Gay pride

Da Nonciclopedia, la cosa che cosa.
(Rimpallato da Gay Pride)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Il massimo esempio di virilità durante un Gay pride. Notare l'abbigliamento succinto e le zone erogene opportunamente depilate.
« E che cos'è? »
(Pier Paolo Pasolini sul Gay Pride)
« Noi dei Gay Pride ce l'abbiamo duro! »
(Un gay leghista durante un Gay Pride)
« Ripeta assieme a me: Romano Prodi, Romano Prodi... »
(Romano Prodi sottolinea l'errore frequente di confonderlo con Gay Pride)
« Culattoni e raccomandati! »
(Vittorio Sgarbi sul Gay Pride)
« Ci vuole un pennello grande! »
(Un tipo durante un Gay Pride)
« Avrei dovuto capirlo tanti anni fa...ecco peché preferivi le cucine giocattolo alla Playstation! »
(Tuo padre quando hai partecipato al tuo primo Gay Pride)


La storia del Gay Pride o del "Napoli colera" si perde nella notte dei tempi, quando il primo uomo sulla terra sentì l'esigenza di infastidire il resto dell'umanità ricordando a tutti gli eterosessuali le gioie di essere ricchione. Nacquero così simpatiche manifestazioni coreografiche il cui scopo era dimostrare a tutti che gay è bello, ribadendo importanti concetti come: "il pisello è mio e me lo gestisco io, e dove infilarlo lo decido io".

Il termine deriva dall'inglese "Pride" che sta per "Orgoglio", per questo motivo la partecipazione a queste manifestazioni è da considerarsi l'apice dell'orgoglio omosessuale [citazione necessaria].

NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Gay pride.


La Storia

Angelo in una sua recente apparizione.

La storia del Gay Pride è complessa e intricata, tanto da assomigliare moltissimo a quella di Teseo e il Minotauro, ma senza Teseo e senza il Minotauro. Tutto nasce da un'errata interpretazione del passo biblico di Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden. La mela [1] frutto del peccato non sembrerebbe essere la Melinda che tutti noi credevamo che fosse.
Il pomo infatti era quello di un altro uomo, è per questo motivo che sia Adamo che Eva erano intenzionati a coglierlo. Secondo recenti studi si è venuto a conoscenza che il pomo appartenesse ad Angelo, fedele servitore di Dio. Nel 1784 Kant a proposito di tutto ciò scriveva:

« Il cielo stellato sopra di me, un negro m'incula dietro di me »
(Immanuel Kant)

È per i seguenti motivi che l'uomo e la donna sono stati scacciati dal Paradiso terrestre, probabilmente con un calcio rotante. Adamo, una volta sulla terra, decise che le prestazioni fornitegli da Eva risultavano incomplete e sotto certi versi addirittura effimere. Per questo motivo diede vita al primo Gay Pride della storia assieme ai due figli Caino ed Abele.

La tradizione omosessuale termina parallelamente alle conquiste ottenute dagli spartani in quanto durante le battaglie erano capaci di rappresentare molto meglio l'orgoglio gay.

Primo significato

Abbiamo parlato di orgoglio, l'orgoglio di essere quel che si è, ovvero finocchi. Come detto in precedenza, il termine inglese pride non nasce spontaneamente nel linguaggio anglosassone. Deriva da un termine celtico (prùdunzì) che significava quello che manca. Ottimo appellativo dunque da accompagnare col termine Gay ovvero Gaio, gioioso.
È fondamentale ricordare che il cosidetto "orgoglio gay" si basa su tre principali fattori:

  1. che i finocchi non vanno accompagnati con cetrioli e panna montata.
  2. che Sean Connery è molto meglio ora che da giovane.
  3. che omosessuali si nasce ma etero si diventa.
« Qualcuno era eterosessuale perché gliel'avevano detto »
(Mojo Jojo)

Secondo significato

In ordine da sinistra a destra: il Mahatma Gandhi, Rita Levi Montalcini e Pippo.

Si sa che gli italiani a stento conoscono l'itagliano, quindi come pretendere che capiscano anche l'inglisc?

Ecco perché il termine pride è stato frainteso in Italia col termine più famoso parade (parata). Per questo motivo i gay italiani hanno pensato che l'unico modo per essere fieri di essere omosessuali è quello di scartavetrare i coglioni agli eterosessuali.

« Ormai sono i culattoni a fare la storia: Ghandi, Rita Levi Montalcini e Pippo. »
(Mitrasette Pianopiano)

Il movimento finocchio nel XIX secolo

I Fratelli Grimm in un dipinto d'epoca mentre mettono a punto quella che sarà poi definita "La rivoluzione Crucco-finocchia".

