Bari

Da Nonciclopedia, la pseudo-enciclopedia pseudo-libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Ritenta, sarai più fortunato. Se ti aspettavi la squadra che bara, vedi Football Club Bari 1908.
Bèri

(Stemma)

"Japre do cozze Colìne!"

(Motto)

Posizione geografica Terronia Orientale
Anno di fondazione Quand crist vole
Abitanti Baresi
Etnia principale Cozzali, Zampi, Barivecchiani
Lingua Sistema bilingue,lingue ufficiali:Barivecchiano, carbonarese e Italiano rivisitato
Sistema di governo Latitante
Moneta Cd Contraffatto
Attività principale Scippo, Rapina, Contrabbando, Pesca di frodo, Vendita illegale di sgagliozze e popizze (anche a 50mt dalla caserma della GdF)
Patrono S.Nicola in ostaggio

Bari è una città Itagliana delle Puglie che si estende a nord fino alla Lombardia, ricomprendendo la frazione di Milano, a sud fino a Santa Maria di Leuca, a est dall'altro lato dell'Adriatico in Albania, e infine a ovest con Napoli. A Bari vivono circa 10 milioni di persone, di cui la metà nella frazione di Milano, e circa 2 milioni nelle residenze estive della zona balneare del quartiere Salento.

Gli abitanti di Bari, cioè i baristi, sono noti per la non longilinea forma fisica a forma di panzerotto, nonchè per essere reputate le persone più simpatiche del mondo, soprattutto grazie al loro dialetto. Si calcola inoltre che fra 100 baresi, 99 siano ladroni: anche questo rende i baresi il popolo più odiato d'Italia (dati ISTAT).

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Bari

Storia

La città di Bari nasce in un periodo di grossa crisi finanziaria internazionale come rifugio naturale di contrabbandieri e pirati del Mediterraneo orientale, che quivi stanziatisi hanno fondato la città su sette scogli.

Nell'epoca romana la città (allora si chiamava Barium) fu sede di un importante municipium, ma si arricchì anche di parcheggi abusivi, panemmerda e bordelli, i quali sopravvivono alle intemperie tutt'oggi. Tacito ci narra che perfino Giulio Cesare, di passaggio nella città, fu vittima di uno scippo, mentre stava mangiando una sgagliozza; subito dopo ordinò di radere al suolo la città. Fiorente cittadina del Rinascimento, e culla di artisti di fama mondiale come Scialpi, Leone di Lernia, Gianni Ciardo e Mino Barbarese, si affermò come principale porto per il commercio dei cinesi da soma.

Con l'avvento degli Arabi, che ambientarono qui la leggenda di Alì Babbà e i 40 ladroni, la città divenne capitale mondiale del fumo, rinvenibile tutt'oggi in qualsiasi parte della città a prezzi modici grazie a un trattato commerciale stipulato dal comune con la zona sud-est dell'Afghanistan.

L'avvento dei Venusiani, e poi dei regnanti di Alpha Centauri, ha condotto Bari nel terzo millennio molto prima delle altre città europee. Il Contributo culturale alieno, ha lasciato tracce indelebili in città, sia nell'architettura tardo-venusiana, della quale i baresi vanno fieri in tutto il mondo, e che regala ai visitatori uno sky-line più unico che raro, sia nella sua cultura popolare pregna di insegnamenti spaziali e che annovera celeberrimi esponenti dell'attuale corrente nostalgico-venusiana come Tonin u' spaziàl (che tutti sanno chi è).

Monumenti e luoghi d'interesse

Bari è interamente protetta dall'UNESCO, essendo considerata patrimonio dell'umanità.

I principali luoghi da visitare sono: N'derr alla Lanz, luogo in cui secondo la leggenda sarebbe sorto il primo triumvirato del contrabbando; i ruderi di Punta Perotti, l'antico foro della prostituzione che attira miliardi di turisti l'anno alla vana ricerca di sollazzo; Il cavallo di Troia originale sito in C.so V.Emanuele, dono di Ulisse in persona "alla città che più di tutte porto nel cuore"; e le fontane d'acqua fognaria, note per le loro qualità curative. Particolarmente suggestivo è il “Chiringuito”, che permette di coniugare ad un panorama stucchevole ( barche arrugginite attraccate nelle vicinanze ) intensi odori di prodotti d’importazione, ai più noti come “canne”.

