Supposta

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera... finché non ci beccano!
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
- Peter Griffin: “Mi dia una confezione di aspirine in supposte alla frutta, grazie!”
- Farmacista: “Mi sta dicendo che se le mangia?”
- Peter: “No, me le infilo su per il sedere! Ma certo che me le mangio! Forza, dammene una scatola!”
« Beato te che vai in cielo! »
(Supposta a un missile)
« La supposta è bellissima! »
« VAFFANCULOO! »
(Supposta a un'altra supposta)


Supposta: etimologia e significati

Supposta, aggettivo femminile ricavato dal participio passato del verbo supporre (=porre sopra). Il termine ha subìto una notevole evoluzione nei tempi moderni, sostantivizzandosi e assumendo i significati più disparati. Tratteremo qui solo quattro di questi significati, rimandando il lettore alle altre voci di questa Nonciclopedia:

  • supposta = cosa o argomento oggetto di supposizione, che si introduce nel discorso tramite analogia o ipotesi;
  • supposta = medicamento che si introduce tramite l'ano;
  • supposta = oggetto erotico che si introduce tramite l'ano;
  • supposta = pratica penitente dei frati Mosconiti che si introduce tramite l'ano;

Supposta (ipotesi)

Una cosa supposta dipende sempre dal supponiamo, cioè poniamo su o sopra. Dobbiamo quindi definire cosa poniamo sopra che cosa.

Un esempio illustrato dell'utilizzazione della supposta.

Nell'esempio qui rappresentato si vede un modo di applicazione della ipotesi. Abbiamo qui la parte sottostante della supposizione; quanto alla supposta da porvi sopra, pensiamo che il lettore sia egli stesso in grado di definirla (con moderazione, possibilmente).

Supposta (medicamento)

Uno dei meriti della cultura gay è stato quello di indicare una nuova via per introdurre farmaci e medicamenti nel corpo umano. La definizione del metodo si deve a un medico italiano, il Vianale (nomina numina dicevano i latini, nel nome il destino), che sperimentò prima sul gatto di casa, trovandovi poca collaborazione, poi sulla suocera e infine, grazie al P.R.O.D.I. (Project Refert Omosex Deretanic Immixion, finanziato dal CNR) poté sperimentarlo su pazienti ignari che, abituandosi a esso, passarono tutti sull'altra sponda.

Via via che si sviluppava la farmacologia, e che, quindi, nuovi farmaci venivano inventati e si aggiungevano ai precedenti, la supposta divenne sempre più grande. Inoltre questa forma di terapia fu utilizzata anche in campo zootecnico, per cavalli, elefanti, dinosauri, ecc. Di conseguenza la grandezza delle supposte aumentò in proporzione e si ebbero supposte da 40 cm di lunghezza e 30 di diametro. Accadeva però che i farmacisti, confusi dalla profusione di tanti prodotti, a volte scambiassero le supposte destinate ai cavalli, ad esempio, con quelle di uso umano. Inoltre, le supposte destinate alla zootecnica erano di lunga durata. Ciò provocò l'insorgere di una nuova moda sanitaria, tuttora vigente, fatta di supposte che non si sciolgono nel corpo ma persistono dure nel retto e che vengono profumate alla mentuccia, al basilico, al peperoncino e sono prelubrificate alla pomata di vasellina per facilitarne l'immissione. Sembra che la maggiore vendita di tali suppostone avvenga presso la farmacia della Città del Vaticano.

Supposta (origine)

L'invenzione della supposta è attribuita al grande escatologo Wilhelm von Thunderkiapp; nelle intenzioni del luminare però, doveva trattarsi di un nuovo tipo di munizione sostitutiva dei proiettili all'uranio impoverito, permessa da una scappatoia della Convenzione di Ginevra. Nella conferenza di presentazione del nuovo prodotto, si racconta che il von Thunderkiapp faticasse a ottenere l'attenzione del pubblico. Spazientito dal continuo brusio dei presenti, si narra che sbottò "Beh, se le cose stanno così, potete anche infilarvele su per il culo", e se ne andò.

Supposta (vicariante penale)

La moda di utilizzare supposte per usi diversi da quelli medicamentosi portò infine a un nuovo tipo di prodotto: lo strap-on.

Si tratta di una supposta permanente, realizzata in gomma, legno, metallo, ecc. la cui forma risulta però leggermente diversa dalla precedente; la forma a siluro è stata sostituita dalla forma a cazzo, principalmente di fattura e di grandezza equine, e di colori vari (la moda corrente prescrive il colore fucsia).

Le funzioni dell'oggetto sono, evidentemente, dilatatorie o slargatorie (utili per gli stitici)e l'attrezzo viene utilizzato con moto alternato, molto energico, durante il quale esso viene, senza posa, introdotto ed estratto. Unico inconveniente sono le slabbrature emorroidali, in quanto queste vengono completamente estratte dal moto di uscita. Per mrod.

Supposta (cilicio)

Presso l'ordine dei Mosconiti di san Germano è in uso una singolare forma di penitenza prescritta dallo stesso fondatore; oltre al cilicio classico (una sorta di camicia da notte in carta-vetro) e alle fustigazioni rituali (almeno 80 frustate al giorno al sangue), il Vate Mosconi ha prescitto ai conversi l'introduzione anale di un cilicio ad interiora cioè di una supposta da cavallo da tenersi permanentemente nel retto. L'oggetto è lungo circa 30 cm ed ha un diametro di 25, per i novizi, e di 40 per i frati più anziani (anzi ani); l'estreno è zigrinato ed, alla fine, è provvisti di un timone a ruota (simile a quello delle barche) per poterlo, di tanto in tanto, ruotare. Inoiltre all'interno, longitudinalmente, è provvisto di un canalicolo che porta acqua bollente allo sbocco sulla punta dell'attrezzo. Questa penitenza è ritenuta indispensabile dal Vate, in quanto ciò evita sodomismi tra i monaci, anche se questi sono poi costretti a camminare con una strana postura, sempre un po' inclinati in avanti e con passo ondeggiante. La rimozione del cilicio è ammessa solo una volta la settimana, per defecare, ma a ogni rimozione segue l'introduzione di un cilicio di maggiore diametro e maggiori dentellature sull'esterno.