Nel XIX secolo nella piccola città tedesca di Pederasten (Germania Est), due giovani fratelli (Jacob e Karl Grimm) riportarono alla luce le vecchie tradizioni del pride. La parata partì dalla loro città per dirigersi verso Berlino, dove fu però abilmente interrotta dal governo tedesco; fu messa in giro la voce che i finocchi dell'intera Germania fossero infetti da AIDS. Il calo di vendite dei fruttivendoli portò allo sterminio di circa la metà degli omosessuali presenti sul territerio. L'accaduto fece in poco tempo il giro del mondo, il movimento Gay aveva ormai preso forma.

L'olocausto

Durante la Seconda Guerra Mondiale il Führer Adolf Hitler e il suo fidato cane da compagnia Benito Mussolini escogitarono un modo per diminuire la popolazione omosessuale, in quanto minacciava pericolosamente la presidenza di entrambi. Con la scusante della supremazia della razza ariana e spostando le colpe trasversalmente sugli ebrei, riuscirono a dare liberamente la caccia agli omosessuali di tutta Europa.

« Italianiiii!!! Io dico basta a queste nefandezze, queste atrocità che man mano, ogni giorno ci si pongono davanti... Io dico basta a queste persone che si credono chissachì e non apprezzano il duro lavoro fatto da un dittatore in uno stato totalitario... Neanche i Comunisti danno più tutti questi problemi... E dunque io dico: meglio un giorno da leoni...che cento da culattoni! »
(Il cagnolino da compagnia del Führer)

Tra il 1938 e il 1943, l'ONUG (Organizzazione Nazioni Unite Gay) ha contato circa tre milioni e mezzo di omosessuali defunti.

Manifestazioni in Italia

I primi Gay Pride italiani sono stati organizzati solo dopo il 1970. La popolazione italiana, formata prevalentemente da contadini analfabeti, non comprendeva l'importanza di espressione che invece un omosessuale poteva secernere. La prima manifestazione gay si è avuta nel capoluogo Lombardo nello stesso momento in cui Antonino Zichichi rischiava di morire per una disfunzione renale.

Milano

L'arcivescovo milanese Giovanni Colombo non sembrava entusiasta all'idea che una serie di esponenti omosessuali, e dunque infedeli girasse per le vie della città che egli stesso aveva la brama di conquistare.

Nonostante i suoi sforzi e le varie scomuniche proposte, il 18 agosto 1974 centinaia di carri targati finocchio girarono per le strade della Serenissima. Ah, quella è Venezia? Va bè, entrambe sono state costruite sul mare.

Tra le star d'eccezione che hanno partecipato alla manifestazione ricordiamo:

Unico inconveniente della manifestazione: il tecnico del suono. Un fallo in gomma si era infatti incastrato in una delle casse principali, provocando un suono fastidioso che perdurò per tutta la manifestazione. Molta fantasia è legata alla vicenda, e si credeva addirittura che l'incessante rumore fosse provocato dall'anima di Mussolini.

Torino

Cristiano Malgioglio durante il periodo del Gay Pride torinese.

L'anno successivo la parata si spostò nella città Piemontese. I carri sfilarono per le vie di Torino partendo dal Castello di Valentino il più noto stilista omosessuale. Alla cerimonia di apertura ebbe un ruolo di riguardo Cristiano Malgioglio, il quale si consacrò definitivamente nel mondo dello spettacolo.

Tra i vari concerti proposti durante la manifestazione come non ricordare quello di Renato Zero, il quale propose il suo nuovo singolo "Mi vendo".

« Mi vendo... na na na... la figa che non hai... »
(Renato Zero - Mi vendo)

Il tutto si è concluso con una mega orgia presso il palazzo Madama e con lo slogan finale:

« A tutti piace il gianduiotto, soprattutto se è bello grosso! »
(Slogan Finale)

Roma

Per circa un decennio le guardie svizzere hanno interroto i Gay Pride; ma dopo il 1987, grazie a una bolla papale, si è potuto tornare in piazza a manifestare. La nuova manifestazione (sulla falsariga di quella torinese) partiva dai musei capitolini fino a spostarsi verso la famigerata Sagrada Familia romana [2].

Napoli

Nel 2001 il Gay Pride si sposta a Napoli, dove i partecipanti, in forma di protesta, esibiscono vestiti composti da sacchetti dell'immondizia e carta igienica.
Importante ricordare la conclusione della manifestazione con un annegamento di massa nei pressi di Mergellina [3].

