Tito Flavio Vespasiano

Da Wikipedia, l'enciclopedia... hai abboccato, dì la verità...
(Rimpallato da Vespasiano)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Disambiguazione – Magari hai fumato troppo. Se cercavi Tito Flavio Vespasiano, l'omonimo successore, vedi Tito (imperatore).
« Veni, vidi, WC. »
(Tito Flavio, ma soprattutto Vespasiano)

Vespasiano, generale e imperatore romano, apparteneva alla famiglia Flavia, un ramo collaterale della Lancia. È noto alla posterità per avere inventato gli orinatoi da strada, al fine di evitare che i romani pisciassero sui muri, e per avere imposto una tassa a seconda della quantità di urina erogata.

Vita militare di Vespasiano

Il problema che tormentò Vespasiano durante le sue interminabili campagne militari fu il rallentamento delle marce provocato dalle frequenti pisciate dei legionari. Tentò dapprima di proibire che i soldati bevessero, in modo che senza forniture si interrompessero le pisciate, ma non funzionava. Il secondo tentativo fu fatto nel corso della campagna di Tracia: a ogni legionario fu fornito un pezzo di spago in modo da legare il pene e bloccare la pisciata, ma nel corso della marcia i legionari cominciarono a gonfiarsi come palloni e a rimbalzare dappertutto. Allora Vespasiano dotò i soldati di un'otre e di una cannula; mediante questa attrezzatura essi poterono pisciare marciando e la Tracia fu conquistata.

Pecunia non olet, sed urina sì

Statua che ritrae Vespasiano a Roma.

Vespasiano, divenuto imperatore, si portò a Roma, ma già a grande distanza si sentiva la puzza di urina che emanava la città. Roma gli apparve come un'immensa latrina, dove sembrava che tutti non avessero altro scopo che spargere dappertutto le proprie urine; il Tevere, inoltre, aveva una strana colorazione giallognola. Da saggio generale capì che la repressione del moto perpetuo pisciatorio non avrebbe raggiunto lo scopo. Ciò che non puoi vietare, tassalo! e così Vespasiano fece venire saggi e sapienti da tutto l'impero per trovare il sistema per tassare i piscianti a seconda della quantità di urina emessa. Un saggio egizio trovò la soluzione del rebus mediante una formula per cui il tempo di pisciata era proporzionale sia al peso del pisciante che alla quantità di urina emessa. Dovettero fare molte prove, con migliaia di schiavi comandati a pisciare entro contenitori misurabili e cronometrando il tempo ma, alla fine, riuscirono a stabilire l'importo della tassa. Stranamente però si accorsero che il costo a litro della pisciata era superiore a quello del vino di Cipro, e quindi gli osti cominciarono a servire urina invece del vino per risparmiare sulle tasse. Comunque anche il pubblico erario cominciò a tenere una contabilità che, invece che in sesterzi, contabilizzava in litri di urina. Inoltre, per favorire l'incremento delle entrate, Vespasiano ordinò che gli orinatoi venissero disposti ovunque, soprattutto davanti ai templi, ai ristoranti e ai ritrovi alla moda e ai luoghi romantici. Le udienze concesse dall'Imperatore prevedevano la pisciata preventiva con relativo pagamento e lo stesso Vespasiano controllava personalmente le quantità di urina emesse dai postulanti. I prostatici erano ovviamente esentati (altrimenti sarebbero falliti in giornata) e si praticava uno sconto speciale ai carrettieri, non per se stessi ma per le pisciate di cavallo che, in volume, equivalevano a circa 67 pisciate umane; ciò nondimeno a Roma, in quel periodo, i cavali camminavano con il pene infilato in una grossa damigiana.

I funerali di Vespasiano

I funerali di Vespasiano furono un evento irripetibile. Dal tempio di Giove, innanzi al quale fu posto un immenso pisciaturo contenente il corpo dell'imperatore, fu fatta discendere un'immensa cascata di urina che invase tutto il foro e travolte tutto il popolo presente. Via via che il feretro avanzava per le strade di Roma, tutti i presenti tiravano fuori l'uccello e pisciavano in segno di omaggio e da balconi e finestre, al passaggio del corteo, venivano svuotati pisciaturi e altri contenitori di urine sugli affollati marciapiedi sottostanti. La città di Roma, per quanto l'erede di Vespasiano, Tito, la facesse lavare con acqua di mare, detersivi, saponi ecc., continuò a puzzare di urina; solo in tempi recenti quest'odore è stato mascherato dalle emissioni fetogene di senatori e deputati, che però presentano il difetto di impregnare i marmi della città eterna.

Conseguenze storiche attuali

Con le leggi urinarie di Vespasiano si andò formando una figura di specialista che ha tuttora una grande importanza nelle società umane, soprattutto in politica: il latrinaro.

Preceduto da:
Vitellio

Imperatore Romano

69 - 79
Succeduto da:
Tito