Criminal Minds: Suspect Behavior

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« Un nuovo dramma con una mente tutta sua. »
(Tagline di Criminal Minds: Suspect Behavior.)
« Si in effetti è proprio un dramma. »
(Commento di uno spettatote obbligato a vedere Criminal Minds: Suspect Behavior, perché non riesce a beccare nessun'altro canale digitale.)


Criminal Minds: Suspect Behavior è una serie televisiva statunitense nata come spin-off di quella serie con protagonisti degli psicopatici in calore, nota come Criminal Minds. Come la serie madre, anche Suspect Behavior vede al centro della trama le vicende di un'ulteriore squadra di profiler di seconda-terza scelta dell'FBI, la quale però lavora seguendo metodi d'indagine completamente diversi e fuori dagli schemi, oltre che fuori luogo.

Concezione

Ubriachi del successo macinato dalla serie regolare Criminal Minds, il produttore e gli altri membri del suo staff, decidono di sfruttare ulteriormente a fine commerciale il buon nome della serie, portando sugli schermi una serie spin-off con nuovi personaggi ancora più ridicoli e improbabili di quelli già presentati. La trama e i personaggi della nuova serie vengono discussi dal gruppo durante una festa di addio al celibato di un cugino del produttore, tenutasi tra l'altro in un localaccio di bassa lega dalle parti del Bronx. Nell'orgia dell'alcool e dell'immancabile gara di rutti, la banda mette insieme i vari personaggi e le mirabolanti avventure di cui sarebbero stati protagonisti; sostanzialmente la nuova squadra avrebbe dovuto essere una delle cosiddette Red Cells, ovvero squadre di pronto intervento che operano al di fuori della burocrazia di Quantico e più in generale della legge, che rispondono del loro operato soltanto al direttore del Bureau, ovvero quell'alcolizzata di Erin Strauss, già apparsa nella serie regolare. Questi nuovi super agenti fanno affidamento su metodi d'indagine alternativi e controcorrente, e su tattiche d'azione decisamente aggressive, per scavalcare gli intoppi e le lungaggini che bloccano e rallentano le indagini tradizionali, inizialmenti si pensava di dotarli pure di super poteri, ma l'idea non venne approfondita perché proprio in quel momento l'allegra combriccola aveva deciso di proseguire la serata fuori dal locale, importunando le bagasce sui viali.

I personaggi

Cooper è il capo della Behavioral Analysis Unit, nonché il leader della squadra, la caratteristica più sorprendente di questo individuo è la straordinaria espressione assente stile pesce lesso che si ritrova, aggravata pure dall'avere l'occhio sinistro offeso; egli durate ogni episodio rischierà di mandare a puttane la sua carriera e quella dei suoi agenti, per inseguire le sue convinzioni psico-poliziesche. È suo malgrado famoso nell'ambiente per il suo passato burrascoso, che ora si è lasciato alle spalle, nessuno sa di preciso cosa abbia combinato, ma si sospetta che sia stato uno dei Teletubbies, quello blu per l'esattezza. Questa teoria è supportata dal fatto che pure lui vorrebbe fare la pelle a qualcuno in modo macabro senza farsi beccare, infatti studia in maniera fin troppo morbosa il modus operandi dei Serial Killer che dovrebbe arrestare; tecnicamente sembrerebbe a buon punto, visto che la faccia da malato mentale ce l'ha già. Tra le altre sue discutibili abitudini va seganalato il prendersi a bastonate con gli altri membri della squadra all'inizio o alla fine di ogni episodio.

È un amico anche fin troppo intimo di Cooper, risulta essere un ex soldato speciale britannico, con specializzazione in cecchinaggio. Come ogni inglese che si rispetti, Mick è sciatto, superbo e si lava poco o nulla, infatti il giubbotto di pelle che indossa di solito, lo usa anche per andare a dormire.

Detta anche Gina Nelle Stalle, è una giovane ragazza, molto carina, ma che allo stesso tempo non si lascia intimidire e sa farsi valere; insomma, la tipica figa del gruppo che fa la preziosa e non la sgancia a nessuno. Ha un acuto istinto di osservazione, motivo per cui Cooper l'aveva reclutato per la sua squadra, in questa maniera può vedere quello che lui non nota a causa del suo occhio offeso. Sostiene che suo padre l'ha raccomandata nell'esercito e che lei lo ha abbandonato per aderire al FBI dopo che hanno scoperto un giro di droga all'interno della caserma, potenzialmente riconducibile a suo nome.

  • Jonathan "Il Profeta" Simms (stagione 1), interpretato da Michele Kelly.

È un ex detenuto che, appena uscito di prigione, ha abbracciato la filosofia Zen e ha deciso di cambiare vita, passando dalla parte del bene, non per nulla si fa chiamare "Il Profeta", anche se in generale 'sto tizio non profetizza una sega in nessun episodio. Sembra che sia finito al gabbio per aver ammazzato il postino, il quale stava tirando le orecchie a un marmocchio che lo aveva inzuppato con il Super Liquidator, ma lui si difese sostenendo che era un molestatore di pambini.

  • Beth Griffith (stagione 1), interpretata da Lea Garofalo sotto mentite spoglie.

È l'ultimo arrivo nella squadra, proveniente dall'FBI Trattament Sexual Problem Task Force. È un'agente talmente schietta e volitiva, che non se la ricorda nessuno.

  • Penelope Garcia (stagione 1), interpretata dal sempre sgradevole Platinette.

Dato che molti fun della serie hanno manifestato forti, quanto depravati istinti nei confronti di questo personaggio, gli autori hanno pensato di mantenerela/o anche in questo spin-off, facendole ricopre lo stesso ruolo che ha nella serie originaria Criminal Minds; l'unica differenza è che qui viene chiamata per nome invece che per cognome, evdientemente "Penelope" deve risultare sessualmente più orecchiabile che "Garcia".





  • insuccesso;
  • prevenzione reati.

Curiosità

  • Penelope Garcia non ha alcun lignaggio ispanico, ma probabilmente è stata chiamata così in onore di quel panzone del Sergente Garcia.
  • Questa serie non se la sono filata manco i cameraman.