Mai dire - Speciale cinema: differenze tra le versioni

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*'''[[Seth Brundle]]''' con una [[Mosca (insetto)|mosca]] ed una telecapsula
*'''[[Giovanni Muciaccia]] e [[Neil Buchanan]]''' con "pane, amore e [[colla vinilica]]"
*'''[[MacGyver]]''' ha già fatto tutto 5 volte nel tempo che ti serve a leggere questo avviso'''<br>
<small>E tu, ti gratti ? Aiutaci a fondere questa pagina con quelle linkate nei titoli sottostanti!</small>
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[[File:Capatonda.jpg|right|270px|thumb|Maccio Capatonda, bello come il [[Sole]].]]
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{{cit2|Un'entità mala|"Mani in alto"}}
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{{cit2|Esistono storie che non esistono...|"L'uomo che usciva la gente"}}
{{NonCitazioniLink}}
{{cit2|Un regista sotto le righe|[[Cocaina|Cocainomane]] su [[Pelo Ponneso]]}}
{{cit2|Dottore, chiami un dottore!!|"La febbra"}}
{{cit2|Era un sabato di martedì notte|[[Ivo Avido]] in "Padre Maronno"}}
{{cit2|La città è piena di criminali!|Giornalista a [[Padre Maronno]]}}
{{cit2|Ma sono criminali buoni|[[Padre Maronno]] in risposta al giornalista}}


==Attori==
===[[Maccio Capatonda]]===
{{vedianche|Maccio Capatonda}}
[[Immagine:Macciocapatonda029bt.png|right|thumb|160px|Maccio Capatonda dopo aver raggiunto l'[[orgasmo]] grazie ad un termometro, nel periodo in cui si dedicava al cinema [[porno]].]]


Con '''Shortcut Production S.p.A.''' o più semplicemente con '''Mai dire - Speciale cinema''', si intende quell'azienda di produzione cinematografica che permette a [[Maccio Capatonda]] e compagnia bella di portarsi il pane a casa, divulgando così le grandi opere prodotte dai già citati attori.<br />
===[[Rupert Sciamenna]]===
Il programma va in onda [[Eh?|ogni sabato di martedì notte]] solitamente quando avete gli [[Occhio|occhi]] nei bulbi oculari e i pugni nelle mani.
[[Immagine:Sciamenna.jpg|left|thumb|160px|Rupert Sciamenna nella sua proverbiale espressione drammatica che ha determinato il successo di ''Intralci'']]
Conosciuto anche come '''''il Briatore dell'idroscalo''''', è un attore sessantacinquenne con il vizio del gioco e del goal. Ha partecipato alla creazione di alcuni film del maestro Bruno Liegi Bastonliegi accanto a Maccio Capatonda.


{{nowikipediapar}}
Il suo marchio di fabbrica sono i deliziosi versi che emette per accentuare lo stupore o il dolore che provano i suoi personaggi, ad esempio nel film ''Salute!'', per il quale ha vinto l'ambito premio ''Mugolino d'oro'', fino ad allora riservato alle migliori [[pornostar]] (tra queste ricordiamo [[Romano Prodi]], i [[Teletubbies]], l'[[Ananas malefico omicida]] e [[tua madre]]). Nel [[2004]] è stato eletto attore più sexy di sempre dalla rivista [[Top Girl|Molluschi & Trattori]], vincendo il prestigiosissimo [[zecchino d'oro|zucchino duro]].


== Attori ==
Noto anche come famoso pornodivo, concorrente diretto di [[Rocco Siffredi|Rocco]] nella fondazione della società a scopo di lucro ''"amici della patatina" Rupert'', nel fiore dei suoi anni è stato chiamato da famosi attori e produttori di [[Hollywood]] come sostituto di [[Al Pacino]] nel remake de ''[[Vito Corleone|Il padrino]]'': in realtà era lui [[Michael Corleone]]!
=== Maccio Capatonda ===
{{vedianche|Maccio Capatonda}}
=== Rupert Sciamenna ===
{{vedianche|Rupert Sciamenna}}
[[File:Ivo Avido.jpg|thumb|200px|left|Avido, IVO incluso.]]
=== Ivo Avido ===
'''Ivano Avido''' ([[Da qualche parte]], [[7 gennaio]] [[1978]]) è sicuramente l'attore che si lava di meno tra quelli del cast della ''Shortcut Production S.p.A.''<br />
Durante le sue apparizioni è sempre caratterizzato dall'abbigliamento da [[barbone]], dal quale si presume che vita facesse prima di essere scoperto dal grande [[Bruno Liegi Bastonliegi]].<br />
Appare in numerosi film, come ''"Il sesto scemo"'' e ''"L'uomo che usciva la gente"'', ma il suo ruolo più grande è sicuramente l'interpretazione dell'[[assassino]] disturbato nella fiction di ''"[[Padre Maronno]]"''.<br />
Attualmente è tornato da dove è venuto: sulle strade, a vivere di elemosine.


=== Fabbio Di Ninno ===
Il suo lungo curriculum nel mondo del cinema comprende anche il film ''Il vecchio conio'', che lo vede come attore protagonista e, per la prima volta, come regista. Altrettanto indimenticabile è la performance in ''Rocchio 47'', grazie alla quale ha ottenuto il premio della critica ed un [[telegatto]].
[[File:LIBBRO.jpg|thumb|right|240px|Il Libbro.]]
{{Quote|Lei non si attiene alle sacre scritture! Lei non segue ''Il Libbro''!|Fabbio Di Ninno interpretando il reverendo Scarlett Johassen}}
'''Fabbio Di Ninno''' ([[Caracas]], [[14 gennaio]] [[1969]]) è un enigmatico attore dalla vita privata molto tormentata. Nato da buona famiglia, passa un'infanzia felice.<br />
Dopo poca gavetta e tante [[raccomandazione|raccomandazioni]] da parte del ricco padre, Di Ninno comincia a sfondare nel mondo dello spettacolo.<br />
Al massimo della sua notorietà viene ingaggiato per far la parte di un [[Truffa|truffatore]] nel film ''"Il vecchio conio"'', per poi sparire dal grande schermo per più di due anni. Torna a farci sognare nella fiction ''"Padre Maronno"'' dove interpreta il ''reverendo Scarlett Johassen'', un infido uomo di [[Chiesa]] che mette in discussione la santità di [[Padre Maronno]]. Sempre nel ruolo del reverendo [[rompicoglioni]], compare nel lungometraggio ''"Il reverendo Scarlett Johassen contro [[Martin Lutero]] Jr."'' di [[Alejandro Ramirez Inariditu]], mandato in onda su [[Rete 4]] e [[Rai Uno]]. In questo film il reverendo scatena una mirabbile [[controriforma]] cattolica per fare fronte alle tesi rivoluzionarie dell'eretico Martin Lutero "Ginetto" Junior.


{{cit|Lei è un impostore che si prende giuoco delle povere menti!|Il reverendo Scarlett mentre scredita l'opera di [[Martin Lutero]] Jr.}}
===[[Riccardino Fuffolo]]===
[[Immagine:Fuffolo.jpg|right|thumb|160px|Riccardino Fuffolo in un inedito costume di scena.]]
Non si sa nulla di Riccardino Fuffolo, se non che viene chiamato ''il piccolo'' e che indossa un burka disegnato da [[ricchione|Dolce]] e [[gay|Gabbana]]. Egli è apparso nei film cult dei più famosi registi, quali Ennio Annio, Pelo Ponneso e Ando Vais.


=== Herbert Ballerina ===
Il suo ruolo è sempre quello del cattivo di turno, permeato da un fitto mistero e anche da un [[eh?|pessimismo alquanto eschileo]]. Dai film a cui ha partecipato, si può intuire come egli sia il motore centrale delle storie e che le trame girino intorno alle sue malefatte. La sua massima espressività recitativa si ha quando lui alza le mani al cielo per compiere i suoi [[omicidio|omicidi]].
{{vedianche|Herbert Ballerina}}
=== Anna Pannocchia ===
{{vedianche|Anna Pannocchia}}
[[File:Katerine J. Junior.jpg|left|thumb|220px|La travolgente bellezza di Katerine J. Junior.]]
=== Katherine J. Junior ===
'''Katherine J. Junior''', pseudonimo di ''Caterina Gei Giuniori'' ([[Babilonia]], [[23 marzo]] [[3000]] [[a.C.]]) è un astro nascente, o astro morente, del cinema internazionale.<br />
Ha cominciato la sua carriera da attrice a soli [[Vecchio|73 anni]], recitando una piccola parte nel famoso programma ''"[[Mummia|Mummie]]"'', condotto da [[Tutankhamon]] dove recita la parte della mamma di [[Anubis]].<br />
Il successo cominciò quando fu scoperta per sbaglio, nei bagni di un [[Autogrill]], dal famoso regista [[Trailer#Ando_Vais|Ando Vais]]: grazie al suo talento e a [[sesso|qualche raccomandazione]], riuscì ad avere parti di rilievo in film come ''"[[Trailer#Ahia, ma sei scemo?|Ahia ma sei scemo?]]"'', nel ruolo della madre di Pappo, e ''"[[Trailer#Rocchio 47|Rocchio 47]]"'', nel ruolo della moglie di Rocchio.<br />[[File:Fuffolo.jpg|right|thumb|200px|Riccardino Fuffolo in un inedito costume di scena.]]
Recentemente ha recitato la parte della fedele devota nella fiction di ''"[[Padre Maronno]]"'', dove ha lavorato con un cast d'eccezione, come [[Trailer#Mario Maria Mario|Mario Maria Mario]], [[Trailer#Ivo Avido|Ivo Avido]] e [[Cameron Diaz]].


=== Riccardino Fuffolo ===
Spalla del famoso attore Maccio Capatonda, Riccardino ci ha sempre offerto performance di alta qualità cinematografica, attirando la nostra attenzione e facendo fantasticare la nostra mente, nonostante l'assenza di [[tette]].
'''Riccardino Fuffolo''' è una delle figure più misteriose e controverse mai apparse sullo ''schermo cinematografò''.<br />
Non si sa nulla di lui tranne che viene chiamato ''"Il Piccolo"'' nonostante sia alto sei metri e dodici (senza tacchi). Indossa un burqa disegnato da [[Dolce&Gabbana]].<br />
La sua figura malvagia è la protagonista di tutte le storie che lo vedono protagonista, e la sua massima espressività recitativa si ha quando alza le mani al cielo per compiere i suoi [[omicidio|omicidi]]. Particolarmente rilevante la sua interpretazione del tizio misterioso in [[Kingdom Hearts]].


==Registi==
=== Geeno ===
{{Quote|Ma questo è un coglione!|[[Rupert Sciamenna]] su Geeno}}
===[[Bruno Liegi Bastonliegi]]===
[[File:Ahia ma sei scemo.jpg|left|thumb|220px|Geeno [[anziano|nel pieno della sua giovinezza e forza]] nel film ''"Ahia ma sei scemo"''.]]
[[Immagine:BLB.jpg|200px|left|Bruno Liegi Bastonliegi|thumb]]
'''Lueegi ''"Geeno"'' Lo Pugno''' ([[Hong Kong]], [[9 ottembre]] [[1972]]) fa parte di quella ristretta cerchia di attori che hanno raggiunto la notorietà solamente grazie alla propria abilità nel campo delle arti marziali, pur avendo lo stesso talento recitativo di un [[criceto]] paralizzato.<br />
Afkad Alapischtov (nome d'arte Bruno Liegi Bastonliegi) è un [[regista]] di fama internazionale, nato dall'unione di una cinepresa e di
Da piccolo fu iscritto dai genitori alla ''"Palestra delle sacre arti del combattimento di [[Roncobilaccio]]"'', dove imparò il [[karate]], il judo e a la ricetta del tacchino coi pinoli.<br />
un microonde, che combinando l'onda elettromagnetica primaria scaturita da un ricevitore da 1000 watt, ha accelerato la mitosi delle sue cellule riproduttive e lo ha creato in meno di una frazione di secondo.
Grande amico di [[Steven Seagal]] e di [[Jean Claude Van Damme]], riuscì a creare con il loro aiuto la famosa e micidiale tecnica del ''[[Pugno di lato]]'', ed è tutt'ora l'unica persona in grado di saper usare questa tecnica senza essere sopraffatto dalla sua stessa forza distruttiva.


Geeno fu scoperto per la prima volta dal regista [[Trailer#Pelo Ponneso|Pelo Ponneso]], che lo osservò mentre faceva piangere dalle botte un [[muro]].<br />
Nato in [[Israele]], emigrò in [[Italia]] dove iniziò a capire che il cinema faceva per lui. Girò un film con [[Rocco Siffredi]], ''L'animale della tribù degli Arrapati ha rubato le mutandine della maestra''. Venne notato da un noto produttore cinematografico della Unreal Pictures, mentre dava pugni ad un muro (memorabile la scena, "Ehi giovinotto, che c'è? - So girare film! - E ti va di mettere questa fottutissima bravura sotto contratto?". Da qui nacque uno dei sodalizi più famosi della storia del cinema, ancora meglio del duo Steven Spielberg/[[Steven Spielberg]]).
Ha recitato nei film [[Trailer#Ahia ma sei scemo|''"Ahia ma sei scemo"'']] nel ruolo di Bappo, in [[Trailer#Rocchio 47|''"Rocchio 47"'']], nella parte di Joe Rocchio da giovane, nonché in numerose altre comparse minori.<br />
Si dice che sia il fratello segreto del famosissimo ballerino [[Billy Ballo]] a causa dell'incredibile somiglianza fra i due. Ma sono solamente voci di corridoio.


