Gustav Klimt

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Gustav Klimt col suo pennello preferito.

Gustav Klimt (Vienna, 14 luglio 1862 – Neubau, 6 febbraio 1918) è stato un pittore austriaco, uno dei massimi esponenti dell'Art Nouveau (stile Liberty in Italia, stile libero in vasca).
Una delle caratteristiche più importanti dello stile del pittore è l'ispirazione alla natura, di cui studia gli elementi strutturali, traducendoli in una linea dinamica e ondulata. Semplici figure sembravano prendere vita e evolversi naturalmente in forme simili a piante o fiori. La coltivazione e consumo di Salvia Divinorum (anche nota come Maria Pastora), è stata senza dubbio molto influente nel suo percorso artistico.

« Signorina, perché si è messa un cappello a forma di garofano? »
(Gustav Klimt, fatto come una pigna, rivolto al postino)

La vita

Titolo: Quanto sei bbona!!! Parigi, 1892.

Gustav Klimt nasce nel 1862 a Baumgarten, quartiere di Vienna, in SplughenBeerDoppioMalten Straße snc. Secondo di sette fratelli, è figlio di Anna Finster Klimt (trisnonna di Giobbe Covatta) e di un riccio di mare. Dalla madre eredita geneticamente l'ipertricosi e dal padre pure.

A quattro anni rischia di morire. Una zia della madre molto miope, mentre si accomoda in salotto, lo scambia per un puff e ci si siede sopra. Con la pubertà, Madre Natura raggiunge un accordo con la Dea Bendata, Gustav contrae una grave forma di alopecia, perde gran parte del pelo e diventa quasi umano. Resta però un ragazzo schivo, alla costante ricerca della personalità più adatta al colore delle sue mutande. Questo spiccato gusto estetico lo spinge verso le attività artistiche.

Nel 1876, il quattordicenne Gustav, viene ammesso a frequentare la KunstGewerbeTruppenSchule, (Scuola d'Arte, Bulloni e Raspe del Museo Austriaco per l'estetica nell'industria pesante), dove studierà fino al 1883. Il confronto con svariate tecniche artistiche, dal mosaico alla ceramica, dal tornio parallelo alla filettatrice per tubi, lo fa maturare.
Nell'estate del 1877 però, stanco di indossare la tuta e puzzare di Tamoil, colpisce il professor Laufberger (insegnante di Viscosimmetria degli oli lubrificanti) con una chiave da 30. Viene espulso dalla scuola per 2 mesi. Al suo rientro, per non rischiare comprensibili ritorsioni, si fa trasferire al corso di pittura, è la svolta.
Tra il 1880 e il 1888 si afferma come ritrattista, fino ad ottenere un riconoscimento ufficiale dall'imperatore Francesco. In una solenne cerimonia gli viene consegnata la EisernesBorkolen Kreuz (croce di ferro con borchie in ghisa lubrificate), simbolo della leggiadria e grazia viennese.
Nel 1892 perde il padre e uno dei suoi fratelli, il lutto lascia un segno nella sua produzione artistica che sfocia in opere quali: Poco danno e Dire al Notaio diviso 6. In quegli anni avviene l'incontro con Emilie Flöge, una ninfomane multiorgasmica che sarà la sua compagna fino alla morte del pittore, causata da una overdose di rigatoni con la pajata.

Le opere

Titolo: Taxi!! - Una delle prime opere, 1879.

L'integrazione uomo-natura, tipica dell'Art Nouveau, porta Gustav a sperimentare tecniche di pittura inusuali, il pennello è sostituito con Mein Kampf (il suo gatto preferito), alcuni colori li prepara lui stesso:

Tutto ciò porta le sue opere ad essere esposte: in luoghi ben arieggiati e in orari lontani dai pasti.

Possiamo catalogare l'intera vita artistica di Klimt in 5 periodi:

Periodo Postpuberale

I primi lavori sono grezzi ma si intravede immediatamente uno stile tutto personale. Alla classica posa distesa della modella viene preferita la pecorina. Questa inclinazione per il gentil sesso resterà evidente in quasi tutta la sua produzione artistica. Procurarsi i soggetti però diventa difficile, la rigida educazione delle ragazze austriache restringe il campo delle possibilità.

Dopo averne stupr utilizzate 12 resta senza modelle, decide quindi di abbandonare il suo laboratorio e spostare la produzione dei quadri in un bordello.

Periodo Postribolare

Titolo: Scegli lei che è majala assai, Vienna, 1886.
Titolo: Questa te la faccio vedere, ma poi paga! Vienna, 1887.

In questo periodo, passato gran parte nelle case chiuse di PuttanTour Straße, Klimt rischia il tracollo finanziario.

Di contro, è forse il periodo più prolifico e maturo dell'artista.

