Ospizio

Da Nonciclopedia, premiata non-enciclopedia dal 2005.
(Rimpallato da Casa di riposo)
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Trasposizione cinematografica delle reali vicende storiche qui narrate.
« Di nuovo, vecchio bastardo? »
(Amorevole infermiere su anziano incontinente)
Anziano da ospizio : Prooonto, Nicoooola?
Persona con una vita : No guardi, ha sbagliato numero.
Anziano da ospizio, seconda chiamata : Prooonto, Nicoooola?
Stessa persona di prima : VECCHIO BASTARDO!

L'ospizio è una meta turistica di grandissimo valore storico-culturale verso la quale si recano a decedere gli esemplari scaduti di essere umano. Un tempo luogo di confino e disprezzo sociale, è oggi invece caratterizzato da un clima di incessante gioia e da un profondo amore per la vita.

Origini

Dio, dopo aver illustrato all'uomo anziano le nuove politiche di Maria Maddalena in materia di economia domestica, lo prese per le orecchie e gli disse: "A frate', qua ciavemo tanti de quei cazzi a cui pensa' che... mica me vorrai invecchia' sur parchè? Eh? Nun è che me fai 'sto scherzo? Che poi te parte 'o spruzzo de sciorta e lo sai a chi tocca puli'? Ce lo sai? ALLE SORE! Alle sore je tocca puli'! E poi lo sai a chi tocca sentille? Ecco. Pijete la robba tua e vedi de trovatte na sistemazzione dignit... AOOOH, A GGIUSÈ, T'HO DETTO CHE NON ME CE DOVETE GIOCA' A "TROVA ER MUSSURMANNO" SUR PARCHÈ NOVO! SI, CHE MO'O RIGHI! STRONZO CE SARAI TE! M'anvedi 'sti regazzini... ancora qua stai te, brutto vecchiaccio? Chevvoi?"
L'uomo anziano, capita l'antifona, decise di frantumare la minc rivolgersi altrove. Andò dunque dalla propria progenie e declamò, nello stupore generale (era infatti Ferragosto): "Piove, governo assassino!"
Ma disse anche qualcos'altro. Una frase che da allora divenne terrore, caos per intere generazioni. Parole la cui sola pronuncia desta disperazione e spinge alla sodomia i giovani di ogni nazionalità e cultura.


« Allora, io mi trasferisco da voi, eh? »
(Anziano a giovani familiari agghiacciati)


Il Malfugone, gloria e orgoglio del Progetto Tresette.

Fu così che tutti i giovani della terra costruirono insieme, nella notte fra il Trecento e il giorno prima, nel tempo di valore mondiale di ventisei primi e quattro secondi, il primo ospizio della storia.
Affidato alle cure del chimico Ernio Fosfato, il lavoro venne svolto nel massimo della segretezza e fu classificato con il nome in codice di Progetto Tresette. Arroccata sulle pendici di Coriaceo sul Fugone, questa fortezza, vera e propria opera di ingegneria pionieristica, fu progettata con il preciso scopo di impedire agli anziani l'accesso al mondo esterno e incoraggiarne la tortura.
"Se proprio devono ostinarsi a vivere" - dice Ernio Fosfato, in una rara cronaca dell'epoca - "tanto vale che lo facciano soffrendo, no?"
Il Malfugone: questo il tenero appellativo con cui gli addetti ai lavori battezzarono il neonato colosso di marmo e feci. Esso divenne ben presto meta di pellegrinaggio per tutti i giovani repressi che cercavano nel disprezzo agli anziani un'efficace forma di terapia. Era infatti costume fra gli adolescenti dell'antichità recarsi sui bastioni del Malfugone per lanciare carogne di animali morti ai residenti, che venivano trascinati per il membro lungo tutto il cortile da un manipolo di boia ermafroditi. Successivamente, il gregge di attempati veniva immerso nella panna cotta e grande era la gioia quando il Direttore Inevitabile rilasciava il suo personalissimo sciame di locuste.

Pasquo Efferati, magnate dell'edilospizia, osserva soddisfatto il decesso di un anziano.