Chi visita Bari non può non soffermarsi ad acquistare un souvenir nei tipici vicoli della città vecchia, come ad esempio un pacchetto di Marlboro 05 a contrabbando, oppure una Peroni dell'era glaciale conservata ancora nello stato originario in apposite bacinelle di plastica, per non alterarne le proprietà organolettiche.

La Fiera del Levante

Parcheggio nei pressi del porto durante la Fiera del Levante

Fondata in epoca antichissima da una setta suicida guidata da Angelo Branduardi, nasce come mercato adibito alla vendita esclusiva di topolini con il nome di "Fiera dell'est", è nel tempo diventata il più grande mercato per la compravendita di schiavi e prostitute di tutta l'area mediterranea. Quando nel 1951 venne il Signore, sull'angelo della morte, sul macellaio, che uccise il toro, che bevve l'acqua, che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò, la fiera cambiò nome nell'attuale Fiera del Levante.

Ogni anno la fiera attira centinaia di migliaia di parcheggiatori abusivi da ogni angolo della città, e anche qualche turista pagante, visto che nessun barese, per principio, paga il biglietto d'ingresso. È oggi nota per gli intasamenti che crea in via Napoli, dove nel periodo della campionaria si verifica lo strano fenomeno del parcheggio sovrapposto, causato dalla penuria di posti auto. Si narra che, goliardicamente, anche i baresi non residenti nella zona si spostino appositamente da quelle parti nel periodo fieristico per parcheggiare.

Da non perdere il palazzo de La Gazzetta del Mezzogiorno, principale produttore di carta igienica del capoluogo, e la fontana monumentale, che giri e giri e stai sempre là, ma quando la cerchi si smaterializza. Imperdibile poi la massa di visitatori smarriti che aspettano sotto la birra Peroni e la calca umana della domenica nella galleria delle nazioni, dove fra le mille cose inutili si assiste al fenomeno mistico della fusione corporale.

Il teatro Petruzzelli

Un'immagine del Petruzzelli adibito a inceneritore

È uno dei più importanti teatri d'Italia, per magnificenza e importanza, ha ospitato spettacoli di inestimabile valore intrinseco, come esibizioni live di Pupo e Scialpi, e la prima puntata dello spettacolo teatrale dei Teletubbies (unica data in Italia). Nel 1991, si verificò un grave problema di smaltimento rifiuti,causato dalla festa nazionale degli alpini, tenutasi in città l'anno precedente, che aveva prodotto più di dieci milioni di metri cubi di immondizia, in gran parte scatole di Tavernello; la città era invasa dai rifiuti il comune allora messo alle strette dalle rimostranze dei cittadini decise di usare temporaneamente il teatro come inceneritore per far fronte all'emergenza.

Punta Perotti

Punta Perotti era l'attrattiva principale della zona a sud della città. Questo quartiere è stato l'epicentro del turismo sessuale, che vedeva ogni giorno in mostra centinaia di prostitute che offrivano a poche lire il loro corpo. I turisti sessuali, attirati da cotanta convenienza, provenivano da tutto il Sud Italia e creavano code e rallentamenti per chilometri. Il fenomeno era cosi' esteso da essere al centro dell'Angelus domenicale del Papa, che mesi dopo essersi scagliato contro le "Torri della depravazione", indiva una crociata contro gli edifici e suoi difensori.

La Prima Crociata

L'invito alla guerra santa venne raccolto dallo zelante Re Juan Carlos di Spagna, e dai regnanti di Danimarca e Olanda, che riunivano un esercito di 300.000 unità d'elitè, che unitesi alle forze Vaticane, assediavano le Torri e i suoi difensori per dieci giorni e dieci notti. L'assedio venne respinto dai valorosi difensori della Vagina.

La Seconda Crociata

Organizzata in fretta e furia, per lavare l'onta della sconfitta subita, vede coinvolte orde di ragazzi del Centro Culturale San Giorgio, coadiuvati da gruppi scout d'elitè, che in evidente stato di ottenebramento dei sensi, armati di transenne, fionde e cerbottane, intonando canzoni religiose, assediano nuovamente il complesso della perdizione, senza ottenere risultato. L'ennesima vittoria dei paladini della Figa, arriva stavolta grazie a un astuto stratagemma: gli assedianti vengono distolti da sciami di prostitute seminude, che disperdono lo scandalizzato esercito.

