Sassari

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Sassari

(Stemma)

""Pedo ut respirare.""

(Motto)

Posizione geografica Terza stella a destra.
Anno di fondazione 1000 d.C.
Abitanti Una quantità imprecisata di coglioni, drogati e grezzoni.
Etnia principale Austro-franco-zelandese-magiaro-prusso-azteco-ittita.
Lingua Rutti, scarrasci, gesti & co.
Sistema di governo Dittatura dei fancazzisti.
Moneta Si paga in natura.
Attività principale Vivere d'effimero.
Le due imperatrici di Sassari.


« Se esistesse davvero io non ci andrei mai... »
(Sassarese su Sassari)
« La Barcellona sarda. »
(Giornalista del Times alla sesta bottiglia di vino)
« La Buenos Aires sarda. »
(Flavio Soriga dopo una trasfusione andata male)
« Il treno per Cagliari! »
(Risposta di Chiunque alla domanda "Cosa è la cosa più bella di Sassari?")
« Dove cazzo mi volete mandare a suonare??? »
(Dave Grohl su concerto a Sassari)
« Ajò a Città Mercato! »
(Sassarese ogni pomeriggio)


Sassari è un centro semi-disabitato situato nella parte più a nord dell'isola che non c'è.

Popolazione

La popolazione di Sassari è specialmente giovane (gli adulti sono impiccati dai figli appena questi hanno la forza per tenersi in piedi, da qui il nomignolo impiccababbu) formata da:

  • 20% picchiatori alla Fight Club
  • 10% bimbi sperduti (principalmente nel centro storico)
  • 5% sardi dei paesi, detti accudiddi o pastori.
  • 10% magnacaura (mangiatori di cavolfiore)
  • 5% impiccababbu (impiccatori di padri)

Il Sassarese medio soffre di un campanilismo esasperato che lo porta a scontrarsi con quasi ogni altro abitante di paesi o città della Sardegna, in particolare con gli arabi e africani, sussinchi di terra e sussinchi di scoglio, cozzari e catalani balneari; recenti studi dimostrano che spende circa il 50% della sua vita a cercare di dimostrare che Sassari non è poi così tanto più piccola di Cagliari.

Sassari è arrivata a vantare il triste primato di avere il più alto numero di iscritti su Fotolog, dopo Milano, questo secondo il rapporto annuale sulla qualità della vita di Legambiente aveva fatto di Sassari la città italiana con la più alta percentuale residente di bimbeminkia. Meno male che poi Faccialibro ha parificato di un bel po' le cose.

Il Sassarese non eccelle certo in igiene personale, infatti non capisce la reale funzione della vasca da bagno, in molti hanno risolto il problema piantandoci dentro prezzemolo, ravanelli, basilico, ecc. ecc.

Storia

Fu fondata nel 1000 d.C. in seguito all'arrivo per le vacanze nelle ridenti acque radioattive di Porto Torres di genovesi, pisani, Corsi (che stavano scappando dopo l'ennesima bomba), proto-alieni-comunisti catalani (i Berlinguer, ad esempio) e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo l'arrivo in massa dei terribili predoni sussinchi che volevano colonizzare il golfo di Porto Torres (e da cui nacquero i poi celeberrimi sussinchi d'ischogliu, razza particolare di pescatori avvinazzati) costrinse i turisti e i fuggiaschi a rifugiarsi nell'entroterra; trasformati dalle acque radioattive in picconatori, muratori e grandi lavoratori, i Sassaresi, che nel frattempo avevano creato il loro caratteristico e musicale pidgin per comunicare tra etnie diverse tra loro, crebbero e prosperarono, munifici e spendaccioni per definizione.

Economia

Se Siena si regge grazie alle contrade, che cooperano per la bellezza della città, la bella Sassari è retta da una serie di punti di spaccio strategici, grazie ai quali si può rifornire di fumo la città e tenere lontani dalle zone per bene i reietti.
Le zone di spaccio come Piazza Mater Ecclesiae, Piazza Dettori, lo Stradone, la Scacchiera, la Corea hanno in comune il trovarsi ai margini della città, o comunque lontani dalla vita della Sassari per bene.
Non si può dire lo stesso del "Fosso", situato accanto al celeberrimo "Fosso della Noce".
Benché il Fosso della Noce abbia una discreta notorietà grazie al numero dei droppini che vi si recano per bucarsi, il fosso non teme il confronto, aggiungendovi anche una discreta dose di alcolizzati, pusher e risse a non finire.

