Michel Platini

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"Ne ho già due, che ci faccio con questo? Beh, una "palla" di riserva può sempre far comodo..."
« E chi sarebbe? Che ce ne facciamo? Lasciagliamoglielo pure a quei gobbi và. »
(Dirigenti dell'Inter declinano l'offerta per acquistare un altro stock di decine di calciatori inutili (allora come oggi).)
« Lo abbiamo comprato per un tozzo di pane e ci ha regalato una baguette di successi. »
(Gianni Agnelli mentre gongola alla faccia di tutti (specie dell'Inter))
« Vittoria? Bah! Noi siamo francesi! Questo vocabolo non ce l'abbiamo! »
(Calciatori della Francia prima che Platini, di origini italiane, venisse a giocare in nazionale.)
« Mi sa che dovrò farmi ibernare... »
(Michel Platini, ora capoccia dell'UEFA, sul proprio desiderio di consegnare un trofeo agli juventini.)
« Più arbitri in campo: così togliamo i barboni dalle strade! »
(Platini su intelligenti proposte di riforma del calcio europeo.)


Michele Francesco Platani in arte Michel François Platini è stato un calciatore francese. Come tutti i calciatori "francesi", ma di origini estere, è riuscito a vincere in carriera qualcosa di decente (vedansi quei maghrebini incalliti di Zidane e Trezeguet, o gli innumerevoli cioccolatini d'importazione quali Thuram ed Henry). Se fosse stato francese-francese sarebbe stato ovviamente impossibile.

Platini è stato l'equivalente anni 80 di Del Piero nella Juventus: anche lui numero 10, anche lui bravo con le punizioni, anche lui idolo dei tifosi, anche lui parlava con gli animali, nella fattispecie rane e lumache prima di mangiarsele.

Biografia

Nato a Monte San Giusto nelle Marche il 21 giugno del millenoventocinquantaquindici, era già stempiato all'età di tre anni. Poco dopo la nascita i suoi genitori si trasferirono in Francia per avviare una società di parcheggiatori abusivi[1], da cui la penosa nazionalità e il vizio di mangiare schifezze spacciandole per alta cucina. Con la scusa di giocare a pallone con gli amici, teneva d'occhio le macchine nella zona del padre, e quando qualcuno cercava di fare il furbo e fuggire senza mollare qualche spiccio, il nostro futuro campione gli fracassava uno specchietto con una pallonata micidiale: chi sospetterebbe mai di un bambino che gioca innocentemente a pallone con gli amici?

Anni di pratica in tale settore fecero sì che trovasse il suo talento, e da ciò si iscrisse ad una scuola calcio ed entrò nelle giovanili di una squadra francese di cui non facciamo il nome poiché, essendo francese, faceva sicuramente schifo. Tuttoggi gli è rimasto il vizio di tirare pallonate alle macchine quando qualcuno lo frega sul resto del caffé.

Gli anni d'oro alla Vecchia Bagascia

In Francia Platini vinse un campionato francese e, come se la vergogna non fosse già abbastanza, una Coppa di Francia. Se già da noi la Coppa Italia è considerata un pitale, figuratevi il suo equivalente francese! Affamato di successi più prestigiosi, si fece raccomandare dallo zio, parcheggiatore abusivo torinese, all'allora dirigenza juventina che lo acquistò per un tozzo di pane[2].

Allora la Juve aveva ancora gli Agnelli (quelli decenti) ed era ancora una delle più prestigiose squadre e associazioni a delinquere del calcio europeo e mondiale. Platini alla Juve esplose, trascinando la squadra in una lunga scia di successi, tra cui la primissima Champions League vinta grazie a lui che si procurò il rigore meno rigore della storia. Divenne presto celebre e ricco, e non dovette più fracassare vetri a pallonate per avere un aumento di stipendio o il sapone nelle docce. Soprannominato "Le Roi", cioè "Il Re", principalmente dagli avversari che si auguravano di metterlo alla ghigliottina, il suo regno durò fino all'ascesa di un nuovo campione che lo spinse a calci in culo verso la pensione anticipata: Diego Panza da Birra, alias El Pube de Oro.

A soli 32 lascia il calcio giocato per intraprendere la carriera di allenatore della nazionale del suo paese: come buttare nel cesso anni di fama e successi.

Come gli è andata? Inutile parlarne, siamo seri...

Attuale

Palmares

  • Un uff di gol in maglia bianconera
  • Tre titoli di capocannoniere del campionato (per il numero di peti emessi in campo)
  • Tra palloni d'oro (che tuttoggi conserva nelle mutande)
  • 2 scudetti (grazie a lui un pò meno rubati)
  • 1 Champions League (rubatissima, ma era successo quel fatto là quindi diamogliela buona, dai...)
  • Qualche Coppa Italia (da usare quando il cesso è occupato)
  • Qualche altra cosa
  • 7° posto nella classifica Kinder e Ferrero dei calciattori migliori di tutti i tempi
  • Qualche cosa con la sua nazionale di extracomunitari, ma a chi importa?

Note

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  1. ^ Esportiamo il Made in Italy!
  2. ^ Che Platini si godette con una spalmata di maionese e paté di foie gras