L'attentato

L'infausta mattina dell'11 settembre 2006, due aerei Alitalia, partiti dall'aereoporto di Palese, vengono dirottati da un gruppo di ignoti e fatti schiantare contro gli edifici di Punta Perotti, causando un vero e proprio olocausto di nigeriane e papponi. Neanche un'ora dopo Papa Ratzinger convoca il Concilio Vaticano III in pompa magna, richiamando 5 miliardi di fedeli in totale asservimento mentale.

La teoria del complotto

Un recente lavoro d'inchiesta, svolto dall'agguerito Dan Brown, dal titolo Il codice Perotti, ha fatto emergere numerose incongruenze tra i fatti accaduti e la versione ufficiale fornita dalle autorità. Dalle prove raccolte, testimonianze, foto inedite e accurati studi balistici sono emerse inquietanti connivenze fra il gruppo di attentatori e il Vaticano: pare che i kamikaze, riconosciuti dal cilicio, appartenessero alle frange più estreme dell'Opus Dei. L'esplosione sarebbe stata causata da una scomunica rotante contenuta all'interno del velivolo.

Società

   La stessa cosa ma di più: Baresi.

I baresi sono un popolo migratore, che per vari motivi ha colonizzato l'intero mondo. Recente è la notizia dell'annessione di Milano nel comune di Bari, a seguito di plebiscito popolare. Noti per il loro folklore, sono famosi in tutto il globo per essere degli avidi mercanti e dei crudeli consumatori di frutti di mare crudi, al punto che mangiarli cotti è un reato perseguibile per legge e punibile fino a tre mesi di arresti domiciliari con conseguente condanna ad alimentazione basata unicamente sul crudo di mare. I baresi ritengono di essere un popolo meraviglioso e amato da tutto il resto del Paese. Purtroppo nonostante sia scritto con la P maiuscola, sono simpatici solo al paese di Bari, e non al Bel Paese tutto che è l'Italia, e lo dimostra un sondaggio del 2006: alla domanda "Qual è la città italiana che odi maggiormente?", il 96% degli italiani ha rispoosto "Bari", il 2% ha risposto: "Gardaland", l'1,5% ha risposto "tutte ugualmente", lo 0,3% ha risposto: "Non credevo di vivere in Italia", lo 0,1% ha risposto: "la collina verde dei teletubbies" e il restante 0,1% ha risposto: "SEE vai a rubare a San Nicola", antico adagio probabilmente composto da Baresi, ma non ci sono dati certi.

Tipologie di Baresi

La fusione corporale di un Beverly e un cheyenne, che a primavera danno vita al Centauro cheyenne

Il National Geographic Channel, ha dedicato agli abitanti di Bari un documentario di circa 18 ore, al fine di mostrare al mondo le rarissime specie protette facenti parte della "fauna locale". Le specie oggetto del documentario sono due:

Il Cheyenne: riconoscibile per l'andatura dinoccolata e il molleggiamento tipico degli invertebrati, si caratterizza per l'abbronzatura color marrone scuro nel mese di gennaio,capello fissato con il mastice, abbigliamento griffato Cavalli e occhiali da sole avvolgenti. Il Cheyenne adopera un suo linguaggio tipico, sconosciuto ai più ma perfettamente avvertibile a chilometri di distanza grazie al suo onomatopeismo e comprensibile solo agli appartenenti al branco. Nella stagione degli amori è molto laborioso nell'andare a femmine, e gli approcci sono rituali come la danza intorno alla preda e frasi di circostanza come "Auè bella vieni a fare un giro", oppure "mò signorina quanto stai tosta". Nel periodo estivo il Cheyenne è riconoscibile dal Beverly 500cc, rigorosamente nero, che gli si forma sotto il busto a primavera, e dalla canottiera D&G, rigorosamente bianca.

Le donne Cheyenne: sono di due tipi, le "strafighe intoccabili", così definite perché munite di antifurto satellitare e cintura esplosiva con comando a distanza,e le "chiattone intoccabili" così definite perché nemmeno i mariti osano avvicinarsi inquanto affette da scabbia.

Il fighetto: riconoscibile per la doppia polo una dentro l'altra, o per il bermuda abbinato con camicia a manica lunga con polsino arrotolato, si distingue dalla massa perché fuma solo le Marlboro light, va in barca a vela e l'estate ha la villa a Rosamarina.

