in modalità campione]].
|}


'''Gianluca Zambrotta''' è un raro esemplare di lama affetto da osteoporosi. Nato in quel ramo del lago di [[Como]] 32 nel 36 D.C., molto probabilmente ivi morirà nel 79 D.C. per un'abbuffata di gelato al pistacchio. Le sue gambe arcuate formano un angolo di 692°, ciononostante Zambrotta è considerato uno dei più forti '''terzini''' attualmente in circolazione, anche in virtù del fatto che il solo vedere il suo passo claudicante genera solitamente negli avversari un attacco di risate miste a convulsioni isteriche che impediscono a chiunque di marcarlo.


{{Wikipedia|Gianluca Zambrotta}}
Un recente studio ha scoperto che le gambe di Zambrotta sono costituite al 45% da zinco, al 32% da grana padano e dal restante 70% da antigelo.


[[Immagine‎:Zambrotta.jpg|thumb|250px|Zambrotta cerca di ricordare se ha indossato le mutande questa mattina.]]
==Carriera==


{{Cit2|Secondo me è il miglior terzino che abbia mai allenato. E poi c'ha una moglie [[gnocca|bona]].|[[Marcello Lippi]] su motivi della convocazione di Zambrotta ai Mondiali di calcio.}}
Dopo la gavetta come saltimbanco e venditore di enciclopedie porta a porta, Zambrotta ha militato per anni nell'interegerrima e onestissima [[Juventus]], nella quale si è distinto per i numerosi assist e per l'elevato livello di infiammabilità dei suoi capelli.
In seguito ad un non precisato scandalo legato ai passaporti (il giocatore, di chiare origini bosniaco-serbo-indù-treviso-sahariane, avrebbe secondo la Procura di [[Disneyland]] Paris millantato antiche ascendenze borboniche al solo scopo di riuscire a comprare casa fra la monnezza di [[Napoli]]), Zambrotta lascia la Juventus e negli anni seguenti viene ingaggiato da società calcistiche altrettanto illustri come Barcellona, [[Milan]], San Vendemmiano, L'Antica Pasticceria del Nonno e Catanzaro.


{{Cit2|Se sono diventato il giocatore che sono oggi lo devo solo alla Juventus. Per questo non la abbandonerò neppure in serie B!|Gianluca Zambrotta poco prima di andare al Barcellona}}
[[Immagine:Ebeti.jpg|thumb|250px|left|Foto di gruppo di alcuni giocatori juventini nel [[2005]]: da sinistra [[Trezeguet]], Camoranesi, Zambrotta, Zebina e Le Grottaglie.]]Il suo palmares è ricco di numerosi trofei e riconoscimenti, tra i quali spiccano tre scudetti etiopi, una Coppa del Dopo-Lavoro [[Fiat]] e la prestigiosa vittoria della Coppa dei Campioni di Risiko del [[2002]], alla quale Zambrotta contribuì segnando sedici reti nella finale disputata contro il Lokomotiv Mosca. Il terzino ha inoltre raggiunto per tredici volte consecutive la finale di Coppa [[Padania]], perdendola però in tutte le occasioni.


{{Cit2|Se mi sono ripreso fisicamente lo devo solo al Barcellona. Per questo non lo abbandonerò mai!|Gianluca Zambrotta poco prima di andare al Milan.}}
Anche la carriera in nazionale è stata altrettanto ricca di soddisfazioni: ha infatti preso parte ai vittoriosi [[Mondiali di calcio Germania 2006|Mondiali del 2006]] in Germania, durante i quali ha siglato persino un gol (seppur involontariamente, in quanto Zambrotta voleva soltanto spedire lontano il pallone, che da sempre lo intimorisce, ma la conformazione irregolare delle sue gambe impresse alla sfera una traiettoria imprendibile per il portiere avversario) contro le Filippine e ha spezzato le caviglie a tutti i membri della [[Turchia|nazionale turca]] compresi giocatori,allenatore, massaggiatori e rappresentanti federali.


