Alberto Ascari: differenze tra le versioni

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[[File:Alberto_Ascari.jpg|250px|right|thumb|Alberto Ascari osserva irritato [[l'autore di questo articolo]], e lo minaccia col suo sguardo laser.]]
[[File:Alberto_Ascari.jpg|250px|right|thumb|Alberto Ascari con i suoi occhialini da aviatore.]]
{{citazione|Io sono l'erede di Ascari!|[[Giancarlo Fisichella]] dopo aver assunto troppe sostanze che danneggiano gravemente il cervello}}
{{Cit2|Un mito... forse è solo leggenda!|[[Chiunque]] su Alberto Ascari}}
{{citazione|Ascari è in testa! Ormai è fatta!|Un giovanissimo [[Gianfranco Mazzoni]] pochi istanti prima che Alberto finisca nel porto di Monaco con la sua [[Lancia]]}}
{{Cit2|L'unico che riusciva a metterlo in quel posto durante le gare |[[Juan Manuel Fangio]] su Alberto Ascari}}
{{Cit2|Io sono l'erede di Ascari|[[Giancarlo Fisichella]] dopo aver assunto troppe sostanze che danneggiano gravemente il cervello}}
{{Cit2|Ascari è in testa! Ormai è fatta!|Un giovanissimo [[Gianfranco Mazzoni]] pochi istanti prima che Alberto finisca nel porto di Monaco con la sua Lancia}}