La donna fighetta: si ditingue perché senza la borsa di Louis Vuitton, non scende nemmeno giù al portone a ritirare la posta, fuma anche lei solo le Marlboro light e va dal parrucchiere dalle 3 alle 4 volte al giorno.

I Terroni fuggiaschi: Questa tipologia è stata creata a difesa dei pochi terroni che si vergognano di vedere solo le categorie sopracitate! In effetti i Terroni Fuggiaschi (i TF) sono quella categoria che si vergogna profondamente del suo essere terrone. Infatti i TF sono quegli individui (di solito cervelloni o semplicemente individui sani) che non fanno che aspettare i 18anni per poter evadere di casa e scappare il più lontano possibile, anche se in fondo sanno che rimarranno sempre terroni dentro. Ecco perché si verifica questo strano e misterioso equivoco: quando un TF è risiede nella città natale è sempre pronto a sottolineare la bruttezza e la bassezza raggiunta dalla propria città, ma appena varcati i confini della Terronia ecco come quello squallido ammasso di case si trasforma nella Città delle Meraviglie. I TF comunque sono gli esseri migliori della Terronia, gli unici che riescono ad approdare nel freddo Nord e a non farsi riconoscere. I TF sono anche i discepoli che si adoperano alla diffusione del dialetto in tutta italia, perché se c'è qualcosa di cui ogni terrone va fiero è il proprio dialetto, ed ogni occasione è buona per impartire lezioni di barese. Se incontri un barese a Milano stai sicuro che cercherà di spiegarti cosa significa "Awand" o "Chiam'ind!". Quindi non disperate, non tutti i Terroni sono brutti, cattivi e puzzolenti!

=== Lingue e dialetti ===javeh La lingua parlata a Bari, è il barese; Un idioma molto antico e incomprensibile a tutta l'Italia, provincia di Bari inclusa. Il barese (nel senso del dialetto), nasce in periodo preistorico, presumibilmente nel Neolitico, di cui conserva ancora alcune espresioni tipiche come "OOOOHH!!", esclamativo usato praticamente sempre, soprattutto come richiamo. Le tante dominazioni susseguitesi in città hanno influenzato non poco la lingua autoctona, infatti del periodo dell'Emirato Arabo (IX sec D.C.) è rimasta in uso l'espressione "ma che parlo arabo?"; Al periodo Bizantino invece risalgono frasi tipicamente minacciose come "mò ti faccio piangere greco!". La miscellanea di influenze emerge anche da altri termini o espressioni come " sei proprio un rabbino " risalente alla cultura ebraica, o " ma che parlo Giaggianese? " espressione identificabile con il popolo dei Giaggianesi, popolazione medio-orientale. Al periodo tardo medievale, risalgono espressioni tipicamente francesi, come la romanticissima " L'murt d'attànd! ", letteralmente " l'amore ti attende ", oppure " tua madre fa con i pellerossa ", frase ascrivibile forse al periodo della scoperta dell'America.

Alcuni filologi hanno ipotizzato che in principio la lingua barese fosse priva di consonanti; L'ipotesi, tutt'oggi verificabile, muove dalla constatazione che anche nell'odierno dialetto alcune espressioni sono composte esclusivamente da vocali; ecco alcuni esempi:

  • "OOOHH" può essere un richiamo, un affermazione positiva o di stupore.
  • "IIII" può essere di stupore, interrogativa, o affermativa.
  • "AAAHHH" può significare affermazione, comprensione o stupore.
  • "MOOOOH" espressione utilizzata dal barese per iniziare il 95% delle frasi.
  • "MEE" contrazione del verbo menare, usata principalmente in tono esortativo

A causa di ciò è sempre consigliabile non rivolgere domande poco dettagliate ai baresi.

Religione

La vera identità del Santo patrono di Bari.

La città pratica una peculiare versione del cattolicesimo in cui San Nicola il primo giorno creò la Peroni e il calzone, poi si riposò lasciando che delle altre quisquilie si occupasse Yahweh.