=== Nick Malanno ===
Ultimamente il superlativo maestro ha commesso degli errori, usciti in cofanetto DVD: ''Ho sbagliato io'' (remake del celebre ''Il tenero Gigione'') e ''Sviste''. Nel primo ha collaborato con l'esordiente Michele Muro (già diretto da Mino Male in ''Salute!'' e regista di ''[[11 settembre|Fernet 9°/11°]]'').
{{vedianche|Nick Malanno}}
=== Mario Maria Mario ===
[[File:Mario Maria Mario.JPG|right|thumb|240px|{{allinea|center|''«Redimimi!»''}}]]
{{dialogo2|Mario in lacrime|Ho rubato una mela per sfamare i miei orfanelli}}
{{dialogo2|[[Ispettore Santo MaroPonda]]|A morte!}}


===[[Ando Vais]]===


'''Mario Maria Mario''' ([[Vergate sul Membro]], [[0 gennaio]] [[1912]]) è l'autentica rivelazione della fiction ''"[[Padre Maronno]]"'', ma tutti quanti ci ricordiamo di lui semplicemente per il suo [[nomi che nessuno vorrebbe mai avere|nome di merda]].<br />
Ando Vais è un regista di fama mondiale. O più che altro è affamato. Nasce a [[Canicattì]] ([[Sicilia|Siciglia]]) il [[23 marzo]] 1953. Fin da giovane è attratto dal mondo del cinema e comincia dai [[pompino|lavori più umili]] per giungere al mestiere di regista come [[sesso anale|allievo]] di [[pecorina|Frank Capra]]. Seguendo le orme di quest'altro regista siciliano arriva ad Hollywood dove entra in contatto con varie correnti, tra le quali quella elettrica, infatti da allora in poi si sentirà spesso dire "Ma sei folgorato?".
Fa il suo esordio nel celeberrimo film ''"[[Tre Mazzate Sui Coglioni]]"''. Qui viene notato dal regista, [[Tafazzi]], che lo farà conoscere all'intraprendete [[Maccio Capatonda]], il quale trasformerà sin da subito Mario in una grande star del cinema internazionale.<br />
Attualmente Mario è impegnato nella produzione della [[film|pellicola]] ''"Mario Maria Mario, una vita di stenti e di miserie"'', pellicola autobiografica scritta e diretta da lui stesso.


== Registi ==
La sua carriera si sarebbe potuta svolgere interamente negli [[Stati Uniti]] se un giorno [[qualcuno]] non lo avesse [[pecorina|inchiappettato]] alla sprovvista. Indovinate chi era quell'uomo ... Indro Montanelli! Che gli ha detto "Ma cosa ci fai qui? Vai in Itaglia e fai la televisione". Il popolo itagliano ringrazia.
=== Bruno Liegi Bastonliegi ===
{{vedianche|Bruno Liegi Bastonliegi}}
=== Pelo Ponneso ===
{{vedianche|Pelo Ponneso}}
=== Arminiodavondasinatoeri ===
{{vedianche|Arminiodavondasinatoeri}}
=== Ando Vais ===
'''Ando Vais''' è un regista di fama mondiale. O più che altro è affamato. Nasce a [[Sicilia|Canicattì]] il [[23 marzo]] [[1953]].


Fin da giovane è attratto dal mondo del [[cinema]] e comincia dai [[pompino|lavori più umili]] per giungere al mestiere di regista come [[sesso anale|allievo]] di [[pecorina|Frank Capra]].<br />
Ando Vais nei suoi film fa ampio uso della suspense e di tecniche quali il ''coupe-de-teatre'', il ''coupe-de-etat'', l'''escamotage'' e l'''escargot''.
Seguendo le orme di quest'altro regista siciliano arriva ad [[Hollywood]] dove entra in contatto con varie correnti, tra le quali quella elettrica, infatti da allora in poi si sentirà spesso dire ''"Ma sei folgorato?"''.


Ando Vais nei suoi film fa ampio uso della suspense e di tecniche quali il coupe-de-teatre, il coupe-de-etat, l'escamotage e l'escargot.
Ma Ando Vais è famoso soprattutto per i suoi thriller [[puzza|mozzafiato]] come il suo film d'esordio ''L'ammazzatore'' premiato dalla critica con 33 telecazzi d'oro.


Ma Ando Vais è famoso soprattutto per i suoi thriller [[puzza|mozzafiato]] come il suo film d'esordio ''L'ammazzatore'' premiato dalla critica con 33 telecazzi d'[[oro]].<br />
Nel capolavoro ''Pazienza'' che lo ha definitivamente affermato sulla scena mondiale e che gli è valso l'Oscarrafone nella categoria Èbbelloammammasua il regista dimostra di essere stato influenzato da stili ugro-finnici e occitani.
Grazie al capolavoro ''Pazienza'' il regista ha conquistato l'''Oscarrafone'' nella categoria ''Èbbelloammammasua'', riconoscimento che lo ha definitivamente affermato sulla scena mondiale.


Nella sua carriera può vantare numerose collaborazioni con registi del calibro di Bruno Liegi Bastonliegi, Ennio Annio, Alejandro Ramirez Inariditu e Pina Sinalefe, oltre naturalmente a divi da copertina come [[Maccio Capatonda]] e Rupert Sciamenna.
Nella sua carriera può vantare numerose collaborazioni con registi del calibro di [[Bruno Liegi Bastonliegi]], [[Ennio Annio]], [[Trailer#Alejandro Ramirez Inariditu|Alejandro Ramirez Inariditu]] e Pina Sinalefe, oltre naturalmente a divi da copertina come [[Maccio Capatonda]] e [[Rupert Sciamenna]].


===[[Pelo Ponneso]]===
=== Michele Muro ===
[[File: Sale 2.jpg|left|thumb|Prova inequivocabile dei danni causati dall'acqua: il sale viene sciolto da una quantità minima di liquido.]]
'''Michele Muro''' ([[Reggio Calabria]], [[24 maggio 1955]]) (da non confondere con '''Michael Moore''', brutta copia statunitense che cerca di imitarlo) rappresenta l'emblema e il porta bandiera della critica internazionale alle società acquifere, per un mondo privo d'[[acqua]], sostanza tossica pericolosissima. Famosissimo, è anche molto imitato e parodizzato, soprattutto in America, dal comico [[Michael Moore]].


Una volta raggiunta l'età adulta tenta di sfondare nel cinema, e in effetti grazie alla sua [[Obeso|stazza]] sfonda un paio di poltrone nel cinema sotto casa.
'''Pelo Ponneso''', all'anagrafe '''Gianfranco Peloponneso''' ([[Firenze]], 2 [[novembre]] 1973), fratello del noto studioso acqueo Nevio Nave, è un critico cinematografico e regista italiano ovvero esponente della prospettiva e del [[Vacanze di Natale|cinema impegnato]] che tutto il mondo ci invidia.


Come ha raccontato nella sua autobiografia, da piccolo fu traumatizzato quando gli cadde il tovagliolo di [[carta]] in un bicchiere pieno d'acqua e tirandolo su notò che si era totalmente sciolto.<br />
L'infanzia tribolata, dovuta al mancato riconoscimento paterno ed alla prematura scomparsa della madre<ref>Nel senso che è scappata.</ref>, è stata in qualche modo equilibrata dall'affetto ricevuto dal parroco [[Padre Livio Fanzaga|Omar Quadri]], suo [[Molestatore|istitutore]] ai tempi del collegio nel convento dei Cazzi Brognoni. Qui Pelo Ponneso viene istruito ed educato a ''[[Francesco Rutelli|pane e cioria]]'' in uno [[Giacomo Leopardi|studio matto e disperato]] passando dal cinema di propaganda del realismo socialista ai pornazzi e alla visione forzata di capolavori del cinema muto come: ''Oktiabr'', ''Bežin lug'', ''Ivan Groznyj'', ''Stacka!'', [[lingua russa|''Александр Невский'']] e<ref>La corazzata Potëmkin.</ref><ref>Di cui il maestro apprezza particolarmente il montaggio analogico e gli stivali dei soldati.</ref>''Bronenosec Potëmkin''.
Ma la cosa che lo inorridiva era il fatto che le aziende acquifere fossero in grado di convincere i consumatori, attraverso campagne pubblicitarie ricche di [[messaggi subliminali]], della totale innocuità dell'acqua, anzi, li convincevano che faceva bene alla digestione, alla diuresi e a una dieta povera di sodio.


Per anni ha raccolto documenti e testimonianze raccapriccianti sui danni causati dal consumo continuato di acqua: deformazioni, lobotomizzazioni, dipendenza, tifo e tifo per l'[[Inter]].<br />
Rammentare che non tutti i mali vengono per nuocere. Infatti la visione prolungata di film cecoslovacchi ha consacrato Pelo Ponneso pioniere del montaggio analogico.
Le interferenze e l'intromissione nei propri interessi ha scatenato la reazione della potente lobby delle sette società acquifere, le famose ''sette sorelle'', che hanno sporto denuncia per diffamazione.
Se non fosse stato per quella traumatica esperienza, noi comuni mortali non avremo potuto godere della visione di ''Siediti Tommaso'' e ''Urla a caso'', che è un ode delle emozioni provate durante la sua segregazione ovvero il suo capolavoro ''Esse come Savona'', un film dalla forte carica ermetica e dalla linguistica pragmatica che lo ha consacrato nell'[[Cinema Italiano|Olimpo del Cinema]] come ''Regista sotto le righe''.


Ma questo non lo ha fermato, anzi lo ha reso ancora più caparbio e il suo grido di protesta contro un mondo insozzato continuamente dall'[[acqua]] lo ha portato a vincere la prestigiosa ''Parma d'Argento al Festival di San Daniele'', con il suo documentario-denuncia ''Fernet 9/11°''.<br />
Pelo Ponneso compirà 36 anni a novembre, non ci resta che auguragli un in bocca al lupo, minimo riconoscimento per un uomo sempre pronto a smentire le frivolezze del pacchiano mondo hollywoodiano e che ha sempre portato alto il nome del [[made in Italy]] del cinema nostrano nel resto del mondo.
Il premio gli è stato consegnato direttamente dalle mani di [[Quentin Tarantino]].


[[File: michele_il_ciccione.jpg|right|thumb|200px|Una foto recente del regista. Il colore dei capelli è causato da una rara malattia che lo costringe da anni ormai a cibarsi con l'ano e a defecare con la bocca.]]
===[[Michele Muro]]===


=== Alejandro Ramirez Inariditu ===
'''Michele Muro''' ([[Reggio Calabria]], [[24 maggio 1955]]) rappresenta l'emblema e il porta bandiera della critica internazionale alle società acquifere, per un mondo privo d'[[acqua]], sostanza tossica pericolosissima. Famosissimo, è anche molto imitato e parodizzato, soprattutto in america, dal comico Michael Moore.
'''Alejandro Ramirez Inariditu''' è un [[fancazzista|regista]] [[A nessuno importa|famoso]] in tutto il [[monte]] nato a [[Varese|Cittiglio]] il [[29 febbraio]] [[1968]] da una coppia di cartomanti boliviani.


Grazie alle dimensioni del suo membro riesce a '''sfondare''' nel mondo del cinema [[porno]].<br />
[[Immagine: Sale 2.jpg|left|thumb|Prova inequivocabile dei danni causati dall'acqua: il sale viene sciolto da una quantità minima di liquido]]
Alejandro diventa ''[[sperma|aiuto-eiaculatore]]'' dei più [[Rocco Siffredi|celebri attori del panorama pornografico]] ma perderà il lavoro in seguito a una diatriba circa le vere dimensioni del [[pene]] di [[Rocco Siffredi|Rocco]].


Decide allora di diventare regista autonomo e nel [[2005]] dirige il noto [[film|colossal]] ''"Ahia, ma sei scemo?"'' tratto dal romanzo di ''Homer Jujanjuje''.
Una volta raggiunta l'età adulta tenta di sfondare nel cinema, ed in effetti grazie alla sua stazza sfonda un paio di poltrone nel cinema sotto casa. Michele Muro nella sua vita è stato regista, scrittore, inventore, allevatore, fumatore e gigolò.


== Opere ==
Come ha raccontato a diverse riviste, da piccolo fu traumatizzato quando gli cadde il tovagliolo di carta in un bicchiere pieno d'acqua e tirandolo su notò che si era totalmente sciolto. Ma la cosa che lo inorridiva era il fatto che le aziende acquifire fossero in grado di convincere i consumatori, attraverso campagne pubblicitarie ricche di [[messaggi subliminali]], della totale innocuità dell'acqua, anzi, li convincevano che faceva bene alla digestione, alla diuresi e ad una dieta povera di sodio. Per anni ha raccolto documenti e testimonianze raccapriccianti su quello che può fare un consumo continuato d'acqua: deformazioni, lobotomizzazioni, dipendenza, tifo, tifo per l'[[inter]] e molto altro. Le interferenze e l'intromissione nei propri interessi ha scatenato la reazione della potente lobby delle sette società acquifere (le famose sette sorelle) che controlla il governo attraverso il finanziamento ai partiti: presto sono cominciati ad accadere strani incidenti e Michele Muro ha ricevuto molti messaggi minatori firmati completamente anonimi.
=== Film ===
==== Babbi l'orsetto ====
{{vedianche|Babbi l'orsetto}}
Noto [[film]] realizzato dai produttori di ''Terror.org'', dal regista e dall'aiuto regista de ''L'Ammazzatore'' e dal capo elettricista di ''Tension''.


Parla del ritorno dell'orsetto [[Babbi l'orsetto|Babbi]] e della sua incredibile tenerezza.<br />
Ma questo non lo ha fermato, anzi lo ha reso ancora più caparbio ed il suo grido di protesta contro un mondo insozzato continuamente dall'[[acqua]] lo ha portato a vincere la prestigiosa Parma d'Argento al Festival di San Daniele, con il suo documentario-denuncia ''Fernet 9/11°''. Il premio è stato consegnato direttamente dalle mani di [[Quentin Tarantino]].
Pluripremiato per il miglior [[Cartone animato|cartone]] che rutta al festival delle [[Canna|cannes]] e come miglior film per [[bambini]] ritardati a ''Pippewhood''.


