Padova: differenze tra le versioni

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* '''Ponte San Nicolò''': comune molto figo. Solo che le ragazze lì non la danno.
* '''Ponte San Nicolò''': comune molto figo. Solo che le ragazze lì non la danno.


* '''Legnago''': cittadina salita agli onori delle cronache qualche anno fa, allorché il [[prete|parroco]] per alcuni mesi fu irreperibile in paese, finché alcuni abitanti non lo rinvennero, visibilmente provato e in condizioni [[ebbrezza|poco edificanti]]. Per festeggiare l'avvenuto ritrovamento, i cittadini legarono l'uomo con spago per salami e lo gettarono nel vicino lago. Quando, nove mesi dopo, il parroco venne tratto fuori dall'acqua, esclamò [[bestemmia|con decisione]] che simili scene non avrebbero più avuto a ripetersi.
* '''Legnaro''': cittadina salita agli onori delle cronache qualche anno fa, allorché il [[prete|parroco]] per alcuni mesi fu irreperibile in paese, finché alcuni abitanti non lo rinvennero, visibilmente provato e in condizioni [[ebbrezza|poco edificanti]]. Per festeggiare l'avvenuto ritrovamento, i cittadini legarono l'uomo con spago per salami e lo gettarono nel vicino lago. Quando, nove mesi dopo, il parroco venne tratto fuori dall'acqua, esclamò [[bestemmia|con decisione]] che simili scene non avrebbero più avuto a ripetersi.


*'''Grantorto''', '''Gazzo Padovano''' e '''San Pietro in Gù''': paesini dell'alta padovana dimenticati da [[Chuck Norris|dio]], che si sono recentemente fusi in un unico comune, denominato '''Gran Gazzo in Gù'''.
*'''Grantorto''', '''Gazzo Padovano''' e '''San Pietro in Gù''': paesini dell'alta padovana dimenticati da [[Chuck Norris|dio]], che si sono recentemente fusi in un unico comune, denominato '''Gran Gazzo in Gù'''.

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« Un padovan, un musso e un can jè tre fradei! »
(Saggio e veritiero proverbio veneto sui padovani)
« Chi che ga visto Padova no poe scordarla pì. »
(Padovano su Padova)
« Anca massa...! »
(Neolaureato padovano appena brutalizzato su citazione di prima)

Glorioso gioiello veneto, Padova è universalmente nota come la capitale mondiale dell'alcolismo molesto. Meno laboriosa, a causa della forte presenza di studenti universitari, ma più ubriaca, se possibile, di ogni altra città Veneta, è localizzata nel bel mezzo della nebbiosa pianura veneta, a metà strada tra Bratislava e Cosenza. Padova vanta un'università molto antica, una popolazione residente di larghe vedute e sempre molto disponibile verso gli studenti e seppur per poco tempo è stata il luogo ove l'Anello di Sauron era custodito. Ora l'Anello non si sa dove sia, però le malefiche bestie incaricate di proteggerlo ci sono ancora e vivono nel colorito quartiere di via Anelli, dove resistono stoicamente agli attacchi dei malvagi nemici.

Origini

Una delle fondatrici della città.

La leggenda vuole che le prostitute di Troia insieme col loro protettore Antenore, dopo la distruzione a opera dei greci della loro bella città si stabilirono lungo il Bacchiglione, allo scopo di stabilire al sicuro dalle onerose tasse locali un bordello la cui fama giungesse a tutti i popoli. Il piano riuscì perfettamente, ma forse per le immense ricchezze così accumulate da Antenore Padova è stata oggetto svariate volte di incursioni da parte di altri popoli, tra cui ricordiamo Romani, Unni, Veronesi e Mongoli.

A causa delle sue nobili origini, Padova ha da sempre suscitato le mire evangelizzatrici della Chiesa, che in mille diversi modi ha tentato di prendere possesso della città, riuscendo addirittura a infiltrare nelle case del centro una borghesia devota e ostile all'istituzione universitaria e alle selvagge pratiche in vigore nella città. Ma a dispetto della pervicacia moralizzatrice, con eroica tenacia Padova è riuscita a mantenersi nei secoli fedele al suo ruolo di puttanaio del Veneto, luogo di perdizione alcolica e polo culturale della bestemmia.


L'università

Il Magnifico Rettore dell'ateneo patavino.