Le vicende che hanno portato S.Nicola a divenire il Patrono della città di Bari, sono tutt'oggi avvolte nel mistero. Le fonti storiografiche d'accordo nell'affermare che il Santo è stato rubato, sono in grande discordanza invece sulle modalità. Dalla città partirono 62 marinai, tutti su un gommone, e dopo essere stati fermati dalla Guardia Costiera a largo della Grecia, furono costretti a tornare indietro. Ci riprovarono alcuni mesi dopo stavolta con una lancia messa a disposizione da un clan di contrabbandieri, e riuscendo a eludere i controllo giunsero a Myra, sulle coste turche. Egesippo da Poggiofranco, narra di come le reliquie furono trafugate dall'urna all'interno della chiesa;

Secondo San Fracchiolla da Palese invece, il corpo fu trafugato dalla camera mortuaria del cimitero di Myra, dopo aver fatto ubriacare il becchino giocando alla birra.

« Sono venuto a Bari di mia spontanea volontà! »
(San Nicola)

La scoperta, in un sito della Cilicia,di antichissime pergamene risalenti a pochi anni dopo l'evento,ha però fatto emergere una inquietante ipotesi; Infatti su di una pergamena sembrerebbe decifrarsi una richiesta di riscatto, per un ostaggio ancora vivo. Questa terribile possibilità sarebbe confermata dal alcuni scritti apocrifi ritrovati nel dopoguerra, ascrivibili a una congregazione di monaci guerrieri, fedele al Papa. Gli Apocrifi parlano dell'ordine dei Beoni, leggendario corpo d'èlite del Vaticano, tacciato di eresia nel tardo Medioevo e sciolto nel XIV secolo.

Secondo questi scritti, Nicola vescovo di Myra, fu rapito vivo dai Beoni, portato a Bari e rinchiuso nei sotteranei della Basilica. Sempre secondo gli apocrifi fu richiesto anche un lauto riscatto, che fu pagato ma al quale non seguì il rilascio dell'ostaggio. Recenti scoperte, emerse dagli archivi vaticani, hanno fatto luce sulla vicenda dei Cavalieri Beoni, sciolti secondo alcuni autori dell'epoca come Ippazio da Carbonara, a seguito della truffa ai danni del Papa, con la quale intascarono il riscatto del sequestro, speso in pochi giorni presso una enoteca cittadina.

Criminalità

Al contrario di quanto molti pensano, Bari è una città all'avanguardia riguardo alla delinquenza, rispetto alle altre città d'Europa. Infatti, dato il numero sproporzionato di criminali incalliti che popolano i quartieri della città (all'incirca 8 baresi su 10) a Bari la delinquenza è stata legalizzata e gode di statuto speciale (fin dai tempi dei Bizantini), e i delinquenti pagano regolarmente i contributi allo stato, svolgendo un ruolo preminente nell'economia cittadina. Da ricordare l'epocale sciopero dei contrabbandieri di sigarette, che accompagnati dalle proprie famiglie sfilarono per C.so Vittorio emanuele contro l'ordinanza che vietava la libera vendita agli angoli di tutte le strade cittadine.Si contarono circa 2.500.000 presenze(inclusi mogli, figli e parentado di 3 generazione!). Vivide le immagine nei TG nazionali dove lo slogan"Vogliamo lavorare!che dobbiamo... andare a rubbbare!"commosse il paese intero. Bari è famosa per ospitare la sede distaccata di Al Qaeda, una delle più grandi in Europa, appena dopo quella di Napoli. Essa ha il proprio quartier generale nel C.E.P. (Centro esibizione pistoleros, Centro elementi pericolosi o Centro estrazione portafogli a seconda dei casi),e conta all'incirca 260.000 adepti.

È proprio qui che i baresi, sin da bambini, apprendono l'antica disciplina della delinquenza (che ha origini nel 1392323 a.C.). I piccoli, vengono selezionati alla nascita e i neonati malformi o poco aggressivi vengono buttati giù dal dirupo del canalone, o deportati a Lecce; Pratica poi copiata dagli spartani, che dopo innumerevoli scippi perpetrati ai loro danni nella città, decisero anche loro di "selezionare la razza". A quattro anni, un piccolo barese aspirante delinquente, è già in grado di dare tuzzi nei denti (potentissime testate stordenti), e guida già perfettamente uno scooter elaborato, o un'auto truccata alla massima velocità, schernendo le forza dell'ordine. Le gesta di molti di questi individui vengono ormai ricordate nella storia della città; molti ricordano le gesta di Gigino il Vichingo, di sangue Normanno, che con un calcio buttò in un pozzo senza fondo due carabinieri gridando: Chess jiè Bààààreee!!! (Questa è Bari!! frase dalla quale è stato preso spunto per il film 300) L'enorme problema criminale, si è reso incompatibile con il turismo, pertanto la Prefettura, assieme ad alcune associazioni ONLUS, distribuisce gratuitamente ai coraggiosi visitatori coltelli a serramanico, P38, fucili a pompa assieme a depliant informativi sui monumenti da visitare.