'''Alberto Ascari''' (in inglese Albert Comemacchina)([[Milano]],[[1918]]-[[Monza]],[[1955]]) è stato l'ultimo pilota [[itagliano]] a vincere il titolo mondiale di [[Formula 1]]. Fu anche l' unico pilota italiano a vincere due Mondiali di Formula 1. Fu anche l' unico pilota italiano a vincere due Mondiali di Formula 1 consecutivi. Considerando che fece tutto questo guidando macchine di [[Formula 2]], si capisce che anche senza [[Bernie Ecclestone|Bernie]] la [[FIA]] già all' epoca ce la metteva tutta per redigere regolamenti chiari e precisi. A distanza di quasi 60 anni nessun altro italiano, neppure [[Luca Badoer]], è riuscito a ripetere la sua grandi gesta.
'''Alberto Ascari''' ([[Milano]], [[1918]] - [[Monza]], [[1955]]) è stato l'ultimo [[Pilota F1|pilota]] [[itagliano]] a vincere il titolo mondiale di [[Formula 1]]. Fu anche l'unico pilota italiano a vincere due Mondiali di Formula 1, per di più consecutivi. Considerando che fece tutto questo guidando macchine di [[Formula 2]], si capisce che anche senza [[Bernie Ecclestone]] la [[FIA]] già all'epoca ce la metteva tutta per redigere regolamenti chiari e precisi. A distanza di quasi 60 anni nessun altro italiano, neppure [[Luca Badoer]], è riuscito a ripetere la sua grandi gesta.
{{wikipedia}}
{{wikipedia}}
== In Formula uno ==
== In Formula uno ==
=== Il 1950: I primi piazzamenti===
=== Il [[1950]]: i primi piazzamenti===
Nel suo primo anno Alberto deve fare conto con l' inadeguatezza del mezzo meccanico. Il suo rivale numero uno, l' argentino [[Juan Manuel Fangio]], dispone di una potentissima [[Alfa Romeo]] da oltre 400 cavalli, mentre il nostro si deve accontentare di una [[Ferrari]] 125, celeberrima per il suo motore 1100 da 55 cavalli derivato dall' omonimo modello [[Fiat]]. Al primo appuntamento iridato, sul circuito di <s>Pietra Ligure</s>, <s>Pietra Argentata</s>, [[Silverstone]], Ascari si rifiuta di prendere il via ma approfitta della trasferta pagata per broccolare le tedesche venute in terra inglese a conoscere l' arte italiana dei baci alla francese. Per la seconda gara sul circuito di Monaco, Ascari ormai rassegnato all' inferiorità del mezzo ma anche dell' intero, decide di ricorrere ad un astuto stratagemma per riequilibrare le sorti della gara: riempie di puntine la Curva del Tabaccaio. Al primo giro metà dei concorrenti è così fuori combattimento. L' unico a sfuggire al {{citnec|piccolo incidente}} è proprio Fangio che approfittò di un passaggio offertogli da una nave di pirati Somali che passava di li per caso. Alberto conquistò comunque un {{citnec|meritatissimo}} secondo posto. Il resto della stagione prosegue tra alti e bassi fino all' ultima gara, sul circuito di casa a Monza, Ascari ha finalmente una nuova macchina a disposizione, la 375 F1. Costruita scopiazzando chiaramente l' Alfa 75 era originariamente stata progettata con tre ruote da cui il nome. Sfortunatemente la macchina a disposizione è solo una e [[Ferrari]] furbescamente la affida all' {{citnec|asso del volante}} [[Dorino Serafini]] che al secondo giro accusa soli tre giri di distacco dalla testa della corsa. Ascari non si perde d' animo e direttosi alla Curva del Vialone con una vistosa parrucca bionda e una minigonna attillata convince misteriosamente il Serafini alla sosta, gli ruba la macchina e si rende protagonista di un' entusiasmente rimonta fino al secondo posto assoluto. Nella classifica finale del Mondiale è quinto, alle spalle dei tre piloti Alfa Romeo e di una Talbot (Giuro che è vero!), ma davanti alle temibilissime Trabant e ad un Risciò.
Nel suo primo [[anno]] Alberto deve fare i conti con l'inadeguatezza del mezzo meccanico. Infatti, se il suo rivale numero uno, l'argentino [[Juan Manuel Fangio]], dispone di una potentissima [[Alfa Romeo]] da oltre 400 [[cavalli]], Ascari si deve accontentare di una [[Fiat Tipo]], oltretutto priva degli specchietti retrovisori e del blocco marce. Al primo appuntamento iridato, a [[Silverstone]], Ascari si rifiuta di prendere il via ma approfitta della trasferta pagata per broccolare le ragazze del posto. Per la seconda gara, sul circuito di [[Principato di Monaco|Monaco]], Ascari ormai rassegnato all'inferiorità del mezzo - ma anche dell'intero - ricorre ad un astuto stratagemma per riequilibrare le sorti della gara, mandando la [[fidanzata]] a mostrare le [[tette]] agli avversari alla Curva del Tabaccaio. Al primo giro metà dei concorrenti si schianta così sui muretti, mentre l'altra metà ne approfitta per comprare le [[sigarette]]: l'unico a non farsi fregare è proprio Fangio, che non fumava e quelle tette le conosceva a memoria.