===[[Alejandro Ramirez Inariditu]]===
==== La Febbra ====
[[File:Maccio capatonda termometro.jpg|thumb|left|200px|Maccio Capatonda mentre viene a conoscenza del terribile male che lo affligge.]]
{{quote|Un virus a cui non puoi sfuggire ma neanche proprio guarda io ci ho provato niente!|[[Maccio Capatonda|Voce fuori campo]]}}


'''Alejandro Ramirez Inariditu''' è un [[fancazzista|regista]] [[A nessuno importa|famoso]] in tutto il [[monte]].
[[Immagine: michele_il_ciccione.jpg|right|thumb|Una foto recente del regista: il colore dei capelli gli è procurato da una rara malattia che lo costringe a cibarsi con l'[[ano]] e a defecare con la bocca]]
Nato da un coppia di cartomanti boliviani, Alejandro nasce in quel di Cittiglio (provincia di Varese) il 29 Febbraio 1968. La madre, Antonietta de la Cruz, vede per lui un futuro da [[pornostar]] e lo presenta al maestro dei porno-film [[Gerard Damiano]].


Alejandro diventerà "[[smegma|aiuto-eiaculatore]]" dei più celebri attori del panorama pornografico ma perderà il lavoro in seguito ad una diatriba circa le vere dimensioni del [[pene]] di [[Rocco Siffredi|Rocco]].


''La Febbra'' è un film di [[Ennio Annio]], tratto dal romanzo del premio Oscar Luigi Scalfaro Phil Norimberga, che [[Vanity Fair]] ha definito "''Un capolavoro con la Q maiuscola''".
Dopo una breve relazione con [[Lucrezia Borgia]], decide di [[verginità|sfondare]] nel cinema: infatti si schianta con la sua [[Fiat]] Ritmo nel Multiplex di Paderno, riportando ferite sul 78% il corpo. La degenza dura 33 mesi, nei quali Alejandro impara a leggere e a scrivere; è pronto dunque ad esordire nella regia di un film autobiografico ma, le numerose pressioni di [[Maccio Capatonda]], lo portano a dirigere "Ahia, ma sei scemo".


La Febbra è un'atroce malattia che colpisce il malcapitato Bobbo, un giornalista televisivo magistralmente interpretato da [[Maccio Capatonda]]. I casi documentati fino a oggi sono stati due. La malattia, per un inspiegabile motivo, deve essere ignorata perché fa parte di un disegno molto più grande e dispendioso.
Nel [[2005]] dirige un [[film]] molto forte chiamato ''Ahia, ma sei scemo?'' tratto dal romanzo di Homer Jujanjuje.


La pellicola vede l'esordio di [[Amalia Frellioje]], nei panni della moglie di Bobbo, di [[Ektor Baboden]], nei panni del dottore che omette le cure a Bobbo, e, soprattutto, del piccolo [[Trailer#Riccardino Fuffolo|Riccardino Fuffolo]], per la prima volta sullo schermo cinematografò.
Il film tratta la vicenda di un ragazzo, Geeno, che butta la sua vita facendo la strada casa baretto, baretto casa, finché non incontra l'allenatore Capatonda.


==== La Febbra 2 ====
Da quel momento la sua vita cambia: diventa un puggile di alto successo e forte carica.
[[File:Lafebbra2.jpg|right|thumb|240px|Maccio Capatonda chiama il [[118]] dicendo di avere la Febbra 2.]]
{{quote|Il peggio è tornato!|Slogan promozionale}}
''La Febbra 2'' è il sequel del celeberrimo film ''[[Trailer#La Febbra|La Febbra]]''.


Gli attori sono gli stessi di quelli che compaiono in La Febbra.<br />
==Film==
L'interpretazione migliore è sicuramente quella di Riccardino Fuffolo, ''for the second time on the Cinematografò screen''.
===[[La febbra]]===


La [[sega|saga]] de ''La Febbra'' ha avuto un successo interplanetario tanto che è in fase di realizzazione anche il musical, ispirato al capolavoro capatondiano, ''"La Febbra del [[sabato sera]]"''.<br />
'''La Febbra''' è un film di [[Ennio Annio]] tratto dal romanzo del premio Oscar Luigi Scalfaro Phil Norimberga. La Febbra inoltre è un'atroce malattia che colpisce tutti quelli che si chiamano Bobbo. I casi documentati fino al 2006 sono stati 2.


==== Il vecchio Conio ====
L'attore principale del film è sicuramente il grande, il mitico, il magnifico... [[Maccio Capatonda]].
[[File:Il vecchio conio.jpg|left|thumb|200px|La locandina de ''Il Vecchio Conio'', il film che consacrò Rupert Sciamenna come regista.]]
{{q|Una volta agganciato il [[pollo]],<br /> lo spennavano per bene...|[[Francesco Amadori]]}}
Il ''Il Vecchio Conio'' fece la sua comparsa la prima volta nel programma televisivo [[Affari tuoi|Affari tua?]], presentato da [[Paolo Bonolis]], il quale diceva che il ''Il vecchio Conio'' fosse ricchissimo: non faceva che parlare dei ''«miliardi del vecchio conio»''.<br />
Grazie a questo film, che lo ha consacrato al grande pubblico, Rupert ha vinto il "''David di Raffaello''" e un buono sconto da [[Mediaworld|MediaWorld]].


Il ''Il Vecchio Conio'' è anche il primo film diretto e interpretato da [[Rupert Sciamenna]].<br />
[[Amalia Frellioje]], famosa attrice del regno di [[Svervegia]] dove esercita la professione di leguleia, nei panni della moglie di Maccio Capatonda.
Vanta un cast d'eccezione: [[Maccio Capatonda|''"Marcio"'' Capatonda]], [[Trailer#Ivo Avido|Ivo Avido]], [[Trailer#Fabbio Di Ninno|Fabbio Di Ninno]] ed [[Ektor Baboden]].<br />
Da non dimenticare la partecipazione in prima persona proprio del ''Vecchio Conio'', co-protagonista con Rupert Sciamenna e protagonista indiscusso della scena finale.


Quattro loschi individui avevano iniziato a estorcere denaro alla gente organizzando partite truccate di ramino e briscola con il morto; il loro era "''un meccanismo ben oliato''", ma non avevano ancora fatto i conti con Conio (magistralmente interpretato da [[Rupert Sciamenna]]), esperto giocatore di [[poker]] ''Mexican Hold'em'', scala quaranta e [[scala Mercalli]].
Fabbio Di Ninno è l'amico di Maccio che lo prende ripetutamente a calci senza un motivo apparente. In seguito è stato preso lui a calci dal [[Chuck Norris|supremo]].


Rupert viene così invitato a una partita clandestina di poker e i quattro delinquenti riescono in breve tempo e con ''una serie di impercettibili segnali codici'' a fare andare Conio sotto di 20 000.<br />
[[Ektor Baboden]] nei panni del dottore che omette le cure a Maccio Capatonda.
Stavano per fare il colpo della loro vita, ma ecco che Rupert, con una risata da [[ebete]], piazza sul tavolo il vero protagonista di tutto il [[film]]: il [[Lire|Vecchio Conio]].<br />
E per la prima volta sullo schermo cinematografò il piccolo Riccardino Fuffolo.
Nello stupore generale Marcio e i suoi si guardano sbalorditi, Rupert se la ride e si alza dal tavolo in un finale [[Alfred Hitchcock|hitchcocchiano]].


==== Momenevado ====
[[Vanity Fair]] ha definito il film "Un capolavoro con la Q maiuscola"
''Momenevado'' è un film di [[Trailer#Bruno Liegi Bastonliegi|Bruno Liegi Bastonliegi]], parzialmente basato sul libro ''I diari della motoretta'' di Bastione Grande Sasso.<br />
I protagonisti sono [[Maccio Capatonda]] e [[Nick Malanno]]. Particolarità del film è il fatto che sia girato totalmente nell'atrio del palazzo dove il regista abitava e la trama si svolga attraverso flashback narrati indirettamente.


Bruno (Maccio Capatonda) e Kecco (Nick Malanno) sono amici intimi sin da [[Bambino|bambini]].<br />
===[[La febbra 2]]===
Una sera, Kecco va a cena con una [[ragazza]], Ina (Pina Sinalefe), con la quale ha una storia d'amore piuttosto profonda. Successivamente, Ina incontra un [[Rupert Sciamenna|anziano ricco e famoso]] del quale si innamora per l'ingente quantità di [[soldi]] a disposizione.


Ina lascia Kecco, che cade in [[depressione]]. Kecco inizia a [[Alcol|bere]], arriva vicino al suicidio, sino a quando, un giorno, non si consulta con l'amico Bruno.<br />
'''La Febbra 2''' è il sequel del celeberrissimissimo film [[La Febbra|La Febbra]]. Questo secondo episodio (girato a [[Morrea Castronovo Rendinara]] in provincia di Australia) è stato creato dalla collaborazione tra il grande regista di documentari sui [[Peluches erotici]] (in onda ogni giorno su [[National Geographic]]) e la [[Unreal Pictures]].
Bruno, purtroppo, sta lasciando l'appartamento per andare a fare la spesa, e Kecco, ritrovandosi solo, si [[Suicidio|suicida]].
Dopo tre giorni, secondo le [[Bibbia|scrittur]]e, Kecco resuscita e siede a destra di Bruno. E tutti vissero felici e contenti.


==== Ahia, ma sei scemo? ====
[[Immagine:Lafebbra2.jpg|left|thumb|Maccio Capatonda dice a Chuck Norris di avere la Febbra 2]]
[[File:Ahia.png|left|thumb|260px|Bappo puggile dopo il [[pugno]] dell'avversario. Anch'esso puggile.]]
''Ahia ma sei scemo?'' è un film di [[Trailer#Alejandro Ramirez Inariditu|Alejandro Ramirez Inariditu]] tratto dall'omonimo romanzo di ''Homer Jujanjuje'', con [[Maccio Capatonda]], [[Rupert Sciamenna]] e il bravissimo [[Trailer#Geeno|Geeno]] (il cui vero nome è Lueegi Lo Pugno), nel ruolo del pugile Bappo.


Il film è un classico ''Bildungsroman'' che narra la crescita interiore del giovane Bappo, un demente il cui principale passatempo consiste nel trascorrere i pomeriggi percuotendo i muri della [[città]].<br />
Gli attori sono tutti quanti gli stessi di quelli che compaiono in [[La Febbra]].
Bappo trova la sua strada e si realizza quando il ''prepara-tori'' di [[boxe]] Maccio Capatonda ne scopre le potenzialità agonistiche e si offre di addestrarlo nella nobile arte del ''pugilismo''.<br />
L'interpretazione migliore è sicuramente quella del "piccolo" [[Riccardino Fuffolo]], "for the second time on the Cinematografò screen".
Pappo diventa così un giovane demente, però puggile. Impara a sciancare passanti e a storpiare parenti facendo uso della micidiale tecnica del ''[[pugno di lato]]''.


La svolta nella sua esistenza e in quella del suo allenatore avviene quando un noto promoter di boxe, [[Rupert Sciamenna|Don Rupert Sciamenna]], accetta di ingaggiarlo per un match; le cose, tuttavia, prenderanno una piega drammatica a causa di un tragico equivoco: Bappo apprende, quando ormai è troppo tardi, che essere puggile implica la pratica del pugilismo.
La versione originale del film dura 129 ore e 35 minuti, in cui compare più volte [[Chuck Norris]].


==== Mobbasta ====
È stato candidato a 7 "Peti d'oro", noto premio per cinefili e cinofili del Botswana, vincendone 3 per la migliore coppia eterosessuale, per la migliore scena di sesso tantrico e per il miglior quadricipite femorale.
''Mobbasta'' è il primo episodio della trilogia del ''nonnepossopiù'': il film narra di Vibo Valente, alias [[Maccio Capatonda]], e della monotonia della sua vita scandita continuamente dalla voce di uno speaker fuori campo.


Vibo Valente è un uomo comune: ha un [[lavoro]], una casa con giardinetto, un [[mutuo]] a basso costo, scooter, [[Automobile|monovolume]], [[colesterolo]] basso, guarda i programmi [[TV]], ha una [[moglie]], dei figli; è il cittadino standard.<br />
Maccio ha dichiarato che è in cantiere un terzo capitolo dell'amata serie, con la regia di David Wark Griffith e la sceneggiatura di Daniele Interrante. Budget previsto: 7,3 miliardi di Kwacha zambiani (pari a circa 1,5 milioni di Euro), questione per cui probabilmente Maccio si tirerà indietro.
Un giorno, irrimediabilmente, si accorge del fatto che la sua vita fosse troppo monotona e che ogni tentativo di farla cambiare la facesse tornare come prima, come in un circolo vizioso.


Si mette a vendere carciofi all'angolo di una strada, vomita un [[elefante]] dalla bocca insalivandolo con la [[colla vinilica]], indossa una camicia rossa con la cravatta a pois viola senza, tuttavia, ottenere il risultato voluto.<br />
===[[Il Vecchio Conio]]===
Nulla riesce, infatti, a sconvolgere l'ordine della sua vita, rigidamente scandita dalla voce dello speaker.


Tutto questo finché, un giorno, Vibo Valente decide di ribellarsi alla monotonia della [[vita]] trovando il [[coraggio]] di urlare «''Mobbasta!''» e «''Mobbasta veramente però!''».<br />
Il Vecchio Conio fece la sua comparsa la prima volta nel programma televisivo [[Affari Tuoi|Affari tua?]] presentato da Bonolis che diceva che il Vecchio Conio era ricchissimo: non faceva che parlare dei «miliardi del Vecchio conio».
È senza dubbio un [[film]] ricco di spunti per una riflessione sulla società di oggi.