'''Gianluca Zambrotta''' (quel ramo del lago di [[Como]], [[1977]] - [[Berlino]], estate [[2006]]) è un invalido civile che nonostante le evidenti deformità agli arti inferiori ha ricoperto il ruolo di difensore di fascia nel [[Milan]] e nella [[Nazionale di calcio italiana]].
==Caratteristiche tecniche e curiosità==
Come abbiamo avuto modo di dire Zambrotta è un terzino, e ciò implica che egli svolga la professione di [[calciatore]]. Sicuramente uno dei punti di forza di Zambrotta, come atleta e come fenomeno da baraccone, sono i suoi '''arti inferiori a banana''' che gli permettono di tirare a rete da qualsiasi posizione (e spesso anche senza rendersene conto) e di dribblare gli avversari mediante un gioco di gambe che innesca un curioso effetto ottico capace di oscurare il cielo, far germogliare delle begonie sulla testa di [[Adriano Galliani]] e far rivivere all'incauto giocatore che tenti di marcare Zambrotta il suo più oscuro e doloroso incubo (che nella maggior parte dei casi si rivela essere Galliani stesso).


== Caratteristiche tecniche ==
Non tutti sanno che Gianluca è altresì un valente astrofisico e nel tempo libero coltiva l'hobby dell'autoflagellazione e della [[Gay|reciproca sodomizzazione]] con il suo vecchio amico [[Neqrouz]]. Ha inoltre pubblicamente dichiarato di fumare tre pacchetti di sigarette al giorno e che il suo programma televisivo preferito sono gli spassosi sketch di "[[Mr. Lui]]".

Gianluca Zambrotta è stato un terzino vecchia maniera, nel senso che correva come un ottantenne debole di vescica. Molto apprezzato per il suo gioco di gambe ubriacante, per i calibrati assist agli attaccanti avversari e per la precisione dei suoi [[cross]], che finivano puntualmente in tribuna per la gioia dei tanti spettatori alla ricerca di cimeli.<br />Possedeva anche un buon tiro dalla distanza, e sovente le sue conclusioni si rivelavano micidiali per gli steward a bordo campo.

== Carriera ==
[[File:Gianluca Zambrotta - 001.jpg|180px|right|thumb|Vedendo le gambe di Zambrotta [[un medico su dieci|un fisioterapista su dieci]] ha esclamato: "''<big>[[OMG]]!</big>''"]]
=== Como ===
Zambrotta è cresciuto nelle giovanili del Como, in cui nei primi anni della sua carriera ha ricoperto svariati ruoli offensivi: esterno di centrocampo, ala, centravanti di sfondamento, per poi trovare finalmente la sua posizione congeniale in tribuna.

=== Bari ===
Giunto in quel di [[Bari]] al termine di una mesta peregrinazione come venditore porta a porta di enciclopedie, Zambrotta viene notato da un dirigente sportivo mentre prende a calci un barbone per sottrargli gli spiccioli. Affascinato dalla potenza delle percosse, il dirigente lo mette sotto contratto: finalmente con la maglia del Bari Zambrotta ha la possibilità di ciccare palloni sui maggiori campi della [[Serie A]]!
=== Juventus ===
La sua indiscussa maestria nel cadere in area di rigore a ogni minimo refolo di vento lo porta a essere l'oggetto del desiderio dei dirigenti della [[Juventus]], che una notte entrano in casa sua, lo infilano in un sacco di iuta, gli svuotano il frigo e lo portano a [[Torino]].<br />Con la maglia bianconera Zambrotta vince quattro scudetti, cinque dei quali cancellati dalla giustizia sportiva, e vive il suo personalissimo quarto d'ora di gloria in [[Champions League]], competizione in cui batte il record di cross svirgolati e telecamere infrante.

=== Barcellona ===
Dopo il vittorioso mondiale del 2006 Zambrotta decide di restare fedele alla Juventus nonostante la bufera di [[Calciopoli]] e di non accettare proposte da altre squadre.<br />Almeno per i primi cinque minuti.<br />Poi il [[Barcellona]] chiama e Zambrotta risponde scodinzolando gioioso. Nel club spagnolo ha però vita dura: il mister lo usa col contagocce, e anche il suo status di fenomeno da baraccone della squadra viene pesantemente scalfito da [[Ronaldinho]], che surclassa le sue gambe con una dentatura vietata in diciassette stati dell'[[Unione Europea]].