Il resto della stagione prosegue tra alti e bassi fino all'ultima gara: sul circuito di casa a [[Monza]], Ascari ha finalmente una nuova macchina a disposizione, la 375 F1, così denominata per via dei metri che percorreva con un pieno di [[benzina|carburante]]. Costruita scopiazzando chiaramente l'[[Alfa 75]], era originariamente stata progettata con tre ruote, prima di perderne una uscendo dal [[parcheggio]]. Sfortunatamente la macchina a disposizione è solo una e [[Enzo Ferrari|Ferrari]] furbescamente la affida all'{{citnec|asso del volante|e=senza fonte}} [[Dorino Serafini]], che già al secondo giro accusa soli tre minuti di distacco dalla testa della corsa. Ascari, però, non si perde d'animo e direttosi alla Curva del Vialone, rovescia un barile d'[[olio]] sulla pista, costringendo Serafini alla sosta, e quindi lo scalza dall'abitacolo a colpi di [[chiave inglese]] sul casco, prima di rendersi protagonista di un'entusiasmante rimonta fino al secondo posto assoluto. Nella classifica finale del Mondiale è quinto, alle spalle dei tre piloti Alfa Romeo e di una [[Talbot]], ma davanti alle temibilissime [[Trabant]] e ad un [[risciò]].
=== Il 1951: La sagace astutezza (o l' astuta sagacia?...no meglio la prima...) dei tecnici Ferrari ha origini antiche===
La nuova macchina ha comunque dimostrato prestazioni quantomeno decenti e il 1951 diventa così l' anno della consacrazione. Ascari lotta tutto l' anno con Fangio, particolarmente avvincente e da ricordare la corsa francese di Reims, dove Fangio, ritiratosi per un guasto sulla sua vettura sale su quella di Fagioli, che l' aveva presa in prestito da Farina. (Qui è necessario raccontare un simpatico aneddoto sull' assunzione di Fangio da parte dell' Alfa Romeo. Il gran capo della casa milanese al telefono aveva capito che l' argentino si chiamasse in realtà Mangio e gli era parso pertanto il pilota ideale da affiancare a Farina e Fagioli). Ascari che era al comando non vuol essere da meno e pertanto sebbene la sua Ferrari vada benissimo si ferma ai box e salta sull' auto di Villoresi che l'aveva da poco rubata a Gonzalez. I guidici francesi nel frattempo non ci capiscono nulla e dichiarono Faresi vincitore, davanti ad Ascarez e Villangio. Grazie a due vittorie consecutive, la prima sul breve tracciato del [[Nurburgring]] (20 giri di 867 km l' uno)e la seconda a [[Monza]], Ascari arriva all' ultima gara del mondiale in [[Spagna]] in piena lotta per il titolo. Proprio come [[Fernando Alonso|Alonso]] con [[Sebastian Vettel|Vettel]] nel 2010. Ascari fa registrare la pole position ma i tecnici Ferrari prima della partenza della gara invece che montare le usuali gomme Pirelli, commettono un piccolo errore e montano al loro posto quelle di un Garelli (va beh dai ci sta...[[Ma anche no]]) costringendo il nostro eroe a sole 18 soste ai box. Ascari perde il titolo mondiale ma la Ferrari si aggiudica il primo di una lunga serie di Campionati del Mondo di Caxxate al Muretto.


=== Il [[1951]]: nasce il mito degli {{citnec|infallibili|e=senza fonte}} tecnici Ferrari===
=== Il 1952: Che te lo dico a fare===
La nuova macchina dimostra prestazioni quantomeno decenti e il 1951 diventa così l'anno della consacrazione. Ascari lotta tutta la stagione con Fangio che, come ricordiamo, fu assunto dall'Alfa poiché il capo del reparto corse al [[telefono]] aveva capito che l'argentino si chiamasse in realtà Mangio e gli era parso pertanto il pilota ideale da affiancare agli altri due piloti, [[Nino Farina|Farina]] e [[Luigi Fagioli|Fagioli]]. Particolarmente avvincente fu la corsa [[Francia|francese]] di Reims, dove Fangio, ritiratosi per un guasto sulla sua vettura, sale su quella di [[Fagioli]], che l'aveva presa in prestito da Farina, che a sua volta l'aveva noleggiata vicino alla stazione dei [[treno|treni]]. Ascari, che era al comando, non vuol essere da meno e pertanto, sebbene la sua Ferrari andasse benissimo, si ferma ai [[box]] e salta sull'auto di uno dei [[meccanico|meccanici]]: i [[giudice|giudici]] francesi nel frattempo non ci capiscono nulla e dichiarano vincitore Fanscari.
L' abbandono delle competizioni dell' Alfa Romeo, che se l' era fatta sotto al pensiero di doversela vedere ancora col nostro eroe, convince la <s>FIGA</s> FIA ad apportare delle modifiche al regolamento, nel 1952 e nel 1953 pertanto il Mondiale di [[Formula 1]] si correrà con vetture di Formula 2 ma con le regole della vecchia Formula Grand Prix che tra l' altro è simile alla Formula Libera che si differenziave però, per dire, dalla Formula 3. Ok, fatta questa importante precisazione passiamo al racconto dettagliato della stagione: Fangio si frantuma contro un albero a Monza in una gara extra-campionato risparmiandosi così una stagione triste al volante di una macchina tristissima (aveva infatti firmato un contratto con l' inglese BRM, che sta per Brevi e Rapidi Momenti, infatti questa vettura diventerà famosa per il minor numero di metri percorsi sui circuiti di tutto il mondo). Ascari invece dopo aver saltato il primo appuntamento del mondiale in [[Svizzera]] perchè allergico al cioccolato vince tutte e sei le restanti prove in programma, facendo registrare 6 giri veloci e 5 pole position (a dire la verità aveva fatto anche la sesta ma il suo tempo venne eguagliato da un caccia americano a bassa quota e la pole venne assegnata a lui) e conquista così il suo primo Campionato del Mondo di Formula 1,2,3... Stella!


