Fabio Grosso

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« È vero che a tua sorella piace Grosso? »
(Materazzi a Zidane durante la finale dei Mondiali del 2006)

Fabio Grosso è un eroe nazionale italiano. È soprannominato il Giuseppe Garibaldi degli anni 2000, anche se il paragone è chiaramente irrispettoso: non ci risulta infatti che Garibaldi abbia mai segnato un rigore a Fabien Barthez in una finale dei Mondiali.

I turpi esordi

"Sale Grosso sulla fascia..."

Nato in Abruzzo da genitori che avevano sbagliato a impostare il navigatore mentre andavano a fare la spesa, Fabio Grosso inizia la sua carriera nel Chieti, una città che per il resto è passata alla storia solo per quella rissa tra orsi marsicani nel 1974. Dopo tredici stagioni nel campionato di Eccellenza, che in suo onore viene ribattezzato campionato di Mediocrità, viene avvicinato dai dirigenti del Barcellona, che gli propongono un contratto.
Il giocatore firma entusiasta, peccato che si tratti del Barcellona Pozzo di Gotto: Grosso passa la stagione a pescare tonni su una bagnarola.

Nel 2004 rescinde il contratto fingendosi annegato in mare e, desideroso di tranquillità, si accasa al Palermo di Maurizio Zamparini. Tra le sue altre squadre ricordiamo:

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  • l'AC Damasco;
  • l'United Baghdad;
  • lo Scampia FC, dove viene quasi accoltellato da un magazziniere a cui aveva avuto l'ardire di chiedere due scarpini dello stesso numero.

Il quarto d'ora di notorietà

Grosso mentre pensa a come spiazzare Barthez. Forse.

Nel 2006 il CT Marcello Lippi decide di portare Grosso ai mondiali, per potersi così esibire in squallidi doppi sensi durante le conferenze stampe:

« Noi ce l'abbiamo Grosso! »

Durante la competizione è costretto però a farlo giocare, date le defezioni di Massimo Oddo, colpito dalla maledizione di Montezuma, e di Gianluca Zambrotta, positivo ai test di gravidanza. Impiegato come terzino, esterno e all'occorrenza come asta reggitende, Grosso sfodera delle prestazioni monstre e trascina gli azzurri alla vittoria. Per l'Italia è la quarta Coppa del mondo e per Fabio Cannavaro è il primo trofeo di valore ottenuto senza scippi in motorino.
Ecco nel dettaglio la Top Five delle giocate di Grosso:

  • Primo giorno di ritiro. Grosso si intrufola nella stanza di Vincenzo Iaquinta e sostituisce la sua scorta di bamba con del borotalco. Gli effetti su Iaquinta sono terribili: il giorno dopo segna addirittura un gol.
  • Italia - Stati Uniti. Tra il primo e il secondo tempo Grosso rifà la convergenza ai piedi di Cristian Zaccardo, autore di un autogol, aiutandosi soltanto con una spranga. Zaccardo non commetterà più errori, anche perché passerà il resto del torneo in rianimazione.
  • Ottavo di finale Italia - Australia. Grosso, dimenticato dai compagni in albergo (un caso?), raggiunge lo stadio a piedi. Dopo venticinque chilometri di corsa scarta un difensore, si infila nell'area avversaria e una volta lì, stremato, crolla privo di sensi: è rigore per l'Italia.
    Francesco Totti, avendo lasciato a casa l'argenteria, evita il cucchiaio e infila di potenza.
  • Semifinale Italia - Germania. Partita bloccata sullo 0 a 0, la tensione la fa da padrona: Gattuso ha finito le unghie da mangiare e mastica quelle di Pippo Inzaghi. Al 119° minuto Pirlo, nonostante la narcolessia, pesca Grosso smarcato al limite dell'area. Il suo tiro è una ciofeca ma a difendere la porta tedesca c'è Jens Lehmann, che tenta di parare di naso. 1 - 0 per l'Italia!
    Del Piero completa poi l'opera con un gol che non si cagherà nessuno.
  • Finale Italia - Francia. Ai rigori, Grosso sostituisce in porta Buffon, sopraffatto dall'emozione, e para tutte le conclusioni dei francesi. Anche se non serve, tira comunque l'ultimo rigore segnando a Barthez. In rovesciata. POPOPOPOPOPOPO!

Al ritorno in patria viene proclamato eroe della nazione e tutte le donne vogliono accoppiarsi con lui.
Persino sua moglie guarisce miracolosamente dal mal di testa.

Per decreto presidenziale dell'agosto 2006 tutti i monumenti, le piazze e le strade dedicate agli eroi del Risorgimento sono oggi intitolate a Fabio Grosso.

La vita di rendita

Dopo il mondiale Grosso decide di ritirarsi ma non lo comunica al resto del mondo. Acquistato dall'Inter, si limita a qualche passeggiatina svogliata sulla fascia sinistra, principalmente per portare fuori la spazzatura.
Conclude la sua carriera con un incarico di prestigio all'interno del settore giovanile della Juventus: babysitter della nursery aziendale.

Palmarès

  • Un Mondiale.
  • Una foto autografata delle tette di Ilaria D'Amico.
  • Un campionato italiano (Inter, 2007).
  • Un campionato francese (Inter, 2007).
  • Un Bucio di Culo Award.
  • Collare d'oro al Merito Sportivo.
  • Collare ortopedico dopo una lite sul posto macchina con Felipe Melo.
  • Atleta Teatino del 2006. Le edizioni precedenti e successive sono andate a Eros Smaniglioni, un pensionato che riesce a sputare dentro un barattolo da venti metri di distanza.