Leonardo da Vinci

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Leonardo si fuma dell'erba-pipa mentre legge questo articolo.
« Figa oh, ma è quello del libro!! »
(Gente come te su Leonardo)
« Voglio proprio vedere se vola... »
(Leonardo da Vinci su qualsiasi cosa)


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Quanto al resto, fu sicuramente un grande inventore, pittore, scienziato e artista, ma è ricordato soprattutto per essere stato l'uomo con la barba più lunga del mondo.
Ebbe una vita ricca ed interessante, poté viaggiare per l'Europa, conòscere gènte e imparare le segrete tecniche della Sacra Scuola di Hokuto, che fece di lui un vero ninja.
Altro che Naruto.

La passione per le tartarughe non lo abbandonerà mai, tanto che insieme a Donatello, Michelangelo e Raffaello formerà una nota boy-band, le "Tartarughe Quattro", destinata a cambiare il destino dei cartoni d'animazione occidentale.

Nel cinquecentesimo anno dalla sua scomparsa, gli è stato dedicato anche un famoso fumetto. Il fatto che sia scritto in codice, tuttavia, ne impedisce a molti la lettura.

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Biografia

Un giovane Leonardo sul set di 2001 a.C: Odissea nello Spazio.

La giovinezza

eonardo nasce a Da, in provincia di Vinci nel Congo Belga.
Figlio naturale di Anna Anaconda e Piero della Francesca, la madre lasciò ben presto il marito, innamorata di un pitone, e il piccolo Leo crebbe sotto la sola leadership paterna. Fin da bambino diede evidenti segni di squilibrio: non imparò a comunicare fino ai 7 anni, quando la sua prima parola fu "aviotrasportatore meccanizzato".

A 8 anni costruì il suo primo androide: Emilio Robot, a 10 anni inventò la pila, mentre a 11 ne dimostrava già 27. Fu un dramma l'anno successivo, quando il padre, per giocare, gli rubò il naso: Leonardo inventò l'esame del DNA per analizzare le impronte del possibile rapitore.
Preoccupato, il padre lo portò da uno specialista, che non poté altro che constatare l'eccentricità del ragazzo. Cicerone ci tramanda una parte del dialogo: «Suo figlio ha due possibilità in futuro. Entrare in politica o rimanere un cazzone disoccupato».

Onde evitare, da una parte la disoccupazione, dall'altra l'UDEUR, il padre portò Leonardo a Firenze, affidandone l'educazione alla Bottega di Pittura di Mastro don Gesualdo.
Nel frattempo, Piero emigrò nel nord Europa, a Pleningrado, in Prussia. Là si risposò ed ebbe una figlia: Angela. Morì pochi anni dopo, schiacciato da un trattore.

Quanto a Leonardo, sappiamo che presso la bottega realizzò i suoi primi capolavori: La Madonna perditempo e Piedino nella Valle Incantata. Giorgio Maria Vasari, il più importante biografista del Risorgimento, riferisce tuttavia, che le opere di Leo oscurassero enormemente quelle degli altri pittori della bottega, che vedevano come proprio capolavoro il "Disegno della mamma col cane e il sole che sorride", e altri dipinti che rimasero eternamente invenduti. Per motivi che il lettore può ben comprendere.

Un bel ritratto di Leonardo da giovane.

Un giorno di Pignembre del 1479, Leonardo fu così cacciato dalla bottega. Già la laurea era svalutata, figuriamoci senza un diploma.

In cerca di un lavoro

Molti storici riferiscono erroneamente della supposta uomo-sessualità di Leonardo. Niente di più falso; il fatto che fosse un fan di Madonna non ne denuncia i reali gusti sessuali.
Durante un periodo di lavoro precario infatti, come scrittore di menù in un'anonima locanda fiorentina, il giovane Leo conobbe per la prima volta una donna. Non aveva mai visto un uomo con la barba sulla testa e il petto così pronunciato. Inizialmente spaventato, decise poi di offrirle un drink, avendo perso la classica scommessa con gli amici.
Si chiamava Claudia Vinciguerra e si chiavava discretamente.

