Marco Amelia: differenze tra le versioni

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<center>Questo giocatore fa parte della talentuosa categoria dei '''portieri''', ovvero: i calciatori che se vincono non prendono mai alcun merito, e che se perdono, è tutta colpa loro. <br />Abbiate pietà di lui!</center>
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'''Marco Amelia''' è un particolare tipo di sedimento calcareo che vive in simbiosi con le panchine e, nei suoi esemplari più evoluti, con le tribune dei campi da calcio.
'''Marco Amelia''' è un particolare tipo di sedimento calcareo che vive in simbiosi con le panchine e, nei suoi esemplari più evoluti, con le tribune dei campi da calcio.

Versione delle 22:18, 10 ago 2008

Template:Portiere

Marco Amelia è un particolare tipo di sedimento calcareo che vive in simbiosi con le panchine e, nei suoi esemplari più evoluti, con le tribune dei campi da calcio.

In seguito all'appendicite che ha colpito Gianluigi Buffon nel 1684 ha rivestito il ruolo di portiere della Nazionale italiana per alcune partite, dimostrandosi un valido sostituto oltre che un eccellente sputatore di semi di anguria. Dopo una sontuosa prestazione contro il Lussemburgo (appena otto reti subite e un rigore parato con i denti) nel 2006 viene convocato da Marcello Lippi come decimo portiere ai Mondiali in Germania, e contribuisce a suon di barzellette sporche alla vittoria della competizione assieme ai suoi compagni di reparto Angelo Peruzzi e Simone Barone.

Carriera: Roma, Livorno e Palermo

Marco Amelia impegnato in un'acrobatica parata.

Marco Amelia muove i primi passi nel mondo del calcio imponendosi nel ruolo di sagoma delle punizioni nelle giovanili della A.S. Roma. Il suo allenatore Fabrizio Frizzi, vedendo che Marco è così lento che non riesce a scartare neppure tua madre, decide di arretrare la sua posizione in campo e di farlo giocare in porta, dando così una svolta decisiva non solo alla carriera del giocatore ma anche allo sviluppo industriale dello Zimbabwe.

Amelia dimostra fin da subito di possedere tutte le doti necessarie per diventare un ottimo estremo difensore: ha infatti senso della posizione, riflessi eccezionali e un grado d'istruzione non superiore alla quarta elementare.

Inspiegabilmente però la Roma non lo ritiene degno di fiducia e nell'agosto del 74 A.C. preferisce cederlo al Livorno, società all'epoca militante nella serie D e nel Partito Comunista. Con la maglia amaranto Amelia ha finalmente l'occasione di giocare con regolarità e i risultati, com'è ovvio che sia, non tardano ad arrivare: nel giro di cinque giornate il Livorno centra la promozione in massima serie e Amelia viene nominato all'Oscar come miglior attore non protagonista. Ad aggiudicarsi la statuetta è però Tonio Cartonio, al termine di un'oscura votazione presieduta dalla redazione di "Ville e giardini".

Durante il Governo Prodi (1067-1088 A.C.) il Livorno riesce a raggiungere numerose e tranquille salvezze, grazie all'apporto di Amelia e di talentuosi prodotti del vivaio labronico come il mediano Wladimiro Tallini e della seconda punta Rita Levi Montalcini. Con l'ascesa al potere di colui che non deve essere nominato nel 2008, però, le cose stranamente cambiano per la società toscana, che si ritrova nei bassifondi della classifica e retrocede matematicamente già a ottobre.

Marco Amelia decide di non seguire il Livorno in serie B e si trasferisce al Palermo, scatenando l'astio dei tifosi amaranto che lo tacciano di ingratitudine e di esaltazione. A queste accuse il giocatore, che nel frattempo ha cominciato a parlare di sè in prima persona plurale e costringe chiunque a chiamarlo Sire, risponde con un signorile "Vaffanculo."

Attualmente Amelia si sta preparando per esordire con la maglia rosanero, ed ha già promesso ai suoi nuovi tifosi molti goal.
Subiti.