=== Milan ===
Nel [[2008]] viene chiamato al [[Milan]], per rivitalizzare con la sua freschezza un reparto arretrato che, per usare un [[eufemismo]], in quel momento gioca di merda.<br />In rossonero si trova subito bene e instaura un grande feeling con tutti i compagni, assieme ai quali si diverte a criticare gli operai che fanno gli scavi, a giocare a [[briscola]] e a confrontare la gravità delle reciproche malattie. Insomma, le solite attività ludiche dei [[vecchi]]. Nel [[2012]] dice addio al calcio giocato, che dal canto suo si limita a ignorarlo.

== Nazionale ==
[[File:Pallonata in faccia.jpg|thumb|Un normale passaggio di Zambrotta andato a buon fine.]]
Nonostante l'annuncio del ritiro, il passo claudicante, gli inevitabili acciacchi dovuti all'età e un'[[osteoporosi]] che ne sta via via sgretolando il corpo, Zambrotta è il terzino titolare della Nazionale. Sempre.<br />Non importa che abbia 45 di febbre, i menischi spappolati o si tratti di un'[[amichevole]] contro [[Nazionale di calcio delle Fær Øer|i pulcini delle Isole Fær Øer]], Zambrotta è ugualmente in campo. Non [[c'è]] partita in cui non venga impiegato fin dal lontano [[1938]], quando, fresco trentacinquenne, fece il suo esordio in [[Italia]] - [[Prussia]] rilevando un esausto [[Giuseppe Meazza]].

A ben guardare non è che si possa poi far gli schizzinosi, dato che Zambrotta è al momento l'<u>unico</u> difensore di fascia presente in [[Italia]]. La tradizionale penuria in questo ruolo fa sì che gli altri papabili per una maglia da titolare siano:

*[[Cristian Molinaro]] (orrore e raccapriccio!)
*[[L'autore di questo articolo]], il quale però si è rotto una gamba sciando
*[[Billy Costacurta]], che fa ancora la sua porca figura nelle partitelle tra degenti al reparto geriatrico
*[[Luca Toni]], almeno avrebbe un senso la sua presenza in campo
*[[Mia nonna]], che però al calcio preferisce l'uncinetto
*Il toupè rosso fiammante di [[Aldo Biscardi]]

In vista dei prossimi mondiali il cittì [[Cesare Prandelli]] si è già premunito: nel caso Zambrotta sia impossibilitato a giocare, convocherà una giovane promessa del vivaio interista: <del>Davide Santon</del> [[Giacinto Facchetti]].
{{Calciattori}}
{{Calciattori}}
{{Portali|calcio}}
[[Category:Calciatori]]
[[Categoria:Calciatori]]

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Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Gianluca Zambrotta
Zambrotta cerca di ricordare se ha indossato le mutande questa mattina.
« Secondo me è il miglior terzino che abbia mai allenato. E poi c'ha una moglie bona. »
(Marcello Lippi su motivi della convocazione di Zambrotta ai Mondiali di calcio.)
« Se sono diventato il giocatore che sono oggi lo devo solo alla Juventus. Per questo non la abbandonerò neppure in serie B! »
(Gianluca Zambrotta poco prima di andare al Barcellona)
« Se mi sono ripreso fisicamente lo devo solo al Barcellona. Per questo non lo abbandonerò mai! »
(Gianluca Zambrotta poco prima di andare al Milan.)

Gianluca Zambrotta (quel ramo del lago di Como, 1977 - Berlino, estate 2006) è un invalido civile che nonostante le evidenti deformità agli arti inferiori ha ricoperto il ruolo di difensore di fascia nel Milan e nella Nazionale di calcio italiana.