In qualsiasi parte di Padova e a qualsiasi ora del giorno e della notte un gruppo di universitari fa sempre parte dello scenario urbano locale. Grazie a una sapiente delocalizzazione che ha portato a creare isituti, laboratori e aule un po' dappertutto (sottoterra, su dirigibili Zeppelin, nel Piovego) a Padova gli studenti sono considerati alla stregua di arredo urbano caratteristico seppure un po' molesto e spesso sbronzo. L'Università patavina, vanto e maledizione della della città allo stesso tempo, è la seconda d' Italia per prestigio dietro l'irraggiungibile ateneo di Campobasso, e tra le sue strutture compaiono costruzioni modernissime, palazzi medievali, caverne, e molto spesso baracche e chioschetti, e vanta tra i suoi ex alunni ed ex docenti Vip, pornostar e personaggi mitologici.

Lo spritz, sovrano incontrastato della città

Un tipico studente padovano in un momento di rilassatezza.

Cocktail o elisir? Difficile a dirsi. Quel che è certo e che a Padova lo spritz è d'uso comune a qualsiasi ora, da qualsiasi persona, a prescindere da ceto sociale, etnia e fede religiosa. Infatti a Padova lo spritz trova utilizzo non solo come bevanda, ma anche come propellente per motorini e automobili, e naturalmente principale, e in taluni casi unica, attività studentesca in città.

Non è infatti facile per lo straniero comprendere il valore dello spritz in città, dal momento che questo funge infatti anche da moneta corrente nella città patavina, da mezzo privilegiato per il compimento del desiderio sessuale di ognuno e parametro con cui valutare negativamente ogni altra città.

L'aperitivo tipico ha una funzione da aggregante sociale che non trova riscontro in nessun'altra attività cittadina: ogni categoria, emo, ultrà, boari e perfino ingegneri trova una momentanea pace interspecie durante il famoso Mercoledì Universitario. Unica categoria che non prende parte al rito cittadino sembra quella dei papaboy, che generalmente preferiscono trascorrere il mercoledì sera a evangelizzare la folla festante, finendo solitamente per otturare con le loro teste i cessi di Piazza delle Erbe.

Luoghi caratteristici

Piazza delle Erbe

Un tranquillo e sobrio mercoledì sera in Piazza delle Erbe.


Il luogo di ritrovo degli sbandati padovani per eccellenza. Ivi inoltre è consuetudine consumare il primo spritz della serata. Un po' simile a Gerusalemme durante le crociate Piazza delle Erbe è il solo posto in Veneto dove razza, numero di gambe e colore della pelle conta poco o almeno meno che di solito. Costituisce inoltre l'unica oasi ecologica cittadina protetta, oltre ai centri sociali, per la vita del punkabbestia, esemplare molto comune in città comuniste e decadenti come Bologna ma ancora piuttosto raro a Padova al di fuori delle riserve dove vive.

Solitamente, i frequentatori della piazza si muovono in branco per andare alla PAM, il supermercato poco lontano, per fare rifornirsi di vini di prestigio, vodka alla pesca e panini alla mortadella. Non è insolito vedere gruppi di metallari che, trascinati dall'ebbrezza o dallo shopping, o più probabilmente da entrambe le cose, andare in giro masticando rosei marshmallows o con un comodo prosciutto sottobraccio.

Inoltre, il costante affollamento per via del mercato mattutino e delle serate etiliche ne determina i caratteristici ornamenti del selciato, che a seconda dell'ora possono variare da cadaveri di arance a bottiglie vuote a prodotti di digestioni inverse.

Il Duomo

È il ritrovo truzzo per eccellenza a Padova. Da "duomo" deriva il verbo duomare, utilizzato per indicare il passare tutti i sabati pomeriggio seduti su un muretto, insultando chi non è parte dell'esclusivo ambiente dei figli di papà per poi dileguarsi al minimo accenno di rappresaglia.

Tali personaggi, abbigliati e riforniti dai munifici genitori in un modo che farebbe la fortuna di ogni rapinatore che si rispetti, sono soliti ostentare in questo modo la loro superiorità sugli altri, e nei momenti in cui non si trovino sul muretto ghiaccia-culi del Duomo a cazzeggiare (va ricordato che nessuno di loro produce alcunché per la società nella sua vita) si spostano in massa verso i locali più in della dolce vita patavina a bordo delle umili Audi TT e Porsche Cayenne del paparino. Se non ancora 18enni si accontentano di uno scarabeo o di un husqvarna sempre regalatogli da paparino.

