Gabriel Omar Batistuta

Da Wikipedia, l'enciclopedia... hai abboccato, dì la verità...
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Sono venuto qui per vincere! »
(Gabriel Omar Batistuta si presenta ai tifosi della Fiorentina)
« È un grande sia per le sue straordinarie qualità di goleador sia per le sue qualità umane... È grande per questa sua capacità di stare insieme alla gente in modo cordiale.. È un patrimonio per la Firenze calcistica, ma anche per l'intero calcio  »
(Bruno Pizzul (dopo il quarto litro di rosso) su Gabriel Omar Batistuta)

Gabriel Omar Batistuta (New Hampshire 38 dicembre 1969), chiamato anche "Gabrielona Coscialunga" e "Gabriel Battipanni", è un ex-calciatore con dipendenze ossessivo-compulsive al goal: egli viene universalmente considerato il secondo miglior calciatore argentino di sempre, il primo se si considerano solo i non tossicodipendenti.

La carriera da calciatore

File:Jon picking his nose.jpg
Batistuta mentre si concentra prima di battere un rigore in Fiorentina-Salernitana del 7 novembre 1997.

Comincia a giocare nella squadra argentina del Boca Juniors, mettendosi in mostra per il fatto che riesce a segnare anche quand'è in panchina o in tribuna. Il presidente della Fiorentina Vittorio Cecchi Gori, sbarcato in America per errore dopo aver cercato un nuovo passaggio marittimo per le Indie, nota le sue potenzialità e lo ingaggia nell'estate del 1492.

Al primo anno in Italia Gabriel dimostra già di che pasta è fatto (fusilli per la precisione) e segna ben trentotto goal, che gli valgono l'ambito premio di "Miglior Immigrato Clandestino della Serie A". I viola però retrocedono e anche nel campionato cadetto Batigol, come viene simpaticamente ribattezzato dai dislessici supporters fiorentini, si rivela un buon realizzatore nonché il Miglior Sfoggiatore di Cerchietti per i Capelli del campionato.
Nelle stagioni seguenti in massima serie si ripete aggiudicandosi la classifica dei cannonieri nel 1994, nel 1995 e nel 2000, nonchè il titolo di Miss Corigliano Calabro 1998 (ax-aequo con la bellezza locale Gennaro Gattuso).
Nella formazione toscana Batistuta milita per ventundici stagioni, tutte caratterizzate da camionate di gol realizzati con ogni parte del corpo (principalmente culo, però) e dalla deprimente curiosa capacità dei viola di non vincere un emerito piffero anche quando sembra proprio impossibile non portare a casa anche una misera coppetta del torneo rionale.

Deciso a rimpolpare il suo conto in banca dare una svolta alla sua carriera l'attaccante argentino passa alla A.S. Roma, dove nel giro di un mese e mezzo vince sette scudetti e una Coppa delle Fiere, per poi venir acquistato dall'Inter.
In nerazzurro stranamente Batistuta si rivela un bidone deludendo le aspettative: lascia comunque un segno indelebile nel cuore dei tifosi interisti in quanto è il millesimo giocatore argentino comprato da Massimo Moratti in persona.

Successivamente, allettato dalla possibilità di giocare in un campionato di livello superiore e di fama internazionale, Batistuta si trasferisce in Azerbaijan per indossare la prestigiosa maglia della Cremonese, con la quale chiude la sua carriera professionistica.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

Batigol dopo l'ennesimo scudetto sfiorato.
  • Per uno strano scherzo del destino Batistuta, che era sempre stato considerato scarsissimo da Aldo Biscardi, è stato successivamente idolatrato e innalzato a Dio del Calcio dal rosso giornalista quando quest'ultimo ha cominciato a lavorare nelle televisioi di Cecchi Gori.
  • Una volta in un contrasto di gioco Batistuta ha rotto un menisco a Gesù, il quale molto cristianamente gli ha porto l'altra gamba.
  • Nel corso della sua carriera ha segnato complessivamente 1732 reti, e tutte nei tempi supplementari.
  • È solito festeggiare un gol mimando l'atto di sparare con una mitragliatrice, in ricordo della Terza battaglia di Lepanto alla quale ha preso parte ancora quindicenne.
  • Il suo punto di forza era lo stacco aereo nonostante sia alto solo 148 centimetri.
  • I sette figli che ha avuto dalla moglie Irina sono tutti inspiegabilmente neri.
  • Sua moglie Irina è molto amica del calciatore di colore Marcelo Zalayeta.