Cultura

Università

Fondata nell'anno 0, è una delle più antiche università del mondo.

Originariamente comprendeva solo le facoltà di Furto e Rapina (con master in trafugamento di reliquie) e Spaccio. Nel tempo si è arricchita di numerosi percorsi di laurea come Giurisprundenza (per la difesa degli innocenti coinvolti), Medicina (con specializzazione in chirurgia d'emergenza per ferite da arma da fuoco), Pesca di frodo (con master in pesca di datteri e pesca con bombe), Guida in stato di ebbrezza (con master di rullaggio simultaneo).

Con il crescere delle esigenze della società, l'università di Bari oggi forma i migliori parcheggiatori abusivi del Mediterraneo grazie al suo corso di laurea triennale. La sua facoltà di Lingue, invece, forma i migliori traduttori per facilitare contatti e allenze fra le cosche baresi e quelle al di là dell'Adriatico.

Famosa per l'alto livello di istruzione e la rigida meritocrazia, ha da poco istituito uno sportello, insignito da Amnesty International, per l'aiuto degli studenti meno capaci che possono ottenere corsi speciali e dedicati, tenuti dai migliori docenti, in cambio di "piccole attenzioni o qualche sovvenzione privata".

Il logo dell'università mostra il faro della guardia costiera mentre illumina dei gommoni carichi di clandestini provenienti dall'Albania.

Cucina

Cittadini baresi in stato di allerta per violazione della soglia di sicurezza sulla produzione del calzone di cipolla

La cucina barese è nota per le proprietà taumaturgiche, letali e afrodisiache. L'importanza di questa cucina, è annoverata finanche nel Milione di Marco Polo. Le pietanze spaziano dal crudo di mare come antipasto al crudo di mare come dessert (da specificare che qualsiasi essere marino lotta contro i suoi naturali predatori, ma soprattutto contro i baresi, che amano consumarli a quantità industriali crudi e coscienti), il tutto accompagnato da ettolitri di peroni ghiacciata; Tra l'antipasto e il dessert si contano numerose pietanze:

  • Patate, Riso e Cozze, piatto che cagiona liti furibonde fra le due opposte fazioni che si rifanno a due antichissime dottrine, l'una (più eterodossa) che prevede l'uso della zucchina (non a caso detta anche Co-Cozza nella lingua locale), l'altra fondamentalista-integralista che tende agguati ai coltivatori di zucchine della zona, al fine di impedirne la vendita e quindi l'uso. Accese dispute si tengono anche sull'esatta dicitura da utilizzare: esiste infatti la blasfema variante "Riso, patate e cozze".
  • Orecchiette con le cime di rape, piatto nazionale; i baresi ne vanno matti tanto da consumarlo anche per colazione insieme al caffè.
  • Calzone di Cipolla, cagiona svenimenti e rarefazione dell'aria se quattro famiglie su dieci lo preparano contemporaneamente. Il Comune, per arginare il fenomeno, ha emesso un'ordinanza che proibisce tassativamente a due condomini adiacenti di cucinare la pietanza nello stesso giorno, regolamentando il tutto con un limite massimo di concentrazione di cipolla nell'aria pari a 10 mg per m³, e predisponendo delle centraline di rilevamento a ogni angolo di strada.
  • Le brasciole al sugo, pietanza potenzialmente letale, in quanto se preparate con gli stecchini, provocano danni irreparabili al palato, se preparate con il filo sono causa di numerose morti per soffocamento; ecco perché ogni casalinga barese che si rispetti sa come praticare una tracheotomia con un coltello da cucina. Come per Patate Riso e Cozze, la preparazione delle brasciole è causa di sanguinose faide familiari e sparatorie in pieno centro.
  • Le sgagliozze: anche Roberto Giacobbo si è occupato di come sia possibile che un piatto a base di Polenta diventi, se fritto, un piatto tipico della cucina barese.
  • Gli inghimmiriddi o anche gnumm'redd: sono succulenti involtini di interiora umane, preferibilmente cinesi, che i cittadini baresi consumano alla brace illegalmente sul lungomare. Questo fa sì che la città pulluli di venditori ambulanti che innalzano veri e propri segnali di fumo dalle loro fornacelle, e spesso ricevono risposte e intrattengono piacevoli conversazioni con i Sioux del North Dakota (comunicazione facilitata anche dal fatto che la mamm fasc c'l'pelleross').
  • Polpo crudo: consumato in quantità industriali, mangiato rigorosamente crudo, meglio se vivo, appena pescato viene arriciato (ossia scaraventato più volte con estrema violenza) sul bagnasciuga in acqua rigorosamente inquinata. Gli attivisti di Greenpeace, ogni anno, denunciano la "mattanza" di polpi, brutalmente uccisi con morsi alla testa, a opera di bracconieri senza scrupoli. Si stima che ogni anno ne vengano uccisi quasi 2 miliardi; questi splendidi invertebrati rischiano l'estinzione nell'Adriatico Sud-Orientale.

