Afroitaliano

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« Solo John Holmes capisce il mio dolore. »
(Afroitaliano oggetto delle sciocche battute di bianchi invidiosi.)

Dicasi "Afroitaliano" (english: Black Italian; lumbaart: Balüba) l'anello di congiunzione tra l'italiano e l'africano.

Contrariamente a quanto possa pensare il leghista medio, i terroni sono esclusi a prescindere da questa categoria.[senza fonte]

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, ci dispiace ma questo articolo non è presente sulla diabolica.
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NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Afroitaliano.


Generalità

Gli Afroitaliani possono anche essere impegnati politicamente.

Tassonomia

Figlio del vucumprà e della donna delle pulizie, l'Afroitaliano (Homo Africanus in Peninsulam Blumenbach, 1775), detto anche "Africano di seconda o terza generazione", "Nero in carriera", "Nero in giacca e cravatta" oppure "Africano 2.0", rappresenta l'ultima frontiera italiana in campo d'integrazione razziale.

Talvolta presentano interessanti abbinamenti nome-cognome, quali:

  • Lorenzo Atangana
  • Mario Barwuah
  • Alessia Awolowo
  • Elisabetta Akinnuoye-Agbaje
  • Ambrogino Mandela

Distribuzione e habitat

Nonostante i suoi habitat siano abbastanza variegati, la più alta densità di popolazione è riscontrabile nelle desolate steppe padane, quantunque sia possibile trovarne parecchi in Toscana, ma anche nel medio ed alto Lazio. Nella pampas meridionale ne vivono invece solamente poche decine di esemplari.

Socialità e comportamento

Un Afroitaliano ed un negro a confronto: la differenza è abissale. Un Afroitaliano ed un negro a confronto: la differenza è abissale.
Un Afroitaliano ed un negro a confronto: la differenza è abissale.

Si differenzia dall'altra variante di Congoloide presente nella Penisola, il Negro (Homo Africanus Rompicojones Blumenbach, 1775), non tanto per le caratteristiche fisiche o per la colorazione del piumaggio, ma quanto più per vari aspetti riguardanti la socialità. Difatti, mentre il negro vive di lavoro nero e facendo la cresta sui biglietti del treno, si guadagna continuamente l'indignazione dell'intera comunità italiana, parla un italiano di sopravvivenza ed è praticamente introvabile quando si tratta di pagare le tasse, l'Afroitaliano ambisce a raggiungere un posto fisso, è possibilmente laureato, parla un italiano prolisso e letterario nel tentativo di rifuggire lo stereotipo del poveraccio appena sbarcato a Lampedusa e, dulcis in fundo, adora pagare le tasse.[senza fonte]

L'essere spesso un cittadino più civile dell'italiano medio non è per l'Afroitaliano garanzia di una perfetta integrazione. L'effetto ottico/estetico, nelle moderna civiltà delle immagini, è più importante: ed essere nero è un motivo più che sufficiente per un trattamento di riguardo da parte dell'intera comunità. Quindi l'Afroitaliano condurrà un'esistenza da vero e proprio martire, perché più gli italiani lo vesseranno per via delle proprie origini, più lui continuerà a darsi da fare per dimostrare quel che vale all'ingrata comunità. Qualcuno, nel pieno di questo sentimento masochistico, potrebbe addirittura decidere di tesserarsi alla Lega Nord.

Nonostante quel che si possa pensare, i reciproci rapporti di connotazione affettivo-sessuale all'interno dei membri della suddetta sottospecie sono abbastanza rari; difatti sia l'Afroitaliano che l'Afroitaliana preferiscono solitamente avere partner bianchi: le femmine per fuggire dallo stereotipo dell'uomo di colore autoritario ed intransigente come il padre, mentre i maschi per scappare il più lontano possibile dall'immagine dell'enorme culo cellulitico della propria madre.