Caratteristiche tecniche

Gianluca Zambrotta è stato un terzino vecchia maniera, nel senso che correva come un ottantenne debole di vescica. Molto apprezzato per il suo gioco di gambe ubriacante, per i calibrati assist agli attaccanti avversari e per la precisione dei suoi cross, che finivano puntualmente in tribuna per la gioia dei tanti spettatori alla ricerca di cimeli.
Possedeva anche un buon tiro dalla distanza, e sovente le sue conclusioni si rivelavano micidiali per gli steward a bordo campo.

Carriera

Vedendo le gambe di Zambrotta un fisioterapista su dieci ha esclamato: "OMG!"

Como

Zambrotta è cresciuto nelle giovanili del Como, in cui nei primi anni della sua carriera ha ricoperto svariati ruoli offensivi: esterno di centrocampo, ala, centravanti di sfondamento, per poi trovare finalmente la sua posizione congeniale in tribuna.

Bari

Giunto in quel di Bari al termine di una mesta peregrinazione come venditore porta a porta di enciclopedie, Zambrotta viene notato da un dirigente sportivo mentre prende a calci un barbone per sottrargli gli spiccioli. Affascinato dalla potenza delle percosse, il dirigente lo mette sotto contratto: finalmente con la maglia del Bari Zambrotta ha la possibilità di ciccare palloni sui maggiori campi della Serie A!

Juventus

La sua indiscussa maestria nel cadere in area di rigore a ogni minimo refolo di vento lo porta a essere l'oggetto del desiderio dei dirigenti della Juventus, che una notte entrano in casa sua, lo infilano in un sacco di iuta, gli svuotano il frigo e lo portano a Torino.
Con la maglia bianconera Zambrotta vince quattro scudetti, cinque dei quali cancellati dalla giustizia sportiva, e vive il suo personalissimo quarto d'ora di gloria in Champions League, competizione in cui batte il record di cross svirgolati e telecamere infrante.

Barcellona

Dopo il vittorioso mondiale del 2006 Zambrotta decide di restare fedele alla Juventus nonostante la bufera di Calciopoli e di non accettare proposte da altre squadre.
Almeno per i primi cinque minuti.
Poi il Barcellona chiama e Zambrotta risponde scodinzolando gioioso. Nel club spagnolo ha però vita dura: il mister lo usa col contagocce, e anche il suo status di fenomeno da baraccone della squadra viene pesantemente scalfito da Ronaldinho, che surclassa le sue gambe con una dentatura vietata in diciassette stati dell'Unione Europea.

Milan

Nel 2008 viene chiamato al Milan, per rivitalizzare con la sua freschezza un reparto arretrato che, per usare un eufemismo, in quel momento gioca di merda.
In rossonero si trova subito bene e instaura un grande feeling con tutti i compagni, assieme ai quali si diverte a criticare gli operai che fanno gli scavi, a giocare a briscola e a confrontare la gravità delle reciproche malattie. Insomma, le solite attività ludiche dei vecchi. Nel 2012 dice addio al calcio giocato, che dal canto suo si limita a ignorarlo.

Nazionale

Un normale passaggio di Zambrotta andato a buon fine.

Nonostante l'annuncio del ritiro, il passo claudicante, gli inevitabili acciacchi dovuti all'età e un'osteoporosi che ne sta via via sgretolando il corpo, Zambrotta è il terzino titolare della Nazionale. Sempre.
Non importa che abbia 45 di febbre, i menischi spappolati o si tratti di un'amichevole contro i pulcini delle Isole Fær Øer, Zambrotta è ugualmente in campo. Non c'è partita in cui non venga impiegato fin dal lontano 1938, quando, fresco trentacinquenne, fece il suo esordio in Italia - Prussia rilevando un esausto Giuseppe Meazza.

A ben guardare non è che si possa poi far gli schizzinosi, dato che Zambrotta è al momento l'unico difensore di fascia presente in Italia. La tradizionale penuria in questo ruolo fa sì che gli altri papabili per una maglia da titolare siano:

In vista dei prossimi mondiali il cittì Cesare Prandelli si è già premunito: nel caso Zambrotta sia impossibilitato a giocare, convocherà una giovane promessa del vivaio interista: Davide Santon Giacinto Facchetti.