Con Impero romano si indica quel periodo storico che va da pagina 296 a pagina 463 nei testi dei licei scientifici.

Battaglia tra Barbari e Romani in un affresco del III secolo.
« Veni, vidi, WC »
« Questo impero durerà per sempre! »
(Virgilio su un impero corrotto, attaccato dai barbari e da venti anni in crisi economica)
« Ci serve spazio per i parcheggi delle bighe! »
(Aureliano prima della conquista dell'Indocina)
« Non potete assoggettarci, noi siamo l'invincibile regno di... »
(Capo straniero un secondo prima dell'assoggettamento)

Introduzione

Dopo la morte di Giulio Cesare, nessuno si aspettava che ci sarebbe stato un secondo triumvirato tra Marco Antonio, Gaio Ottaviano e Marco Emilio Lepido, che i cesaricidi sarebbero stati uccisi, che Marco Antonio sarebbe giunto in Egitto e lì si sarebbe innamorato di Cleopatra e che Ottaviano lo avrebbe sconfitto nella battaglia di Azio, affermandosi monarca assoluto e facendosi chiamare Augusto.
I suoi presentimenti erano esatti, ben presto Augusto trasformò la repubblica in principato, introducendo così la figura dell'Imperatore. L'Impero di Roma si estese su gran parte dell'Europa, dell'Africa settentrionale e del Medio Oriente, alcuni legionari sbarcarono sulla Luna e altri fondarono le prime colonie su Marte. Nel 1492 Adriano, il cosidetto principe viaggiatore, scoprì l'America.[citazione necessaria]

L'esercito romano era divenuto imbattibile dopo le riforme di Augusto, che aveva introdotto la falange greca, rinforzato la testuggine romana e creato la posizione della scimmia ubriaca e quella a culo di gallina.

Nel III secolo le battaglie contro i Barbari furono così violente e sanguinose che spesso si ricorreva a uno scontro tra i soldati più valorosi per decretare la vittoria.

- Romano: “Testa”
- Barbaro: “Croce”
- Romano: “Testa! Io!”
- Generale: “Come d'accordo, noi Romani avanziamo di due caselle e voi Barbari rimanete fermi per due turni”

Più volte i Vandali, gli Alemanni, i ROM e i Cinesi tentarono di saccheggiare la capitale, segnando anche la fine dell'Impero Romano d'Occidente e facendo slittare in vetta alla classifica quello d'Oriente.

E, cosa peggiore di tutte, ci sono rimaste una marea di versioni da tradurre.

Imperatori romani

Dinastia Giulio-Claudia

 
Augusto indica a un turista la strada per Via Giovanni da Procida, mentre un piccolo napoletano gli ruba il portafoglio.

Augusto

    La stessa cosa ma di più: Augusto.

Augusto fu il primo della lunga serie di imperatori. Fu un vero rivoluzionario: una mattina si svegliò e decise di non fare più guerre, di dare inizio a un periodo di pace, di riorganizzare l'esercito, le province, l'economia, di farsi la barba e di lavarsi i denti.
Fu un politico e un generale molto accorto; le poche guerre che intraprese furono guerre per difendere i territori ormai conquistati dell'Impero e non guerre di espansione:

- Generale: “Augusto, abbiamo conquistato tutto
- Augusto: “Quindi vuoi dirmi che se continuiamo ad avanzare conquisteremo solo terre desolate, senza un'anima viva e senza neanche cibo per sfamare le nostre truppe?”
- Generale: “Sì”
- Augusto: “Perfetto, andiamo.”

Morì felice pensando che i suoi successori avrebbero continuato sulla sua scia politica. Illuso.

Tiberio

« Anche se quella sera ero uscito di soppiatto da palazzo con un coltello in mano e il giorno dopo avevo la veste piena di sangue, non significa che sia stato io! »
(Tiberio sull'assassinio di Germanico)

Augusto aveva designato come suo successore lo sconosciuto Tiberio. Appena salito al trono, Tiberio vide complotti e complottisti ovunque. Fece uccidere dapprima il nipote Germanico poiché credeva che aspirasse al suo trono e poi tutti i suoi parenti e gran parte della popolazione per lo stesso motivo. Arrivò a pensare che egli stesso complottasse contro di lui. Si suicidò appunto per questo.

Caligola

    La stessa cosa ma di più: Caligola.
 
Caligola, assieme al cavallo Incitatus, riposa dopo il suo primo giorno da imperatore. I suoi pensieri per il mattino seguente sono «Mi metterò le ciabatte di Hello Kitty o quelle a forma di cuoricino?»

A Tiberio successe Caligola, che governò insieme al suo cavallo Incitatus. Regnarono insieme per un breve periodo, ma tra i due nacquero ben presto delle divergenze: Incitatus non era d'accordo sull'uso del frustino nella corsa a cavallo, mentre Caligola sosteneva che era necessario per una migliore prestazione del cavallo. Nei suoi quattro anni di regno, argomenti di questo genere furono al centro dell'attenzione politica dell'Impero, oltre a dove sistemare le forchette e i coltelli a tavola e se si dovesse tenere il mignolo alzato quando si beveva. Morì soffocato da una nocciolina; si sospettò un complotto.