Grazie a due vittorie consecutive, a [[Monza]] e al [[gran premio d'Ungheria]], Ascari arriva all'ultima gara del mondiale in [[Spagna]] in piena lotta per il titolo. Proprio come [[Fernando Alonso|Alonso]] con [[Sebastian Vettel|Vettel]] nel [[2010]], Ascari fa registrare la [[pole position]], ma i tecnici [[Ferrari]] prima della partenza sbagliano [[pneumatico|pneumatici]] e, anziché le gomme [[Pirelli]], montano per errore quelle del [[Garelli]], sulle quali Ascari conclude il gran premio staccato dal vincitore di una settimana.
=== Il 1953: Il troppo stroppia===
Il ritorno alle competizioni di Fangio, questa volta al volante di una [[Maserati]] non scalfisce l'impavida e prosopopeica sicurezza di Ascari che continua nella sua striscia di successi, aggiudicandosi qualsiasi tipo di competizioni cui partecipa, dalle gare di rutti ai tornei di shangai. Il nostro non sa più come fare per far vincere gli avversari, ad esempio al Nurburgring ordina al pit-stop di farsi togliere la ruota anteriore destra. Il giro successivo realizza il record della pista pertanto si fa togliere anche le altre 3, prosegue quindi sui cerchioni sempre al comando fino a quando finalmente le scintille provocate dall' attrito con l' asfalto fanno implodere il motore della sua Ferrari lasciando il successo a Farina. A Monza avviene poi un episodio controverso, Ascari dopo aver tenuto il comando per tutta la corsa guidando in retromarcia decide di ristabilire l' assetto di guida corretto per le foto di rito ma viene vilmente colpito da un doppiato, tal Marimon. Da qui la famosa espressione 'sto grandissimo Marimon! Ascari è comunque per la seconda volta consecutiva Campione del Mondo di Formula [[Ventordici]].


=== Il 1954: La Mille Miglia e qualche cosa===
=== Il [[1952]] ===
A inizio stagione si registra l'improvviso abbandono delle competizioni da parte dell'Alfa Romeo, in disaccordo con le modifiche al regolamento, che prevedevano per gli anni a venire l'introduzione obbligatoria nelle vetture dello [[sterzo]].
Nel 1954 Ascari appagato dai numerosi successi e sottobagni decide di lasciare la Ferrari e si lancia con una lancia a cavallo della [[Lancia]], sebbene la vettura di Formula 1 (questa volta si è proprio Formula 1) abbia delle piccole manchevolezze (il motore al posto di cilindri e pistoni ha bombette e circuitoni per dirne una) il milanese volante si toglierà comunque delle soddisfazioni grazie alle vetture Turismo. Ascari è infatti in vacanza con la famiglia e l'auto aziendale a Santa Margherita Ligure quando decide di portare moglie e pargoli a [[Roma]], passando da [[Brescia]] a trovare i nonni. Il caso volle che quel giorno si svolgeva la famosissima [[Mille Miglia]]. Ascari vinse la corsa con circa [[Diciassedici]] minuti di vantaggio sul secondo classificato e intervistato dai giornalisti esclamò :" E almeno quando sono in ferie lasciatemi tranquillo, cacchio!".


