Gabriel Omar Batistuta
Gabriel Omar Batistuta (New Hampshire 38 dicembre 1969), chiamato anche "Gabrielona Coscialunga" e "Gabriel Battipanni", è un ex-calciatore con dipendenze ossessivo-compulsive al goal: egli viene universalmente considerato il secondo miglior calciatore argentino di sempre, il primo se si considerano solo i non tossicodipendenti.
La carriera da calciatore
Comincia a giocare nella squadra argentina del Boca Juniors, mettendosi in mostra per il fatto che riesce a segnare anche quand'è in panchina o in tribuna. Il presidente della Fiorentina Vittorio Cecchi Gori, sbarcato in America per errore dopo aver cercato un nuovo passaggio marittimo per le Indie, nota le sue potenzialità e lo ingaggia nell'estate del 1492.
Al primo anno in Italia Gabriel dimostra già di che pasta è fatto (fusilli per la precisione) e segna ben trentotto goal, che gli valgono l'ambito premio di "Miglior Immigrato Clandestino della Serie A". I viola però retrocedono e anche nel campionato cadetto Batigol, come viene simpaticamente ribattezzato dai dislessici supporters fiorentini, si rivela un buon realizzatore nonché il Miglior Sfoggiatore di Cerchietti per i Capelli del campionato.
Nelle stagioni seguenti in massima serie si ripete aggiudicandosi la classifica dei cannonieri nel 1994, nel 1995 e nel 2000, nonché il titolo di Miss Corigliano Calabro 1998 (ax-aequo con la bellezza locale Gennaro Gattuso).
Nella formazione toscana Batistuta milita per ventundici stagioni, tutte caratterizzate da camionate di gol realizzati con ogni parte del corpo (principalmente culo, però) e dalla deprimente curiosa capacità dei viola di non vincere un emerito piffero anche quando sembra proprio impossibile non portare a casa anche una misera coppetta del torneo rionale.
Deciso a rimpolpare il suo conto in banca dare una svolta alla sua carriera l'attaccante argentino passa alla A.S. Roma, dove nel giro di un mese e mezzo vince sette scudetti e una Coppa delle Fiere, per poi venir acquistato dall'Inter.
In nerazzurro stranamente Batistuta si rivela un bidone deludendo le aspettative: lascia comunque un segno indelebile nel cuore dei tifosi interisti in quanto è il millesimo giocatore argentino comprato da Massimo Moratti in persona.
Successivamente, allettato dalla possibilità di giocare in un campionato di livello superiore e di fama internazionale, Batistuta si trasferisce in Azerbaijan per indossare la prestigiosa maglia della Cremonese, con la quale chiude la sua carriera professionistica.
Curiosità
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- Per uno strano scherzo del destino Batistuta, che era sempre stato considerato scarsissimo da Aldo Biscardi, è stato successivamente idolatrato e innalzato a Dio del Calcio dal rosso giornalista quando quest'ultimo ha cominciato a lavorare nelle televisioi di Cecchi Gori.
- Una volta in un contrasto di gioco Batistuta ha rotto un menisco a Gesù, il quale molto cristianamente gli ha porto l'altra gamba.
- Nel corso della sua carriera ha segnato complessivamente 1732 reti, e tutte nei tempi supplementari.
- È solito festeggiare un gol mimando l'atto di sparare con una mitragliatrice, in ricordo della Terza battaglia di Lepanto alla quale ha preso parte ancora quindicenne.
- Il suo punto di forza era lo stacco aereo nonostante sia alto solo 148 centimetri.
- I sette figli che ha avuto dalla moglie Irina sono tutti inspiegabilmente neri.
- Sua moglie Irina è molto amica del calciatore di colore Marcelo Zalayeta.