Piemonte: differenze tra le versioni

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Versione delle 18:56, 13 mag 2010

I confini del Piemonte fino al 1989, anno della caduta del muro di Berlino.

Il Piemonte è una strana regione del pianeta Urano, abitata da strani individui che si fanno chiamare piemontesi e governata dal Senatùr. Recentemente invasa da marocchini, albanesi, etruschi, assiri e babilonesi, la regione cerca di resistere all'assalto, facendo emergere il suo lato maligno. Ciò scatena nei suoi abitanti:

  • Manie inquisitorie modello "caccia alle streghe".
  • Quel sentimento che... guarda, ... fa venire voglia di... guarda, una roba che... uhuhuhuh...
  • Atti osceni in luoghi pubblici.
  • Microfoni.

Storia e battaglie

La storia dei piemontesi è abbastanza variegata, ma tutto sommato comprende:

  • La battaglia della tv: questa lotta non è un'esclusiva della regione padana, tuttavia in essa si svolge con particolare ferocia; il conflitto, risalente più o meno alla nascita di Mike Buongiorno, consiste nel convincere gli astanti a prendere il telecomando lontanissimo per cambiare canale. Questa lotta ha favorito a conferire il titolo di "Bòugià nen" (che non si muove) al fiero popolo, che festeggia questo avvenimento tutti gli anni.
  • L'unità di Itaglia: verificatosi per sbaglio, questo evento ha condannato la gente che travajiava (lavorava) a sorbirsi gli interventi di Roma ladrona.

Garibaldi

Giuseppe Garibaldi, al secolo chiamato comunista per via delle camicie rosse e non verdi come da tradizione, partì col traghetto da quel ramo del Lago Maggiore che volge a mezzogiorno assieme a tremille compagni e pignanta bottiglie di liquore (da bravi piemontesi quali erano), alla volta di Marsala, con lo scopo di fare merenda in Sicilia. Tuttavia al largo della costa smarrirono la rotta e, individuati da due motovedette della guardia costiera, furono condotti al centro di prima accoglienza di Lampedusa, in attesa di essere identificati. Dopo gli accertamenti del caso, Garibaldi capì di avere mal interpretato il dialetto degli isolani: lui credeva di essere stato invitato dal Re per farsi sua figlia ispanica di nome Italia, quindi in preda allo sconforto più totale sedette a terra piangendo, bestemmiando e bevendo vino. I siciliani, non capendo, intesero il suo gesto come una liberazione dagli spagnoli e innalzarono canti di gioia (l'equivoco era derivato anche dallo smaltimento del Marsala avanzato). Da qui il detto:

« O si fa l' Italia o si muore »
(Grave errore di Garibaldi sbronzo)

Quando si accorse dell'errore ormai il danno era fatto e non poteva più rimangiarsi la parola data.

Geografia

Il piemonte è una regione poco pianeggiante. Ciò si intuisce già dal nome che letteralmente significa: "colui che corre nudo sui monti". Circondata a nord dalle Alpi, a est dalle Ande, a sud dagli Appennini e ad ovest dai monti Urali, la regione non ammette vie di scampo per nessuno. Il territorio è però bagnato dal mare Adriatico, infatti il Po è ritenuto il fiordo più lungo d'Italia. Caratteristiche sono le colline e i vigneti che ricoprono il 102% del territorio regionale. Grazie alla tipica forma ad imbuto che impedisce un regolare ricambio d'aria, il piemonte presenta inverni freddi e nebbiosi ed estati calde e afose: il clima ideale per le zanzare.

Province

Il piemonte è diviso in 8 province.

Torino

La provincia di Torino è l'unica in comproprietà fra più regioni. Infatti, a causa dell'invasione dei Terroni avvenuta negli ultimi secoli, e tutt'ora in atto, è controllata contemporaneamente da Sicilia, Calabria e dalla sede irachena esterna di Bagdad. La fama di questa provincia è dovuta al fatto che ospita la maggiore fabbrica di cessi a motore del mondo. I comunisti hanno il controllo, anche se la lega sta intaccando il loro predominio socio culturale.

Cuneo

Terra montuosa, patria di retrogradi pecorari dediti al vino. L'unico faro di civiltà, splendente tra villaggi dai nomi assurdi come Mondovì o Bra è, appunto, Cuneo, che l'imperatore di Capri fece spesso vanto di aver visitato, definendola città di uomini di mondo, nei suoi innumerevoli film.

Asti

Questa terra è abitata da contadini rubizzi e rubicondo, con naso e guance rossi per il troppo bere e folti mustazzi. L'intera provincia è un gigantesco vigneto, le stesse citta sono costruite tra le foglie delle viti. Un giorno Lino Banfi passò ad Asti per caso e ci girò un film, "Spaghetti a Mezzanotte".

Biella

Biella è una provincia di tessitori. Non ha nulla di interessante, nel bene e nel male. Non se ne sentiva la mancanza. è Chiamata anche "pisciatoio del Piemonte", per via della pioggia molto frequente che si abbatte soprattutto in Estate, la sua stagione delle piogge.

Alessandria

Alessandria è una provincia contesa tra il Ducato di Piemonte, la Repubblica popolare Emiliano-Romagnola, la Repubblica di Genova e l'autocrazia lombarda. L'interesse per questa zona è dovuto alle sue ingenti miniere d'oro. Famosa per essere confusa con quella d'Egitto e per essere al centro di un triangolo immaginario delle tre grandi città del Nord, ovvero Torino, Milano e Genova (se guardate la cartina geografica lo capirete, altrimenti chiedete al vostro amato vicino di casa). Nella città si sta pensando ad un nuovo ponte, progettato dall'Ingegner Cane.