Prima dell'inizio della stagione Fangio, in una gara extra-campionato a Monza, viene pescato ai 220 dall'[[autovelox]] e si vede sospendere la [[patente]], risparmiandosi così una triste stagione al volante dell'inglese BRM, nome che sta per Brevi e Rapidi Momenti data la sua propensione ad [[esplosione|esplodere]] entro i primi due giri di gara. Ascari, invece, dopo aver saltato il primo appuntamento del mondiale in [[Svizzera]] perché allergico al [[cioccolato]] vince tutte e sei le restanti prove in programma, [[laurea|laureandosi]] così campione davanti a [[Vitantonio Liuzzi]] e a un suo meccanico.
=== Il 1955: Il tristo mietitore===

Il 1955 sembrerebbe essere l' anno del ritorno ai successi a ruote scoperte anche se in realtà la ruota era stata scoperta molto tempo prima. Ascari con una Lancia D-50 (che stava per Davanti 50, numero medio di vetture da cui veniva preceduta nelle competizioni del 1954) finalmente a punto ma anche a virgola, vince il Gran Premio del [[Valentino Rossi|Valentino]], il Gran Premio del [[Casey Stoner|Casey]], quello di [[Napoli]] e quello di [[Patagonia]]. Si arriva così al Gran Premio di [[Monaco]], Ascari fa segnare il miglior tempo in prova ma la pole position viene assegnata a Fangio [[perchè si]]. Nel Warm up Ascari, per evitare un gatto nero che gli attraversava la strada, passa con la sua Lancia sotto una scala versando così il sale che era solito portarsi in macchina per lo spuntino di metà gara sullo specchietto retrovisore rotto proprio quella mattina. Ascari {{citnec|che non era assolutamente superstizioso}} non diede peso alla cosa e partì regolarmente. La sua corsa finì nelle acque del porto di Monaco, primo pilota della storia a finirci con una macchina (vabbè era una [[Lancia]] alla fine), Ascari da quel giorno e per tutto il resto della sua vita (4 giorni priicccisi) divenne un pochino più superstizioso di prima. Morì a Monza in un bel giorno di primavera, dopo essere arrivato a varcar la frontiera.... ah no, quello era Piero... scusate... dicevo, morì a Monza in un giorno di primavera al volante di una Ferrari, suo primo e indimenticato amore. Ai suoi tifosi parve giusto che uno che guidava da dio andasse finalmente a sfidare l' unico in grado di tenergli testa.
=== Il [[1953]] ===
Il ritorno alle competizioni di Fangio, questa volta al volante di una [[Renault Clio Napolitano]], non scalfisce l'impavida sicurezza di Ascari che continua nella sua striscia di successi, aggiudicandosi qualsiasi tipo di competizioni cui partecipa, dalle gare di [[rutti]] ai tornei di [[shanghai]].

Il suo dominio è tale che, non sapendo più come fare per rendere competitivi gli avversari, al [[Nürburgring]] ordina ai meccanici durante il [[pit-stop]] di pisciargli nel serbatoio, rimanendo comunque al comando prima di essere costretto al ritiro per un guasto al sedile. Nonostante ciò, Ascari è di nuovo Campione del Mondo, sebbene a Monza avvenga un curioso episodio: Ascari, dopo aver tenuto il comando per tutta la corsa guidando in [[retromarcia]], decide di ristabilire l'assetto di guida corretto per le [[foto]] di rito ma, spaesato dal cambio di [[prospettiva]], sbaglia strada e viene ritrovato in un [[autogrill]] sull'autostrada verso [[Sassari]].