Una delle fonti primarie di sostentamento economico della città sono i cosidetti paninari.
Tutto iniziò nei gloriosi anni '80, quando un uomo all'epoca sconosciuto di nome Renato, aprì una paninoteca in via Roma, pensando di allungare il macinato degli hamburger con carne di cane, gatto e piccione.
L'idea, già conosciuta dalle trattorie di mezza città, sfruttò l'appetito vorace dei cosidetti "fattoni in fame chimica", diventando ben presto un locale di punta.
Dopo pochi anni, moltre altre attività aprirono, come "Panino Mania", i "Golosi", "Pane Grosso", "la Spiga". E ultimo, non a caso, "Pizzeria Roma", una paninoteca che avuto la brillante idea di aprire tra Renato e Panino Mania, un po' come mettere il culo tra Rocco Siffredi e Maria de Filippi.
Tra questi locali però, brilla di luce propria un outsider, che partendo dal basso ha conquistato la fama a livello urbano, è "l'Havana".

Da sottolineare comunque che tra le attività principali dei Sassaresi abbiamo il cazzeggio che li ha resi famosi in tutto il mondo, assieme a una formidabile attitudine al grezzume.

I principali prodotti importati sono la melanzana, lo zimino (frattaglie), buttoni di trau (coglioni di toro) e la ciogga minudda (lumache).

I principali prodotti esportati sono il formaggio, rubato dai Libici ai sardi e dai Romani ai Libici e ehm, anche... anche... il fumo.

Gastronomia

Le ascendenze liguri li hanno portati a padroneggiare nell'arte della farinata, motivo principale della puzza di trattoria che i Sassaresi hanno addosso dalla culla.
Altri piatti tipici sono il cavolo al cavallo e il brodo di Giovannino.
Inoltre nel tepore delle deserte estati sassaresi si consuma con piacere una pizzetta fumante.
Ma il piatto tipico per eccellenza è lo zimino, che penso non faccia piacere a nessuno sapere cosa sia.

Si è già parlato della notorietà riscossa in città dai paninari; verranno analizzate nel dettaglio alcune delle specialità:

Il Capriccio di Renato è uno dei panini più famosi, è formato da uova, supercolla, zampette di piccione, piscio e qualche pastiglietta d'ecstasy che cade dalle tasche di uno dei paninari.
Il tutto viene fatto cuocere su una griglia elettrica rovente, che è sempre la stessa per tutta la serata, motivo per il quale se alle 9 di sera il capriccio è giallo, verso le undici e mezza diventa marroncino-scoiattolo.
Si può riscontarre lo stesso iter cromatico per la cagata del giorno dopo.

La ricreazione è il momento migliore per ogni studente di ogni singola scuola di Italia, ma dal punto di vista gastronomico non è vissuta come i ragazzi delle Industriali che in quei 10 minuti vanno felici da Sapore dove la specialità della casa è la pizzetta surgelata, posata con amore su una busta di carta, che tutti assaporano come degli esperti criticandla positivamente. Oltre ai peli la pizza è condita anche con mosche morte, vive o tra la vita e la morte che sono le più gustose.

Se si escludono i paninari, abbiamo due fonti di approvvigionamento per la città:

  • Multineddu

Le pizzerie a Sassari hanno la densità di 2 per abitante. Puoi trovare una pizzeria in ogni angolo di strada, tant'è che tutti a Sassari fanno i fattorini, e non è raro assistere a figli che portano la pizza alla famiglia che l'aveva ordinata o viceversa.

