Mauro German Camoranesi: differenze tra le versioni

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==Biografia==
==Biografia==
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Versione delle 12:47, 12 giu 2019

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Mauro German Camoranesi mentre canta Fratelli d'Italia a squarciagola.
Mauro Camoranesi pronto a passare la palla all'avversario.
« Yo penso que è muy importante jogare per Italia porchè yo soy viero jtaljano »
(Mauro German Camoranesi professa l'amore per la patria nella sua lingua madre)
« Sono molto contento di essere italiano a tutti gli effetti e servire il mio paese giocando nella nazionale azzurra: è il solo scopo della mia vita »
(Mauro German Camoranesi alla stampa italiana prima di Italia-Argentina)
« Gioco per loro ma li odio dal profondo; non vedo l'ora di segnare un'autorete nella prossima partita: è il solo scopo della mia vita »
(Mauro German Camoranesi alla stampa argentina prima di Italia-Argentina)
« È il mio calciatore preferito »
(Nessuno su Mauro German Camoranesi)
« Al giorno d'oggi noi indiani essere tutti in riserva! »
(Mauro German Camoranesi su scelte razziste degli allenatori di calcio)
« ... »
(Mauro German Camoranesi canta l'inno nazionale prima di una partita degli azzurri)

Mauro German Camoranesi è un indiano d'America appartenente all'etnia dei Cherokee che, grazie alla consulenza di alcuni impiegati dell'ufficio passaporti della questura di Milano (Veròn, Recoba, Moratti e Cragnotti), viene spacciato dai media per italiano. Alcuni affermano sia un calciatore argentino naturalizzato italiano ma tutte le persone ragionevoli sanno che in Argentina non esistono indiani, ma solo ambigue razze di dugonghi spacciati per gigolò o calciatori professionisti.[Ma chi prendiamo in giro?].

Biografia

Camoranesi prima di essere naturalizzato italiano.

Nato a Bogotá, calda metropoli islandese, il 12 ottembre 1492 da Toro Seduto e Poppea, sbalordì fin da piccolo gli abitanti della sua tribù grazie alla sua abilità con i piedi, soprattutto con la danza della pioggia. La leggenda racconta che sia un lontano discendente di Cusco, noto personaggio delle Follie dell'imperatore. Egli era infatti in grado di risolvere il cubo di Rubik con i piedi utilizzando strumenti quali arco, frecce, cavallo e calumet. A quindici anni iniziò quindi a sfruttare queste sue doti nascoste (che potevano anche rimanere nascoste) giocando a calcio nel vano tentativo di spostare tutti gli esagoni neri del pallone sullo stesso lato, senza mai accorgersi peraltro che il pallone non ha lati piani.

L'anno successivo venne acquistato dall'Helvetic Verona, che acquisì ogni diritto sulla sua persona grazie a un anonimo mediatore che lo fece arrivare clandestinamente su una nave merci. Dopo i successi come lava finestre sui palazzi veronesi e come giardiniere nel campo della polisportiva (utilizzava i piedi come tosaerba), fu notato da Luciano Moggi che lo volle con sé alla Juventus.

La squadra di Torino non aveva però posto per altri giocatori extracomunitari, così Lucianone contattò alcuni amici fidati che aveva tra le istituzioni, e in men che non si dica il giocatore acquisì lo status di giocatore comunitario, con tanto di nuovo passaporto, nuova identità, nuovi capelli, nuovo orientamento sessuale e sbiancamento di pelle e dei denti compreso nel prezzo.

Attualmente gioca per la Nazionale italiana, ma di questo a nessuno importa.

Fortunatamente negli ultimi anni il nostro caro Mauro è entrato a far parte dei Black Eyed Peas, nota crew di cuochi del Bangladesh.

Soprannomi

Mauro German Camoranesi mentre pensa di segnare un'autorete.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • È il padrino di Adrian Mutu.
  • Per chi non se ne fosse accorto, non è italiano.
  • Gioca nella nazionale italiana ma, giustamente, tifa Argentina.
  • Ha vinto un mondiale con l'Italia ma non gliene fotte un cazzo.
  • Ha tagliato i capelli la sera del 9 luglio 2006, perché l'indomani era lunedì e i barbieri erano chiusi.
  • Non si è ancora capito il motivo per cui si trova in mezzo al campo quando si gioca una partita di calcio.

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