Differenziazioni

Non tutti gli Afroitaliani sono uguali tra di loro, molti differiscono in vissuti personali per via di vari fattori, quali per esempio, il paese d'origine dei genitori[1]. Di seguito vengono riportate alcune delle principali differenze riscontrabili all'interno della popolazione afroitaliana.

Differenze per lingua

Gli Afroitaliani sono una comunità di poliglotti; oltre alla già citata conoscenza prosastica dell'italiano, sanno anche la lingua madre dei genitori e, talvolta, pure il dialetto del luogo in cui risiedono.

  • Anglofoni: quelli che hanno i genitori di madrelingua inglese. Vanno, quasi sempre, parecchio fieri del fatto di saperlo molto meglio della maggior parte degli italiani e non perdono l'occasione per sbattertelo in faccia. Tuttavia, in inglese, conservano solitamente un accento da Masai appena sceso dal gommone. Generalmente hanno origini nigeriane o ghanesi, raramente kenyote.
  • Francofoni: quelli che hanno la sfortuna di essere nati in una famiglia di lingua francese. A differenza degli anglofoni, questi se ne vergognano come i cani, o almeno dovrebbero. Senegalesi, congolesi e ivoriani per la maggior parte.
  • Lusofoni: Veramente? Sul serio in Africa c'è anche gente di madrelingua portoghese? Gli angoles angolan angolasc. Dell'Angola. Quelli che vengono dall'Angola.
  • Balubofoni: Solitamente etiopi e rifugiati politici somali, cioè soprattutto persone provenienti da nazioni così merdose che nessuno, ai tempi, s'era preso la briga di colonizzare seriamente. Buona percentuale anche di senegalesi che parlano solo wolof e di nigeriani che sanno solamente lo yorùbá oppure il qwertyuiop. I figli si esprimono comunque in italiano e queste lingue, una volta raggiunta l'età adulta, non se le inculeranno mai più per tutto il resto della loro vita.

Differenze per religione

He died for your sins, yo![2]

Le religioni in Africa sono da sempre un argomento che scotta, per questo esse hanno anche sensibili ripercussioni sugli stessi Afroitaliani.

  • Cristiani: i più numerosi, sia per via del noioso cattolicesimo imperante in Italia, sia perché in Africa i missionari, prima di dare qualsiasi cosa da mangiare ai poveri neri affamati e rinsecchiti, li costringono a convertirsi e a leggere la Bibbia. Cinque volte. Al giorno. Tra le confessioni più diffuse, oltre a quella cattolica, troviamo quella evangelica, i testimoni di Geova ed i protestanti anglicani. Recentemente ha preso molto piede anche il culto del Gesù Nero.
  • Musulmani: quelli più incazzosi e più restii ad integrarsi. Si inginocchiano in direzione della Mecca sia quando pregano sia quando devono pulire i pavimenti. I loro figli oltre che essere discriminati dagli italiani perché neri, lo saranno anche perché musulmani.
  • Animisti: le stronzate Voodoo e simili. Poco professate in Italia, ma qualcuno ne è ancora particolarmente timorato.
  • Buddisti: convertitisi da uno dei punti precedenti, comunque molto rari. Si suddividono a loro volta in tre categorie di persone:
    • Gli otaku-nippomani[3];
    • Quelli che si convertono per ripicca ai genitori;
    • I ragazzi neri a cui non piacciono le ragazze bianche e, non andando nemmeno con quelle nere per i già citati motivi, sono costretti a trovare dei pretesti per andare a battere chiodo all'interno della comunità asiatica.
  • Atei: sono atei. E che altro avrebbero dovuto essere?

Vicissitudini quotidiane

Durante l'arco della propria vita e, soprattutto nella quotidianità, gli Afroitaliani sono soliti compiere, od in molti casi vedersi compiuti da terzi, particolari fatti degni di nota. Andiamo insieme a vederne alcuni.