Nel 1482 però, nel pieno dei gloriosi '80, Leonardo ricevette un contratto di lavoro da parte del

duca di Milano, Ludovico il Moro, detto "el Negher", perché diventasse l'architetto ufficiale della città. Non potendo rifiutare, giaccone pesante e fari fendi-nebbia, Leonardo si preparò per raggiungere il regno Longobardo.

«Ma vi prego, prima di lasciarmi, datemi almeno un figlio!» lo pregò l'amante. Il problema però - cose che capitano - è che pare Leonardo non riuscisse a compiere l'alzabandiera. Geniale la soluzione dell'inventore. Inventò la prima pillola blu della storia, a base di taurina e cellule staminali; tanto potente che poté finalmente soddisfare la richiesta.

Tav.1 Progetto di tartaruga vitruviana.

Tanto potente che, da quel giorno, la ragazza partorisce ogni giovedì sera...

Leonardo ingegnere

Una volta stabilitosi a Milano, Leonardo poté dedicarsi tranquillamente alla sua attività preferita. Il ricamo a maglia.
Eh già, perché non tutti sanno che Leonardo da Vinci fosse un appassionato del lavoro di cucito, dell'uncinetto e del punto croce.
Purtroppo, Leo non è diventato famoso per i suoi splendidi pizzi, e quindi mi tocca parlare d'altro.
Il che è un vero peccato perché io sono ferratissimo su questo argomento, pensate che ho una laurea in ricamo e un master nel ricamo all'uncinetto senese. Invece mi tocca parlare di queste aride e sterili ricerche ingegneristiche. Cos'è l'ingegneria in confronto alla poesia di un fiore ricamato sul morbido tessuto? Cos'è questa fredda scienza se confrontata con la sublime delicatezza di monti, fiumi e vallate, splendidamente riprodotti su lino?
Forse in questa era di meccanicismo e tecnicismo dovremmo tornare agli antichi valori, ai pomodori di una volta, con il loro succo che irrora il cervello nutrendolo, alle vecchie e sagge storie delle nostre nonne e al quieto piacere che regala cucire a punto croce.
E con questo direi che possiamo concludere questo capitolo della vita del vecchio Leo.
Come, volete sapere qualcosa sulle invenzioni di Leonardo? Mi spiace, ma vi avevo ben detto che io di queste cose non so assolutamente nulla. E poi non credo vi interessi sapere alcunché sul suo lavoro come progettista di pozzi neri[1].

Leonardo pittore

File:Dama con Aibo.jpg
Dama con l'aibo. Olio e aglio su tela.

Terminati i suoi studi sui pozzi neri Leonardo decise di cambiare aria, anche perché quella che respirava da un paio d'anni stava diventando insopportabile e la gente lo scansava per la strada.

Decise quindi di dedicarsi nuovamente alla pittura abbandonando però i temi sacri e biblici dei suoi anni giovanili. Alla sua maturità pittorica appartengono infatti una dozzina di annunciazioni, quattro panetti di Madonne col bambino e un litro e mezzo di Ultime Cene.

La Monna Arisa, uno dei quadri più celebri e meglio riusciti di Leonardo.

Siccome non riusciva proprio a smettere di inventarsi robe il vecchio Leo inventò due tecniche pittoriche nuove di zecca: il contrapposto e lo sfumato presentandole all'Universal art expo di Milano del 1499. Proprio nello stand accanto però Michelangelo presentava dei quadri dipinti proprio con quelle tecniche; cominciò così un lungo odio tra i due. Ogni volta che si incontravano per strada, cosa abbastanza frequente visto che erano vicini di casa, attaccavano a baruffare.