La stazione delle FS

Uno dei gentiluomini che bazzicano i dintorni della stazione.

Secondo molti esperti la vera stazione dei treni padovana non esiste e quella attuale altro non è che la stazione di Bucarest (o di Nairobi), portata in città nottetempo in un convoglio maledetto. Questa convinzione radicata nasce dalla considerazione che la zona della stazione non è in effetti un luogo molto bello da vedere, anche se a dir il vero assai variopinto: si va dal vicino corso del Popolo divenuto ormai simile a una via di Pechino, alle zone retrostanti i binari sempre pullulanti di gentiluomini, signore altolocate e in cui non è raro assistere a suggestivi giochi e manifestazioni di sommo senso civico per strada, per finire al vicino tempio McDonald's, dove ogni sera viene immolato un boy scout vergine, immerso nell'olio idrogenato vecchio di un mese. Il tutto senza un motivo.

Trenitalia si diverte a creare nuove lettere dell'alfabeto

I tre senza

La città di Padova è celebre per alcune lacune:

Personaggi più o meno famosi legati a Padova

Il Santo senza nome.

Principali paesi della provincia

  • Limena: graziosa cittadina alle porte di Padova sulla strada per Cracovia, è famosa per le antichissime e pregevoli costruzioni che ne ornano lo splendido quartiere denominato Zona Industriale.
    Inoltre, se Padova è nota come il puttanaio del Veneto, Limena è il puttanaio di Padova: qui la densità di mignotte per chilometro quadrato raggiunge picchi secondi solo a Budapest e a casa tua. È presente anche un grazioso cinema, dove i prezzi modesti ti costringono ad accendere un mutuo per vedere un film di 2 mesi fa.
  • Ponte San Nicolò: comune molto figo. Solo che le ragazze lì non la danno.
  • Legnaro: cittadina salita agli onori delle cronache qualche anno fa, allorché il parroco per alcuni mesi fu irreperibile in paese, finché alcuni abitanti non lo rinvennero, visibilmente provato e in condizioni poco edificanti. Per festeggiare l'avvenuto ritrovamento, i cittadini legarono l'uomo con spago per salami e lo gettarono nel vicino lago. Quando, nove mesi dopo, il parroco venne tratto fuori dall'acqua, esclamò con decisione che simili scene non avrebbero più avuto a ripetersi.
  • Grantorto, Gazzo Padovano e San Pietro in Gù: paesini dell'alta padovana dimenticati da dio, che si sono recentemente fusi in un unico comune, denominato Gran Gazzo in Gù.
  • Carmignano: paesino limitrofo a Gran Gazzo in Gù, famoso per l'allevamento di maiali in mezzo alle strade. Nei paesi confinanti c'è un detto: "Quando che te senti spussa da mas-cio te si rivà a Carmignan!".

Curiosità

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NonNews

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  • Secondo alcuni studi, un bagno nel piovego corrisponde a 30 radiografie al secondo, ecco perché nessuno (neanche i piccioni) tenta di avvicinarsi all'acqua.
  • Per i pedoni, i semafori non servono.
  • Per i ciclisti i sensi unici non esistono.
  • Per gli automobilisti, i sensi unici al contrario meglio prenderli in retromarcia.
  • Indovinate perché Piazza delle Erbe si chiama così e spesso c'è qualche pattuglia cinofila...
  • È consigliabile quando si viaggia in autobus essere muniti di biglietto e ovviamente obliterarlo perché è una delle poche città se non l'unica dove salgono i controllori e quindi di evitare una spiacevole sanzione.
  • Gli automobilisti padovani, che in città guidano come dei boari, sorpassano a destra e a sinistra, strombazzano ai pedoni che attraversano col rosso e parcheggiano in doppia e tripla fila, sono in realtà molto gentili ed educati, infatti sono gli unici automobilisti che, quando vanno ad Asiago, segnalano la svolta ad ogni tornante mediante l'uso dell'indicatore lampeggiante di direzione.

Siamö padani, abiamö ün söniö nel cuöře, brüžare il tricölöre, brüžare il tricölöre!