Potenza

In realtà del Gay Pride di Potenza non si sa quasi niente. Inutile ricordare che Cristo si è fermato ad Eboli [citazione necessaria], e quindi non è di nostra competenza.

Importanti figure omosessuali

Tonio Cartonio uno dei più importanti organizzatori di Gay Pride. Qui in una locandina.

Tra i più importanti organizzatori di Gay Pride ricordiamo:

Gay Pride: giornata tipo di un gay prider

  • Ore 5.22: Sveglia. Notare di essersi appena svegliati nel cesto della biancheria puzzolenti di Melatini.
  • Ore 5.26: Abuso di farmaci. Aspirina, Paroxetina e anticoncezionali giusto per fare scena.
  • Ore 5.31: Doccia fredda. Per i più chic, doccia scozzese. Con uno scozzese.
  • Ore 5.56: Colazione, cazzettini curvi alle mandorle. Nella dispensa di ogni omosessuale non possono mancare i plumcake e i flauti. Mai viste le ciambelle.
  • Ore 6.11: Preparazione abito da cerimonia. Una volta scoperto che dove state andando non ci sarà nessun rinfresco, ecco rispolverata la tutina fetish.
  • Ore 6.12: È stato un brutto inverno. La tutina fetish non entra più.
  • Ore 6.22: Ecco rispolverato il costumino da Cappuccetto Rosso dall'armadio di tua sorella.
  • Ore 6.23: Per gasarsi, mentre ci si veste, accendere lo stereo con i Village People a palla!
  • Ore 6.27: Euforia Village. Ecco YMCA. Si balla da soli.
  • Ore 6.33: I Village People spaccano di brutto. "Ma-cho Ma-cho maaan"...
  • Ore 6.45: Pronti per scendere in piazza.
  • Ore 6.47: Mentre i vicini aspettano la posta tu aspetti il postino.
  • Ore 6.50: Un vero gay prider non va in auto, si aspetta alla fermata dell'autobus. Il vecchietto seduto al tuo fianco ti vede così, con la giacca rossa, i capelli cotonati e un boa di piume di struzzo al collo e inaspettatamente ti chiede un autografo: ti ha scambiato per Cristiano Malgioglio.
  • Ore 7.55: Con netto anticipo ecco arrivare l'autobus.
  • Ore 8.35: Eccoci in piazza. Saluti Priscilla, Alice, Roberta, Clara, Asdrubale, Renato, Samuel, Giangi e Mandingo.
  • Ore 8.40: Si sale sul carro. Il nostro è quello della Walt Disney. Si riconosce perché c'è Topolino che si incula il commissario Manetta.
  • Ore 9.12: A metà della parata si parte con le pomiciate coi tuoi vicini di carro.
  • Ore 16.25: La tua lingua è ormai più morta del latino. Conviene farsi un bel Melatini.
  • Ore 17.59: Sit in fuori da qualche parte, che non sai manco cosa sia.
  • Ore 18.55: Nella noia, sesso libero.
  • Ore 19.23: Ritorno a casa. Non da solo.
  • Ore 20.55: Rigurgiti di gruppo. Loro non li chiamano rutti.
  • Ore 22.33: Svenimento.
  • Ore 22.40: Rinvieni nudo mentre ti violentano. Vorresti chiamare la polizia, ma solo per dire che è tutto a posto.
  • Ore 00.50: Meritato riposo.

