Studente fuori sede

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Studente fuori sede
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Esemplare di studente fuori sede
Classificazione scientifica
Regno Homo sadicens
Phylum Sottospecie sottostress
Famiglia Lontana
Genere Studente universitario
« Hai mangiato? »
(Madre a studente fuori sede, ogni giorno)
« Mi raccomando, copriti »
(La stessa madre, in giugno)

Lo studente fuori sede è un bipede mammifero, sottospecie dello studente universitario appartenente alla classe chimelo fecefare.

Si nutre prevalentemente di libri, fotocopie, ma soprattutto di libri fotocopiati. La sua tana si trova nei pressi delle università vista l'alta presenza degli alimenti di cui si sfama. In estate non è più avvistabile perché entra in letargo.

Costretto ad abbandonare la famiglia prematuramente, lo studente fuori sede deve combattere con la nuda e cruda realtà contornata da pericoli quali i professori, suoi predatori, la vita in città e la lavatrice, armato soltanto di una valigia trolley con una rotella malfunzionante e di un foglio di carta riciclata chiamato diploma.

Studente fuori sede all'università

Una studentessa fuori sede arrivata alla laurea.

La prima difficoltà per lo studente fuori sede appare il primo giorno di lezioni. Abituato a vivere in un paesino tranquillo, con un numero di abitanti inferiore ai 35 e con un numero di ragazzi con un'età inferiore ai 35 inferiore al 2, si ritroverà a districarsi in una metropoli dove le scuole non sono più due[1]. Trovare l'università si rivelerà un'impresa apocalittica, quasi quanto beccare l'aula giusta. Riuscirà a memorizzare il percorso per raggiungere l'ateneo e l'aulario solo da laureato; prima infatti non aveva abbastanza spazio nell'hardisk cerebrale, occupato prevalentemente da una miscuglio di tutte le materie del piano di studi e le puntate di Grey's Anatomy.

Lo studente va a lezione accompagnato da un suo fedele amico, lo stress. I motivi che li vedono inseparabili sono: sentirsi nella merda perché non ci si sente preparati per le materie che sta seguendo, sentirsi nella merda per gli orari degli autobus, sentirsi nella merda perché non ci si sente nella merda.

Studente fuori sede a casa

Gli studenti fuori sede vivono in branchi, dentro baracche chiamate appartamenti. Quattro esemplari si dividono tre stanze e la vasca da bagno, mentre resta in comune la cucina, la carta igienica e la spazzatura che a turno portano a fare una passeggiata nel vialotto. Il loro modo per socializzare è creare i temibili turni delle pulizie, infatti, una volta varcata la soglia della propria dimora, lo studente fuori sede si trasforma in casalingo accanito. Anche qui è preda dell'ansia, probabilmente dovuta a detersivi come il Presto o lo Svelto, ma l'oneroso lavoro è smorzato dal senso di giustizia da cui è invaso: combatte in nome dei suoi avi contro mostri come la polvere, gli acari e, dulcis in fundo, le blatte.

Una studentessa fuori sede in disperata ricerca di un rifugio per la notte.

Lo studente fuori sede ha seri problemi ad allacciare rapporti col tempo e col denaro. A causa della poca atleticità del soggetto, che per tutta la vita si è dedicato allo studio, il primo risulta essere troppo veloce per lui, mentre il secondo non riesce a moltiplicarsi nonostante più e più volte lo studente ha tentato di far accoppiare due monetine da 20 cent.

La sua routine prevede:

  • Sveglia alle 7:00.
  • Lancio della sveglia contro il muro.
  • Colazione per strada mentre corre all'università.
  • Ritorno a casa inzuppato di sudore.
  • Pranzo, se il frigorifero acconsente.
  • Pisolino pomeridiano.
  • Sveglia alle 18 con conseguenti bestemmie per aver buttato un pomeriggio di studio.
  • Riparazione della sveglia.
  • Cena (facoltativa)
  • Vana ricerca di connessioni wireless non protette.
  • Pulizie notturne.
Questo cibo non manca mai nella casa di uno studente fuori sede.

Abitudini alimentari

Lo studente fuori sede sviluppa sin da subito delle profonde modifiche del metabolismo per cui riesce a sopravvivere nutrendosi di pochi essenziali alimenti. L'idratazione è garantita principalmente da caffè, Coca Cola, Redbull, birra[2], tisane dal sapore abominevole[3]. L'acqua no, lo studente fuori sede non la riconosce come elemento essenziale alla vita. O all'igiene.

La piramide alimentare dello studente fuori sede non è una piramide, bensì un quadrato, dove un lato è costituito da pasta, preferibilmente alla carbonara, un lato è costituito da patatine fritte, uniche verdure consumate dallo studente, un lato da biscotti e l'ultimo da maionese, ritenuta un condimento essenziale dalla quale nascono sempre nuove ricette rustiche ritrovabili nelle fogne.


Studente fuori sede nella vita

Lo studente fuori sede è sprovvisto di una vita, l'ha scambiata con un edicolante per avere uno sconto del 10% sui libri di testo.

Note

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  1. ^ Liceo scientifico e Istituto Paritario.
  2. ^ Per gli esemplari di sesso maschile.
  3. ^ Per gli esemplari di sesso femminile.

Voci correlate