Claudio

    La stessa cosa ma di più: Claudio.

Nello stesso giorno della morte di Caligola, fu nominato suo successore lo zio Claudio. Venne trovato dietro una tenda intento a farsi una sega. Fu a tutti gli effetti un grande cornuto e puttaniere: si sposò ventisette volte, tra cui quattordici furono matrimoni incestuosi e furono sventati quindici complotti contro di lui. Adottò il figlio Nerone con la moglie Agrippina, che lo assassinò facendogli lo sgambetto. Prima di cadere conquistò la Britannia (al volo!).

Nerone

    La stessa cosa ma di più: Nerone.
« I cristiani! »
(Nerone sull'incendio di Roma)
« I cristiani! »
(Nerone sul suo brodino di pollo servito freddo)

Nerone fu adottato all'età dei 6 anni, ordinando subito di far uccidere la madre, la diciottesima moglie e il filosofo Seneca che, con tanto amore, aveva tentato di istruirlo inutilmente. Racconta di lui Seneca:

« È un allievo indisciplinato e scorretto, non porta mai i compiti e non sta attento alle lezioni; distrae i suoi compagni di classe e costruisce aeroplanini di carta; poi li brucia dicendo che un giorno farà lo stesso con la città. Non è portato per le materie scientifiche ma noto che ha una certa inclinazione alla poesia, ecco una strofa che mi ha scritto ieri sui suoi progetti futuri:

Il mio Pinocchio fragile
parente artigianale
di ordigni costruiti
su scala industriale
di me non farà mai
un cavaliere del lavoro,
io son d'un'altra razza,
son bombarolo.

Io confido in questo ragazzo, un giorno diventerà un ottimo imperatore, me lo sento. »
(Seneca, lettera ad Agrippina)

Quasi ventenne, Nerone salì al trono, sposando Poppea, famosa in tutta Roma per il suo reggiseno imbottito.
Una sera, come racconta lo storico Svetonio, tornando ubriaco da una festa in maschera e intonando Yesterday dei Beatles, Nerone gettò una sigaretta per terra da cui divampò un fuoco enorme che bruciò mezza città. Dopo averlo spento, accusò i cristiani dell'incendio, vendicandosi così di un cristiano che, da piccolo, gli aveva rubato le caramelle e le lamincards dei pokémon.
Dopo ciò, fu scomunicato e condannato a morte da papa Crispino II che fece cadere su di lui la Damnatio Memoriae, ovvero l'impronunciabilità del suo nome, pegno il terribile supplizio dello sparticulo.

Dinastia Flavia

 
Vespasiano fece costruire cessi ovunque.

Vespasiano

    La stessa cosa ma di più: Vespasiano.

Dopo un breve periodo in cui si successero imperatori di origine bovina, quali Vitellio, Vacca e Toro, prese le redini dell'Impero Vespasiano. Di lui si ricorda soprattutto la costruzione di cessi pubblici in tutte le province dell'Impero. Tant'è che in punto di morte affermò:

« Un imperatore deve morire seduto sulla tazza del cesso. »

Fu un simpaticone, racconta Svetonio, amava leggere e scrivere su Nonciclopedia per pomeriggi interi, trascurando le faccende politiche. Si suicidò, dopo che arrivò secondo all'Articolo della Settimana per l'ennesima volta.
Lasciò incompiuta la realizzazione del Colosseo, finita da nessuno.

Tito e Domiziano

    La stessa cosa ma di più: Tito (imperatore).
    La stessa cosa ma di più: Tito Flavio Domiziano.

A Vespasiano successero i figli Tito e Domiziano. Che non fecero un emerito cazzo. No, davvero, un emerito cazzo. Contro Domiziano fu proclamata la Damnatio Memoriae perché aveva tentato di fare qualcosa.

Dinastia degli Antonini

Nerva

Gran parte degli scritti del II secolo sono andati perduti o bruciati. Per cui gli storici si sono solo potuti immaginare cosa sarebbe potuto accadere in quei buchi di tempo. Il primo imperatore che diede inizio alla dinastia degli Antonini, fu Nerva, che governò per 1 mese, dopodiché morì di vecchiaia.

Traiano, Adriano, Antonino Pio

    La stessa cosa ma di più: Traiano.
    La stessa cosa ma di più: Adriano (imperatore).
 
Adriano osserva esterrefatto un pallone per la prima volta. Scoprirà ben presto che anche uno di quei cosi rotondi può spaccargli la faccia.

Nomi di imperatori che servirono solo a coprire un buco che andava dal 98 d.C. al 161 d.C. Si ricordano le scoppiettanti guerre contro l'odioso Regno dei Parti, le riforme in campo agro-farma-balneare e la costruzione di fori, o buchi, qua e là.
Si presuppone che Adriano, prima di diventare imperatore, avesse intrapreso prima la carriera da calciatore e poi quella da cantante.

