Marche
Tutte a un tiro de schioppu
Le Marche sono, o dovrebbero essere, una Regione dell'agglomerato cellulare altresì chiamato Italia. Da anni gli uomini di intelletto si chiedono se le Marche esistano davvero o siano una leggenda metropolitana, e nemmeno un viaggio in loco compiuto nel 1972 ha chiarito la questione. Al loro arrivo infatti gli uomini di scienza trovarono solo alcune VHS di Ken il Guerriero, un tubo di Vinavil e dei Kleenex usati. Ancora oggi si discute quindi se dei Kleenex usati siano sufficienti a definire una Regione.
Storia
Le Marche, secondo la leggenda, furono scoperte da un anziano pastore umbro di 14 anni, tale Morellone Scartapecoretta; le cronache del tempo (circa il 754 dopo Bearzot) narrano che egli, pascolando il suo gregge di nani da giardino (altri testi apocrifi parlano però di un gregge di nani da cortile, altri ancora di nani di strada che sono 50 di bocca e 100 scopare) si trovò di fronte un crinale. Preso dallo sconforto, non sapendo bene che minchia fosse un crinale, si accorse di una singolare caratteristica: se infatti si girava di 180 gradi il crinale gli andava alle spalle. Euforico corse in avanti, finendo in una landa desolata ricoperta di appiccicosi rettangolini di carta.
Il giorno dopo si presentò al Regno d'Italia e offrì la nuova terra al Re, che chiese "Forte, e quante sono 'ste nuove terre?". Il povero Morellone, che era analfabeta e non sapeva contare, si trovò in imbarazzo e solo un forte colpo nei testicoli sferratogli dalla moglie Incontinenzia lo convinse a rispondere "Un casino, cioè, minchia oh, proprio una cifra" mentendo per non fare brutta figura. A quel punto il Re esclamò "Allora se sono molte le chiameremo Marche".
Dialetti
Le Marche sono l'unica regione plurale, infatti non esiste quasi niente che accomuni tutta la regione (a parte la mediocrità e la S-M-I-S-U-R-A-T-A passione per il vino). Il dialetto non fa eccezione, e infatti ogni persona è convinta di parlare diversamente rispetto al suo vicino di casa. Per semplicità tuttavia i dialetti marchigiani sono raggruppabili in quattro ceppi linguistici:
- Il dialetto de Pesaro-Urbino (praticamente romagnolo scopiazzato)
- Il dialetto dei ciambotti (gli anconetani)
- Il dialetto maceratese (quello TRUE, de li cuntadì 'nsomma)
- Il dialetto fermano (come il maceratese, ma meno contadinesco)
- Il dialetto ascolano (abruzzese con meno vocali).
- Il dialetto Umbro-Marchigiano(nu minestrò de Umbro e Marchigià)
Soprannomi
- Ciambotti o pacculojo, abitanti di Ancona
- Pistacoppi, abitanti di Macerata
- Mezzefacce, abitanti de Tulintì (Tolentino)
- Africani, abitanti de San Sivirì e de Cafùnanza
- Montanari, abitanti de Cammerino
- Patatà, abitanti di Monte San Justo
- Pesciaroli, rivolto in generale agli abitanti delle città costiere: Ancona, Senigallia, Civitanova, San Benedetto del Tronto, Porto Sant'Elpidio, Porto San Giorgio, Porto Recanati
- Pecorari, rivolto agli agguerriti contadini di Ascoli Piceno
- Cazulà o scarpari (liberamente tradotto "calzolai"), rivolto ai fermani, elpidiesi e montegranaresi
- Margutti, rivolto alla popolazione festosa di Curridò (Corridonia)
- Magnacà, rivolta alla popolazione alcolista di Pitriolu (Petriolo)
- Magnagatti, rivolta alla popolazione di Fallerò (Falerone) o di Sant'Angelo in Vado
- Ferraccià, rivolto alla popolazione di Treia
- Lumaconi, rivolto alla popolazione di Urbania
- Cartai, Magna Gatti o Leccalardi, rivolto alla popolazione di Fabriano
- Senza testa, rivolto alla popolazione di Osimo
Luoghi di culto
Regione nota per la grande devozione verso gli esponenti del clero cristiano tra i suoi luoghi da visitare ricordiamo:
- Per i più fedeli c'è Loreto, capitale dell'Africa con la sua Madonna Nera, nonché città natale dell'illustrissimo profeta Matteo Montesi.
- Lo Sferisterio di Macerata per gli amanti della lirica.
- La zona INCA dove allegre donnine di tutte le etnie si ritrovano per rallegrare la serata ad ignari passanti con una partita a carte.
- Quella mirabolante opera di moderna ed avanguardistica edilizia che risponde al nome di Chiesa della Sacra Famiglia di Fermo.
Curiosità
Le Marche sono famose, o almeno dovrebbero esserlo, per la produzione di quei piccoli e costosi rettangolini di carta che il governo obbliga ad appiccicare sui documenti più disparati. Il metodo di produzione è tuttora sconosciuto, si vocifera sia protetto da un segreto industriale gelosamente custodito nello sgabuzzino di un autolavaggio a gettoni.
Le Marche sono conosciute anche per aver creato le Winx, si, non sto scherzando.
Varie ed eventuali
Se siamo tutti d'accordo possiamo aggiornare qui la seduta ed annàsse a fà 'n bel vicchierozzo de Varnelli.
Lo stesso argomento in dettaglio: Dimostrazione dell'inesistenza delle Marche