Goti

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« Ostregheta, gli Ostrogoti! »
(Grido d'allarme nelle campagne venete)
« Oh, my God! The Goths! »
(Grido d'allarme nelle campagne inglesi)
« Uhm... alcuni di quei Visigoti hanno dei visi noti... »
(Generale romano)
Tipico esempio di arte gotica.

I Goti, conosciuti anche come Faggot, sono stati una civiltà di Age of Empires II e, nei ritagli di tempo libero, pure un popolo germanico, tra i responsabili della caduta dell'Impero romano. Gente eclettica, dunque.

Origine e diffusione

Il primo mitico capo dei Goti: John Goti.

Non si sa bene da dov'è che vengono i Goti: gli storici ipotizzano che vengano dalla Svezia meridionali, gli storici marxisti sostengono che siano stati il frutto di una lotta di classe, i blogger di InformareXresistere sostengono che vengono dal futuro. I soliti ben informati tuttavia affermano che i Goti vengano dal paese di Bengoti.

Lì questo glorioso popolo passò lentamente dalla condizione di civiltà primitiva e analfabeta a quella di civiltà un pochetto meno primitiva ma sempre analfabeta. Tra le varie cose che caratterizzarono la loro evoluzione ci fu la scoperta della metallurgia, e la scoperta di alcune leghe. Da esse crearono un metallo del tutto nuovo, che la storiografia anglosassone ha chiamato gothic metal. Va da sé che tra i Goti figurassero anche grandi bardi e musici, i quali però - al contrario di quello che facili battute potrebbero suggerire - erano soprattutto indirizzati verso il twist e il boogie-woogie.

La Guerra delle Quasi Omonimie

Sembra tutto rose e fiori, vero? E invece no: i Goti portavano nel cuore un grande turbamento. Difatti, alcuni dei popoli a loro confinanti avevano l'ardire e l'ardore di portare dei nomi simile al loro: c'erano i Geati, i Gepidi e i Gotlandi. Immaginate la confusione che tutto ciò ingenerava:

  • Gli storici romani facevano confusione e scrivevano che i Goti stupravano i bambini, quando questa era una prerogativa dei Gotlandi. I Goti, più che altro, i bambini li mangiavano.
  • I Geati facevano scherzi telefonici agli Unni e poi dicevano il proprio nome velocemente, così gli Unni non capivano bene e, nel dubbio, andavano addosso ai Goti.
  • Ai Goti arrivava sempre la posta dei Gepidi. E va bene una volta, va bene due, ma la terza volta che ti arriva un mensile di cucina che non hai ordinato, ti girano un po' le scatole.

Per ovviare a tali questioni, i Goti convocarono una grande assemblea e iniziarono a discutere con Geati, Gepidi e Gotlandi. Dopo un lauto banchetto a base di bambini, gli animi cominciarono a scaldarsi. Poi vennero cotti anche loro e mangiati. Ma dopo tutta questa grande mangiata, le dispute non erano state ancora risolte. Gli storici affermano che tutto ciò è dovuto all'assenza di tarallucci e vino nell'alimentazione dei popoli germanici.
Comunque, per farla corta, i Goti imposero a Geati, Gepidi e Gotlandi di adottare rispettivamente i nomi di Marcellanti, Barcussoliti e Carnaghi. Di fronte al netto rifiuto degli altri popoli (soprattutto i Geati avrebbero preferito il nome Urbufulli, ma non erano riusciti a far valere in tal senso le loro ragioni), i Goti trassero un lungo sospiro, scossero la testa pensosamente, si mangiarono le unghie e si grattarono la testa con espressioni perplesse. Dopodiché, sguainarono le spade e massacrarono tutti.

La scissione

« Mé gò visto i goti, i visigoti e gli ostrogoti, ma i mesigoti no! Vedi de riempirlo ben!! »
(Tratto da Un goto de vin - Romanzo popolare veneto.)