==== Ahia – Una toccante introspezione sul dolore ====
Proprio per questo si stima che il Vecchio Conio abbia un patrimonio che supera di gran lunga i millemila €, il che lo rende la persona più ricca al mondo dopo i [[teletubbies]] e [[Rocco Siffredi]].
''Ahia - Una toccante introspezione sul dolore'' è un film di [[Bruno Liegi Bastonliegi]]<nowiki/>realtà, l'onnipresente [[Maccio Capatonda]].<br />
Il film è, in realtà, formato da una serie di episodi di vario genere e stile, diretti con maestria dal poliedrico regista, che qui è anche direttore della fotografia e montatore.


È suddiviso in quattro semplici episodi:
[[Immagine:Il_vecchio_conio_locandina_By_Mcfly87.JPG|right|thumb|100px|La locandina de ''Il vecchio Conio'', il film che consacrò Rupert Sciamenna come regista]]
#''Emmorta'': [[Anna Pannocchia]] viene trovata morta nel bagno di casa con un proiettile conficcato nella schiena; secondo l'[[Ispettore Catiponda]] ''si tratta di suicidio''.
#''La storta'': [[Rupert Sciamenna]] prende una storta mentre gioca a bocce nel circolo per anziani.
#''La solitudine'': [[Nick Malanno]] uccide l'ultimo degli immortali con una [[spada laser]] e soffre per questo di solitudine, e ora sono ''[[Cazzo|cazzi]] suoi''.
#''L'amante'': Amalia Frellioje non ama più Bobbo perché si è aderito e lo tradisce con [[Trailer#Fabbio Di Ninno|Fabbio Di Ninno]].


Alla fine, [[Maccio Capatonda]] decide di sfogare le sue frustrazioni menando un passante.
Il vecchio Conio è anche il primo film diretto da Rupert Sciamenna e vanta un cast d'eccezione: [[Maccio Capatonda]], Ivo Avido, Fabbio Di Ninno ed Ektor Baboden (oltre allo stesso Rupert). Grazie a questo film, che lo ha consacrato al grande pubblico, Rupert ha vinto il "David di Raffaello" e un buono sconto da Mediaworld. Da non dimenticare la partecipazione in prima persona proprio del vecchio Conio, co-protagonista con Rupert Sciamenna e protagonista indiscusso della scena finale.


==== Anche no ====
Quattro loschi individui avevano iniziato ad estorcere denaro alla gente organizzando partite truccate di ramino e briscola con il morto; il loro "''era un meccanismo ben oliato, una volta trovato il pollo lo spennavano per bene...''" ma non avevano ancora fatto i conti con Rupert Sciamenna, esperto giocatore di scala settanta e di poker Mexican Hold'em. Rupert viene così invitato ad una partita clandestina di poker e i quattro delinquenti, capitanati da Marcio Capatonda, riescono in breve tempo e con "''una serie di impercettibili segnali codici''" a fare andare Sciamenna sotto di 20.000. "''Stavano per fare il colpo della loro vita''"... ma ecco che Rupert con una risata da ebete "''he he he he he''" piazza sul tavolo il vero protagonista di tutto il film; il vecchio conio. Nello stupore generale Marcio e i suoi si guardano sbalorditi, Rupert se la ride e si alza dal tavolo in un finale [[Alfred Hitchcock|hitchcocchiano]].
[[File:Ma anche no.jpg|thumb|right|230px|Quest'uomo potrebbe sembrare intelligente, ma anche no!]]
''Anche no'' è un film che racconta di un uomo misterioso, sotto le cui spoglie si cela [[Maccio Capatonda]], il cui ultimo si atteggia a moderno paladino della nostra era, nonostante indossi un anacronistico copricapo alla [[Napoleone]] che di moderno ha ben poco.


Il finale è alquanto tragico: nonostante quest'uomo sia in grado da solo di cambiare il [[mondo]] e le sorti dell'umana stirpe, egli rifiuta e liquida le speranze di sei miliardi di persone con un sentenziale "''Ma anche no!''".
===[[Momenevado]]===


Grazie al grandissimo successo ottenuto da questo capolavoro, il ''[[Ma anche no]]'' è diventato un neologismo di largo uso. Eccone alcuni esempi di utilizzo:
'''Momenevado''' è un film di Bruno Liegi Bastonliegi, parzialmente basato sul libro ''[[I diari della motocicletta|I diari della motoretta]]'' di Bastione Grande Sasso. Nel cast compaiono [[Maccio Capatonda]] e Nick Malanno, stelle nascenti. Particolarità del film è il fatto che è girato totalmente nell'atrio del palazzo dove il regista abitava e la trama si svolge attraverso flashback narrati indirettamente.


{{Dialogo2|Povero sfigato|Ti va di uscire con me?}}
Bruno ([[Maccio Capatonda]]) e Kecco (Nick Malanno) sono amici intimi sin da bambini. Una sera, Kecco va a cena con una ragazza, Ina (Pina Sinalefe) con la quale ha una storia d'amore piuttosto profonda. Un giorno, Ina incontra un anziano ricco e famoso (un perfetto Rupert Sciamenna) del quale si innamora per l'ingente quantità di soldi a disposizione. Ina lascia Kecco, che cade in depressione. Kecco inizia a bere, arriva quasi al suicidio, sino a quando un giorno non si consulta con l'amico Bruno. Bruno purtroppo sta lasciando l'appartamento per andare a fare la spesa, e Kecco, ritrovandosi solo si suicida. Dopo 3 giorni, secondo le scritture, Kecco resuscita e siede a destra di Bruno. E tutti vissero felici e contenti.
{{Dialogo2|Ragazza figa|Ma anche no...}}


{{Dialogo2|Sfigato davanti allo specchio|Sono l'uomo più fortunato al mondo!}}
===[[Ahia, ma sei scemo?]]===
{{Dialogo2|Specchio rotto|Ma anche no!}}


==== Esse come Savona ====
'''Ahia ma sei scemo''' (distribuito in post-produzione anche come '''Ahia, ma sei scemo?''' e '''Quarto potere''') è un film di Alejandro Ramirez Inariditu tratto dall'omonimo romanzo di Homer Jujanjuje, con [[Maccio Capatonda]], Rupert Sciamenna ed il bravissimo Geeno (pseudonimo di Teresa Binghi), nel ruolo del pugile Pappo. Il film è un classico Bildungsroman (racconto di formazione dell'individuo, dal tedesco ''bildung'', "madonna", e ''roman'', "infiammata") che narra la crescita interiore del giovane Pappo, che trova la sua strada e si realizza quando un allenatore di boxe (Capatonda) ne scopre le potenzialità agonistiche.
{{quote|Un'immagine... un suono... EHH!!!|Pelo Ponneso}}


''Esse come Savona'' è la seconda opera prima del genio di [[Pelo Ponneso]] realizzata dai creatori di "''Ugo per tutti, tutti per Ugo''".
[[Immagine:Ahia.png|left|thumb|200px|Pappo puggile dopo il [[pugno]] dell'avversario. Anch'esso puggile.]]
Pappo (Geeno) è un giovane demente il cui principale passatempo consiste nel trascorrere i pomeriggi percuotendo i muri della città; la sua [[vita]] cambia drasticamente quando incontra il Prepara-Tori (Maccio Capatonda), un allenatore di boxe che, convinto delle sue potenzialità, si offre di addestrarlo alla nobile arte. Pappo diventa così un giovane demente, però puggile. Impara così a sciancare passanti e a storpiare parenti, ma soprattutto a credere in se stesso. La svolta nella sua esistenza ed in quella del suo allenatore avviene quando un noto promoter di boxe, Don ([[Rupert Sciamenna]]) accetta di ingaggiarlo per un match; le cose però prenderanno una piega drammatica a causa di un tragico equivoco: Pappo apprende quando ormai è troppo tardi che essere puggile implica la pratica del pugilismo.


Il cast è formato dai seguenti personaggi:
===[[Mobbasta]]===
*[[Maccio Capatonda]] nei panni di un [[rapper]] e un pazzo automobilista.
*[[Trailer#Fabbio Di Ninno|Fabbio Di Ninno]], amico di Maccio anche se il suo ruolo nella trama del [[film]] non è del tutto chiaro.
*[[Rupert Sciamenna]] nei panni del direttore di un'azienda della quale non si conosce né il nome né lo scopo; probabilmente si tratta della stessa ''ditta acquifera'' che gestiva nel film "''Fernet 9°/11°''".


A tutt'oggi la città di [[Savona]] ha querelato più volte Pelo Ponneso e il suo cast per [[diffamazione]].<br />
'''Mobbasta''' è un film di Bruno Liegi Bastonliegi, con [[Maccio Capatonda]]. Esso è il primo episodio della "trilogia del nonnepossopiù"; lo speaker ed il protagonista sono entrambi interpretati da [[Maccio Capatonda]]. A Bastonliegi venne in mente questo film durante una giornata passata agli studios della Iuniversal (una sottomarca della Universal): in quell'occasione, egli si sentì deriso da tutti e decise di creare questa trilogia in cui la monotonia della vita veniva scandita da uno speaker fuori campo. Alla fine, il protagonista si ribellava alla rigida società, sconvolgendo l'ordine degli eventi nella sua vita e uccidendo quindi lo speaker/società, senza il quale però non esisteva più la rivolta che irrimediabilmente riconduceva alla normalità e quindi alla monotonia.
La Corte suprema ha dato ragione al regista, che, come risarcimento, ha avuto la soddisfazione di realizzare un altro film quale "''T di Torino; R di Roma''".


==== Burle ====
Vicente Arrigoni ([[Maccio Capatonda]]) è un uomo comune: ha un lavoro, una casa, un mutuo a basso costo, lavora in centro città, casa con giardinetto, scooter, monovolume, colesterolo basso, guarda i programmi TV, ha una moglie, dei figli; è il cittadino-standard. Un giorno, irrimediabilmente si accorge che la sua vita è troppo monotona ed ogni tentativo di farla cambiare la fa tornare come prima, come in un circolo vizioso. Si mette a vendere carciofi all'angolo di una strada, vomita un elefante dalla bocca insalivandolo con della colla vinilica, indossa una camicia rossa con la cravatta a pois viola: niente! Nulla riesce a sconvolgere l'ordine della sua vita, rigidamente scandita dalla voce dello speaker. Finché, un giorno, Arrigoni non decide di non svegliarsi, non andare al lavoro, bruciare il giardino di casa: lo speaker muore. Ma se muore lo speaker, la società "monotona" si annulla e la "nuova" realtà diviene invece quella "monotona" mentre quella "monotona" diventa quella nuova, che deve provare ancora. Arrigoni decide quindi di ricominciare tutto da zero, fa resuscitare con un magico rituale voodoo il suo spirito guida (lo speaker) e continua a vivere in maniera monotona e inutile. Un'ampia riflessione sulla società di oggi.
[[File:Maccio Capatonda 1.jpg|right|thumb|300px|Una delle scene più ricche di suspense.]]
{{Dialogo2|Uomo rapito|Ispettore, lei deve farmi giustizia! Mi ha rubato i 13 anni più giovani della mia vita!}}
{{Dialogo2|Ispettore|Signore... Lei mi conferma che è tutto vero?}}
{{Dialogo2|Uomo rapito|...no!}}


Uno dei film più drammatici e toccanti recitati dai grandissimi [[Maccio Capatonda]], [[Rupert Sciamenna]] e [[trailer#Geeno|Geeno]].
===[[Ahia – Una toccante introspezione sul dolore]]===


Il film inizia con il ritrovamento di un [[barbone]] (Maccio Capatonda) da parte di un agente di polizia (Geeno).
'''Ahia - Una toccante introspezione sul dolore''' è un film di Bruno Liegi Bastonliegi, con [[Maccio Capatonda]]. Il film è in realtà una serie di episodi di vario genere e stile, diretti con maestria dal poliedrico regista, che qui è anche direttore della fotografia e montatore.
L'uomo afferma di essere stato rapito e tenuto prigioniero per 13 anni.<br />
Accompagnato in questura dal [[Polizia|poliziotto]] incontra il comandante delle forze dell'ordine (Rupert Sciamenna) e, dopo varie ricostruzioni e indagini, viene riconosciuto il possibile rapitore, il famigerato ''Zack Canasta''.


Tra colpi di scena, suspense e misteri, alla fine del film si scopre che il rapimento... fosse stato tutta una [[cazzata]], come da titolo, Burle, inventata e messa su per combattere la noia di un pomeriggio in cui il [[Bar|baretto]] era chiuso.
È suddiviso in 4 semplici episodi:
#''Emmorta'': la giovane Elisa si trova morta nella vasca da bagno di casa sua, colpa di tutto uno scarafaggio. Il caso viene affidato all'ispettore Cherrett Fon Karpistell, che conduce in maniera eccellente le indagini e individua l'assassino scoprendo la terribile verità: Elisa si è suicidata.
#''La storta'': il piccolo Daniele si butta dal balcone per suicidarsi e prende una storta. A questo punto il regista indaga la mente umana, per capire perché il bambino si voleva suicidare. La ''storta'' è in realtà mentale, però fa male lo stesso.
#''La solitudine'': il giovane Ugo ([[Maccio Capatonda]]) vive da solo in un appartamento in periferia, mangia da solo. Per riscattarsi partecipa ad un torneo di pugilato internazionale, dove incontrerà la morte, che però lo schifa e così diventa [[Mariottide]].
#''L'amante'': il segmento con [[Rocco Siffredi]], nel ruolo dell'iperpalestrato Superursus che riesce ad attirare le ragazze e non riesce a nascondere a sua moglie il fatto di avere un amante.
Tutti gli episodi hanno come tema principale il dolore (non a caso il film è ''Una toccante introspezione sul dolore'') dell'uomo, della ragazza che muore nella vasca, della ''storta'' mentale di Daniele, del giovane Ugo, che è solo e di Superursus, che provoca dolore nel non potere un amante nonostante sia iperpalestrato e superdotato.


