Letargo

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Un raro esemplare di Homo sapiens immortalato durante il letargo.

Il letargo è quella pratica che permette all'animale di dormire tutto il tempo che vuole senza che una donna gli rompa i coglioni. Esso può avere una durata massima di 5-6 mesi per i ghiri e minima di 5-6 ore per i vecchi che si prendono il sonnifero.

Descrizione

Un mammut che aspetta di uscire dal letargo da circa 4000 anni.

Molti animali a sangue caldo hanno bisogno di energia supplementare per mantenere il calore del corpo nei freddi mesi invernali, ma in inverno il cibo scarseggia e le stufe a gas non funzionano perché gli animali non pagano l'Enel. Alcuni di essi migrano in posti più caldi a prendere il sole e sorseggiare mojito in spiaggia; altri, come i pipistrelli e i morti, vanno in letargo in un luogo riparato come una tana sotterranea, una caverna o nel tunnel Cern-Gran Sasso. Questa forma di letargo si chiama ibernazione. Durante le ibernazioni, le funzioni vitali dell'organismo rallentano fino a quasi arrestarsi, un po' come fa l'italiano medio quando impatta col didietro il divano. Il cuore batte una volta ogni quando se lo ricorda, i polmoni respirano molto lentamente, ma in compenso russano piuttosto sonoramente, e la temperatura corporea scende fino a quando fuori non fa troppo freddo e allora ci si deve alzare per mettere il piumone sopra la coperta.

Prima di andare in letargo, in autunno gli animali si rimpinzano di porcherie per accumulare riserve di grasso che gli permetteranno di sopravvivere all'inverno senza mangiare e di dormire più comodamente.

Torpore

Non si riesce mai a capire se le conchiglie sono in estivazione o se sono nel bel mezzo di un'orgia.

Durante il letargo, alcuni animali di taglia piccola possono cadere più volte in uno stato di torpore provocandosi diversi lividi. Abbassano la temperatura del proprio corpo, rallentano i battiti cardiaci e la frequenza respiratoria sia per risparmiare energia sia perché gli secca da morire. Quelli di grosse dimensioni, come Flavio Briatore, non diventano torpidi perché poi gli toccherebbe uno sforzo maggiore in palestra per tornare in forma.

Estivazione

L'estivazione riguarda gli animali del deserto che vanno in letargo in estate rovinandosi la stagione migliore. Questo fenomeno, insieme a enoizanrebi, costituisce il contrario di ibernazione. Tra le creature soggette a questo fenomeno troviamo: le lucertole, le rane, buona parte degli insetti, gli studenti universitari, i funghi porcini e le chiocciole. Quest'ultime, prima che inizi l'estivazione, sigillano l'apertura del loro guscio cospargendolo di muco raccolto da tutti i raffreddori accumulati in inverno.

Coma

Non tutti gli umani riescono ad andare in letargo, per questo è stato inventato il coma. Il coma consiste anch'esso in un lungo riposo dalla durata variabile in cui vengono inattivati l'udito, la vista e l'indignazione, ma a differenza dell'ibernazione e dell'estivazione, esso avviene senza preavviso perché si sa che gli uomini amano l'effetto sorpresa.

Animali con un letargo diverso dal normale

Orso nero

Un orso nero spaparanzato cerca di prendere sonno.

Il sonno invernale dell'orso nero non è così profondo come quello degli altri, sia perché in inverno i pinguini ci danno dentro di brutto e fanno un rumore bestiale sia perché ogni volta si dimentica la pillola per la tachicardia. Ciò significa che l'animale può svegliarsi in fretta quando il clima è leggermente più caldo sbraitando contro Zeus e strizzandosi la pelliccia inzuppata di sudore.

Malgrado si svegli, l'orso non mangia perché poco prima del letargo si è consumato tutte le vivande del frigorifero e alla fine si è sbafato anche il frigorifero stesso. Inoltre, alcune femmine di orso nero partoriscono durante i mesi invernali, costringendo i figli a nutrirsi di ghiaccioli.

Ghiro

Il ghiro è l'animale ibernato più noto. In autunno mangia voracemente qualsiasi cosa per ingrassare, persino le ricette di Benedetta Parodi, dopodiché costruisce un nido con le poche cose che non ha divorato e si sistema tra le radici degli alberi o tra i logaritmi del bosco.

Il ghiro dorme di fianco, appallottolato e con la coda davanti al muso. Questa posizione da contorsionista risulta essere abbastanza comoda per il roditore che non si sveglierà nemmeno dopo una guerra nucleare e per tal motivo spesso viene paragonato a certa gente che si sveglia a ora di pranzo.

Voci correlate