Marco Aurelio

Marco Aurelio fu un saggio imperatore e filosofo. Scrisse i famosi Colloqui con sé stesso in cui si domandava:

  • Chi sono?
  • Da dove vengo?
  • Perché vivo?
  • Sono un saggio imperatore?
  • Come mi ricorderanno le generazioni future?
  • Perché non è stato ancora inventato Internet?
  • Ma soprattutto, con chi cazzo sto parlando?

Alla sua morte, designò come erede il generale Massimo Decimo Meridio, che però si fece ciulare il posto da Commodo.

Commodo

    La stessa cosa ma di più: Commodo.

Commodo riuscì a completare l'album 192/193 d.C. delle figure di merda. Scendeva personalmente a combattere nell'arena vestito da gladiatore, non contro tigri, non contro leoni, bensì contro gli struzzi, i temutissimi struzzi che impaurivano tutta la popolazione dell'Impero. Si vestiva spesso con pelli di leoni o altri animali, fu ucciso in seguito a un complotto di animalisti.

Dinastia dei Severi

 
Settimio Severo intraprese una politica decisamente antisenatoria; inutile spiegarvi il perché.

Settimio Severo

« Sono diventato tutto ciò che volevo diventare, e alla fine 'sti bastardi non m'hanno dato manco la pensione d'invalidità »
(Settimio Severo, ultime parole famose)

Nel III secolo non si comincia a capire più niente. L'ultima dinastia fu quella dei Severi, cominciata con Settimio Severo.
Dopo la morte di Commodo i senatori cazzeggiavano e si scambiavano il trono dell'imperatore come gli pareva, organizzavano festini privati e svuotavano pian piano le casse dello Stato; Settimio Severo decise così di diventare imperatore, ma dato che il senato non se lo cagava, iniziò una violenta repressione che finì con la morte di una moltitudine di senatori. Roma, rimasta senza una forte base politica, cominciò a decadere e di conseguenza tutti speravano in una ripresa da parte dell'imperatore, che commentava:

« E mò che cazzo faccio? »

Morì sperando che i suoi figli avrebbero sistemato tutto.

Successori

 
A come Atrocità,
doppio T come Terremoto e Traggedia,
I come Ir d'Dio,
L com Laco di sangue
e A come Adesso vengo e ti sfascio le corna!

Presentazione di Attila, comandante degli Unni. Il loro motto era Viuleeeeenzaaa!!!

Ovviamente i successori di Settimio Severo non sistemarono niente: Caracalla uccise il fratello Geta e i pochi senatori ancora in vita, Macrino lo uccise e governò per tre mesi, quel tanto che gli bastava per apparire sui libri di storia; Eliogabalo salì al trono ancora quindicenne e la nonna governò al suo posto; la nonna uccise Eliogabalo e fece salire al trono l'altro nipote Alessandro Severo; Alessandro Severo uccise la nonna e poi fu tutto un susseguirsi di omicidi, guerre civili, suicidi e chi ne ha più ne metta.

Magno Magnenzio

Fu un imperatore che regnò solamente nelle Gallie. Era il nipote gemello di sesto grado del magno Magnotta.

I Gordiani

Marco Semproniano Gordiano e Marco Semproniano Gordiano furono due imperatori romani, padre e figlio, che furono ricordati solo perché, avendo lo stesso nome e regnando insieme, non si sapeva mai chi faceva una cosa e chi faceva un'altra cosa. Ma tanto non fecero un cazzo tutti e due.

Impero romano d'Oriente e d'Occidente

Degli imperatori che si succedettero dopo la dinastia dei Severi non c'è molto da ricordare fino a quando Diocleziano non volle strafare, mettendo due Augusti, uno a destra e l'altro a sinistra e due Cesari, uno sotto e uno sopra, spostando la capitale da Roma a Milano, da Milano a Messina, da Messina a Bassano del Grappa e da Bassano del Grappa a Castel Vuturo maggiore, dove aveva la casa in campagna.
Dopo Diocleziano, non si sa come, arrivò a scombussolare nuovamente tutto Costantino, che forse era il figlio di Costanzo Cloro, o di Galerio o molto più probabilmente della De Filippi. Si riaffermò unico imperatore e rispostò la capitale da Castel Vuturo maggiore a Bisanzio, in provincia di Ravenna, che rinominò Costantinopoli.
È questo il periodo delle invasioni barbariche, dove i Barbari entravano in ogni parte dell'Impero per affittare o acquistare un pezzo di terreno dove costruirvi sopra baracche abusive. Entrò di tutto: Unni, Goti, Ostrogoti, Visigoti, Alemanni, Vandali, Cinesi, Italiani travestiti da Unni, Unni travestiti da Goti, Ostrogoti travestiti da Visigoti, Visigoti travestiti da Ostrogoti, Albanesi, Romeni, Ebrei e Islamici. Alla fine l'Impero romano d'Occidente cedette a tutte queste ordate di Barbari invasori, mentre quello d'Oriente fu più furbo: ogni volta che un Barbaro entrava e usciva dall'Impero doveva pagare il pedaggio e farsi il permesso di soggiorno.

Fonti storiche

Voci correlate

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È stata punita come tale il giorno 12 luglio 2009 con 100% di voti (su 12).
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