===[[Anche no]]===
==== Rocchio 47 ====
[[File:Joe_Rocchio_da_giovane.JPG|left|thumb|260px|Un giovane Joe Rocchio nel 1475; aveva già i pugni nelle mani...]]
Un vecchio decrepito, Joe "''Ho i pugni nelle mani''" Rocchio, dopo un glorioso passato nel ''puggilismo'' prende la decisione di tornare a combattere.<br />
Il [[vecchio]] continua a sentire ''una bestia dentro di sé'' e, nonostante il [[viagra]] ormai riesca solo a evitargli di [[Urina|pisciarsi]] sulle scarpe, in preda alla nostalgia decide di tornare ad allenarsi.


[[Maccio Capatonda]] si offre di allenare Joe, il cui ultimo, dopo 15 anni passati sul divano a guardare ''[[La Vita in diretta|La vita in diretta]]'', si rialza incredibilmente con la grinta di un ragazzino paraplegico.<br />
'''Anche no''' è un film del noto regista Bruno Liegi Bastonliegi, con [[Maccio Capatonda]]. Il film è basato sul breve romanzo ''Memorie di un cittadino vissuto in piazza Navona dal primo al quindici luglio'' ed è un'aperta denuncia sociale contro l'inquinamento cittadino, il [[buco dell'ozono]], i pannolini a prezzi troppo alti, le canzoni di [[Gianni Celeste]], i cani, i cellulari, la droga, la violenza, il razzismo e altri fenomeni sociali che passarono in mente a Bastonliegi durante la lavorazione.
Capatonda, intanto, fissa il primo incontro; tuttavia, [[Trailer#Ivo Avido|Ivo Avido]] accetterà di far combattere Joe, solamente dopo aver avuto un amplesso con la [[Trailer#Katerine J. Junior|moglie di Rocchio]], che per il bene del decrepito marito, donerà il suo corpo al cinico manager.


Il giorno dell'incontro, proprio a pochi secondi dall'inizio del match, mentre il telecronista commentava entusiasta "''Non ho mai visto tanta vecchiaia in un solo uomo!''", l'[[arbitro]] tristemente annuncia: "''Si è spento di vecchiaia...''".
[[Immagine:Maccio1.jpg|right|thumb|174px|I peli ispidi sulla testa di quest'uomo potrebbero essere capelli.... ma anche no!]]
Il giovane Young Juvens ([[Maccio Capatonda]]) è un cittadino di [[Roma]], che passa la sua vita tra la fermata dell'autobus, la fermata del taxi e quella della metropolitana. Un giorno, istigato da un fruttivendolo che non sapeva cosa significasse il termine "assiologometrico", Young decide di sfidare la [[gang dell'ortofrutta]], quella stessa notte, in uno spiazzo sulla Tuscolana. Young viene raggiunto dalla gang, che lo prende a colpi di pomodori, peperoni, pesche fuori stagione e quant'altro. La mattina dopo è sveglio, ma malconcio. Quasi distrutto, Young chiede passaggio con l'autostop ad un carabiniere. L'uomo lo riporta in città, a Piazza Navona. Qui, l'uomo osserva il ''passìo'' della gente e inizia a notare il fermento della città, che ha all'interno razzismo, violenza, sangue e odio repressi. Un giorno, mentre è seduto sulla panchina a riprendersi, vede passare una ragazza, che gli dice di amarlo. Young viene sedotto dall'affascinante ragazzina; immediatamente, egli capisce di essersi innamorato e decide di cambiare quel mondo che ha visto degenerare. Ma quando sta per agire, si ritira, mostrando che l'uomo preferisce ritirarsi in un mondo epicureo più che agire in maniera stoica. Ciceroniano.


Maccio sbalordito, non riuscendo ad accettare la [[morte]] del bicentenario pugile, rimane sconcertato mentre il pubblico piange la fine di un mito e Ivo Avido fugge con Katherine J, Junior in qualche spiaggia tropicale dove la sposerà in seguito a una [[notte]] di fuoco.
Per fare questo film, il noto regista cino-giappo-coreano Bruno Liegi Baston Liegi ha speso una cifra esorbitante, che si approssima a circa 5 €. Difatti, dopo molti prestiti bancari, la sua compagnia cinematrogafica ha rischiato il fallimento. Per fortuna, il successo del film ha rinsaldato le casse del regista con un record di spettatori mai avuti prima: due cani e 1.322.400 poltrone vuote, oltre a qualche lattina di Coca-Cola.


==== Natale al cesso ====
Ma per "anche no" si possono intendere varie cose.
''Natale al cesso'' è un film cult con [[Maccio Capatonda]].


Il film è il classico ''cinepanettone'' che Maccio Capatonda arricchisce magistralmente con elementi tipici del cinema ''post-neo-anal-realista'' che vede l'eroe lottare strenuamente per realizzare i suoi ideali contro una sorte crudele e beffarda.<br />
{{Citazione|Ti va di uscire con me?|Essere più inutile del mondo|Essere più inutile del mondo ad una ragazza}}
La vicenda si svolge in un albergo di montagna, metafora di felliniana memoria che rappresenta il [[paradiso]] perduto, [[Trailer#Anche no|ma anche no]]...


Nel finale la storia viene ricondotta a quel non-luogo, il [[cesso]] appunto, dove, libero da ogni inibizione di natura sociale, l'essere umano può finalmente ritrovare se stesso ed esprimersi liberamente nelle forme artistiche più elevate.
{{Citazione|Beh... Anche no!||La risposta della ragazza}}


Il film è [[Parto anale|frutto]] della straordinaria collaborazione di due esponenti di spicco del cinema d'essai: Mario Mariani e Aurelio Aureliani.<br />
{{Citazione|L'acqua fa male, il vino fa cantare|Donna|La moglie del mai sposato Liegi Baston Liegi}}
L'apporto di [[Ando Vais]] nella sceneggiatura viene reso palese dai [[Sodomia|rapporti sodomitici]] che avvengono con l'uso della punta dell'[[albero di Natale]], nei quali si può leggere il prevalere degli istinti primitivi sul consumismo onnipresente nella vita dell'uomo moderno.


Se si potesse riassumere questo [[Merda|film]] in una sola frase, questa sarebbe senz'altro quella più significativa:
{{Citazione|Sono il più figo del mondo...|Essere più inutile del mondo|L'essere più inutile del mondo}}
{{Quote|Stasera, zuppa demmèrda!}}


==== Giammangiato ====
{{Citazione|Ma anche no!|Essere più inutile del mondo|La risposta della ragazza (quella di prima)}}
[[File: McCiccia.jpg|right|thumb|150px|Un tizio che, come è evidente, ha giammangiato.]]
Un film drammatico tratto dall'anonimo romanzo di Manlio Cavaldonati per la regia di Ennio Annio.


È sera, è buio, una stazione, tre persone si incontrano casualmente. I tre si conoscono, anzi, erano [[amici]] molto legati in gioventù: inizia la carrellata dei ricordi, delle avventure passate insieme, la paresi di Umberto che non lo ha mai abbandonato, e le pizzate.
===[[Esse come Savona]]===

'''Esse come Savona''' è la seconda opera prima del genio di Pelo Ponneso tratto da un romanzo probabilmente scritto male.

Il cast è formato dai seguenti personaggi:
*[[Maccio Capatonda]] nei panni di un repper e un pazzo automobilista.
*Fabbio Di Ninno è l'amico di Maccio ma non si sa bene cosa faccia veramente. L'unica cosa certa è che è stato più volte vergato dal supremo [[Chuck Norris|supremo]].
*Ruper Sciamenna nei panni del direttore che non sappaimo con chiarezza cosa faccia. Probabilmente ha contribuito alla maternità della contessa di Ambrogio.
*Altri (se di esseri umani possiamo parlare) film facenti parte:
*Michele Muro (presunto).


A tutt'oggi la città di Savona ha querelato più volte Pelo Ponneso e tutto il suo cast per diffamazione. La corte suprema ha dato ragione al regista, che, come risarcimento, ha avuto la soddisfazione di realizzare un altro film quale "T di Torino; R di Roma".

===[[Rocchio 47]]===

[[Immagine:Joe_Rocchio_da_giovane.JPG|left|thumb|100px|Un giovane Joe Rocchio nel 1475; aveva già i pugni nelle mani...]]

Un vecchio decrepito, Joe Rocchio, dopo un glorioso passato nel "puggilismo" decide di tornare a combattere. L'anziano continua a sentire "una bestia dentro di se" e nonostante il viagra ormai riesca solo a evitargli di pisciarsi sulle scarpe, decide di ritornare ad allenarsi. [[Maccio Capatonda]] si offre di allenare Joe, che dopo 15 anni passati sul divano a guardare [[La Vita in diretta]], si rialza incredibilmente con la grinta di un ragazzino paraplegico. Capatonda intanto fissa il primo incontro, ma Ivo Avido accetterà di far combattere Joe, solo dopo aver avuto un amplesso con la moglie di Rocchio, che per il bene del decrepito marito, donerà il suo corpo al cinico Manager. Il giorno dell'incontro, proprio a pochi secondi dal calcio d'inizio l'arbitro tristemente annuncia: "si è spento di vecchiaia". Maccio sbalordito,non riuscendo ad accettare la morte del bicentenario pugile,rimane impietrito per alcune ore, solo l'intervento di [[Giucas Casella]] lo farà tornare in se. Il pubblico piange la fine di un mito, mentre Ivo Avido scappa con Katherine a [[Fiuggi]] dove la sposerà in seguito ad una notte di fuoco.

===[[Natale al cesso]]===

''Natale al cesso'' è un film cult con [[Maccio Capatonda]].


Già, le pizzate! Quale migliore occasione per recuperare almeno un po' dei bei giorni andati?<br />
Si presenta la classica trama del cinema post-neo-anal-realista che vede l'eroe lottare strenuamente per realizzare i suoi ideali contro una sorte crudele e beffarda; la narrazione si svolge in un albergo di montagna, metafora di Felliniana memoria che rappresenta il paradiso perduto (ma anche no).
Gianni propone di andare tutti in [[Pizza|pizzeria]] e a bersi un gingerino, ma... Mario abbassa la testa e oppone uno sconvolgente rifiuto.


Inutilmente i due amici chiedono spiegazioni, in un climax di pianto e drammaticità: quale segreto cela l'amico d'infanzia, forse è stato violentato da un pizzaiolo, oppure ha perso la fiducia nel [[mondo]]? Infine, Mario confessa che ha ''giammangiato''!
Dopo aver sentito l'ultima canzone dei [[Sonohra]] il protagonista entra in trance e riceve il dono di parlare con i morti, ma spesso gli incontri con questi gli incutono terrore tanto da farlo esclamare "Li mortacci sua!".


==== L'uomo che usciva la gente ====
Nel finale la storia viene ricondotta a quel non-luogo, il [[Tu|cesso]] appunto, dove, libero da ogni inibizione di natura sociale, l'essere umano può finalmente ritrovare se stesso ed esprimersi liberamente nelle forme artistiche più alte.
“''Dai creatori di Brodo di Gocciole, un nuovo film che ha fatto sognare intere generazioni e ne ha fatte suicidare altrettante.<br /> Dal genio di Bruce Lagodigarda, una struggente storia d'amore, ballo e passione...''”


[[File:billy_ballo.jpg|right|thumb|200px|Billy Ballo e Mariottide sono punti di riferimento per i giovani d'oggi.]]
Il film è [[Parto anale|frutto]] della straordinaria collaborazione di due esponenti di spicco del cinema d'essai.
[[Herbert Ballerina|Fernandello]], figlio di [[Mariottide]], ha un sogno: quello di fare l'usciere. Il padre non è d'accordo e lo iscrive a un provino di [[danza]].<br />
Qui conoscerà la stupenda [[Anna Pannocchia]] di cui egli si innamora, e sarà proprio l'amore unito alla promessa di fidanzamento in caso di riuscita emulazione di [[Billy Ballo]], il ''miglior ballerina'' del mondo, che spingeranno il giovane Fernandello a continuare sulla strada della danza.


Dopo gli inizi difficili, è grazie all'intervento di [[Kledi]] che Fernandello capisce di non poter emulare Billy Ballo ma che debba essere se stesso: cioè un asino.<br />
La regia di Bruno Liegi Bastonliegi si segnala come in altri film per la sua pedo-porno-fotografia e per i suoi zoom a tutto campo.
Così, dopo fatica e dolore (come dice lo stesso padre: "''Deve fare male!''"), Fernadello arriverà a eseguire l'ormai mitologico ''Passo dell'[[Asino]]''...
ma l'[[Sfiga|inconveniente]] è dietro l'angolo e, con un tanto rapido quanto involontario gesto delle mani, egli "''esce''" la giuria tornando, dunque, a coltivare il suo sogno di una vita: quello di fare l'usciere!


Il cast è d'eccezione:
D'altra parte l'apporto di [[Ando Vais]] nella sceneggiatura viene reso palese dai rapporti sodomitici che avvengono con l'uso della punta dell'albero di natale, nei quali si può leggere il prevalere degli istinti primitivi sul consumismo onnipresente nella vita dell'uomo moderno.
*Il talento inespresso di [[Herbert Ballerina|Bipbip Ballerina]] nel ruolo di Fernandello.
*Una straordinaria [[Anna Pannocchia]] nei panni della musa ispiratrice di Fernandello.
*Il candidato al Golden Gol [[Billy Ballo]] nel ruolo a lui consono del ''miglior ballerina del mondo''.
*Il plurirattristato [[Mariottide]] nel ruolo di padre di Fernandello.
*[[Kledi]] nel ruolo fatto su misura per lui di calendario parlante.