=== Il 1954: la Mille Miglia e qualche cosa===
Nel [[1954]] Ascari lascia la Ferrari e passa a guidare la [[Lancia]], a dispetto di alcune piccole manchevolezze strutturali, quali la presenza al posto del [[motore]] di una manovella e una [[batteria]] montata su due cassette di legno. Il milanese volante si toglierà comunque delle soddisfazioni grazie alle vetture [[turismo]]: Ascari è infatti in vacanza con la [[famiglia]] e l'auto aziendale quando decide di portare moglie e pargoli a [[Roma]], passando da [[Brescia]] a trovare i [[nonni]]. Il caso volle che quel giorno, sullo stesso percorso, si svolgesse la famosissima [[Mille Miglia]], che quindi Ascari vinse con circa tre giorni di vantaggio sul secondo classificato.

=== Il 1955: il tristo mietitore===
Il [[1955]] sembrerebbe essere l'anno del ritorno ai successi a ruote scoperte anche se in realtà la [[ruota]] era stata scoperta molto tempo prima.

Ascari con una Lancia D-50 (che stava per Davanti 50, numero medio di vetture da cui veniva preceduta nelle competizioni del [[1954]]) finalmente a punto ma anche a virgola, vince il Gran Premio del [[Valentino Rossi|Valentino]], il Gran Premio del [[Casey Stoner|Casey]], quello di [[Napoli]] e quello di [[Patagonia]]. Si arriva così al[[ Gran Premio di Montecarlo]], dove sebbene Ascari faccia segnare il miglior tempo in prova, la pole position viene assegnata a Fangio, perché ai giudici monegaschi Ascari stava parecchio sulle [[palle]]. La sua corsa, quel giorno, finì nelle acque del porto di Monaco, poiché capì male le indicazioni per l'[[autolavaggio]].

Scomparve tragicamente pochi giorni più tardi a Monza, quando la sua Ferrari si scontrò frontalmente con una [[gallina]].


== Curiosità ==
== Curiosità ==
* Ha un record che [[Schumacher]] non è riuscito a battere.
* Ha un record che [[Schumacher]] non è riuscito a battere, anche se non si sa ancora quale.
* A causa della sua stazza era chiamato "Ciccio". Proprio come [[Giacomo Ciccio Valenti|Valenti]].
* Alberto è morto nello stesso giorno del padre, e in quel giorno non ha rispettato un suo antico rituale che compiva ad ogni gran premio.
* Alberto è morto nello stesso giorno del padre, e in quel giorno non ha rispettato un suo antico rituale che compiva ad ogni gran premio.
* I piloti avevano paura di avere Ascari davanti, per la sua maniera di fare le curve nel puro stile ubriaco. Ma anche di averlo dietro, vedi la citazione di Fangio ;-).
* I piloti avevano paura di avere Ascari davanti, per la sua maniera di fare le curve nel puro stile ubriaco. Ma anche di averlo dietro, perché guidava con i fari spenti.


== Voci Correlate ==
== Voci Correlate ==
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[[Categoria:Piloti di Formula 1]]
[[Categoria:Piloti di Formula 1]]

[[pt:Alberto Ascari]]

Versione attuale delle 15:48, 25 dic 2022

Alberto Ascari con i suoi occhialini da aviatore.
« Io sono l'erede di Ascari! »
(Giancarlo Fisichella dopo aver assunto troppe sostanze che danneggiano gravemente il cervello)
« Ascari è in testa! Ormai è fatta! »
(Un giovanissimo Gianfranco Mazzoni pochi istanti prima che Alberto finisca nel porto di Monaco con la sua Lancia)

Alberto Ascari (Milano, 1918 - Monza, 1955) è stato l'ultimo pilota itagliano a vincere il titolo mondiale di Formula 1. Fu anche l'unico pilota italiano a vincere due Mondiali di Formula 1, per di più consecutivi. Considerando che fece tutto questo guidando macchine di Formula 2, si capisce che anche senza Bernie Ecclestone la FIA già all'epoca ce la metteva tutta per redigere regolamenti chiari e precisi. A distanza di quasi 60 anni nessun altro italiano, neppure Luca Badoer, è riuscito a ripetere la sua grandi gesta.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Alberto Ascari

