Grifone: differenze tra le versioni

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Un possibile archetipo<ref>tipo di arco (a spanne, e col beneficio d'inventario)</ref> del grifone si potrebbe individuare nel terribile ''Anzû'', demone [[Sumeri|sumero]] impersonificazione della tempesta e delle [[Suocera|suocere]] impiccione. Un'altra creatura con una descrizione simile è ''Asakku'', bieca divinità [[Babilonesi|babilonese]] portatore delle malattie, delle infermità e delle spore di [[pioppo]]. In genere, presso le mitologie [[Mesopotamia|mesopotamiche]], le creature costituite dall'unione di più animali, comprendenti parti di rapaci o rettili, avevano delle caratteristiche nefaste. Anche i [[greci]] erano giunti alle stesse conclusioni, ma nel caso di
Un possibile archetipo<ref>tipo di arco (a spanne, e col beneficio d'inventario)</ref> del grifone si potrebbe individuare nel terribile ''Anzû'', demone [[Sumeri|sumero]] impersonificazione della tempesta e delle [[Suocera|suocere]] impiccione. Un'altra creatura con una descrizione simile è ''Asakku'', bieca divinità [[Babilonesi|babilonese]] portatore delle malattie, delle infermità e delle spore di [[pioppo]]. In genere, presso le mitologie [[Mesopotamia|mesopotamiche]], le creature costituite dall'unione di più animali, comprendenti parti di rapaci o rettili, avevano delle caratteristiche nefaste. Anche i [[greci]] erano giunti alle stesse conclusioni, ma nel caso di
[[Medusa]] la parte malvagia non erano i serpenti.<br /> La figura del grifone si diffuse lentamente nell'immaginario di diverse popolazioni, anche per via del sincretismo<ref>funzione di sincronizzazione tra cretini</ref> che caratterizzava le [[religioni]] dell'epoca, non senza però differenziarsi ed adattarsi al contesto culturale. Nasce così il ''grifascio'' presso la [[Età imperiale di Roma|Roma imperiale]], il ''grifurbo'' a [[Napoli|Neapolis]], il ''grifino'' presso i [[Celti]] (perché uno scozzese risparmia su tutto), il ''grifrocio'' in [[Villaggio gallico|Gallia]] e il ''griffato'' presso Pitti Uomo a [[Milano|Mediolanum]]. Nella sala del trono di Cnosso, a [[Creta]], sono rappresentati con un muso d'aquila sovrastato da piume voluminose, sono privi di ali ed hanno un corpo più simile al [[leopardo]] che al leone. Nel complesso, anche facendo un notevole sforzo, non c'entrano una minchia.<br /> Il filosofo greco Manfruìto d'Afrodisia, detto "il leggiadro", famoso per la sua passione per l'arte tersicorea (e i boa di struzzo), ne portava due a guinzaglio durante le sue apparizioni mondane. In realtà erno due [[Cane|pastori maremmani]], con ali posticce in [[cartongesso]] e il becco ricavato da un vecchio imbuto. Manfruìto era cecato come [[Ray Charles]], e si trattò di uno scherzo di pessimo gusto ordito da suo cugino.<br /> In uno dei miti greci i grifoni erano in eterna lotta col popolo settentrionale degli ''Arimaspi'', perfidi tombaroli che tentavano di rubare il tesoro di [[Apollo]] da essi custodito. Tra gli altri preziosi esso vantava:
[[Medusa]] la parte malvagia non erano i serpenti.<br /> La figura del grifone si diffuse lentamente nell'immaginario di diverse popolazioni, anche per via del sincretismo<ref>funzione di sincronizzazione tra cretini</ref> che caratterizzava le [[religioni]] dell'epoca, non senza però differenziarsi ed adattarsi al contesto culturale. Nasce così il ''grifascio'' presso la [[Età imperiale di Roma|Roma imperiale]], il ''grifurbo'' a [[Napoli|Neapolis]], il ''grifino'' presso i [[Celti]] (perché uno scozzese risparmia su tutto), il ''grifrocio'' in [[Villaggio gallico|Gallia]] e il ''griffato'' presso Pitti Uomo a [[Milano|Mediolanum]]. Nella sala del trono di Cnosso, a [[Creta]], sono rappresentati con un muso d'aquila sovrastato da piume voluminose, sono privi di ali ed hanno un corpo più simile al [[leopardo]] che al leone. Nel complesso, anche facendo un notevole sforzo, non c'entrano una minchia.<br /> Il filosofo greco Manfruìto d'Afrodisia, detto "il leggiadro", famoso per la sua passione per l'arte tersicorea (e i boa di struzzo), ne portava due a guinzaglio durante le sue apparizioni mondane. In realtà erano due [[Cane|pastori maremmani]], con ali posticce in [[cartongesso]] e il becco ricavato da un vecchio imbuto. Manfruìto era cecato come [[Ray Charles]], e si trattò di uno scherzo di pessimo gusto ordito da suo cugino.<br /> In uno dei miti greci i grifoni erano in eterna lotta col popolo settentrionale degli ''Arimaspi'', perfidi tombaroli che tentavano di rubare il tesoro di [[Apollo]] da essi custodito. Tra gli altri preziosi esso vantava:
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* il [[diamante]] ''Egesia'' (quarantadodici carati e spicci) regalato da [[Migdone di Frigia]] a sua [[moglie]] per il suo primo {{s|discend}} [[pompino]];
* il [[diamante]] ''Egesia'' (quarantadodici carati e spicci) regalato da [[Migdone di Frigia]] a sua [[moglie]] per il suo primo {{s|discend}} [[pompino]];