- Leonardo: “Sei un pittore da strapazzo!”
- Michelangelo: “Almeno io so dipingere, e pure scolpire. Non come te che se non imbrattassi due tele una volta ogni tanto saresti morto di fame!”
- Leonardo: “Ma ché stà dì? Tu non sapresti distinguere un capolavoro dal tuo pranzo!”
- Michelangelo: “Forse perché il pranzo che mi prepara mia moglie è un capolavoro. E tu che mi dici mister l'unico chiodo che batto è quello per appendere i miei stessi quadri in salotto?”
- Leonardo: “Zitto, i tuoi piedi puzzano!”
- Michelangelo: “No, i tuoi di più!”
- Leonardo: “A sorata!”
- Michelangelo: “A mammata!”
- Leonardo: “A Paita!”

A questo punto di solito intervenivano le forze dell'ordine.

Se non riesci a cavare niente di buono da MS Paint, la colpa è solo TUA!

Alla fine gli amici dei due artisti, stufi di perdere un pomeriggio ogni volta che uscivano per andare al bar, si accordarono per farli sfidare ad una tenzone di pittura. Nel 1503 Leonardo e Michelangelo ricevettero una parete ciascuno di un salone da affrescare in sei ore di tempo. Leonardo, ovviamente, ricorse ad una delle sue geniali trovate per dipingere più in fretta: accese dei bracieri alla base del muro per far asciugare rapidamente il colore. Purtroppo però uno dei suoi assistenti inciampò mentre gli portava un panino alla mortadella, di cui Leonardo era particolarmente ghiotto, e rovesciò un braciere che finì contro il muro. In un lampo i colori stesi dal pittore si sciolsero, dando vita al primo dipinto surrealista della storia.

In ogni caso Leo vinse la sfida. Michelangelo infatti rimase paralizzato da un attacco di risa isteriche assistendo alla scena e non fu in grado di consegnare l'elaborato allo scadere del tempo consentito.

Leonardo, tutto pimpante, tornò a casa per festeggiare e inventò il brindisi per permettere ai suoi amici di bere alla sua salute.

Leonardo inventore

File:Schizzo Segway.jpg
Tav.23 progetto di un Segway.

Contrariamente a quanto molti sono portati a pensare Leonardo non fu solo un pittore o un abile uncinettista ma anche un geniale inventore.
Numerosi codici infatti attestano la sua abilità in tale campo, l'unico problema è che nessuno sa cosa ci sia scritto essendo codici scritti in uno strano codice. Però hanno delle figure da paura.

Leonardo inventò tutto quello che c'era da inventare nel suo tempo: la tv, il forno a microonde, il frullatore e la lavastoviglie furono solo alcune delle tante invenzioni che realizzò usando solo delle assi di legno, della corda e una graffetta.
Tuttavia, come spesso accade ai geni, le sue creazioni rimasero incomprese (anche perché al tempo non c'era molta disponibilità di energia elettrica) e furono per lui fonte di derisione da parte della plebaglia incolta. Anche perché i suoi duemila tentativi di inventare un deltaplano e i sette anni passati a farsi aggiustare ossa rotte deponevano decisamente in suo sfavore.
Alla fine dovette rassegnarsi a non poter volare e affermò seraficamente:

« Se Dio avesse voluto farci volare ci avrebbe creato con la coda. »

Certo Leo, come no...

Leonardo naturalista

Tav.892 bis Spaccato anatomico di un lego-man.

Purtroppo per voi che state leggendo questo mattone di articolo gli interessi di Leonardo raggiungevano anche il campo naturalistico: aveva la più bella collezione di conchiglie e sassi colorati dell'intera Milano e scoprì anche i fossili durante le sue camminate in montagna; il che fa di lui l'inventore della paleontologia.
Inoltre, comprava regolarmente vari animali al mercato comunale con il solo fine di sventrarli per esaminarne le viscere.

Siccome era proprio fissato con il volo inventò l'ingegneria genetica per creare un ibrido lucertola-libellula in grado di volare; nella speranza di poter replicare l'esperimento anche su sé stesso. Purtroppo per mancanza di ovuli di libellula sani non riuscì mai nel suo intento, né a nulla valse attaccare le ali alla lucertola con il vinavil, inventato per l'occasione.