Prendere la cittadinanza

Prendere la cittadinanza è una delle imprese più tediose e rincretinenti a cui un immigrato possa prendere parte. Solitamente per un africano di seconda generazione assume molta importanza, in quanto si tratta di istituzionalizzare la propria appartenenza morale al paese che lo ha visto nascere e crescere.

Una volta arrivati all'ufficio per il rilascio della cittadinanza, questi sono i tipi di dialoghi che si possono sentire:


Impiegata rigorosamente bianca caucasica : Quindi lei vorrebbe prendere la cittadinanza italiana signorina?
Giorgia Adetokunbo : Pota, sa com'è, sono nata e cresciuta a Bergamo, mi sento italiana oramai.
Impiegata rigorosamente bianca caucasica : Mhh... Mi faccia controllare... Vedo che lei però durante i suoi 26 anni di vita ha passato ben due giorni in Ghana. È corretto?
Giorgia Adetokunbo : Beh sì, è stata l'unica volta in cui sono uscita dall'Italia. Era morta mia nonna, volevo partecipare al funerale.
Impiegata rigorosamente bianca caucasica : E allora no, mi dispiace, non può avere la cittadinanza; per averla sarebbe dovuta rimanere costantemente nel territorio per tutta la durata necessaria ad essere ritenuta idonea a riceverla. Ora mi dispiace, ma se vuole veramente la cittadinanza dovrà aspettare almeno altri 50 anni. Oppure, come le consiglierei io, potrebbe tornarsene in Africa.


Impiegata rigorosamente bianca caucasica : Quindi lei vorrebbe prendere la cittadinanza italiana signore?
Riccardo Okereke : Sì, sa com'è, sono nato e cresciuto a Genova, essere italiano a tutti gli effetti sarebbe uno dei miei sogni.
Impiegata rigorosamente bianca caucasica : Mhh... Mi faccia controllare... Vedo che sua moglie ha anche la cittadinanza svizzera. È corretto?
Riccardo Okereke : Sì sì certo, è nata in Svizzera, ma da genitori italiani.
Impiegata rigorosamente bianca caucasica : Mhh, be' interessante. Senta, perché non se ne va in Svizzera allora a richiedere la cittadinanza?


Impiegata rigorosamente bianca caucasica : Quindi lei vorrebbe prendere la cittadinanza italiana signore?
Ambrogino Mandela : We, per forsa, so de Milàn!
Impiegata rigorosamente bianca caucasica : Mhh... Mi faccia controllare... Vedo che lei è una persona di colore però, è corretto?
Ambrogino Mandela : Ciumbia!
Impiegata rigorosamente bianca caucasica : E allora no, mi dispiace, ma ai baluba ho l'ordine tassativo di non darla, la cittadinanza. Solitamente mi invento balle di dimensioni atomiche per giustificare questa presa di posizione, ma lei mi sta così sulle balle che glielo dirò tranquillamente in faccia.

Le battute sul pene

Il maschio italiano è sempre stato un playboy rinomato a livello internazionale ma, da quando alla donna bianca è stato permesso di accedere al tabù dell'uomo nero, l'incallito seduttore latino sembra essergli passato in secondo piano. Per via di questo sentimento di maretta, i maschi Afroitaliani sono oggetto di ripetitive e pedanti battute riguardo alla propria lunghezza fallica.

I ragazzi bianchi, facendo trasparire una certa invidia, non mancheranno occasione per canzonare colleghi, amici, o persino parenti di colore:

Afroitaliano ammonisce il collega:
«Se fai ancora anche solamente una singola battuta sulle dimensioni del mio pene, ti inculo
Ragazzo nero : Ti giuro che se corro ancora un po' mi dovranno amputare le gambe...
Ragazzo bianco 1 : E dov'è il problema? Tanto riusciresti a stare in piedi comunque, no?
Ragazzo bianco 2 : AHAHAHAHAHAHAH!!! oh zio cosa ci stava questa!
Ragazzo nero : In che senso? Non l'ho molto capita...
Ragazzo bianco 1 : Ma non eravate mica molto dotati voi di colore?
Ragazzo nero : Facepalm