Multineddu ha fatto piazza pulita per quel che riguarda il genere alimentare. Sia il palazzo a Luna e Sole, costruito sul modello di un cimitero indiano, sia le sedi di Via Amendola e via Cavour, garantiscono numerosi posti di lavoro. La maggior parte delle giuovincelle sassaresi infatti, alla domanda "Cosa vuoi fare da grande?" rispondono, con uno sguardo convinto da cui traspare una rigogliosa ambizione, "La commessa al MultiMarket!".

Sassari sulla targa delle auto.

Società

La società dei Sassaresi è di tipo matriarcale. È la donna che rinnova e perpetua la vita della città. Infatti i babbi vengono impiccati dai figli normalmente quando questi ultimi raggiungono un'età compresa tra i 15 e i 20 anni. I maschi adulti vengono considerati inutili e quindi soppressi una volta portata a termine la crescita della prole. Questo concetto sta alla base della visione matriarcale della vita sassarese. Secondo qualche studioso sarebbe la sete di Ichnusa a spingere i giovani sassaresi al parricidio. Eliminando il maggior consumatore di birra della famiglia i figli si garantirebbero maggiori scorte del prezioso nettare, essenziale per forgiare la pancia gonfia di birra tipica dei sardi.

Nonostante questa pratica di parricidio, Sassari è infestata da vecchietti, generalmente padri sopravvissuti ai loro figli tossici o deceduti in seguito a risse, o più frequentemente zii scapoli che non hanno trovato nessuna disgraziata sassarese che gliela desse. Questi vecchietti si ritrovano la mattina in Piazza d'Italia a manifestare il loro lato nostalgico, parlando dei tempi andati mentre alimentano i piccioni cagatori della città, sempre con l'Unità sotto braccio. La piaga dei vecchietti sassaresi ha un grosso peso anche sulla viabilità cittadina: notoriamente allergici all'uso dei marciapiedi e muovendosi alla velocità media di 200m/h, i vecchietti sono i re incontrastati delle strade del centro storico, seguiti da marocchini, cinesi, e transessuali di dubbia provenienza.

La giovane prole sassarese, chiamata nelle zone limitrofe con termini del tipo "sassaresi gaz" o anche "sassaresini gaz", è caratterizzata da modi e usi tipici della gioventù del nord-Sardegna (vedi anche Alghero o Olbia). Infatti, si sono sviluppate nell'ultimo decennio numerose varietà di truzzi e metallari di tipologia hardcore, accomunati da un unico obiettivo: sfondarsi di alcool e droghe. Costumi tipici di tale "fauna urbana" sono: espansori (Sassari e Alghero vantano una percentuale LD, Lobo Distrutto, pari circa al 75% con una media del 5% nel resto d'Italia) giubottoni, felpe, maglie e cappellini tipici dell'ambiente rap, punk, elektro-schock ecc.

Divertimento

A Sassari, tra i giovani ci si diverte sedendosi su una panchina a bestemmiare trincando Ichnusa evaporata e facendosi canne di ciocco chimico e d'estate andando ad Alghero (perché ci vanno tutti), ovviamente con mèta finale la discoteca. Classica è la frase associata alla presenza di tante persone all'interno di un locale: "un bè di gente...!!!". O le varianti: "Cess mi che c'è un bè di gente..." e "Cazz bagassa di gente!" (quest'ultima tipica della zona di Alghero - Fertilia).
Molto diffusa in inverno la pratica di stare in piedi in via Roma, non curanti delle intemperie e delle scorrerie degli avvocati (padroni della via).

Poco fuori il cavalcavia di Santa Maria di Pisa, se si cammina per un po' (2km circa), dopo aver schivato le numerose ziracche, ci si può imbattere nel Bingo.
Il Bingo nasce a Sassari col proposito di intrattenere la popolazione e si sviluppa col risultato di mandare al lastrico numerose famiglie.
Riconosciuto universalmente come il posto più triste della città dopo Piazza Castello, è spesso oggetto di scherzi e burle da parte dei più giovani, che irrompono ubriachi o calati durante la lettura dei numeri gridando gli insulti più fantasiosi, che iniziano con "MaLaBagassaDi" e finscono il più con vomitate varie.

Altre mete ambite nel tour sassarese sono:

  • Piazza castello, Piazza d'Italia, Piazzale Segni (per la presenza del chioschetto di panini rancidi) e poi la fontana del carosello e la fontana di Trevi;
  • Via dei Morti di Fame, Piazza la Bomba e fuggi e Piazza Maria Maddalena, concezione del cristianesimo tutto riunito nella sacra sede del concilio vaticano secondo in Cristo re! E basta.

A Sassari anche uno schiaffo dato per amicizia può essere motivo di orgoglio per quello che lo ha dato che, alterando i veri avvenimenti, lo racconterà a tutti e sarà poi rispettato.

Fra i luoghi più chich e mondani non si può non menzionare il caffè set dove si può osservare il sassarese medio riposare ai tavolini esterni, giudicare i passanti e ciaramiddare dopo un estenuante giornata passata a sgarrasciare. Qualora al sassarese dovessero rimanere ancora le risorse danarose per un tè alla pesca lo vedremo migrare all'enjoy, pochi metri più avanti, i cui buttafuori duellano con omosessuali e marocchini ogni ciclo lunare per dimostrare alle truzze nelle vicinanze che sono maschi alpha.


Il calcio

La squadra di calcio della città è la Torres, ed è motivo di orgoglio da parte di tutti gli abitanti, che lo manifestano quando in atto di commiato si salutano dicendosi:

Zi Vidimmu alla Torres

E se piove al Palazzetto

Anche se la Torres non ha vinto niente, non è mai arrivata in serie B, ha avuto 2 inchieste per debiti non pagati ed è retrocessa in serie dilettanti, il suo pubblico può concorrere alla vittoria della Coppa dei Cannoni. Tifoseria rinomata per l'infinita sete che la caratterizza e pa' la mania d'affarrassi. Il torresino tipico è scaramantico e, in caso di sconfitta, attribuisce il ko ai "pindacci". Il tifoso D.O.C. odia i cagliaritani e non compra alla Sisa in quanto il capo li ha fatti retrocedere (ma sino a 2 minuti prima era il primo candidato al premio Coppa del Nonno). E mi raccomando: mai e poi mai far arrabbiare un torresino cinquanta-sessantenne se hanno perso (siccome la Torres è di tutti) se non si vuole incappare in una conversazione amichevole a base di parolacce a dialetto sassarese (quello che fingono di saper parlare).

Viabilità

Sassari ha sempre pensato d'essere una grande città: peccato che da un punto di vista viario ci siano paesi come Vergate sul Membro i cui vicoli al confronto coi viali di Sassari sono larghi quanto la Quinta Strada. Dato il ben noto provincialismo dei sassaresi, quando la città cominciò a crescere ci si illuse che strade come via Cavour o Via Manno fossero ampie. Il piccolo problema è che questa cosa si continuò a pensarla per decenni, cosicché anche dopo la motorizzazione di massa, gli ingegneri e i tecnici addetti a redigere i piani regolatori continuarono a tracciare vie nelle loro intenzioni adatte al doppio senso, nella realtà al senso unico, forse immaginando che le auto ferme si potessero parcheggiare per aria o cose così.
Un'altra caratteristica delle strade di Sassari, frequente e non casuale, si può riassumere col periodo ipotetico se questa strada fosse stata larga giusto un metro in più... Molte strade di Sassari, a volte per questione di poche decine di centimetri, questione dovuta alla dabenaggine di assessori all'urbanistica e palazzinari, non possono godere di una capacità di traffico maggiore perché manca quello spazio minimo che impedisce a due veicoli che marciano l'uno contro l'altro o fianco a fianco di sfiorarsi: in tal senso, l'introduzione del doppio specchietto retrovisore alla fine degli Eighties fu un vero dramma a Sassari, per via di quei 10 cm in più di larghezza delle auto. Questa caratteristica, presente un po' in tutta la città, è visibile specialmente in Via Monte Grappa, Via Principessa Maria, Viale Dante; in compenso strade come via De Carolis o via Rizzeddu, pur essendo strettissime, sono a doppio senso... e in entrambe ci passano gli autobus.


Peculiarità automobilistiche

ATTENZIONE! Guidare a Sassari con la pioggia equivale ad avere una visione dell'Armageddon (nota bene: non il film di Micheal Baynzu). Evitare se particolarmente sensibili o se poco avvezzi alla messa in pratica del Muay Thai.


Curva alla "già giro domani, tranquillo": praticata prevalentemente da donne la cui età del calore è passata da parecchio o vecchiacci endemici delle zone periferiche. Consiste nel percorrere una via (apparentemente rettilinea) a velocità almeno all'apparenza "normale", per poi inchiodare prima della curva provocando un tamponamento a catena della lunghezza di viale Porto Torres, con bestemmie incluse nel CID. Nel corso del tempo alcuni sostenitori sassaresi hanno proposto di rinominare la famosa manovra "chi ti beggani...", con parola finale a sorpresa; a breve anche nei Baci Pacciocina.

Autostop: nella fenomenologia dell'autista sassarese, l'individuo autista effettua delle soste lungo il bordo delle vie della città (notoriamente a quattro corsie), incurante di frenate improvvise e del traffico locale (sempre scorrevolissimo, soprattutto durante le giornate piovose). Alla lecita "provocazione" degli altri autisti "Ma gosa gazzu sei fendi, guglioni?!" scatta la risposta banale e prevedibile "ma non t'innandi!", scambiando le vie comuni per Piazzale Segni.

Riconoscere un Sassarese

   La stessa cosa ma di più: Truzzo sassarese.
Tipico sassarese che passeggia per le vie del centro.

Immesso in un contesto di persone che non conosce, il sassarese medio tende a stare zitto e a guardare i palazzi finché non viene interpellato da qualcuno; può andare avanti così anche per delle ore.
Nel momento in cui gli viene rivolta la parola risponderà con ogni probabilità "cazz", aggiungendo in seguito le informazioni richieste:

- Tizio: “Scusi, che ore sono?”
- Sassarese: “Cazz! È già mezzudì!”
- Tizio: “Tu non parli molto, vero?”
- Sassarese: “Cazz, vorrei vedere a te! Mi ni soggu pisaddu a li 6 cazzu!!!”

E così via.
Un sassarese che non si trovi nella città natia, va bene anche la fermata del tram di Città Mercato, ti descriverà Sassari come la città più bella del mondo; o forse no, ma di sicuro meglio di Cagliari. La gente poi è seria, porta rispetto e non ti fa "Certe Cose".
Un sassarese a Sassari, all'inaugurazione di un giardino pubblico, dice che Sassari è una città di merda, che non c'è nulla, che non c'è un cazzo da fare, e che anche se facessero qualcosa i sassaresi sono degli animali e la distruggerebbero in dieci secondi.
Detto ciò, sputa in terra, spegne la sigaretta su una rosa, piscia in un'aiuola e tagga il tronco dell'albero.
Tornando a casa si fotte il parasole del semaforo con la scusa "questo me lo metto in camera".

Un sassarese quando deve andare in continente dice "vado a Roma", "vado a Milano"; quando invece deve andare a Cagliari dice "scendo a Cagliari" o "scendo in Africa".
Se racconti a un sassarese che ti sei fatto Trieste Reggio-Calabria in treno ti dice "cazz ti capisco, io una volta sono andato a Cagliari in treno".

Frasi Caratteristiche

  • "Coppà, a vi l'hai zentu franchi, pa n'ampulla di birra...gazzz" (questo quando c'era la lira, in sassarese lu francu)
  • "Mascì aisetta chi mi soggu piscendi"
  • "Cazz" [Pron. /'Kiêz/]
  • "Cazz-Cioè-Boh"
  • "Cazz Nooo"
  • "Ma freddo a faccia c'hai?"
  • "Ceee!"
  • "Ma vai, e pa' cosa?"
  • "E cosa cazzu ni soggu?"
  • "Cazz, allucinante!"
  • "Ih vaiii" (sorpresa)
  • "Foramari!" (sorpresa / incredulità)
  • "Oh ma puntando ti stai? Mì che ti parto!!!"
  • "Ceee gappito?!"
  • "No è buccia di ciogga no!"
  • "Ma cosa sei dizendi"
  • "Ajò cazz!"
  • "Cazz, ma la bagassa manna di ca t'ha criaddu!!!"
  • "Chi ti ni faria un raiu!"
  • "Maccu sei, o ciogga vendi?"
  • "E poggu sei feu cazz!"
  • "Compa' / Soccio, spiccioli c'hai?"
  • "Macosacazzu!"
  • "Oja! Ogna iazza panteeeraaaaaaaaa" (fa freddo)
  • "Ma la Bagassa di mamma toia"
  • "Ma la Bagassa di ca ti n'ha caggaddu"
  • "Mudda bagassa"
  • "Ma cosa cazzu voi"
  • "Allora, t'eru dizendi" (utile, quest'ultima, per chiacchierate senza fine)
  • "Ma no ti sei mai visthu pissighiddu da un magazzinu di bott'in culu?"(Ma non ti hanno mai preso a calci in culo?)
  • "Asco' bello bè andadizzi da inogghi si no... ciaffiii" (ragazzo vattene altrimenti prendi schiaffi)
  • "E Muddu!"
  • "Oja gazz!!!" (Esclamazione di dolore/insofferenza)
  • "Ma no dì Cazzaddi!" (Non Dire Bugie)
  • "A Videzzi" (Arrivederci)
  • "Attaaaaa e boooooooooooooooo"(bastaaaaaaaaaa)
  • "Millu mì e torra..." ( di nuovo...)
  • "Vai e fatti una caggadda!"
  • "Eh ciao mì a farti sentire sia"
  • "Eh cazzu mancumariiiiiiiiiiiii" (Si dice a qualcuno quando arriva di almeno mezzo secondo in ritardo)
  • "Ma la bagassa di chi ti ingrassa cazz"
  • "La bagassa di ca ti poni li botti lu manzanu!"
  • "Eja... di gomma!" (manifesta incredulità a una affermazione)
  • "Asco' ma cosa vuoi andare a trovare a dottor Bua in sala gessi?" (minaccia)
  • "Babbu toiu è Don Bosco" (tipica esclamazione denigratoria della generazione anni 70/80)
  • "Chi ti vegghiani allumaddu di foggu e isthudaddu a benzina" (che ti vedano bruciato e spento a benzina)
  • "Oh hai bessu!!!" (tipica esclamazione in cui si evidenzia l'impossibilità di ottenere qualcosa)
  • "A z' abbaiddemmu?" (A ci guardiamo? sfida rivolta verso qualcuno che ci fissa)
  • "Abbaiddami lu curu!" (come sopra)
  • "Embe" (Ciao)
  • "L' occi!" o "L' occi a balla!" (gli occhi come una palla - di norma si dice in risposta a un sonoro rutto)
  • "Mi chi ti ciammu la greffa mi!" (minaccia)
  • "V' ha li titti più manni di lu cabbu!" (Ha i seni più grandi della testa)
  • "Mascì, te' quà!" (tecnica d' abbordaggio)
  • "Cazz, ogna cecciu!" (esclamazione di soddisfazione dopo una bella bevuta per sottolineare un giramento di testa)
  • "Ha pigliaddu cazzi pà frusci di trenu" (si è confuso)

Esseri viventi non illustri che sono nati a Sassari

Altri sono rintracciabili qui.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Dai liguri è stata presa l'educatissima abitudine di intraporre, tra una parola e l'altra, un'esclamazione: i liguri dicono "belìn", i sassaresi "cazz".
  • Si dice che l'ex cinema Astra sia il luogo di riunione segreto della Confraternita Continentale che mira alla distruzione della città.
  • Se vai in Piazza d'Italia rischi di essere picchiato dai truzzi del Sacro Cuore.
  • Non sei un vero alternativo se non frequenti al Giardino degli Aranci!
  • I sassaresi odiano i cagliaritani.
  • I cagliaritani odiano i sassaresi.
  • Tua madre odia i sassaresi.
  • E puru babbu toiu odia i sassaresi.