L'uso di accostamenti cromatici arditi, unito ad una crescente consapevolezza sociale della libidine, decretano il successo di Klimt. La Belle Epoque è iniziata e, dopo la Francia, contagia la fredda Austria. I viennesi sono allupati come Mandinghi. Basta esporre una tetta o un culo e si vende. Le sue mostre vengono pubblicizzate con argute ed efficaci metafore, ciò per non incorrere nella censura.

« Galleria von Bismarck: Le passere di Mastro Gustav »
(Cartellone pubblicitario (Vienna, 1887).)

La fama travalica i confini austriaci, Klimt decide di ampliare il suo mercato e si trasferisce a Parigi.

Periodo Confusionale

Il passaggio dalla spartana cultura prussiana all'opulenza francese getta Gustav nello sgomento. Meglio la tetta a coppa di champagne (in voga a Vienna) o la zinnona parigina? Questo forte dilemma esistenziale si riversa nei suoi dipinti, il tratto si fa incerto e le colorazioni meno impetuose. A questa crisi creativa, si aggiunge presto una disperata situazione economica. A Parigi le zoccol modelle costano molto (complice il declassamento dei BTP austriaci con lo spread a 560 sui francesi e il frazionamento dello swap in controtendenza con i Lease-back) e per Klimt è la bancarotta.

Poco prima di abbandonare Parigi conosce la sua futura moglie Emilie, ritrova di getto ispirazione e talento. Uno dei capolavori del pittore viene dipinto proprio in quei giorni. Il quadro fu esposto al rientro a Vienna col titolo Il Bacio (la censura viennese non autorizzò quello precedente, col quale era stato presentato a Parigi).

Periodo Metabolico

Titolo: Aaah, è da vomito ma c'avevo certi crampi!! Vienna, 1894.

Il ritorno a Vienna con la moglie coincide con una rinnovata verve artistica. Gustav passa molto tempo a dipingere questa sua nuova musa ispiratrice. Emilie soffre però di una grave forma di Petatio Putrens Silente (comunemente chiamata Loffia di Cadavere) e causa al pittore non pochi imbarazzi.

Durante una mostra alla Galleria von Ribbentrop, la signora Klimt (reduce da un pranzo di gala a base di polenta e crauti marinati) ne sganciò una delle sue, la conseguente evacuazione dei locali e il ricovero di 30 persone al Sanitario Gusenbauer, finì sui giornali di mezza Europa. La notizia destò l'interesse di una società tedesca che si occupava di disinfestazione: La Deutsche Gesellschaft für Schädlingsbekämpfung che, alcuni anni dopo, ebbe fortuna producendo lo Zyklon B.
Travolto dallo scandalo e dalla vergogna, Gustav pensò bene di cambiare aria e trasferirsi in Italia.

Periodo Decadente

Titolo: L'albero della vita, Roma, 1906.

Il rinnovato contatto con una natura incontaminata e la temporanea assenza della moglie poteva favorire una nuova fase creativa, nonché il riformarsi delle mucose nasali atrofizzate. Nuovi colori, nuovi sapori e soprattutto nuovi odori, l'Italia era il luogo ideale per rigenerarsi a nuova vita. Purtroppo la lontananza dall'amata lo condusse presto alla depressione.

Cercò di alleviare la sofferenza cercando rifugio nella droga. Se le sostanze stupefacenti non erano facilmente reperibili sul suolo italico, nella Roma di Pio X era praticamente impossibile. Dovette ripiegare su alcuni preparati consigliati dal suo cocchiere: coda alla vaccinara, trippa e rigatoni con la pajata. L'umore migliorò notevolmente e la pittura ne trasse giovamento, fino a sfociare in uno dei suoi più grandi capolavori: L'albero della vita.

Fulgore e divisionismo cromatico, acquisizione artistica del simbolismo decadentista, espressione dell'inconscio attraverso il segno pittorico. Di questa opera possiamo estrapolare e commentare alcuni elementi fondamentali:

  • gli occhi aperti dell'albero (simboleggianti il tentativo di guardare sotto la gonna di una donna seduta al tavolo di fronte)
  • il gallo cedrone eretto (che rappresenta l'uccello)
  • i rami attorcigliati a spirale (che rappresentano la difficoltà di digerire la trippa dopo i rigatoni)

Nel 1910 Klimt partecipa con questo quadro alla Biennale di Venezia e si aggiudica il premio Polenta e Osei. È il suo canto del cigno.

Musei

Elenco dei musei che espongono opere dell'artista:

  • Nenue Pinakothek (Pinacoteca Inutile), Monaco di Baviera
  • Österreichische Galerie (Galleria dei Critici Cecati), Vienna
  • Museum für angewandte Kunst (Museo delle Boiate Visionarie), Vienna

Curiosità

  • Klimt riconobbe 14 figli (vero) e contrasse 14 malattie veneree diverse (forse erano 15).
« Gustav Klimt è l'unico uomo che s'è fatto più mignotte de me! »
(Franco Califano, Roma. 1983)

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