Un ospizio solo però non bastava a contenere tutti i vecchi della terra. Comparve allora sulla scena Pasquo Efferati, un miliardario disilluso e profondamente arrivista, che inventò la prima catena di ospizi della storia. Pasquo non voleva lesinare su un progetto di tale portata e dunque assoldò, con geniale mossa precapitalista, il famigerato Mecchio da Gùgliover, antenato di un noto contrabbandiere. Il muratore pazzo si era recentemente reso famoso per le sue doti di artista visionario, evidenti in opere quali l'Arca della Madonna e la Mutanda Verticale: veri e propri insulti alla dignità che impressionarono non poco i contemporanei. Mecchio superò ogni aspettativa: i suoi monumentali capolavori trasudavano senilità da ogni dove e non tardarono perciò a diffondersi a macchia d'uomo. Non è cosa rara osservare ancora oggi un anziano perdersi rapito nelle forme simmetricamente perfette dei primissimi ospizi, per poi esclamare:

« Piove, governo assassino! »
(Vecchio su Creato)


Gli ospizi di Gùgliover esercitano ancora oggi una forte influenza nel mondo dell'architettura neopasquista. La precisa ricostruzione storica del bidello Mungo Ceronti, ospiziologo, ci permette di carpire appieno la bellezza e la funzionalità dei mastodonti di Mecchio. Osservandone la piantina è infatti possibile scorgere:

  • Torri di vedetta presiedute da feroci arcieri albini, noti nell'ambiente per giocare con gli anziani a "Muorilo!" durante l'ora d'aria;
  • Gli alloggi dei carcerieri, ognuno dotato di una cuccia per anziani che i boia usavano al mattino per masturbarsi violentemente;
  • Una zona docce, solitamente collegata alla bocca del più vicino vulcano tramite un complesso sistema di secchielli e pompette, presumibilmente di origine atlantidea: da qui i numerosi avvistamenti di vecchi in fiamme affissi alle mura esterne del castello, intorno ai quali si raccoglievano i giovani della valle per danzare e ubriacarsi;
  • Una sala lettura dove vengono inspiegabilmente rinvenuti frammenti sparsi di metacarpo e bulbi oculari conservati nella melma fossile;
  • Una sala hobby fornita di mangani d'acciaio, mazzafionde e trabucchi. I proiettili per questi ultimi non sono mai stati ritrovati: possiamo perciò dedurne che gli anziani venissero usati come munizioni umane a difesa del castello durante gli assedi, nell'epoca buia delle invasioni giargianne;
  • L'assenza di una sala ristoro ci lascia intendere come i vecchi dell'antichità non sentissero il bisogno di nutrirsi.

Evoluzione storica

Fermalo, prima che si evolva.

La dannosa azione perpetrata da comunisti e femministe sul finire degli anni Sessanta di un secolo qualunque comportò una prematura smilitarizzazione degli ospizi. L'intenzione dei comunisti era quella di penetrare nelle fortezze per rubare tutti i bambini, convinti che gli anziani ivi reclusi si accoppiassero incessantemente da lunghissimo tempo e che avessero perciò prodotto un'importante quantità di provviste. Dopo aver scoperto che le cose non stavano esattamente così, il P.U.B. (Partito Unico dei Bambivori) si disinteressò per sempre della questione. Per rimediare alla figuraccia, i comunisti si lanciarano in un'emozionante partita a "Impariamo Devastandoci!" con gli Stati Uniti nel Fascismo dell'allora presidente Baudo Qualunque l'Ottavo, detto "Er Tempia" per la sua inquietante capigliatura.


Baudo non rimase insensibile alle grida di disperazione degli anziani reclusi negli ospizi della terra e concesse loro una scelta: "Ringiovanite, o verrete consumati dal fulgore fascista". La strage successiva viene ancora oggi ricordata dagli scriba di Muzioferrato come "La sanguinosa notte delle vecchie ciabatte": uno degli episodi più agghiaccianti dell'intera gerologia, superato in bestialità solo dalle temibili incursioni di Gigio il Topofante. È comunque storicamente provato che uno di loro riuscì effettivamente a ringiovanire spontaneamente (seppur a prezzo dell'altezza) e pare che sieda oggi a capo del governo di una nazione del terzo mondo.