In Formula uno

Il 1950: i primi piazzamenti

Nel suo primo anno Alberto deve fare i conti con l'inadeguatezza del mezzo meccanico. Infatti, se il suo rivale numero uno, l'argentino Juan Manuel Fangio, dispone di una potentissima Alfa Romeo da oltre 400 cavalli, Ascari si deve accontentare di una Fiat Tipo, oltretutto priva degli specchietti retrovisori e del blocco marce. Al primo appuntamento iridato, a Silverstone, Ascari si rifiuta di prendere il via ma approfitta della trasferta pagata per broccolare le ragazze del posto. Per la seconda gara, sul circuito di Monaco, Ascari ormai rassegnato all'inferiorità del mezzo - ma anche dell'intero - ricorre ad un astuto stratagemma per riequilibrare le sorti della gara, mandando la fidanzata a mostrare le tette agli avversari alla Curva del Tabaccaio. Al primo giro metà dei concorrenti si schianta così sui muretti, mentre l'altra metà ne approfitta per comprare le sigarette: l'unico a non farsi fregare è proprio Fangio, che non fumava e quelle tette le conosceva a memoria.

Il resto della stagione prosegue tra alti e bassi fino all'ultima gara: sul circuito di casa a Monza, Ascari ha finalmente una nuova macchina a disposizione, la 375 F1, così denominata per via dei metri che percorreva con un pieno di carburante. Costruita scopiazzando chiaramente l'Alfa 75, era originariamente stata progettata con tre ruote, prima di perderne una uscendo dal parcheggio. Sfortunatamente la macchina a disposizione è solo una e Ferrari furbescamente la affida all'asso del volante[senza fonte] Dorino Serafini, che già al secondo giro accusa soli tre minuti di distacco dalla testa della corsa. Ascari, però, non si perde d'animo e direttosi alla Curva del Vialone, rovescia un barile d'olio sulla pista, costringendo Serafini alla sosta, e quindi lo scalza dall'abitacolo a colpi di chiave inglese sul casco, prima di rendersi protagonista di un'entusiasmante rimonta fino al secondo posto assoluto. Nella classifica finale del Mondiale è quinto, alle spalle dei tre piloti Alfa Romeo e di una Talbot, ma davanti alle temibilissime Trabant e ad un risciò.

Il 1951: nasce il mito degli infallibili[senza fonte] tecnici Ferrari

La nuova macchina dimostra prestazioni quantomeno decenti e il 1951 diventa così l'anno della consacrazione. Ascari lotta tutta la stagione con Fangio che, come ricordiamo, fu assunto dall'Alfa poiché il capo del reparto corse al telefono aveva capito che l'argentino si chiamasse in realtà Mangio e gli era parso pertanto il pilota ideale da affiancare agli altri due piloti, Farina e Fagioli. Particolarmente avvincente fu la corsa francese di Reims, dove Fangio, ritiratosi per un guasto sulla sua vettura, sale su quella di Fagioli, che l'aveva presa in prestito da Farina, che a sua volta l'aveva noleggiata vicino alla stazione dei treni. Ascari, che era al comando, non vuol essere da meno e pertanto, sebbene la sua Ferrari andasse benissimo, si ferma ai box e salta sull'auto di uno dei meccanici: i giudici francesi nel frattempo non ci capiscono nulla e dichiarano vincitore Fanscari.

Grazie a due vittorie consecutive, a Monza e al gran premio d'Ungheria, Ascari arriva all'ultima gara del mondiale in Spagna in piena lotta per il titolo. Proprio come Alonso con Vettel nel 2010, Ascari fa registrare la pole position, ma i tecnici Ferrari prima della partenza sbagliano pneumatici e, anziché le gomme Pirelli, montano per errore quelle del Garelli, sulle quali Ascari conclude il gran premio staccato dal vincitore di una settimana.

