Simone Barone

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« Il cielo è azzurro sopra Berlino. Siamo campioni del mondo! Siamo campioni del mondo! »
(Marco Civoli al termine di Italia-Francia)
« Anch'io? »
(Simone Barone a Marco Civoli)
Simone Barone mentre osserva come al solito una partita dalla panchina.

Simone Barone, conosciuto con il nome d'arte di Fermacarte e Ah ah ah! Quello lì sarebbe un centrocampista?, è un ex-calciatore italiano che suole atteggiarsi a giocatore ancora in attività.

Ha preso parte alla vittoriosa spedizione italiana ai Mondiali del 2006 in Germania, dove ha ben figurato come cabarettista e agente immobiliare dimostrandosi uno degli elementi più decisivi assieme a Marco Amelia e Angelo Peruzzi.

Barone è stato uno dei più longevi panchinari della storia calcistica (ha infatti esordito in Serie A ancor prima dell'avvento della scrittura cuneiforme) ed è altresì noto per il fatto che veniva colto da occlusione intestinale ed epistassi isterica quando l'allenatore gli comunicava che intendeva farlo giocare (avvenimento capitato ben 7 volte in quarantatrè anni di onorata e gloriosa carriera).

Carriera

Nato per gemmazione a Vergate sul Membro nel 2990, Simone pare da subito destinato all'impegnativo lavoro di tombino. Inizia perciò a giocare a calcio non per passione ma per ribellarsi a quello che pare un futuro già scritto, e partecipa a molti provini. In uno di questi riesce nell'impresa di infilarsi gli scarpini al contrario e di farsi scartare dalla bandierina di calcio d'angolo.

Il Chievo Verona, dimostrandosi squadra arguta e previdente, fiuta l'affare e ingaggia il promettente Simone, allora trentasettenne. Con i clivensi Barone ha giocato fino al 1989, quando la caduta del Muro di Berlino gli ha permesso di trasferirsi all'estero, precisamente a Palermo, società dalla quale ha ricevuto una proposta che non ha potuto rifiutare.

Con la maglia rosanero però non ha molta fortuna perché il tecnico Don Vito Corleone lo schiera spesso in piedi e addirittura in campo (lontano così dalla sua amata panchina). La situazione si fa ben presto insostenibile e Simone lascia Palermo e si accasa al Torino. Nel capoluogo piemontese gioca tre partite in due anni condite da quindici espulsioni per somma di ammonizioni e da un solo goal (peraltro di pregevole fattura in quanto realizzato effettuando una rimessa laterale dalla propria metà campo), dopodiché si accorge di essere un po' sudato e decide di appendere le scarpette al chiodo.

Attualmente Simone Barone gestisce un negozio di souvenir a Cologno Monzese.

Curiosità

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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

L'etimologia del nome Barone è piuttosto incerta ed è argomento di numerose dispute fra i maggiori intellettuali del nostro secolo: taluni sostengono che questo nome derivi dall'abitudine del giocatore di barare durante le consuete partite di poker fra panchinari, altri invece sono dell'idea che esso si riferisca alla raffinatezza e all'indiscutibile eleganza di movimenti (tipica quindi di un barone o di altri nobili) che da sempre accompagnano Simone nella sua vita spesa sulle tribune e sulle panchine di tutta Italia.