Andy Warhol

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Andy Wahrol omaggia Nonciclopedia.

Andy Warhol è stato probabilmente il più grande artista del secolo in cui è nato, vissuto e morto, a meno che non sia vissuto in due secoli diversi, forse consecutivi, e in questo caso non so cosa dirvi.

Vita

Nacque da sua madre nello stesso ospedale in cui lei si trovava, perché in quel particolare momento della vita non se la sentiva di lasciarla sola. Durante la sua vita non andò mai a un funerale dei propri amici né parenti: nel primo caso perché non ne aveva, nel secondo perché soleva ripetere: "Del resto nemmeno loro verranno al mio!" Leggenda narra che Andy non sia stato nemmeno al proprio, di funerale, e questo perché ha solo inscenato il suo decesso. In realtà il cadavere era un manichino e, nei giorni seguenti, Andy ascese a un piano di esistenza superiore, dalla cantina all'attico.

Formazione culturale

Pingu Warhol.

Andy non era un bambino come tutti gli altri. Fin da piccolo per fargli imparare le cose era necessario spiegarglielo almeno 10 volte, versargli dell'acido nelle orecchie per rimuovere il cerume e picchiarlo a sangue. La madre inoltre preparava sempre la pasta in bianco: questa mancanza di sugo fece avvizzire i suoi neuroni e da grande gli restò quel trauma legato ai barattoli di pelati. Dopo le superiori, Andy andò a lavorare in un McDonald's con il ruolo di addetto alle pulizie. Una sera tornava a casa a piedi sporco di merda fino al collo; passava di lì per caso un talent scout in Lamborghini che prima lo prese in pieno, poi fece retromarcia per dargli il colpo di grazia. Tuttavia la tempra di Warhol lo fece sopravvivere, e allora il talent scout lo prese sotto la sua custodia. Peccato che fosse una custodia per pianoforti, piena.
Inutile dire che quell'incontro segnò per sempre la vita dell'artista.

Gli anni ruggenti

Un'altra icona immortalata da Warhol.

Come prima mostra personale, Andy mostrò che l'arte è bella perché è varia: dipinse una statua, scolpì un quadro, fotografò un'orchestra e suonò una polaroid. La sua ultima mostra prima di venire internato in un manicomio criminale per 0,666 anni luce, la tenne sul Titanic: una serie di iceberg modellati con le fattezze di Camilla Parker Bowles in atteggiamenti intimi. Dato l'orrore del pubblico, le opere furono gettate fuori bordo e di esse, tranne una, la gente del Titanic non seppe più nulla.

Gli anni del manicomio

Ora Andy ha rotto un po' il cazzo. Ormai è diventato prevedibile.

Durante la sua degenza Andy incontrò molta gente comune, gente non famosa, come Alex Mazzoleni, Franco Alonge e Lorenzo Flaherty. I tre, si scoprì in seguito, non esistevano neppure! Erano una fantasia di Warhol che in realtà parlava da solo. Chiuso in quelle 4 mura, circondato da gay-paralitici-fascisti, Andy trovò nuovi stimoli per la sua arte figurativa. Fu per questo motivo che ebbe uno sconto di pena e che in poco tempo si trovò di nuovo nelle condizioni di stracciare nuovamente i maroni alle persone perbene.

Gli anni del declino

Ormai Andy non era più giovane come un tempo, era sulla trentina e non poteva più spacciarsi per minorenne e minorato per sfuggire alla legge. Faticò non poco per avere una seconda chance nel mondo dell'arte: in pratica diede il culo a tutti, persino a Bill Clinton che era in giro per New York alla ricerca di un cervello sottocosto da acquistare per festeggiare i suoi 53 anni di pressapochismo. Così Andy ebbe la sua occasione di tornare alla ribalta e, compreso nel prezzo, si beccò la sifilide, lo staffilococco, una settimana a mezza pensione in Nepal e l'ultimo CD di Laura Pausini. Sfortuna volle che proprio il giorno della sua mostra Carlo Verdone andò in un ospedale sulla Tiburtina dove c'era un cinese in coma, che gli attaccò l'aviaria. Questo, per il famoso effetto farfalla, provocò la morte di Rita Hayworth e un tornado dal diametro di dieci metri proprio nel museo in cui Warhol aspettava il pubblico. Tutte le opere vennero spazzate via e questo stroncò la sua carriera, nonché il suo cuore.

Voci correlate

Uomini col pennello...
Grandi Maestri: Botticelli - Buchanan - Giotto - Tintoretto - Antonio del Pollaiolo
Tartarughe Ninja: Donatello - Leonardo - Michelangelo - Raffaello
Pittori che non sanno disegnare: Gauguin - Klimt - Modigliani - Pinturicchio - Munch - Picasso - Monet - Renoir - Chagall - Cezanne - Fernando Botero - Bruegel il Vecchio
Pittori che non si capisce una sega: Miró - Kandinskij - Pollock - Burri
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Pazzi furiosi: Caravaggio - Bosch - de Chirico - Dalí - Magritte - van Gogh - Courbet - Ligabue