Ragazzo bianco 1 : Ehi, re di bastoni, non trovo più l'apriscatole, non è che mi potresti dare una mano?
Ragazzo nero : E come diavolo dovrei fare?
Ragazzo bianco 1 : Ma non eravate mica molto dotati voi di colore?
Ragazzo nero : Facepalm
Ragazzo bianco 2 : AHAHAHAHAHAHAHHAAHHAAAHHAHAHAHAHAHAH!!!!!!!!!!!!!!!! MINCHIA MINCHIA OH ZIO!!!! zio cioè fai troppo spisciare oh ti giuroooo! AhAhAhAhAhAhAh!!!!!
%$£§ç°?/!&@€/^+
*si accascia a terra*

Ragazzo bianco 1 : Ma che è morto?
Ragazzo nero : Cazzo non si muove più, che facciamo? Siamo nella merda porca puttana! Come diavolo hai fatto ad ammazzarlo con una battuta del genere?
Ragazzo bianco 1 : Silenzio fammi pensare... Aspetta... Ma non c'è il ristorante cinese qui dietro? Portaglielo là in cucina, qualcosa ne faranno sicuramente!
Ragazzo nero : Ma Cristo come cazzo faccio? Non vedi che peserà sì e no 120 kg?
Ragazzo bianco 1 : Ma non eravate mica molto dotati voi di colore? Fai una cosa tipo cric dell'auto, no?
Ragazzo nero : Facepalm

Approccio con l'altro sesso

Siccome, in genere, il ragazzo di colore approccia anche ragazze bianche, si trova anche qui a fare i conti anche qui con l'ignoranza della gente. Nonostante ci siano parecchi milfoni che smanino letteralmente per avere un po' di nero sotto alle coperte, altre donne, invece, rimangono vittime della disinformazione nonché del bigottismo che regnano sovrani sull'argomento:

Donna bianca 1 : Ehi, ma lo sai chi mi sta venendo dietro ultimamente?
Donna bianca 2 : Chi?
Donna bianca 1 : Adewale!
Donna bianca 2 : Adel chi?
Donna bianca 1 : Adewale, l'amico nero di Marco.
Donna bianca 2 : Oh Gesù! Non starai mica pensando di andare con un negro spero?
Donna bianca 1 : Oh dai, non far la bigotta, è pure un bel ragazzo ed è sempre molto carino con me. Poi la sai anche tu la storia che raccontano sugli uomini di colore...
Donna bianca 2 : Quella che si nutrono di sangue umano?
Donna bianca 1 : Ma va', smettila! L'altra storia. Quella sulle dimensioni.
Donna bianca 2 : No Fede, sei tu che non capisci! Devi lasciarlo perdere per forza quell'Azzelale.
Donna bianca 1 : E perché diamine dovrei?
Donna bianca 2 : Tu non puoi veramente andare con un negro. Mia cuggina mi ha detto che se anche solo ne baci uno, ti prendi la loro maledizione.
Donna bianca 1 : La loro maledizione?
Donna bianca 2 : Esatto, se ne baci anche solamente uno, in ogni notte di luna piena, ti trasformerai anche tu in un negro!
Donna bianca 1 : ODDIO! Giura!
Donna bianca 2 : Giuro!

La negra che grida sempre al telefono sui mezzi pubblici

La negra che grida sempre al telefono sui mezzi pubblici è sicuramente uno dei maggiori incubi ricorrenti di ogni pendolare afroitaliano.

Ogni qualvolta un lindo ed incravattato Afroitaliano si appresterà a salire su un treno, autobus, tram o tandem, sa esattamente che se la ritroverà lì, coi suoi pachidermici rotoli di grasso, coi vistosissimi problemi ortodontici e con l'alito mefitico che puzza più del deretano d'una capra di montagna.