Il 1952

A inizio stagione si registra l'improvviso abbandono delle competizioni da parte dell'Alfa Romeo, in disaccordo con le modifiche al regolamento, che prevedevano per gli anni a venire l'introduzione obbligatoria nelle vetture dello sterzo.

Prima dell'inizio della stagione Fangio, in una gara extra-campionato a Monza, viene pescato ai 220 dall'autovelox e si vede sospendere la patente, risparmiandosi così una triste stagione al volante dell'inglese BRM, nome che sta per Brevi e Rapidi Momenti data la sua propensione ad esplodere entro i primi due giri di gara. Ascari, invece, dopo aver saltato il primo appuntamento del mondiale in Svizzera perché allergico al cioccolato vince tutte e sei le restanti prove in programma, laureandosi così campione davanti a Vitantonio Liuzzi e a un suo meccanico.

Il 1953

Il ritorno alle competizioni di Fangio, questa volta al volante di una Renault Clio Napolitano, non scalfisce l'impavida sicurezza di Ascari che continua nella sua striscia di successi, aggiudicandosi qualsiasi tipo di competizioni cui partecipa, dalle gare di rutti ai tornei di shanghai.

Il suo dominio è tale che, non sapendo più come fare per rendere competitivi gli avversari, al Nürburgring ordina ai meccanici durante il pit-stop di pisciargli nel serbatoio, rimanendo comunque al comando prima di essere costretto al ritiro per un guasto al sedile. Nonostante ciò, Ascari è di nuovo Campione del Mondo, sebbene a Monza avvenga un curioso episodio: Ascari, dopo aver tenuto il comando per tutta la corsa guidando in retromarcia, decide di ristabilire l'assetto di guida corretto per le foto di rito ma, spaesato dal cambio di prospettiva, sbaglia strada e viene ritrovato in un autogrill sull'autostrada verso Sassari.

Il 1954: la Mille Miglia e qualche cosa

Nel 1954 Ascari lascia la Ferrari e passa a guidare la Lancia, a dispetto di alcune piccole manchevolezze strutturali, quali la presenza al posto del motore di una manovella e una batteria montata su due cassette di legno. Il milanese volante si toglierà comunque delle soddisfazioni grazie alle vetture turismo: Ascari è infatti in vacanza con la famiglia e l'auto aziendale quando decide di portare moglie e pargoli a Roma, passando da Brescia a trovare i nonni. Il caso volle che quel giorno, sullo stesso percorso, si svolgesse la famosissima Mille Miglia, che quindi Ascari vinse con circa tre giorni di vantaggio sul secondo classificato.

Il 1955: il tristo mietitore

Il 1955 sembrerebbe essere l'anno del ritorno ai successi a ruote scoperte anche se in realtà la ruota era stata scoperta molto tempo prima.

Ascari con una Lancia D-50 (che stava per Davanti 50, numero medio di vetture da cui veniva preceduta nelle competizioni del 1954) finalmente a punto ma anche a virgola, vince il Gran Premio del Valentino, il Gran Premio del Casey, quello di Napoli e quello di Patagonia. Si arriva così alGran Premio di Montecarlo, dove sebbene Ascari faccia segnare il miglior tempo in prova, la pole position viene assegnata a Fangio, perché ai giudici monegaschi Ascari stava parecchio sulle palle. La sua corsa, quel giorno, finì nelle acque del porto di Monaco, poiché capì male le indicazioni per l'autolavaggio.

Scomparve tragicamente pochi giorni più tardi a Monza, quando la sua Ferrari si scontrò frontalmente con una gallina.

Curiosità

  • Ha un record che Schumacher non è riuscito a battere, anche se non si sa ancora quale.
  • Alberto è morto nello stesso giorno del padre, e in quel giorno non ha rispettato un suo antico rituale che compiva ad ogni gran premio.
  • I piloti avevano paura di avere Ascari davanti, per la sua maniera di fare le curve nel puro stile ubriaco. Ma anche di averlo dietro, perché guidava con i fari spenti.

Voci Correlate