Ancora una volta, il buonumore e la felicità erano ritornati nel cuore dei Goti. Ma, come le migliori fiabe, anche questa trova sfortunatamente un colpo di scena.
Si narra dunque che, per celebrare la grande vittoria contro Geati, Gepidi e Gotlandi, i Goti organizzarono una grande festa all'aperto. Ci furono canti, ci furono balli, si mangiò un casino; dei clown intrattenevano i bambini tirandosi martellate in testa (vere) e facendo palloncini cogl'intestini dei nemici morti (ma a volte pure vivi); la gente si sbronzava bevendo idromele, e coppiette di giovani si appartavano per sperimentar le gioie dell'amore. E, dopo aver mangiato a sazietà (nella loro lingua: strafogoti) poi venne il momento dei giochi.
I Goti non erano civilizzati e colti come i Romani e i loro giochi, questo è ben noto: non erano arrivati all'altissimo grado di cultura che spinge un popolo ad assistere estasiato degli energumeni che si sventrano in un'arena. Più prosaicamente, giocavano a Un due tre stella, schiacciasette, palla prigioniera, Affari Tuoi e, naturalmente, al tiro alla fune. Questo gioco in particolare, come ci narra Tacito:

« [...] pare proprio eccitare come dobermann in calore tutto il popolo goto, dal re e i nobili fino al più infimo dei bifolchi cerebrolesi. E non parliamo poi delle donne e dei bambini! [...] Insomma, saranno pure un popolo di grandi guerrieri, ma sotto sotto sono dei bambinoni un po' ciula. Urrà per noi! »
(Un'opera di Tacito)

Si fecero le squadre, che furono chiamate Ostrogoti e Visigoti. Dopo si fece la gara, e vinsero i Visigoti. Ma tra le file degli Ostrogoti insorsero in molti, sostenendo con argomenti assai convincenti che in fondo i Visigoti avevano barato. Ne sortì una discussione accesa e a tratti furiosa che, come nella migliore tradizione delle civiltà barbare e arretrate, sfociò prima in una guerra, poi in una scissione tra le due genti, poi in un altro paio di guerre.

Morale della favola: dopo una lunga ed estenuante guerra, il paese di origine dei Goti era ormai invivibile, e le due fazioni decisero di abbandonarlo per sempre. Naturalmente, decisero anche di abbandonarsi per sempre reciprocamente. Non ci fu nemmeno bisogno degli avvocati (che è vero che non esistevano nel diritto germanico, ma è noto che gli avvocati riescono sempre a trovare qualche modo per fartela sotto il naso, quei maledetti). Fu così che iniziò la grande epopea del popolo diviso.

Va detto che prima o poi tutti i Goti (sia Visi che Ostro) sono morti e che quando sono finiti nel buio abisso a cui - in quanto barbari incolti - da sempre son stati destinati, si sono certamente rincontrati ed uniti. E questo è sempre bello saperlo, no?

Altre storie interessanti

L'animale preferito di re Alarico II: il gato.

Gli Ostrogoti

Gli Ostrogoti si dedicarono anima e corpo a smantellare con ripetute invasioni l'impero romano, dando il via a una moda che sarebbe stata di stra-tendenza tra i popoli germanici per almeno due secoli. Avevano uno stile nell'invadere l'Illiria e uccidere in battaglia imperatori romani che mai nessun'altra nazione barbara riuscì ad eguagliare. Quando si resero conto che ormai questa moda stava diventato troppo commerciale, gli Ostrogoti cambiarono clamorosamente stile e divennero fedeli alleati dei Romani, anche se tutto ciò valse loro molti biasimi da parte di certe frange della critica specialistica, che non aveva capito appieno i significati intrinseci di questo gesto.
Caduto l'Impero Romano d'Occidente, vuoi per conquistare regni e ricchezze, vuoi per poter andare a vedere le boutiques milanesi, gli Ostrogoti calarono in Italia e massacrarono gli Eruli e il loro re Odoacre, che era veramente démodé e aveva un odor acre. Dopodiché governarono con saggezza e tolleranza il nuovo regno. Peccato che non lo avessero detto ai Bizantini, che intrapresero una guerra di diciotto anni - che portò in Italia più terrore, miseria e morte del governo Monti - per sottometterli e sconfiggerli. C'è chi intravede, in questi tragici eventi, lo zampino della critica specialistica di cui sopra. Ah, il mondo della moda! Così splendido, così brutale, così pieno di luci e di ombre...