Questo film vinse sette premi Oscar nel 2007:
I ruoli assegnati sono i seguenti:
*Miglior film;
*[[Maccio Capatonda]] è il protagonista: per questo ruolo ha già ricevuto la nomination per l'Oscar nella categoria Luigi Scalfaro.
*Miglior attore protagonista, [[Herbert Ballerina]];
*Rupert Sciamenna è il tizio che da un calcio in culo ad un altro perché' questo capitomboli dentro una stanza e qui trombi con una donna pesante circa 300 kg e che poi si nasconde le [[Cazzo|parti basse]] con un cane perché nel frattempo è entrata la moglie nella stanza perché c'è stato un equivoco perché lui credeva che lei credesse che lui sapeva che l'altro fosse ... (si noti la sottile vena umoristica con numerosi e sofisticati riferimenti alla cultura yiddish).
*Miglior attrice protagonista, [[Anna Pannocchia]];
*Ivo Avido è quello che rutta e scoreggia sempre.
*Miglior attore non protagonista, [[Billy Ballo]] ;
*[[Massimo Boldi]] è il [[Tua sorella|water]] di ceramica che si vede nell'ultima scena: purtoppamente non ha fatto in tempo a dire la sua unica battuta in copione, che poi sarebbe "Uè, cipollino!".
*Miglior colonna sonora;
*Miglior attore con aspirazioni suicide, il plurirattristato [[Mariottide]].


===[[Giammangiato]]===
==== Per Un Pelo ====
{{quote|La faresti un po' più [[blu]]?|[[Ivo Avido]]}}


Film (drammatico, 2008) tratto dall'anonimo romanzo di Manlio Cavaldonati per la regia
di Enzo Annio.


[[File:Herbert Ballerina indica nel trailer Per un pelo.jpg|thumb|right|290px|La spiata. Questa scena fu considerata una pietra miliare del cinema d'[[azione]].]]
È sera, è buio, una stazione, tre persone si incontrano casualmente. I tre si conoscono, anzi, erano amici molto legati in gioventù: inizia la carrellata dei ricordi, delle avventure passate insieme, la paresi di Beppe che non lo ha mai abbandonato, e le pizzate. Già, le pizzate! Quale migliore occasione per recuperare almeno un po' dei bei giorni andati? Gianni propone di andare tutti in pizzeria, ma... Mario abbassa la testa e oppone uno sconvolgente rifiuto.
Pelo Ponneso si mette all'opera con un [[Fancazzisti|cast]] d'eccezione. <br />
Un [[Killer|assassino]], braccato dalla polizia di mezza provincia, intende uccidere lo speaker di un famosissimo [[film]] in produzione (interpretato da [[Maccio Capatonda]]); in seguito a numerosi omicidi e a un'importante soffiata da parte di una [[spia]] infiltrata nella regia, interpretata da un accattivante [[Herbert Ballerina]], si riesce a trovarlo. Ma Maccio riscrive la storia grazie al potere del narratore, che consiste nel poter decidere quello che l'assassino debba fare, facendogli prendere prima una [[Trauma Cranico|botta in testa]] e poi, successivamente, facendogli venire un infarto. Il film termina con una frase che rimarrà nella [[storia]] del [[cinema]] [[Mondo|mondiale]]:
{{quote|Tutti salvi per un pelo!|Maccio Capatonda conclude il film}}


'''Cast:'''
Inutilmente i due amici chiedono spiegazioni, in un climax di pianto e drammaticità: quale segreto cela l'amico d'infanzia, forse è stato violentato da un pizzaiolo, oppure ha perso la fiducia nel mondo? Infine Mario confessa che ... ha giammangiato!
*Un'interpretazione da [[Premio Nobel]] di Maccio Capatonda.
*La dote indicativa di Herbert Ballerina.
*Il [[blu]] di Ivo Avido.
*La frequente parlantina del [[killer]].


==== Il sesto scemo ====
Chiaro il riferimento al mondo della politica i cui [[mafia|esponenti]], come è risaputo, hanno giammangiato.
[[Immagine: McCiccia.jpg|left|thumb|100px|Un tizio che, come è evidente, ha giammangiato]]


Film presentato dal famosissimo Aldo Maria Gianluca e candidato al premio Omararminiodavondasinatoeri, il quale tratta di un povero ragazzo sfigato (il popolarissimo Herbert Ballerina, reso celebre dalla grandiosa interpretazione nel film "''L'uomo che usciva la gente''") e dello psicologo pedofilo (il già rinomato Maccio Capatonda, del quale ricordiamo l'interpretazione in "''La Febbra''", un cult del cinema italiano e mondiale), che lo trova per strada e gli propone un passaggio a casa.
I ruoli:
[[File:Il sesto scemo.jpg|250px|thumb|Una delle presenze si fa beffe del ragazzo facendolo assistere a una scena a cui nessuno potrebbe mai credere.]]
*[[Maccio Capatonda]] è Mario, l'oppositore di rifiuti.
Capendo, però, che il bambino si infilava gli scarabei stercorari nel naso per giuoco dalla mattina alla sera, e che per colpa di questi aveva ormai raggiunto il quoziente intellettivo di [[Cristina Del Basso]] e non poteva più rispondere delle sue facoltà mentali, decide di aiutarlo.
*[[Andrej Koijmaskij]] è Beppe, il paralitico.
*[[Luca Pezzolo]] è Gianni, lo scassaminchia di turno.


Assillato da uno strano disagio, non vuole spiegare allo psicologo il suo problema: vede delle cose strane, magari anche dovuto alle enormi quantità di sostanze stupefacenti somministrate in tenera età.
Piccole curiosità:
*L'anonimo romanzo di Manlio Cavaldonati è stato tradotto in arabo e ha suscitato fortissime proteste da parte del mondo mussulmano.
*L'anonimo romanzo cela un segreto crittografato: se letto al contrario è un romanzo anonimo.
*Manlio Cavaldonati è stato ingaggiato da [[Federico Moccia]] per scrivere il copione del suo nuovo film. Lo scrittore ha accettato a patto di rimanere anonimo.


È convinto che nessuno, nemmeno lo psicologo, possa credergli, perché il suo è un disturbo molto strano, un qualcosa di inspiegabile, quasi più del perché [[Silvio Berlusconi]] sia stato presidente del Consiglio...
===[[L'Uomo che Usciva la Gente]]===


Non può uscire dalla macchina, non può camminare per strada, non può parlare con nessuno: viene sempre disturbato da queste presenze, irritanti e sfuggevoli.
Dai creatori di ''Brodo di Gocciole'', un nuovo film che ha fatto sognare intere generazioni e ne ha fatte suicidare altrettante! Dal genio di Bruce Lagodigarda una struggente storia d'amore, ballo e passione!


Finalmente, dopo essere stato costretto dallo psicologo a giocare al dottore sul divano di casa sua, [[Sesso|essendo entrati in intimità]], riesce ad aprirsi e a dirgli la verità: "''Io vedo la gente scema... tu sei il sesto!''"
[[immagine:billy_ballo.jpg|right|thumb|Billy Ballo e Mariottide sono punti di riferimento per i giovani d'oggi che vorrebbero [[Ma anche no|essere come loro]]]]
Fernandello (figlio di [[Mariottide]]) ha un sogno: quello di fare l'usciere! Ma il padre non è d'accordo e lo iscrive a un provino di danza! Qui conoscerà la stupenda Anna Pannocchia di cui egli si innamora e sarà proprio l'amore unito alla promessa di fidanzamento in caso di riuscita emulazione di [[Billy Ballo]],il miglior ballerina del mondo, che spingono il giovane Fernandello a continuare sulla strada della danza! Dopo gli inizi difficili è grazie all'intervento di [[Kledi]] che Fernandello capisce di non poter emulare Billy Ballo ma che deve essere se stesso: cioè un asino! Cosi dopo fatica e dolore (come dice lo stesso padre: "''Deve fare male!''") Fernadello arriverà ad eseguire l'ormai mitologico Passo dell'Asino! Ma l'inconveniente è dietro l'angolo e cosi con un tanto rapido quanto involontario gesto delle mani egli "esce" la giuria tornando dunque a coltivare il suo sogno di una vita:quello di fare l'usciere!


Il film si conclude con lo psicologo che fa il cretino con un cappello in testa, ed emette i versi di un pollo. Un finale che riflette la realtà contemporanea.
Sempre e comunque ruoli:
*Il talento inespresso di '''Bipbip Ballerina''' nel ruolo di Fernandello!
*Una straordinaria '''Anna Pannocchia''' nei panni della musa ispiratrice di Fernandello.
*Il canditato al Golden Gol '''Billy Ballo''' nel ruolo a lui consono del miglior ballerino del mondo.
*Il plurirattristato '''Mariottide''' nel ruolo di padre di Fernandello.
*'''[[Kledi]]''' nel ruolo fatto su misura per lui di calendario parlante.


==Premi==
=== Musical ===
==== Billy Ballo ====
{{vedianche|Billy Ballo{{!}}Billy Ballo – The musical}}
=== Fiction ===
==== Padre Maronno ====
{{vedianche|Padre Maronno – L'uomo a cui appiopparono la santità}}
== Premi ==


===Premio Oscar Luigi Scalfaro===
=== Premio Oscar Luigi Scalfaro ===
{{vedianche|Oscar Luigi Scalfaro}}
Riconoscimento di cui possono vantarsi solo le più grandi personalità nel mondo dello spettacolo o della prostituzione acrobatica in fa maggiore.
Riconoscimento di cui possono vantarsi solo le più grandi personalità nel mondo dello spettacolo o della [[prostituzione]] acrobatica in fa maggiore.<br />
Fu istituito in onore dell'ex [[Presidente della Repubblica]] perché il semplice [[premio Oscar]] non era considerato all''''altezza''' dei migliori attori del monte come [[Maccio Capatonda]] e [[Rupert Sciamenna]].


=== Premio Omararminiodavondasinatoeri===
Fu inventato dall'omonimo Premio Oscar Luigi Scalfaro: Premio Scalfaro era infatti un bimbo molto felice, poiché la mamma l'aveva partorito dodicenne all'età di diciotto anni. L'aver saltato parte delle scuole medie lo rese un bimbo molto tranquillo, a differenza dei compagni che andavano in giro sul Booster a scippare le vecchiette, e quando queste erano impossibilitate a causa paralisi o morte, provvedevano al servizio a domicilio. Premio, molto offeso da un simile comportamento, decise di porre fine alla sofferenza delle signore non più giovani e quasi cibo per vermi. Purtroppo il suo slancio di generosità non fu ben visto dal ventisette barrato che passava di lì per caso (il misfatto avvenne infatti nel salotto di casa Scalfaro, senza apparente motivo) a sirene spiegate. L'autista si fermò per soccorrere il povero premio, ma così facendo fece morire disidratate anche le sirene.
Uno dei premi più ambiti. Ne fu premiato solo il film ''Urgenze'' (unico in nomination), dove [[Maccio Capatonda]] cerca disperatamente un bagno correndo su è giù per la città.


===Premio Parma D'oro al Festival Di San Daniele===
== Curiosità ==
Premio vinto solo dal film "Fernet 9/11°" e dal regista Nevio Nave.
La coppa rispetta in pieno il nome, perché è una palma con del prosciutto crudo sopra.


== Altri progetti ==
{{curiosità}}
{{interprogetto|q_oggetto=contiene idiozie mai dette in}}


==Altri cinepanettoni==
*Le origini di questo neologismo sono da ricercarsi nel ricco ed esilarante repertorio della Gialappa's band, veri inventori di questo modo di dire dal quale deriva la pellicola di Maccio.
*[[Natale a...]]
*Per far immedesimare Maccio Capatonda nel ruolo del dirigente di multinazionale sfigato che indossa un cappello da Napoleone, egli pagò contemporaneamente un esperto di borsa, uno sfigato e Napoleone stesso per impartire lezioni di recitazione al giovane Maccio.
*[[Bruno Liegi Bastonliegi]] è uno dei più autorevoli registi di film horror, tra i quali spiccano i grandissimi suc"Cessi" di Babbi L Orsetto, L'Ammazzatore, Tension, Pappo il Pugile, Prodi e i 40 Ladroni dei Ministri, Ritratto di Vladimir e tanti altri celebri film horror. Liegi Baston Liegi ha dichiarato che Hitch fu il suo mentore.
*Forse non tutti conosco il famoso libro che ha ispirato il film, "lo avrei potuto scrivere...ma anche no"


{{Portali|Cinema}}
==Note==
<references/>


[[Categoria:Film]]
[[Categoria:Mai dire...]]
[[Categoria:Cinema]]
[[Categoria:Mai dire...]]
[[Categoria:Cinema]]

Versione attuale delle 15:05, 25 dic 2022

Maccio Capatonda, bello come il Sole.
« Un'entità mala »
("Mani in alto")
« Esistono storie che non esistono... »
("L'uomo che usciva la gente")
« Un regista sotto le righe »
« Dottore, chiami un dottore!! »
("La febbra")
« Era un sabato di martedì notte »
(Ivo Avido in "Padre Maronno")
« La città è piena di criminali! »
(Giornalista a Padre Maronno)
« Ma sono criminali buoni »
(Padre Maronno in risposta al giornalista)


Con Shortcut Production S.p.A. o più semplicemente con Mai dire - Speciale cinema, si intende quell'azienda di produzione cinematografica che permette a Maccio Capatonda e compagnia bella di portarsi il pane a casa, divulgando così le grandi opere prodotte dai già citati attori.
Il programma va in onda ogni sabato di martedì notte solitamente quando avete gli occhi nei bulbi oculari e i pugni nelle mani.


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, ci dispiace ma questo articolo non è presente sulla diabolica.
Vergogna wiki!

Attori

Maccio Capatonda

   La stessa cosa ma di più: Maccio Capatonda.