Festa Patronale

Il motoscafo vincitore dell'ultimo Palio Marinaro

La festa dei baresi è San Nicola, in cui si onora il celebre furto delle ossa. È una festa ricca di avvenimenti e rievocazioni medievali come lo scippo del pellegrino e la corsa abusiva dei cavalli sul tondo di Carbonara. La festa dura l'intero anno e ogni quartiere ingaggia una battaglia pirotecnica con i quartieri limitrofi con fuochi d'artificio, bombe a frammentazione e razzi kassam. Culmine dei festeggiamenti è il mese di maggio che fa crescere il fermento in città per il gioco dell'"invasione medievale", che consiste nell'invadere il quartiere vicino: la città si arricchisce così di mine antiuomo e cecchini; particolarmente difficile è la "presa della Città Vecchia", fortificata da contraerea mujaheddin e bambini soldato. Attrattiva particolare,che attira milioni di visitatori l'anno, è l'effetto "fumo di Londra" dato dalle fornacelle alla curva del molo Sant'Antonio, dal quale deriva il noto adagio "se Parigi teneva il mare era una piccola Bari".

Altra particolarità del maggio barese è il "Palio Marinaro", nel quale ogni quartiere, rappresentato da un motoscafo guidato dai migliori scafisti della città, si sfida in una estenuante corsa fino in Montenegro per caricare decine di cartoni di sigarette. Vince chi per primo ritorna a Bari dopo aver evitato la Guardia di Finanza.

Economia

Delle mostruose mani baresi affette da recchiosi.

L'attività principale della popolazione barese è il gioco della birra. Fin da piccoli i baresi vengono avvicinati a questa antichissima tradizione che dà alla città il primato di consumo di questa bibita, seconda solo alla città di Monaco di Baviera nel periodo dell'Oktoberfest.

Grande importanza ha anche la fabbricazione delle Orecchiette (possibilmente con le Cim D Rap). Le orecchiette sono un tipo di pasta, fatto con calce, sabbia, acqua del gabinetto e borotalco, con una graziosa forma di antenna parabolica. Questa particolare forma non è casuale: le orecchiette servono ai Baresi anche a mettersi in contatto con gli extra-terrestri, popolo da sempre molto amico di quello barese. Le orecchiette vengono condite solitamente con ragù di paesano, o di altro pugliese (i Baresi odiano i paesani e li sfruttano per produrre un macinato molto gustoso).

Ogni brava massaia barese si allena fin da piccola a creare delle orecchiette perfette, allenandosi per esempio con le caccole del naso. Le baresi sono così sollecite nell'allenarsi a produrre orecchiette, che molto spesso le loro mani assumono forme mostruose: si tratta di una particolare forma d'artrosi: la "recchiosi".

Lo stabilimento della Birra Peroni

Ogni Barese, ignorando la reale provenienza della Peroni, crede che essa sia stata prodotta per la prima volta dai suoi antenati. Per questo motivo, lo stabilimento Peroni, è il luogo più sacro della città, rifornisce i cittadini baresi di birra, in quanto privi di acqua potabile. Con una produzione di 10.000.000 di bottiglie al giorno, tutte a consumo interno alla città, lo stabilimento di Bari è il più importante al mondo del gruppo Peroni S.p.a in quanto da solo produce utili per il 75% del fatturato totale della Multinazionale; Recenti ricerche di mercato dimostrano infatti che mediamente un barese consuma 12 litri di birra al giorno, che fa di Bari la prima città al mondo per numero di decessi causati da spostamento d'aria derivante da rutto libero.