Inutili saranno i tentativi di nascondersi, anche se l'Afroitaliano si sarà seduto al lato opposto dello scompartimento, quando lei sguainerà il telefono cellulare, per il povero pendolare di colore saranno cazzi amari. Parlerà per ore, per tutta la durata del viaggio se necessario, gridando, fino a scorticarsi le pareti interne della gola, in qualche remota lingua misconosciuta, estinta ormai da eoni.

Per questo l'Afroitaliano, oltre a dover sopportare il fastidio della negra perfora-timpani che si sgola di prima mattina, verrà guardato con indignazione da tutti i bianchi presenti sul treno, che lo crederanno, per colpa di un primitivo processo di associazione razziale, quantomeno amico, parente o addirittura il principale confidente della folle urlatrice. Alcuni potrebbero perfino pensare che ci sia lui all'altro capo del telefono, anche se se ne sta buono e quieto a leggersi il Corriere della Sera.

A questo punto all'Afroitaliano rimangono solamente tre cose da fare:

  • Affondare il più possibile la faccia nel giornale;
  • Mettersi la maschera di "V per Vendetta", precedentemente portata da casa, e fingersi bianco;
  • Spalmarsi il viso di panna da cucina.

Sul lavoro

Mega Direttore Galattico : Come andiamo ragionier Fantuccio? Ha qualche piano per il week-end?
Ugo Fantuzko : Sì certo dovrei...
Mega Direttore Galattico : Niente di niente, eh? Beh per forza, lei è di colore, che avrete mai da fare nella vita voi altri? Le lascerò all'incirca un'ottantina di pratiche da sbrigare entro lunedì. Non faccia complimenti Fantuccio!

Il negro è sicuramente il nuovo prototipo di lavoratore fantozziano. Premettendo che già un lavoro è difficile trovarlo, visto che al Nord, oltre alla crisi, se non hai gli occhi azzurri e l'alito che sa di polenta avariata gli eventuali datori di lavoro ti schifano a prescindere (soprattutto se hai alti livelli di pigmentazione), l'Afroitaliano, da buon martire qual è, dovrà subire le ennesime vessazioni anche in questo campo della quotidianità. I principali soprusi che dovrà sopportare possono essere riassunti in:

  • Battute sul pene a gogò;
  • Gli verrà data la colpa per qualsiasi cosa accada in azienda, anche per il maltempo;
  • Non gli verranno mai pagati gli straordinari;
  • Gli verrà assegnato continuamente del lavoro extra e non pagato;
  • Battute sul pene, di nuovo;
  • Lo stipendio gli verrà dato non alla fine di un anno terrestre, ma bensì al termine di quello su Giove[4];
  • Non verrà mai invitato ai party aziendali.

Essere nel mirino degli idioti

   La stessa cosa ma di più: Nonnotizie:Aumenta lo spread: morti due senegalesi.

Conclusione

In conclusione vengono riportati di seguito alcuni consigli che potrebbero regalare all'Afroitaliano una vita serena e spensierata:

♫♪♫♪ Note ♫♪♫♪

  1. ^ N.d.r.: contrariamente a quello che possa pensare la maggior parte degli italiani, l'Africa è un continente, non una nazione.
  2. ^ N.d.r.: Google Translator.
  3. ^ N.d.r.: ne esistono anche di neri purtroppo.
  4. ^ N.d.r.: Molto più lungo.

Voci correlate


Siamö padani, abiamö ün söniö nel cuöře, brüžare il tricölöre, brüžare il tricölöre!


Questa è una voce in latrina, sgamata come una delle voci meno pallose evacuate dalla comunità.
È stata punita come tale il giorno 30 aprile 2018 con 100% di voti (su 3).
Naturalmente sono ben accetti insulti e vandalismi che peggiorino ulteriormente il non-lavoro svolto.

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