Stufo di sventrare animali, Leonardo si dedicò a sventrare persone. Approfittando abilmente del sovraffollamento dei cimiteri comunali e presentandosi come ditta di eliminazione residui solidi corporali, la vecchia passione per i pozzi neri non lo aveva lasciato, riuscì a garantirsi un'abbondante scorta di cadaveri da sezionare.

Scoprì in questo modo il sistema circolatorio, il sistema digerente, l'apparato ghiandolare, l'apparato riproduttore, l'apparato escretore, il sistema nervoso e un paio di organi che nessuno aveva mai notato prima. E, visto che passava, inventò la tiroide per garantire un miglior funzionamento del corpo umano.


Leonardo fornitore di materiale per i complottisti

File:Madonna con il bambino.jpg
Leonardo era famoso per gli indizi futuristici presenti nei suoi quadri.

Come ogni cosa al mondo, dalle salviette per il naso usate alle lattine di coca-cola, anche i quadri di Leonardo sono finiti nella rete della dietrologia.
Leonardo viene tirato in ballo in diverse teorie complottiste:

  • Avrebbe creato la Lama Celata di Ezio grazie ad un disegno fatto male e con didascalie in ebreo-arabo-ottomano-aramaico.
  • Avrebbe creato la Sindone con un telo da bagno.
  • Sarebbe il forgiatore della Lancia di Longino che poi avrebbe usato per battere gli amici a braccio di ferro.
  • Avrebbe posseduto il Graal, vinto come primo premio ad una gara di sciarade.
  • Avrebbe avuto tutte quelle idee futuristiche perché era un alieno di Regel-7.
  • Sarebbe stato in possesso della pietra filosofale, per questo era un morto di fame al servizio del primo signorotto che passava di lì.
  • Leggendo al contrario la sesta riga del tredicesimo codice scritto al rovescio si legge la parola: "culattone".
  • Il suo spirito che vaga sulla terra sarebbe l'autore dei cerchi nel grano.
  • Il chupacabras non sarebbe altro che un suo tentativo finito male di fondere un cane con un pipistrello per farsi trainare un carro da una quadriga di molossi volanti.
File:Leonardo da Vinci con un cappello buffo.jpg
Leonardo allo stadio, con il cappello del Paris Saint-Germain.

Il periodo francese

Purtroppo per Leonardo il ducato di Milano non godeva di stabilità politica, né era in alcun modo uno stato rilevante nel vasto mondo al di fuori delle valli bergamasche. Quindi quando il re di Francia Francesco I si ritrovò senza niente da fare decise di emulare il padre, Carlo VIII, e dare alle fiamme Milano.
Inutile dire che ci riuscì perfettamente, anche perché i milanesi lo accolsero festosamente come un liberatore. Più fessi degli Aztechi, almeno quelli avevano la scusa di essere sottosviluppati.

Comunque, il re portò in Francia Leonardo come suo attaché e l'artista vi rimase fino alla fine dei suoi giorni dipingendo per la corte.
Durante questo periodo Leonardo produsse alcune delle sue opere più celebri, tra cui la Gioconda: Francesco I la commissionò per appendersela in bagno, probabilmente perché fungesse da stimolo meditativo.
Inoltre, mentre era in Francia, Leonardo inventò il rinascimento francese[2] e poté riciclare svariate vecchie invenzioni come la sedia, la forchetta e l'intimo maschile, ancora sconosciuti oltralpe, facendole passare per sue.
Alla fine si spense il 2 maggio 1519, ormai in preda alla senilità pare abbia urlato sul letto di morte:

« Non c'è nessun codice nella Gioconda! Non so nulla di questo Graal e me ne fotto dei figli di Gesù! Sii Maledetto, Dan Brown! »

etoN

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  1. ^ In fondo, quasi a nessuno interessa la cacca. Anche se ha un nome dal suono buffo: cacca, cacca, cacca...
  2. ^ Anche se Michelangelo giura che non è vero.

Voci correlate