Il 25 luglio 2008, con l'incendio dello stabilimento, i baresi hanno pensato di eliminare tale data dal calendario. Le cronache dell'epoca riportano notizie di suicidi di massa presso le cantine del quartiere Japigia, e di cheyenne che in evidente stato confusionale hanno derubato anche se stessi. Quando, nei vari centri commerciali, si diffuse la notizia delle esplosioni, la reazione del barese medio fu di assaltare le provviste residue di birra Peroni, per non essere costretto a bere la Dreher (spregiativamente denominata Dreghèr) o la tarantina e cozzaiola Raffo, contro le quali lotta quotidianamente per impedirne la diffusione sul territorio cittadino.

La riapertura dello stabilimento, tempo dopo, ha riportato sollievo ed entusiasmo alla città, sublimatisi in un'energia positiva tale e tanta da spingere verso la massima serie la squadra locale di pallone, che da anni languiva in serie B tra gasteme dei tifosi, campetti di provincia e promesse di riscatto[citazione necessaria] del Presidentissimo.

Urbanistica

Il Policlinico

Il Policlinico di Bari, a dispetto del nome, è un antico castello feudale. Meta ogni anno di milioni di turisti, è un centro dove è ancor oggi possibile vivere una giornata in perfetto stile medievale, sono visibili e perfettamente funzionanti antichi strumenti di tortura, le condizioni igieniche ricordano l'epoca, tant'è vero che i vasi da notte sono ancora oggi svuotati dalle finestre come vuole la tradizione e i topi sono fedeli animali da compagnia; Ma soprattutto, è riprodotta fedelmente l'organizzazione feudale dell'epoca, con veri e tangibili esempi sia di nepotismo che di vassallaggio, testimonianze vivide del passato ancora oggi osservabile in questo rarissimo Museo del Medioevo.

Ponte Adriatico

Conosciuto da tutti come Ponte Harambe, costruito per commemorare l'omonima scimmia dopo la sua dipartita da questo piano dimensionale, è il mezzo di congiunzione tra la Rotonda di Deodato, Lidl e il centro cittadino; soggetto delle più disparate controversie inerenti alla sua titolazione, esso fu nominato in data sconosciuta Adriatico, pur trovandosi su coste Atlantiche. Conosciuto anche come Ponte Nuovo, Ponte Patate Riso e Cozze, Ponte Peroni o Ponte Da Dò a Dà, esso ospita sotto i suoi pilastri un campetto da basket e uno skate-park ormai nuovi centri sociali cittadini.

Sport

Un ambulante innalza una colonna di fumo dal lungomare, intavolando una conversazione con tribù del Nord America.

Bari è una città dove si praticano diversi tipi di sport. Il maggiormente in voga è il gioco della birra, di origine antichissima, inoltre enorme diffusione hanno la gara di velocità nell'aprire le cozze, il motociclismo clandestino per le vie cittadine, lo scippo a squadre, il Curling. Anche il basket ha molta diffusione, ma con regole non omologate dalla FIBA, infatti i baresi giocano sospesi nell'aria a causa delle enormi quantità di anidride carbonica presenti nel corpo (a causa della birra). Ruolo marginale ha il calcio, a causa del rapimento della locale squadra di calcio, l'As Bari, ostaggio di un gruppo terroristico alieno noto come i Matarrese.

Stadio S. Nicola

Costruito dalle scimmie di 2001: odissea nello spazio in tempi antichissimi è in realtà una navicella spaziale usata dagli adepti locali di Scientology per raggiungere il Pianeta del Benessere Celeste governato da Ron Hubbard.

Curiosità

  • Alessandro Manzoni voleva scrivere I Promessi Sposi in barese, in quanto riteneva questa lingua, non solo la più nobile, ma anche l'unica veramente italiana. Da qui l'espressione tipica barese Uagliò, u'capìsce u 'tagliàn?(ragazzo, lo capisci l'italiano?)
  • La nota giornalista Lilli Gruber, durante un Capodanno trascorso a Bari, pochi minuti dopo la mezzanotte, annunciò in diretta TV che la città era sotto le bombe, e che era scoppiato il terzo conflitto mondiale.


Cuss a ddò stàm jiè u'megghj paìs