Brescia

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Disambiguazione – Ritenta, sarai più fortunato. Se ti aspettavi la squadra di pallonisti, vedi Brescia Calcio.
« Se Milano è la città più europea d'Italia, sicuramente Brescia è la più africana »
(Tutti su Brescia)
« È la città in cui ho risciacquato i panni prima d'intingere la mia penna nel calamaio! »
(Roberto Calderoli sulla vita culturale di Brescia)
« Io no essere razzista, ma gli indigeni essere veramente troppi »
(Marocchino su Brescia)
« La popolazione cittadina è affamata dalla carestia »
(Inviati dell'ONU in visita a Brescia)
« Ci sono più fighe di legno a Brescia che alberi nella foresta tropicale amazzonica »
(Piero Angela a Quark)
« Odio Bergamo!!!!! »
(Bresciano su Bergamo)
« Brescia merda!!!!! Brescia süni!!!!! »
(Bergamasco in risposta)
« Minchia che gnocca che è la Brescia!!! »
(Tutte le persone normali su Rossella Brescia)
« Quanti negri da picchiare, squartare e uccidere!!!! »
(Horatio Caine su Brescia)
« Pota? Cosa significa? »
(Tipico dilemma di chiunque abbia parlato con un bresciano)
« Pota! Come ti posso spiegare... Pota significa pota. Ovvio, no? »
(Tipica risposta bresciana al dilemma)
« Pota i dis i frat quand che i sa scota, se i sa scota mia, pota i la dis mia »
(Famoso proverbio bresciano)
Brescia
"In tondinum we trust"

(Motto)

Posizione geografica Pianura Padana
Anno di fondazione Ascolta, qui non abbiamo tempo da perdere attorno alle stronzate, qui c'è da lavorare!
Abitanti 300 kilotamarri, evasori fiscali, signori della guerra, trafficanti di droga e armi e altre tipologie di ricconi sfondati varie
Etnia principale truzzi,tamarri,bidoni, immigrati
Lingua "Pota", "Figa", "Va a dà via el cül!" "Encület" "Casso"
Sistema di governo Evasionismo fiscale diretto
Moneta Tanta
Attività principale Fingere di lavorare, lavare la macchina, andare al centro commerciale, sparare sugli immigrati

Brescia (detta anche Sant'Andreas o Vice City) è una ridentissima città dormitorio-industriale nel bel mezzo della Padania lumbard, equivalente italiano del Texas.

È popolata da piccoli omini tamarri (si calcola infatti che ci siano più tamarri a Brescia che nel resto del mondo), prevalentemente dediti al consumo di cocaina, all'acquisto di auto costose e pazzescamente da sborone (vedi BMW X7 cromata con oro e interni in pelle di negro nigeriano) e che lavorano nel radioso e luminoso campo della edilizia, dell'industria nonché del racket della prostituzione. Non si dimentichino inoltre le badanti ucraine attempate.

La città Leonessa d'Italia, altresì detta "la micia castrata d'Italia", pullula di simpatici evasori del fisco, i quali, subappaltando il gioioso morire in cantiere a orde di albanesi e marocchini, evadono le tasse e si fanno le palanche, anche dette PILA in gergo locale, denari con i quali si fanno le tanto agognate vacanze a Sharm o nella più plebea Capo Verde. Chi non è stato in nessuna delle due "top locations" viene considerato o un terrone che lavora in fabbrica (o nel pubblico impiego) o un dannato bastardo morto di fame. Peraltro è ancora oggetto di intensa ricerca quale sia la differenza, agli occhi del bresciano, tra le due figure.

L'imperativo del bresciano è l'ostentazione del denaro, di cui spesso scarseggia, e pertanto racimola con prestiti o fotte allo stato. Infatti il bresciano è imprenditore, ma lascia il rischio d'impresa agli altri, e prima di tutto è furbo approfittatore dello stato. A conferma di ciò notiamo l'abitudine tipica di pagare in nero... Effettivamente molti napoletani, trovano, nei gentili e razzisti abitanti della amena cittadina, degli amici truffatori con cui scambiare dritte e consigli.

La città di Brescia ha dichiarato secessione dall'Italia nell'istante stesso in cui il ministero ha deciso di pubblicare i dati relativi alle dichiarazioni dei redditi degli abitanti. Pare anche che i silos dei missili nucleari, puntati su Roma, fossero stati aperti, ma l'armamento dei missili non sia andato a buon fine perché qualche buontempone ha mescolato le chiavi del BMW, del SUV, della Ferrari e della testata atomica.

Storia

Brescia, o Brixia, fu per un breve periodo cagata dai romani: essi decisero di stabilire sulle pendici della Maddalena (noto colle che trae il nome da una chiarissima puttana romana) delle latrine dove cagare.. Da lì nacquero i primi insediamenti di villici puzzolenti che erano soliti esprimersi a gesti e a rutti, abitudine tramandata fino ai giorni nostri e codificata nel brioso e polifonico "dialetto bresciano", ovvero un alfabeto ripieno di peti e rumori corporei. L'ignoranza degli indigeni spinse i Romani ad abbandonare il progetto di civilizzazione delle paleoscimmie locali a favore di una delocalizzazione in Cina ed Africa.

La città cadde in mano ai Visigoti che si diedero allo stupro delle meretrici locali; le donne bresciane erano conosciute per la loro direttezza di modi, per la loro scarsa igiene e per la facilità ad aprire le gambe a uno (ma meglio più) sconosciuti. Tale indole caritatevole si è tramandata fin ora e trova esempio in pie donne come Elena Grimaldi, Aldo Busi e la Vittoria Alata (detta così perché la prima volta che lo prese in culo spiccò il volo godendo come una zozzona).

Giunse il medioevo.. epoca buia, che coincise con la decadenza culturale dei già gnucchi abitanti. Poi venne la conquista marocchina e la diffusione capillare di kebab, donne velate, moschee, giargianesi sporchi e puzzolenti, ovvero quello che costituisce il vero tessuto della città (oltre all'imprenditore truffante il fisco, ovviamente).

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Brescia.


Come risposta al recente risultato elettorale è stato fondato il Partito Giargianese. Il primo punto nel programma elettorale prevede la secessione del quartiere del Carmine e della Stazione Ferroviaria dal territorio dello Stato Italiano e la successiva annessione al Marocco, o nel caso di un probabile rifiuto al Congo. Dopo vari incontri ai massimi livelli entrambi i paesi, pur interessati all'offerta, hanno rifiutato la proposta di annessione.

Infrastrutture

Brescia è famosa nel mondo per le eccellenti infrastrutture viarie, ai lati delle quali graziose signorine aspettano pazientemente e concludono affari.

Trasporti

Un cane bresciano ostenta la sua costosa automobile

A Brescia quasi tutti usano l'auto (benna); chi non ce l'ha è costretto ad usufruire dei cosiddetti "spostapoveri", cioè del servizio pubblico di autotrasporti bresciani che invade il territorio con una linea di autobus in stile vintage soprannominati Bestieblù.

È stata inaugurata nell'anno 2013 d.c. una capillare e vasta rete metropolitana costituita da una linea della lunghezza complessiva di 750 metri ma la sua costruzione è servita non già alla soluzione dei problemi di mobilità collettiva, bensì a creare simpatici cantieri stradali e restringimenti di carreggiata che, rendendo più caotico il traffico, aiutano il bresciano nella socializzazione mattutina con i compagni di coda e danno agli anziani della città una occupazione mattutina.

Economia

A Brescia sono tutti dei ricconi. Nel bresciano l'economia si basa principalmente sugli omicidi. Si calcola che 9 delitti su 10 in Italia avvengano a Brescia. È un settore fortemente in crescita che non tende a diminuire e molti liberi professionisti come rumeni, marocchini ed egiziani scelgono infatti questa città come loro meta, attratti dal mite tepore emanato dai numerosi altiforni, acciaierie, fonderie e laminatoi.

Nel bresciano il settore primario si basa interamente sull'allevamento e sulla successiva esportazione di suini, complementato, negli altri settori, dall'attività di costruzione di centro commerciale e compravendita di automobili a bassa efficienza.

Tra i servizi bisogna ricordare due importantissime attività esercitate dal bresciano:

  • il fornitore di servizi di telefonia internazionale per il mercato al dettaglio (gestore di phonecenter)
  • il fornitore di servizi gastronomici a elevata intensità di sapore e spezie (kebabbaro) o di olio e untuosità varie (il Putrido, che serve pizzette più unte dell'adipe di Giampiero Galeazzi) che permette alla povera gioventù bresciana di placare la propria fame etilica qualora essa si manifesti verso le ore due di notte. Al di fuori di queste attività dallo scarso rispetto delle norme igienico sanitarie, si possono trovare spesso simpatici cittadini che per pochi euro possono fornirti di simpatiche sostanze.

Cultura

Le attività culturali bresciane orbitano fondamentalmente attorno a due luoghi-chiave attrattori sociali: il centro commerciale e la piazza per lo struscio (anche se nessun bresciano lo chiamerebbe tale).

Per quanto riguarda il primo, è noto che in Brescia e provincia sono presenti più centri commerciali che biblioteche. Se infatti Aristotele afferma che a Bergamo l'edilizia è desiderabile per sé stessa, Brescia, più pragmatica e concreta, richiede che all'opera edile sia collegata la possibilità di ostentare denaro, o, in altre parole, di fare shopping estremo. Naturalmente i centri commerciali sono costruiti fuori città, in modo che il bresciano possa utilizzare (ostentando) il SUV appena comperato col finanziamento trentennale.

Per quanto riguarda lo struscio, neppure qui il bresciano abbandona l'auto costosa e di grossa cilindrata: difatti, se in altre zone d'Italia lo struscio si effettua camminando, consorte a braccetto, nel viale principale del centro, il bresciano invece socializza percorrendo in SUV, a mo' di rotatoria, la piazza fighetta nella zona sud-est della città, allietando il pedone con la musica ad alto volume della propria autoradio e forbite discussioni di argomento filosofico.

Calcio

   La stessa cosa ma di più: Brescia Calcio.

Una grande passione della gioventù bresciana è la squadra di calcio cittadina. Orde di tifosi entusiasti seguono fedelmente le prodezze dei loro campioni, devastando i dintorni dello stadio in caso di esito sfavorevole della partita. Proprio perché la squadra di calcio è molto forte allo stadio non c'è mai nessuno, eccetto per un evento molto amato dai cittadini e dei loro vicini di casa: il Derby Longobardo/Padano con l'Atalanta. Questa allegra e spensierata riunione tra fratelli, tutti figli della "Pota", è utilizzata dagli storici e analisti militari per studiare nuove tattiche di guerra e combattimento corpo a corpo.

Questa prova di guerra si svolge dai tempi antichi e fu utilizzata sia dai Romani che dagli alieni prima delle grandi guerre che li resero famosi: Lazio/Roma del 21 aprile 753 a.C. e Independence Day.

Fanciulle bresciane

È opinione comune che Brescia sia la capitale nazionale delle fighe di legno. Nello studio, nel lavoro e nel tempo libero esse hanno sempre un atteggiamento supponente e sono avverse a qualunque contatto umano (escludendo ovviamente tronisti, imprenditori bifolchi, calciatori, ereditieri e pornodivi). Si dice che quando siano fuori sede il loro comportamento cambi completamente abbandonandosi alla più sfrenata vita mondana.

Le fanciulle bresciane hanno un unico interesse nella vita: atteggiarsi come modelle a una sfilata milanese, sia quelle carine sia quelle che oggettivamente farebbero meglio a coprirsi.

Questo vale fino all'istante in cui aprono bocca; dal quel momento in poi parlano con una raffinatezza e proprietà di linguaggio tali che, al confronto, il Sommo Giornalista Veneto è un'educanda.

Da approfondite analisi per le vie bresciane è emerso che sono soprattutto le ragazze nella fascia 17-19 anni a presentarsi in pubblico. Dopo tale età per misteriosi motivi non risulta, se non con rare eccezioni, che esse possano essere viste in pubblico. Il risultato di tale fenomeno è il classico locale pubblico bresciano con una presenza maschile intorno al 85% in cui le poche fanciulle presenti vengono letteralmente prese d'assalto dagli assatanati avventori di sesso maschile.

Da recenti studi compiuti da un team di ricercatori ugandesi è emerso che le ex fighe di legno ricominciano a farsi vedere in giro verso i 35 anni dopo lunghi anni passati ad autocelebrarsi nella più completa solitudine. È così possibile vedere nelle folli serate bresciane esemplari femminili ormai sciupati dal peso degli anni aggirasi con atteggiamenti al limite del buon gusto, nella più completa indifferenza della popolazione maschile.

Locali pubblici

Brescia è famosa in tutta la Padania per la qualità e la varietà dell'intrattenimento serale. I residenti possono frequentare praticamente ogni tipo di locale. Il problema principale è che sono frequentati da soli uomini da quando l'introduzione della legge islamica ha vietato alle donne di farsi vedere in pubblico.

Tra i locali più famosi ricordiamo i parcheggi della città, dove avvenenti maschioni travestiti da donnine si intrattengono con giovani focosi che non riescono a farsi una bresciana. Potete riconoscere gli individui che usano sollazzarsi con queste dame per il detto frequente "Mè sò fat na fiigha!" e per la camminata a gambe leggermente allargate.

Emigrazione

In netto contrasto con il fenomeno predominante dell'immigrazione selvaggia e incontrollata recentemente si è sviluppato un fenomeno opposto. Sempre più persone (le poche normali, di solito) decidono di emigrare in luoghi maggiormente accoglienti come i paesi baltici, alcune nazioni dell'Europa orientale o Cuba.

Curiosità

  • Il dialetto bresciano di certe valli ha più consonanti aspirate dell'arabo
  • Nella Bassa Bresciana la nebbia si taglia con il coltello, ma solo con quello prodotto in Val Trompia
  • A Brescia, se la tua auto costa meno di 50.000 Euro, non hai il papà industriale o libero professionista
  • A Brescia ci sono una quantità di industriali pari ai finti invalidi di tutta Napoli
  • Se chiedi la mancia a Brescia ti sentirai rispondere "Encület": " Se mi dai la mancia sono contenta..."-"Encület"


Personaggi famosi


Siamö padani, abiamö ün söniö nel cuöře, brüžare il tricölöre, brüžare il tricölöre!