I Visigoti

I Visigoti furono tra i primi imitatori delle gesta ostrogote. S'impegnarono parecchio, ma non conclusero poi un granché: riuscirono solo a battere e uccidere un imperatore romano in battaglia, mandare quasi in bancarotta le province orientali per ottenere tributi, seminare il terrore per tutti i Balcani e saccheggiare Roma. Si vede bene quanta goffaggine e pacchianeria albergano in questi gesti. Come tutti i parvenu, anche i Visigoti vollero farsi un regno, e per questa ragione conquistarono la Francia del sud, la Spagna e il Portogallo. Ad annientare questi criminali della moda per fortuna ci pensarono prima i Franchi, che dissero loro molto francamente:

« Pronto? Ah, è il IV secolo avanti Cristo, vuole parlare con voi; vuole indietro le vostre armature. »

e poi gli Arabi, che confinarono i Visigoti nel limbo dei popoli spariti.

La lingua

Un accurato trattato di propaganda anti-gotica del IV secolo d.C.

Sarebbe bello poter dire che - similmente a quanto capita ad altre celebri tribù germaniche, come i Longobardi - della lingua gotica non esiste alcun tipo di documentazione, e quindi (fatte salve le congetture dettateci dalla linguistica comparativa e dallo studio dei toponimi e dei nomi) non si può affermare nulla di certo su di essa. Così si potrebbe subito passare al prossimo paragrafo. Sarebbe bello, già.

Sventuratamente, la lingua gotica è proprio l'unica lingua germanica antica a disporre di un vasto corpus scritto (la Bibbia per giunta: manco fosse qualcosa di divertente!), ragione per cui essa è fondamentale per tutta la filologia germanica. Sembra proprio che sia destino doverne trattare. Sembra, già.

Soltanto la subitanea presa di coscienza che su un'enciclopedia satirica non è proprio obbligatorio al 100% dire cose vere può portare allo scrivente qualche sollievo. E quindi si può dire a piena voce al severo e altero mondo accademico, che già scrutava con occhio arcigno e indagatore il seguito del presente scritto: marameo!

Eredità

Oltre che alcune ville nel Parmense, un po' di mobilia, svariati album fotografici e una raffineria di alluminio dalle parti di Biella, cosa ci ha lasciato in eredità il popolo gotico? Sembra una domanda molto complicata e densa d'interrogativi che ci interpellano personalmente e ci spingono a rivedere la nostra vita, eppure in fin dei conti trova presto una risposta. Ecco qui dunque una lista di cose che ci hanno lasciato i Goti:

  • Una nazione devastata dalle guerre contro i bizantini, che nemmeno l'austerità imposta dal successivo governo longobardo è riuscita a rimettere in sesto, e le cui conseguenze si protraggono anche oggigiorno, aggravate da questa tremenda crisi economica.
  • L'arte gotica, che fondamentalmente è fatta di guglie. Per merito dei Goti quindi abbiamo potuto godere di Notre-Dame, delle sue gargolle, dei suoi gobbi.
  • Il romanzo gotico, apparentemente racconti paurosi di inizio Ottocento, nella realtà discorsi pieni di minacce che i Goti rivolgevano ai loro nemici per spaventarli.
  • Posti come Monghidoro (Mons Gothorum), che ci permettono ancora oggi di gingillarci con cose inutili come lo studio della toponomastica. Senza contare che a Monghidoro è nato Gianni Morandi...
  • La linea gotica, che ha rivoluzionato la geometria euclidea.

Curiosità

Voci correlate