L'ospizio oggi

Baudier Volante il Nono, politico illuminato e autorevole.

Lo spirito liberticida del padre non venne fortunatamente trasmesso al diretto discendente, Baudier Volante il Nono, che si adoperò per riformare gli ospizi secondo gli standard occidentali delle gloriose potenze democratiche capitaliste. Le sue lotte politiche si concretizzarono in un documento importantissimo, la cui analisi ci permetterà di capire quali reali dinamiche governino gli ospizi di oggi.

Lo Statuto insindacabilmente fascista dell'amministrazione ospiziale

È la grande conquista dell'anziano moderno. Un insieme di articoli che ne esaltano le facoltà decisionali all'interno degli ospizi, ma che soprattutto lo delimitano nel suo essere umano e circoscrivono la gravità del nocumento che può arrecare al suo prossimo. Si compone di due parti fondamentali: analizziamole insieme.

Pèrchio Catarrico, leader carismatico dello sport senile, si getta felice in una pozza di lava.


Diritti

  • Diritto alla morte. Ogni anziano viene dotato di un kit per l'autodistruzione gentilmente concesso dai piloti della marina militare. Al suo interno, il venerando amareggiato potrà trovare capsule di ammoniaca, tagliole e uranio impoverito per i più pacchiani.
  • Diritto alla quasi informazione. Sono previsti corsi bidiurni di materie a interesse collettivo, quali Sopravvivenza uro-genitale, Principi di tachicardia ventricolare e Storia della cremazione. Le lezioni possono essere cancellate in qualsiasi momento per decesso sopraggiunto di tre o più quarti dei partecipanti. La scelta dei testi, per preservare il già provato equilibrio mentale dell'anziano, verrà affidata ad un triumvirato di feroci censori.
  • Diritto allo sport e alla natura. Si indicono annualmente tornei di tremila siepi con visita zoologica incorporata. Per educare il vegliardo, nei percorsi saranno infatti disseminati innocui animali esotici quali alligatori, serpenti taipan, ragni cammello e nuore, opportunamente affamati per garantire una più profonda interazione con l'anziano. La direzione inoltre, per incrementare il livello di agonia agonismo, si riserva il diritto di modificare la conformazione geologica del percorso occultando buche di lava, pozzi di cemento vivo e fornaci. Il primo arrivato sarà accolto dal Presidente Ospiziale in persona con una festosa secchiata di acido formico.
  • Diritto alla scrostatura. Ogni anziano verrà dotato di anticalcare, trapezi e altre impalcature necessarie a coadiuvarne la copula, nel caso in cui l'amore non dovesse spontaneamente cessare con l'arrivo della terza età. È prevista la castrazione chimica per i più molesti.

Doveri

  • Ogni anziano ha il dovere fondamentale di vigilare sul proprio intestino. La mancata osservanza delle politiche sanitarie in materia di evacuazione fecale verrà punita con la pittura escrementizia del reo ed il suo utilizzo come bandiera umana nelle giornate di più forte temporale.
  • La pena di morte è prevista nel solo caso di gravissime violazioni, quali ad es. il tentato suicidio.
  • È scoraggiata la richiesta di soccorso ai familiari e viene di fatto punita con la reclusione nella cella della prostituta ultracentenaria Geriovora Saldodente, per un periodo variabile in base al grado di parentela del congiunto importunato.


Una rapida analisi del documento proposto ci restituisce dunque un'immagine felice e rilassata dell'anziano contemporaneo, che può oggi (contrariamente al passato) vivere serenamente e dignitosamente gli anni che lo separano dai vermi.



Curiosità

Serpenzio il Liquido, custode della struttura, revisiona il suo mezzo di pattuglia.
  • Un ospizio può contenere un numero di anziani pari al rapporto fra la compressibilità del soggetto e il suo patrimonio testamentario.
  • I custodi, gli inservienti e qualsiasi altra manovalanza adoperata negli ospizi dichiarano di ritenersi "pienamente soddisfatti" del proprio lavoro e che "non lo cambierebbero con nessun altro al mondo".
  • Tuttavia, per la legge fascistissima sulla privacy nella gestione della terza età, non ci è consentito di raccogliere le testimonianze dirette degli anziani.

Voci correlate