Versione delle 22:49, 1 dic 2014

Template:Creature leggendarie

Una delle specie conosciute.
« I grifoni sono liriche che la terra scrive sul cielo. »
« Così il tuo grifone meraviglioso mi ha dato una cicatrice nell'anima che mi ferirà a morte. »
« Quel grifone pareva autentico. Ma tante cose paiono autentiche, come le lapidi. »
« Santo iddio, cosa sono questi maledetti animali?!
Inutile parlare di grifoni pensai... il povero bastardo presto li avrebbe visti da solo. »
(Raoul Duke (Johnny Depp), Paura e delirio a Las Vegas (1998))

Il grifone è una creatura leggendaria composta da alcune parti di leone e altre d'aquila. Le dosi esatte non si conoscono, quindi ciascuno lo fa come gli pare. In Europa ha le zampe anteriori, le ali e la testa del rapace, il resto è del felino; in Africa solo la testa e le ali sono di aquila; in America è quasi tutto uccello (cosa che lo accomuna a John Holmes), in Asia ci mischiano uno spruzzo di tigre; in Oceania ci mettono un poco di canguro, ma questo lo rende indigesto perché "torna su" spesso.
Il grifone è anche un rapace della famiglia degli Accipitridi, ossia simile ad un

avvoltoio.

Origini

Un grifone rumeno tenta di stuprare una maiala di Porcari (LU).

Un possibile archetipo[1] del grifone si potrebbe individuare nel terribile Anzû, demone sumero impersonificazione della tempesta e delle suocere impiccione. Un'altra creatura con una descrizione simile è Asakku, bieca divinità babilonese portatore delle malattie, delle infermità e delle spore di pioppo. In genere, presso le mitologie mesopotamiche, le creature costituite dall'unione di più animali, comprendenti parti di rapaci o rettili, avevano delle caratteristiche nefaste. Anche i greci erano giunti alle stesse conclusioni, ma nel caso di Medusa la parte malvagia non erano i serpenti.
La figura del grifone si diffuse lentamente nell'immaginario di diverse popolazioni, anche per via del sincretismo[2] che caratterizzava le religioni dell'epoca, non senza però differenziarsi ed adattarsi al contesto culturale. Nasce così il grifascio presso la Roma imperiale, il grifurbo a Neapolis, il grifino presso i Celti (perché uno scozzese risparmia su tutto), il grifrocio in Gallia e il griffato presso Pitti Uomo a Mediolanum. Nella sala del trono di Cnosso, a Creta, sono rappresentati con un muso d'aquila sovrastato da piume voluminose, sono privi di ali ed hanno un corpo più simile al leopardo che al leone. Nel complesso, anche facendo un notevole sforzo, non c'entrano una minchia.
Il filosofo greco Manfruìto d'Afrodisia, detto "il leggiadro", famoso per la sua passione per l'arte tersicorea (e i boa di struzzo), ne portava due a guinzaglio durante le sue apparizioni mondane. In realtà erano due pastori maremmani, con ali posticce in cartongesso e il becco ricavato da un vecchio imbuto. Manfruìto era cecato come Ray Charles, e si trattò di uno scherzo di pessimo gusto ordito da suo cugino.
In uno dei miti greci i grifoni erano in eterna lotta col popolo settentrionale degli Arimaspi, perfidi tombaroli che tentavano di rubare il tesoro di Apollo da essi custodito. Tra gli altri preziosi esso vantava: