Angelo Peruzzi: differenze tra le versioni

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== Carriera ==
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[[Immagine:Peruzzi.jpg‎ |left|thumb|300px|Angelo Peruzzi mentre scaccia delle fastidiosissime mosche.]]
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==== Roma ====
==== Roma ====

Versione delle 17:40, 20 apr 2009

Template:Portiere

File:Cicciobastardo.jpg
Angelo Peruzzi con la maglia juventina nella stagione 1996-97.
« Arbitro, non vale! Loro giocano in dodici! »
(Avversario su Angelo Peruzzi)

Angelo Peruzzi, soprannominato anche "Salamini Beretta" e "Guanciottone", è nato dall'unione clandestina fra un insaccato avariato e un'affettatrice arrugginita.
Considerato dalla rivista Ville & Giardini uno dei migliori portieri di tutti i tempi, si è distinto per i suoi interventi difensivi plastici e fulminei e per il fisico longilineo e slanciato.
Peruzzi ha inoltre fatto parte della spedizione azzurra che ha vinto la Coppa del mondo di calcio nel 2006: nel corso della competizione ha contribuito alla vittoria finale mangiando un guardalinee che aveva annullato un gol regolare all'Italia e giocando a battaglia navale con i compagni di reparto Marco Amelia e Simone Barone.

Caratteristiche tecniche

Peruzzi è stato probabilmente il miglior portiere italiano dopo Dino Zoff e Valerio Fiori.
I suoi punti di forza erano il senso della posizione e la bravura nelle uscite basse (in quelle alte non era granchè perché soffriva di vertigini). È stato anche un eccellente pararigori, in quanto gli bastava buttarsi a terra per coprire tutto lo spazio della porta rendendo così impossibile per il rigorista avversario segnare.
La sua carriera è stata però frenata da frequenti infortuni muscolari, che secondo l'esperta Susanna Agnelli erano causati dalla corporatura troppo esile del portiere laziale. A causa di questi guai Peruzzi ha dovuto spesso rinunciare a manifestazioni importanti come il Mondiale del 1998 e la Fiera dei Ciccioli della Val Leogra.

Carriera

Angelo Peruzzi mentre scaccia delle fastidiosissime mosche che si stavano posando sul suo pranzo.

Roma

Angelo Peruzzi inizia a giocare a calcio nelle giovanili del Blera. A quindici anni viene notato per le sue guance paffute da un osservatore della A.S. Roma. Nella squadra capitolina fatica tuttavia a trovare spazio ma soprattutto a lasciarne di libero quando entra negli angusti spogliatoi.
Per tale motivo viene venduto all'Hellas Verona in cambio di un calendario di Flavia Vento.

Verona

In Veneto Peruzzi diventa subito un idolo dei tifosi scaligeri essendo bianco, razzista e violento, ed esplode anche (per fortuna solo metaforicamente) come portiere. Purtroppo in un controllo anti-doping del settembre 1990 risulta positivo a cocaina, eroina, Nutella e lassativo per cavalli, e viene squalificato per ben diciassette minuti.

Juventus

Dopo la pesante squalifica Angelo Peruzzi diventa, per uno strano caso del destino, un giocatore della Juventus. Nel corso degli otto anni passati a Torino si afferma come portiere di livello mondiale e vince moltissime coppe, tranne quella che più gli sta a cuore: la coppa insaccata.
Peruzzi si dimostra inoltre un compagno sempre pronto alla battuta e di buonumore, infatti all'interno dello spogliatoio si diletta in facezie come incollare con l'Attak le palpebre di Mark Iuliano e nascondere dei petardi accesi nell'auto di Marcello Lippi.

Inter

Si sa, gli spogliatoi di calcio sono il luogo perfetto per instaurare profonde e durature amicizie...

Nel 1999 viene ingaggiato dalla vittoriosa squadra nerazzurra, con la quale disputa un campionato di dignitosa mediocrità. Stanco di venir sbeffeggiato da chiunque per il semplice fatto di giocare nell'Inter, il portiere decide saggiamente di lasciare Milano a fine stagione.

Lazio

Nell'estate del 2000 Peruzzi torna a Roma e si accasa alla Lazio dopo un'estenuante trattativa: il contratto finale prevede che Peruzzi percepisca uno stipendio di 300.000 lire e abbia il diritto di portarsi a casa il cibo avanzato nelle cene societarie.
Con la formazione biancoceleste Peruzzi gioca per sette stagioni, riconfermandosi un valente estremo difensore e fornendo ai compagni, grazie alla sua mole, un ottimo riparo dal sole. In questo periodo riconquista anche la maglia della Nazionale e impara a stappare le bottiglie di birra con l'ombelico.
Peruzzi si è ritirato al termine della stagione 2006-07. In suo onore, durante l'ultima partita del campionato i tifosi laziali hanno lanciato miliardi di panini dagli spalti dello Stadio Olimpico di Roma.
Peruzzi si è commosso per il gesto e in segno di affetto e riconoscenza ha mangiato tutto, condendo il rapido spuntino con un sonoro rutto.

Palmarès

Il portierone mentre pregusta una scorpacciata di caldarroste.

La carriera di Peruzzi è stata costellata di trionfi, sia nel settore calcistico che in quello gastronomico. A conferma di ciò basta guardare il suo ricco palmares, che è composto da:

  • Sette scudetti con la Juventus (tutti ottenuti senza rubare).
  • Una Coppa dei Ciccioni, anch'essa conquistata con la maglia bianconera.
  • Un titolo di Portiere Saracinesca nel 1997.
  • Trentasette titoli di Portiere Garage.
  • Una Coppa Burina con la Lazio.
  • Un paio di occhiali fucsia (quasi) nuovi di zecca ricevuti in dono da Giampiero Mughini in segno di ammirazione.
  • Un Mondiale vinto come Assaggiatore ufficiale della Nazionale italiana.
  • Un sandwich con formaggio fuso, pancetta e cetriolini (il suo preferito) regalatogli dal compagno di squadra Paolo Montero.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Peruzzi ha affermato di essersi ritirato per dare l'opportunità al giovanissimo secondo portiere Marco Ballotta di giocare con regolarità.
  • Attualmente sta seguendo i corsi per diventare mangiatore professionista di wurstel.
  • Nonostante abbia mangiato molti bambini, Peruzzi non è comunista.
  • Non è il fratello dell'Omino Michelin come molti erroneamente credono. I due sono soltanto parenti alla lontana.
  • Quando giocava, la sua maglia occupava due armadietti.