Gay Pride: giornata tipo di una lesbica

  • Ore 5.00: Sveglia. Davanti al tuo letto il posterone su cui hanno sbavato generazioni di adolescenti, quello di Top Gun, con Tom Cruise seduto sulla moto con Kelly McGillis. Dopo aver baciato Kelly McGillis[4] colazione con caffè corretto.
  • Ore 5.17: Ti guardi allo specchio e ti trovi una gran bella gnocca.
  • Ore 5.22: Dopo essere rimasta imbambolata allo specchio per cinque interi minuti, ti fai una bella doccia.
  • Ore 5.30: Il momento della vestizione. Non ti importa se il Gay Pride si fa in pieno giugno, devi metterti un chiodo sopra la maglietta dei Metallica. Completano l'abbigliamento pantaloni stracciati e anfibi.
  • Ore 5.40: Metti su una faccia cattiva e ti fai un grappino.
  • Ore 5.45: Scendi in garage e ti fermi ad ammirare il tuo bellissimo chopper.
  • Ore 5.47: Siccome abiti a Varese, per scendere giù a Roma ci vogliono minimo 7 ore.
  • Ore 13.10: Arrivi a Roma, stai morendo di fame, ti fermi in un'osteriaccia e con cinque euro fai un pasto completo. E un altro grappino.
  • Ore 14.00: Ti prendi un'oretta per visitare la città di Roma. Varese è più bella.
  • Ore 15.00: Arrivi in piazza, i carri stanno per partire. Il tuo è quello della Harley Davidson.
  • Ore 15.44: Con largo anticipo, i carri finalmente partono. Tu stai in fondo alla fila perché sei timida. E perché così puoi guardare il culo a tutte.
  • Ore 15.46: Che palle 'sta parata, cominci a pomiciare, è un'attività decisamente più divertente.
  • Ore 16.32: Adesso però avresti voglia di qualcosa in più di una limonata.
  • Ore 16.33: Adocchi una preda, lei ci sta.
  • Ore 16.34: Tra i vari palpeggiamenti, le infili una mano tra le gambe. È una transessuale.
  • Ore 16.35: Ringrazi e t'allontani dicendo che hai il latte sul fuoco.
  • Ore 16.36: Per dimenticare la brutta esperienza, entri nel primo baretto che trovi e ti fai un altro grappino. Adesso hai il tasso alcolico di Boris Yeltsin da sobrio.
  • Ore 16.39: Adocchi un'altra preda. Anche lì in basso tutto bene.
  • Ore 16.41: Comincia a parlarti di vibratori e menate varie.
  • Ore 16.42: Mandi a cagare pure lei.
  • Ore 16.44: Altra preda molto appetibile.
  • Ore 16.45: Ti stupisci perché non vi state già baciando.
  • Ore 16.46: Arriva la sua ragazza.
  • Ore 16.50: Ci provi con un'altra.
  • Ore 16.52: Arriva il suo ragazzo. Che poi è un trans, mentre tu stavi già per denunciare due etero da mettere al rogo.
  • Ore 16.55: Cerchi di autoconvincerti che questo sarà l'ultimo grappino.
  • Ore 16.56: Non ce la fai e ne prendi un altro.
  • Ore 17.00: Un po' barcollante riprendi a camminare, sta passando il carro fetish.
  • Ore 17.02: Cerchi di starne alla larga ma una mistress ti cattura.
  • Ore 17.03: Ti infila un piede in bocca e tu ci staresti anche, solo che è tutto il giorno che cammina con indosso stivaloni di lattice e sembra di tenere in bocca una puzzola morta.
  • Ore 17.04: Complice la grappa, le vomiti addosso.
  • Ore 17.05: Vuole farti ripulire tutto con la lingua. Scappi.
  • Ore 17.07: Incontri un'altra gnoccona. C'è subito una grande intesa.
  • Ore 17.12: Arrivate in un parco pubblico.
  • Ore 17.13: Ti spinge a terra e ti salta addosso.
  • Ore 17.14: In realtà vuoi stare tu sopra, hai avuto un'infanzia difficile, a scuola ti prendevano in giro e tu sfoghi la tua rabbia col sesso selvaggio.
  • Ore 17.20: Affoghi il tuo dispiacere nella grappa.
  • Ore 17.25: Ti addormenti sopra il carro che hai di nuovo raggiunto.
  • Ore 19.23: Ti svegli di colpo, la parata è finita e ti hanno abbandonata in mezzo alla strada.
  • Ore 19.25: Vedi quattro figure avvicinarsi, la vista è annebbiata dall'alcol. Per assicurarti chi siano, metti le mani avanti e le palpi per bene. Forse questa è la volta buona.
  • Ore 19.30: Salite a casa tutte e cinque.
  • Ore 19.32: Buio.
  • Ore 7.00 del giorno dopo: Ti svegli con quattro fighe da paura nel letto. Solo che eri ubriaca e non ricordi nulla di quello che è successo.
  • Ore 7.24: Ti hanno rubato la moto e il portafoglio, devi tornare a piedi.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Contribuisci a scop migliorarla disintegrando le informazioni nel corpo della voce e aggiungendone di inappropriate

  • Se sei qui, sei Gay.
  • La canzone più importante del movimento Gay Pride è stata scritta da un convinto eterosessuale: Daniele Silvestri. Poco fa si è scoperto che anche la loro icona più importante (Renato Zero) non è omosessuale. E un po' come se tu, a 6 anni ti svegliassi la mattina del 25 e sotto l'albero non trovi un cazzo di niente. Trovi invece tua madre che ti spiega con ampie argomentazioni che quest'anno il Natale non si festeggerà perché tua nonna le ha appena confessato che non esiste Babbo Natale.

Note

  1. ^ Cfr. la Bibbia, infedele!
  2. ^ Solo in seguito Goku la teletrasportò a Barcellona
  3. ^ "Lungomare" napoletano.
  4. ^ Il motivo

Voci correlate