Rupert Sciamenna

   La stessa cosa ma di più: Rupert Sciamenna.
Avido, IVO incluso.

Ivo Avido

Ivano Avido (Da qualche parte, 7 gennaio 1978) è sicuramente l'attore che si lava di meno tra quelli del cast della Shortcut Production S.p.A.
Durante le sue apparizioni è sempre caratterizzato dall'abbigliamento da barbone, dal quale si presume che vita facesse prima di essere scoperto dal grande Bruno Liegi Bastonliegi.
Appare in numerosi film, come "Il sesto scemo" e "L'uomo che usciva la gente", ma il suo ruolo più grande è sicuramente l'interpretazione dell'assassino disturbato nella fiction di "Padre Maronno".
Attualmente è tornato da dove è venuto: sulle strade, a vivere di elemosine.

Fabbio Di Ninno

Il Libbro.
« Lei non si attiene alle sacre scritture! Lei non segue Il Libbro! »
(Fabbio Di Ninno interpretando il reverendo Scarlett Johassen)

Fabbio Di Ninno (Caracas, 14 gennaio 1969) è un enigmatico attore dalla vita privata molto tormentata. Nato da buona famiglia, passa un'infanzia felice.
Dopo poca gavetta e tante raccomandazioni da parte del ricco padre, Di Ninno comincia a sfondare nel mondo dello spettacolo.
Al massimo della sua notorietà viene ingaggiato per far la parte di un truffatore nel film "Il vecchio conio", per poi sparire dal grande schermo per più di due anni. Torna a farci sognare nella fiction "Padre Maronno" dove interpreta il reverendo Scarlett Johassen, un infido uomo di Chiesa che mette in discussione la santità di Padre Maronno. Sempre nel ruolo del reverendo rompicoglioni, compare nel lungometraggio "Il reverendo Scarlett Johassen contro Martin Lutero Jr." di Alejandro Ramirez Inariditu, mandato in onda su Rete 4 e Rai Uno. In questo film il reverendo scatena una mirabbile controriforma cattolica per fare fronte alle tesi rivoluzionarie dell'eretico Martin Lutero "Ginetto" Junior.

« Lei è un impostore che si prende giuoco delle povere menti! »
(Il reverendo Scarlett mentre scredita l'opera di Martin Lutero Jr.)

Herbert Ballerina

   La stessa cosa ma di più: Herbert Ballerina.

Anna Pannocchia

   La stessa cosa ma di più: Anna Pannocchia.
La travolgente bellezza di Katerine J. Junior.

Katherine J. Junior

Katherine J. Junior, pseudonimo di Caterina Gei Giuniori (Babilonia, 23 marzo 3000 a.C.) è un astro nascente, o astro morente, del cinema internazionale.
Ha cominciato la sua carriera da attrice a soli 73 anni, recitando una piccola parte nel famoso programma "Mummie", condotto da Tutankhamon dove recita la parte della mamma di Anubis.

Il successo cominciò quando fu scoperta per sbaglio, nei bagni di un Autogrill, dal famoso regista Ando Vais: grazie al suo talento e a qualche raccomandazione, riuscì ad avere parti di rilievo in film come "Ahia ma sei scemo?", nel ruolo della madre di Pappo, e "Rocchio 47", nel ruolo della moglie di Rocchio.

Riccardino Fuffolo in un inedito costume di scena.

Recentemente ha recitato la parte della fedele devota nella fiction di "Padre Maronno", dove ha lavorato con un cast d'eccezione, come Mario Maria Mario, Ivo Avido e Cameron Diaz.

Riccardino Fuffolo

Riccardino Fuffolo è una delle figure più misteriose e controverse mai apparse sullo schermo cinematografò.
Non si sa nulla di lui tranne che viene chiamato "Il Piccolo" nonostante sia alto sei metri e dodici (senza tacchi). Indossa un burqa disegnato da Dolce&Gabbana.
La sua figura malvagia è la protagonista di tutte le storie che lo vedono protagonista, e la sua massima espressività recitativa si ha quando alza le mani al cielo per compiere i suoi omicidi. Particolarmente rilevante la sua interpretazione del tizio misterioso in Kingdom Hearts.

Geeno

« Ma questo è un coglione! »
(Rupert Sciamenna su Geeno)
Geeno nel pieno della sua giovinezza e forza nel film "Ahia ma sei scemo".

Lueegi "Geeno" Lo Pugno (Hong Kong, 9 ottembre 1972) fa parte di quella ristretta cerchia di attori che hanno raggiunto la notorietà solamente grazie alla propria abilità nel campo delle arti marziali, pur avendo lo stesso talento recitativo di un criceto paralizzato.
Da piccolo fu iscritto dai genitori alla "Palestra delle sacre arti del combattimento di Roncobilaccio", dove imparò il karate, il judo e a la ricetta del tacchino coi pinoli.
Grande amico di Steven Seagal e di Jean Claude Van Damme, riuscì a creare con il loro aiuto la famosa e micidiale tecnica del Pugno di lato, ed è tutt'ora l'unica persona in grado di saper usare questa tecnica senza essere sopraffatto dalla sua stessa forza distruttiva.

Geeno fu scoperto per la prima volta dal regista Pelo Ponneso, che lo osservò mentre faceva piangere dalle botte un muro.
Ha recitato nei film "Ahia ma sei scemo" nel ruolo di Bappo, in "Rocchio 47", nella parte di Joe Rocchio da giovane, nonché in numerose altre comparse minori.
Si dice che sia il fratello segreto del famosissimo ballerino Billy Ballo a causa dell'incredibile somiglianza fra i due. Ma sono solamente voci di corridoio.

Nick Malanno

   La stessa cosa ma di più: Nick Malanno.

Mario Maria Mario

«Redimimi!»
Mario in lacrime : Ho rubato una mela per sfamare i miei orfanelli

Ispettore Santo MaroPonda : A morte!


Mario Maria Mario (Vergate sul Membro, 0 gennaio 1912) è l'autentica rivelazione della fiction "Padre Maronno", ma tutti quanti ci ricordiamo di lui semplicemente per il suo nome di merda.
Fa il suo esordio nel celeberrimo film "Tre Mazzate Sui Coglioni". Qui viene notato dal regista, Tafazzi, che lo farà conoscere all'intraprendete Maccio Capatonda, il quale trasformerà sin da subito Mario in una grande star del cinema internazionale.
Attualmente Mario è impegnato nella produzione della pellicola "Mario Maria Mario, una vita di stenti e di miserie", pellicola autobiografica scritta e diretta da lui stesso.

Registi

Bruno Liegi Bastonliegi

   La stessa cosa ma di più: Bruno Liegi Bastonliegi.

Pelo Ponneso

   La stessa cosa ma di più: Pelo Ponneso.

Arminiodavondasinatoeri

   La stessa cosa ma di più: Arminiodavondasinatoeri.

Ando Vais

Ando Vais è un regista di fama mondiale. O più che altro è affamato. Nasce a Canicattì il 23 marzo 1953.

Fin da giovane è attratto dal mondo del cinema e comincia dai lavori più umili per giungere al mestiere di regista come allievo di Frank Capra.
Seguendo le orme di quest'altro regista siciliano arriva ad Hollywood dove entra in contatto con varie correnti, tra le quali quella elettrica, infatti da allora in poi si sentirà spesso dire "Ma sei folgorato?".

Ando Vais nei suoi film fa ampio uso della suspense e di tecniche quali il coupe-de-teatre, il coupe-de-etat, l'escamotage e l'escargot.

Ma Ando Vais è famoso soprattutto per i suoi thriller mozzafiato come il suo film d'esordio L'ammazzatore premiato dalla critica con 33 telecazzi d'oro.
Grazie al capolavoro Pazienza il regista ha conquistato l'Oscarrafone nella categoria Èbbelloammammasua, riconoscimento che lo ha definitivamente affermato sulla scena mondiale.

Nella sua carriera può vantare numerose collaborazioni con registi del calibro di Bruno Liegi Bastonliegi, Ennio Annio, Alejandro Ramirez Inariditu e Pina Sinalefe, oltre naturalmente a divi da copertina come Maccio Capatonda e Rupert Sciamenna.

Michele Muro

Prova inequivocabile dei danni causati dall'acqua: il sale viene sciolto da una quantità minima di liquido.

Michele Muro (Reggio Calabria, 24 maggio 1955) (da non confondere con Michael Moore, brutta copia statunitense che cerca di imitarlo) rappresenta l'emblema e il porta bandiera della critica internazionale alle società acquifere, per un mondo privo d'acqua, sostanza tossica pericolosissima. Famosissimo, è anche molto imitato e parodizzato, soprattutto in America, dal comico Michael Moore.

Una volta raggiunta l'età adulta tenta di sfondare nel cinema, e in effetti grazie alla sua stazza sfonda un paio di poltrone nel cinema sotto casa.

Come ha raccontato nella sua autobiografia, da piccolo fu traumatizzato quando gli cadde il tovagliolo di carta in un bicchiere pieno d'acqua e tirandolo su notò che si era totalmente sciolto.
Ma la cosa che lo inorridiva era il fatto che le aziende acquifere fossero in grado di convincere i consumatori, attraverso campagne pubblicitarie ricche di messaggi subliminali, della totale innocuità dell'acqua, anzi, li convincevano che faceva bene alla digestione, alla diuresi e a una dieta povera di sodio.

Per anni ha raccolto documenti e testimonianze raccapriccianti sui danni causati dal consumo continuato di acqua: deformazioni, lobotomizzazioni, dipendenza, tifo e tifo per l'Inter.
Le interferenze e l'intromissione nei propri interessi ha scatenato la reazione della potente lobby delle sette società acquifere, le famose sette sorelle, che hanno sporto denuncia per diffamazione.

Ma questo non lo ha fermato, anzi lo ha reso ancora più caparbio e il suo grido di protesta contro un mondo insozzato continuamente dall'acqua lo ha portato a vincere la prestigiosa Parma d'Argento al Festival di San Daniele, con il suo documentario-denuncia Fernet 9/11°.
Il premio gli è stato consegnato direttamente dalle mani di Quentin Tarantino.

Una foto recente del regista. Il colore dei capelli è causato da una rara malattia che lo costringe da anni ormai a cibarsi con l'ano e a defecare con la bocca.

Alejandro Ramirez Inariditu

Alejandro Ramirez Inariditu è un regista famoso in tutto il monte nato a Cittiglio il 29 febbraio 1968 da una coppia di cartomanti boliviani.

Grazie alle dimensioni del suo membro riesce a sfondare nel mondo del cinema porno.
Alejandro diventa aiuto-eiaculatore dei più celebri attori del panorama pornografico ma perderà il lavoro in seguito a una diatriba circa le vere dimensioni del pene di Rocco.

Decide allora di diventare regista autonomo e nel 2005 dirige il noto colossal "Ahia, ma sei scemo?" tratto dal romanzo di Homer Jujanjuje.

Opere

Film

Babbi l'orsetto

   La stessa cosa ma di più: Babbi l'orsetto.

Noto film realizzato dai produttori di Terror.org, dal regista e dall'aiuto regista de L'Ammazzatore e dal capo elettricista di Tension.

Parla del ritorno dell'orsetto Babbi e della sua incredibile tenerezza.
Pluripremiato per il miglior cartone che rutta al festival delle cannes e come miglior film per bambini ritardati a Pippewhood.

La Febbra

Maccio Capatonda mentre viene a conoscenza del terribile male che lo affligge.
« Un virus a cui non puoi sfuggire ma neanche proprio guarda io ci ho provato niente! »


La Febbra è un film di Ennio Annio, tratto dal romanzo del premio Oscar Luigi Scalfaro Phil Norimberga, che Vanity Fair ha definito "Un capolavoro con la Q maiuscola".

La Febbra è un'atroce malattia che colpisce il malcapitato Bobbo, un giornalista televisivo magistralmente interpretato da Maccio Capatonda. I casi documentati fino a oggi sono stati due. La malattia, per un inspiegabile motivo, deve essere ignorata perché fa parte di un disegno molto più grande e dispendioso.

La pellicola vede l'esordio di Amalia Frellioje, nei panni della moglie di Bobbo, di Ektor Baboden, nei panni del dottore che omette le cure a Bobbo, e, soprattutto, del piccolo Riccardino Fuffolo, per la prima volta sullo schermo cinematografò.

La Febbra 2

Maccio Capatonda chiama il 118 dicendo di avere la Febbra 2.
« Il peggio è tornato! »
(Slogan promozionale)

La Febbra 2 è il sequel del celeberrimo film La Febbra.

Gli attori sono gli stessi di quelli che compaiono in La Febbra.
L'interpretazione migliore è sicuramente quella di Riccardino Fuffolo, for the second time on the Cinematografò screen.

La saga de La Febbra ha avuto un successo interplanetario tanto che è in fase di realizzazione anche il musical, ispirato al capolavoro capatondiano, "La Febbra del sabato sera".

Il vecchio Conio

La locandina de Il Vecchio Conio, il film che consacrò Rupert Sciamenna come regista.
« Una volta agganciato il pollo,
lo spennavano per bene... »

Il Il Vecchio Conio fece la sua comparsa la prima volta nel programma televisivo Affari tua?, presentato da Paolo Bonolis, il quale diceva che il Il vecchio Conio fosse ricchissimo: non faceva che parlare dei «miliardi del vecchio conio».
Grazie a questo film, che lo ha consacrato al grande pubblico, Rupert ha vinto il "David di Raffaello" e un buono sconto da MediaWorld.

Il Il Vecchio Conio è anche il primo film diretto e interpretato da Rupert Sciamenna.
Vanta un cast d'eccezione: "Marcio" Capatonda, Ivo Avido, Fabbio Di Ninno ed Ektor Baboden.
Da non dimenticare la partecipazione in prima persona proprio del Vecchio Conio, co-protagonista con Rupert Sciamenna e protagonista indiscusso della scena finale.