Novara

La provincia di Novara viene considerata dal vero piemontese come un corpo estraneo: un luogo malvagio a malsano infestato da terribili zanzare, streghe, trans, minotauri e dai barbari lombardi; coloro insomma, che mai e poi mai riuscirebbero a reggere un tipico pranzo piemontese.

Vercelli

Vercelli è un arcipelago di piccole isole indipendenti che si dedicano alla coltivazione del riso e della marijuana. Si dice che tra le sue risaie si possano trovare i resti di Atlantide. Giacobbo indaga.

Verbano-Cusio-Ossola (VCO)

Questa provincia perduta nelle nebbie può solo vantare il lago Maggiore. Praticamente è una gigantesca casa di riposo per vecchietti ancora attivi.

Dialetto piemontese

Anziano piemontese smagrito. Evidentemente non sta mangiando in Piemonte. Gli si legge la malinconia negli occhi.

Una via di mezzo tra il Frociese e l'Itagliano, con aggiunta di fonemi arcani derivanti da qualche libro oscuro e di cui neanche i piemontesi d.o.c. hanno la piena padronanza.

I piemontesi di natura sono molto arrendevoli in determinati campi, come per esempio quello della lingua. Difatti non hanno mai parlato fino al 1200 d.c.; dopodiché hanno scelto di imparare a parlare e hanno chiesto aiuto ai toscani. Questi hanno accettato cedendo volentieri i foni che non usavano molto al popolo padano; il risultato è stato una lingua dove la lettera più semplice da pronunciare è ů.

Qui sotto l'esempio (malscritto) di un discorso tra calzolaio e cliente:

Calzolaio: «Ti ch' tachi nen i tac, tac i tac a mi che tac i tac?»
Cliente: «Mi can'tac i tac, tac i tac a ti, che tac'i tac ? Tach'te ti i to tac»

La scrittura e la pronuncia di questo discorso cambiano comunque di città in città

Prodotti piemontesi

Si annovera tra i prodotti piemontesi:

Roba ca's mangia (roba che si mangia)

Il cibo piemontese è composto perlopiù da robetta leggera adatta a una dieta sana e bilanciata degna di Paris Hilton, tra cui si annovera:

  • La Gnutella: da consumarsi a colazione o durante la merenda, questo marrone concentrato di nocciole, cioccolato e burro è tra i dolci più leggeri della cucina tipica: bastano un paio di spalmate su un po' di pane per darti tanta energia da dormire nudo in ghiacciaia, inevitabilmente contrasterai la potenza frigorifera di Mr. Freeze di Batman e dormirai sereno anche sotto la neve.
  • La polenta: il cibo dei poveri, svalutata e snobbata dai più, contiene millemila calorie. Casualmente ha lo stesso colore del sole d'autunno, e di solito deve essere ingerita alla stessa temperatura, altrimenti diventa un ottimo collante industriale. Ottima prima delle gare di triathlon e delle scommesse piemontesi, che di solito sono del tipo "dato che siamo a Venezia, che ne dici di vedere chi torna per primo a Torino a nuoto?". Tra le combinazioni più letali troviamo quella con peperonata e salsiccia.
  • Il fritto misto: incommentabile congrega di bombe al colesterolo, questo piatto letale annovera, oltre alle parti più inconsuete di ogni animale impanate e fritte, anche dei dolci impanati e fritti, di cui il più leggero è la mela fritta (sisì, proprio fritta, chiedi a mia mamma se non ci credi).
  • La finanziera: strano incrocio tra bollito e minestra, richiede giorni di preparazione e contiene al suo interno verdure e carne in abbondanza. Una cucchiaiata sfama anche Galeazzi.
  • La bagna cauda: leggerissima salsa di acciughe salate fatte friggere in burro ed olio con abbondante quantità di teste d'aglio (a volte cotta nel latte per renderla più "leggera"). È considerata un'arma di distruzione di massa dall'ONU: pare che Saddam ne fosse ghiotto, e questo avrebbe causato qualche lieve incomprensione.

Roba ca's bèiv (cose che si bevono)

« È nàèn pùsibil ca'i sia d'l'eva n'ta gamba. Dev'esi chicadun d'bastard' c'à meischame l'vin »
(Imprecazione incomprensibile di un piemontese dal medico)

« Non è possibile che ci sia dell'acqua nella gamba. Deve esserci qualche bastardo che mi ha mischiato il vino »
(Traduzione della citazione (sentita veramente!!))

Come si evince, il vero piemontese assume esclusivamente vino. Questo ha favorito la diffusione dello stesso, che si è evoluto in millanta modi diversi; tra i più famosi ricordiamo:

  • il barbera (alcol puro non denaturato),
  • il grignolino: probabilmente uno dei nomi piemontesi dell'acqua, questo vino a bassa gradazione viene assunto solo in mancanza d'altro. È anche conosciuto come "l'ultima spiaggia del piemontese"
  • il moscato: memori del cibo da loro prodotto, non poteva mancare nel carnet dei vini un vino dolce, probabilmente fatto da alcol, zucchero, cacca dell'ape maia, romanzi rosa, e storie d'amore. Si pensa che la cifra scritta sulla bottiglia non sia la gradazione alcolica ma la percentuale di non zucchero presente nella mortale bevanda.
  • Martini: richiestissimo dai viaggiatori, dai piloti, dai camionisti e guidatori vari; si pensa sia dovuto al famoso spot: "No Martini, non parti";
  • Cinzano: vino tipico dell'astigiano, ad Asti è una chimera. Mah!


Siamö padani, abiamö ün söniö nel cuöře, brüžare il tricölöre, brüžare il tricölöre!