Quattro loschi individui avevano iniziato a estorcere denaro alla gente organizzando partite truccate di ramino e briscola con il morto; il loro era "un meccanismo ben oliato", ma non avevano ancora fatto i conti con Conio (magistralmente interpretato da Rupert Sciamenna), esperto giocatore di poker Mexican Hold'em, scala quaranta e scala Mercalli.

Rupert viene così invitato a una partita clandestina di poker e i quattro delinquenti riescono in breve tempo e con una serie di impercettibili segnali codici a fare andare Conio sotto di 20 000.
Stavano per fare il colpo della loro vita, ma ecco che Rupert, con una risata da ebete, piazza sul tavolo il vero protagonista di tutto il film: il Vecchio Conio.
Nello stupore generale Marcio e i suoi si guardano sbalorditi, Rupert se la ride e si alza dal tavolo in un finale hitchcocchiano.

Momenevado

Momenevado è un film di Bruno Liegi Bastonliegi, parzialmente basato sul libro I diari della motoretta di Bastione Grande Sasso.
I protagonisti sono Maccio Capatonda e Nick Malanno. Particolarità del film è il fatto che sia girato totalmente nell'atrio del palazzo dove il regista abitava e la trama si svolga attraverso flashback narrati indirettamente.

Bruno (Maccio Capatonda) e Kecco (Nick Malanno) sono amici intimi sin da bambini.
Una sera, Kecco va a cena con una ragazza, Ina (Pina Sinalefe), con la quale ha una storia d'amore piuttosto profonda. Successivamente, Ina incontra un anziano ricco e famoso del quale si innamora per l'ingente quantità di soldi a disposizione.

Ina lascia Kecco, che cade in depressione. Kecco inizia a bere, arriva vicino al suicidio, sino a quando, un giorno, non si consulta con l'amico Bruno.
Bruno, purtroppo, sta lasciando l'appartamento per andare a fare la spesa, e Kecco, ritrovandosi solo, si suicida. Dopo tre giorni, secondo le scritture, Kecco resuscita e siede a destra di Bruno. E tutti vissero felici e contenti.

Ahia, ma sei scemo?

Bappo puggile dopo il pugno dell'avversario. Anch'esso puggile.

Ahia ma sei scemo? è un film di Alejandro Ramirez Inariditu tratto dall'omonimo romanzo di Homer Jujanjuje, con Maccio Capatonda, Rupert Sciamenna e il bravissimo Geeno (il cui vero nome è Lueegi Lo Pugno), nel ruolo del pugile Bappo.

Il film è un classico Bildungsroman che narra la crescita interiore del giovane Bappo, un demente il cui principale passatempo consiste nel trascorrere i pomeriggi percuotendo i muri della città.
Bappo trova la sua strada e si realizza quando il prepara-tori di boxe Maccio Capatonda ne scopre le potenzialità agonistiche e si offre di addestrarlo nella nobile arte del pugilismo.
Pappo diventa così un giovane demente, però puggile. Impara a sciancare passanti e a storpiare parenti facendo uso della micidiale tecnica del pugno di lato.

La svolta nella sua esistenza e in quella del suo allenatore avviene quando un noto promoter di boxe, Don Rupert Sciamenna, accetta di ingaggiarlo per un match; le cose, tuttavia, prenderanno una piega drammatica a causa di un tragico equivoco: Bappo apprende, quando ormai è troppo tardi, che essere puggile implica la pratica del pugilismo.

Mobbasta

Mobbasta è il primo episodio della trilogia del nonnepossopiù: il film narra di Vibo Valente, alias Maccio Capatonda, e della monotonia della sua vita scandita continuamente dalla voce di uno speaker fuori campo.

Vibo Valente è un uomo comune: ha un lavoro, una casa con giardinetto, un mutuo a basso costo, scooter, monovolume, colesterolo basso, guarda i programmi TV, ha una moglie, dei figli; è il cittadino standard.
Un giorno, irrimediabilmente, si accorge del fatto che la sua vita fosse troppo monotona e che ogni tentativo di farla cambiare la facesse tornare come prima, come in un circolo vizioso.

Si mette a vendere carciofi all'angolo di una strada, vomita un elefante dalla bocca insalivandolo con la colla vinilica, indossa una camicia rossa con la cravatta a pois viola senza, tuttavia, ottenere il risultato voluto.
Nulla riesce, infatti, a sconvolgere l'ordine della sua vita, rigidamente scandita dalla voce dello speaker.

Tutto questo finché, un giorno, Vibo Valente decide di ribellarsi alla monotonia della vita trovando il coraggio di urlare «Mobbasta!» e «Mobbasta veramente però!».
È senza dubbio un film ricco di spunti per una riflessione sulla società di oggi.

Ahia – Una toccante introspezione sul dolore

Ahia - Una toccante introspezione sul dolore è un film di Bruno Liegi Bastonliegirealtà, l'onnipresente Maccio Capatonda.
Il film è, in realtà, formato da una serie di episodi di vario genere e stile, diretti con maestria dal poliedrico regista, che qui è anche direttore della fotografia e montatore.

È suddiviso in quattro semplici episodi:

  1. Emmorta: Anna Pannocchia viene trovata morta nel bagno di casa con un proiettile conficcato nella schiena; secondo l'Ispettore Catiponda si tratta di suicidio.
  2. La storta: Rupert Sciamenna prende una storta mentre gioca a bocce nel circolo per anziani.
  3. La solitudine: Nick Malanno uccide l'ultimo degli immortali con una spada laser e soffre per questo di solitudine, e ora sono cazzi suoi.
  4. L'amante: Amalia Frellioje non ama più Bobbo perché si è aderito e lo tradisce con Fabbio Di Ninno.

Alla fine, Maccio Capatonda decide di sfogare le sue frustrazioni menando un passante.

Anche no

Quest'uomo potrebbe sembrare intelligente, ma anche no!

Anche no è un film che racconta di un uomo misterioso, sotto le cui spoglie si cela Maccio Capatonda, il cui ultimo si atteggia a moderno paladino della nostra era, nonostante indossi un anacronistico copricapo alla Napoleone che di moderno ha ben poco.

Il finale è alquanto tragico: nonostante quest'uomo sia in grado da solo di cambiare il mondo e le sorti dell'umana stirpe, egli rifiuta e liquida le speranze di sei miliardi di persone con un sentenziale "Ma anche no!".

Grazie al grandissimo successo ottenuto da questo capolavoro, il Ma anche no è diventato un neologismo di largo uso. Eccone alcuni esempi di utilizzo:

Povero sfigato : Ti va di uscire con me?

Ragazza figa : Ma anche no...

Sfigato davanti allo specchio : Sono l'uomo più fortunato al mondo!

Specchio rotto : Ma anche no!

Esse come Savona

« Un'immagine... un suono... EHH!!! »
(Pelo Ponneso)

Esse come Savona è la seconda opera prima del genio di Pelo Ponneso realizzata dai creatori di "Ugo per tutti, tutti per Ugo".

Il cast è formato dai seguenti personaggi:

  • Maccio Capatonda nei panni di un rapper e un pazzo automobilista.
  • Fabbio Di Ninno, amico di Maccio anche se il suo ruolo nella trama del film non è del tutto chiaro.
  • Rupert Sciamenna nei panni del direttore di un'azienda della quale non si conosce né il nome né lo scopo; probabilmente si tratta della stessa ditta acquifera che gestiva nel film "Fernet 9°/11°".

A tutt'oggi la città di Savona ha querelato più volte Pelo Ponneso e il suo cast per diffamazione.
La Corte suprema ha dato ragione al regista, che, come risarcimento, ha avuto la soddisfazione di realizzare un altro film quale "T di Torino; R di Roma".

Burle

Una delle scene più ricche di suspense.
Uomo rapito : Ispettore, lei deve farmi giustizia! Mi ha rubato i 13 anni più giovani della mia vita!

Ispettore : Signore... Lei mi conferma che è tutto vero?

Uomo rapito : ...no!

Uno dei film più drammatici e toccanti recitati dai grandissimi Maccio Capatonda, Rupert Sciamenna e Geeno.

Il film inizia con il ritrovamento di un barbone (Maccio Capatonda) da parte di un agente di polizia (Geeno). L'uomo afferma di essere stato rapito e tenuto prigioniero per 13 anni.
Accompagnato in questura dal poliziotto incontra il comandante delle forze dell'ordine (Rupert Sciamenna) e, dopo varie ricostruzioni e indagini, viene riconosciuto il possibile rapitore, il famigerato Zack Canasta.

Tra colpi di scena, suspense e misteri, alla fine del film si scopre che il rapimento... fosse stato tutta una cazzata, come da titolo, Burle, inventata e messa su per combattere la noia di un pomeriggio in cui il baretto era chiuso.

Rocchio 47

Un giovane Joe Rocchio nel 1475; aveva già i pugni nelle mani...

Un vecchio decrepito, Joe "Ho i pugni nelle mani" Rocchio, dopo un glorioso passato nel puggilismo prende la decisione di tornare a combattere.
Il vecchio continua a sentire una bestia dentro di sé e, nonostante il viagra ormai riesca solo a evitargli di pisciarsi sulle scarpe, in preda alla nostalgia decide di tornare ad allenarsi.

Maccio Capatonda si offre di allenare Joe, il cui ultimo, dopo 15 anni passati sul divano a guardare La vita in diretta, si rialza incredibilmente con la grinta di un ragazzino paraplegico.
Capatonda, intanto, fissa il primo incontro; tuttavia, Ivo Avido accetterà di far combattere Joe, solamente dopo aver avuto un amplesso con la moglie di Rocchio, che per il bene del decrepito marito, donerà il suo corpo al cinico manager.

Il giorno dell'incontro, proprio a pochi secondi dall'inizio del match, mentre il telecronista commentava entusiasta "Non ho mai visto tanta vecchiaia in un solo uomo!", l'arbitro tristemente annuncia: "Si è spento di vecchiaia...".

Maccio sbalordito, non riuscendo ad accettare la morte del bicentenario pugile, rimane sconcertato mentre il pubblico piange la fine di un mito e Ivo Avido fugge con Katherine J, Junior in qualche spiaggia tropicale dove la sposerà in seguito a una notte di fuoco.

Natale al cesso

Natale al cesso è un film cult con Maccio Capatonda.

Il film è il classico cinepanettone che Maccio Capatonda arricchisce magistralmente con elementi tipici del cinema post-neo-anal-realista che vede l'eroe lottare strenuamente per realizzare i suoi ideali contro una sorte crudele e beffarda.
La vicenda si svolge in un albergo di montagna, metafora di felliniana memoria che rappresenta il paradiso perduto, ma anche no...

Nel finale la storia viene ricondotta a quel non-luogo, il cesso appunto, dove, libero da ogni inibizione di natura sociale, l'essere umano può finalmente ritrovare se stesso ed esprimersi liberamente nelle forme artistiche più elevate.

Il film è frutto della straordinaria collaborazione di due esponenti di spicco del cinema d'essai: Mario Mariani e Aurelio Aureliani.
L'apporto di Ando Vais nella sceneggiatura viene reso palese dai rapporti sodomitici che avvengono con l'uso della punta dell'albero di Natale, nei quali si può leggere il prevalere degli istinti primitivi sul consumismo onnipresente nella vita dell'uomo moderno.

Se si potesse riassumere questo film in una sola frase, questa sarebbe senz'altro quella più significativa:

« Stasera, zuppa demmèrda! »

Giammangiato

Un tizio che, come è evidente, ha giammangiato.

Un film drammatico tratto dall'anonimo romanzo di Manlio Cavaldonati per la regia di Ennio Annio.

È sera, è buio, una stazione, tre persone si incontrano casualmente. I tre si conoscono, anzi, erano amici molto legati in gioventù: inizia la carrellata dei ricordi, delle avventure passate insieme, la paresi di Umberto che non lo ha mai abbandonato, e le pizzate.

Già, le pizzate! Quale migliore occasione per recuperare almeno un po' dei bei giorni andati?
Gianni propone di andare tutti in pizzeria e a bersi un gingerino, ma... Mario abbassa la testa e oppone uno sconvolgente rifiuto.

Inutilmente i due amici chiedono spiegazioni, in un climax di pianto e drammaticità: quale segreto cela l'amico d'infanzia, forse è stato violentato da un pizzaiolo, oppure ha perso la fiducia nel mondo? Infine, Mario confessa che ha giammangiato!

L'uomo che usciva la gente

Dai creatori di Brodo di Gocciole, un nuovo film che ha fatto sognare intere generazioni e ne ha fatte suicidare altrettante.
Dal genio di Bruce Lagodigarda, una struggente storia d'amore, ballo e passione...

Billy Ballo e Mariottide sono punti di riferimento per i giovani d'oggi.

Fernandello, figlio di Mariottide, ha un sogno: quello di fare l'usciere. Il padre non è d'accordo e lo iscrive a un provino di danza.
Qui conoscerà la stupenda Anna Pannocchia di cui egli si innamora, e sarà proprio l'amore unito alla promessa di fidanzamento in caso di riuscita emulazione di Billy Ballo, il miglior ballerina del mondo, che spingeranno il giovane Fernandello a continuare sulla strada della danza.

Dopo gli inizi difficili, è grazie all'intervento di Kledi che Fernandello capisce di non poter emulare Billy Ballo ma che debba essere se stesso: cioè un asino.
Così, dopo fatica e dolore (come dice lo stesso padre: "Deve fare male!"), Fernadello arriverà a eseguire l'ormai mitologico Passo dell'Asino... ma l'inconveniente è dietro l'angolo e, con un tanto rapido quanto involontario gesto delle mani, egli "esce" la giuria tornando, dunque, a coltivare il suo sogno di una vita: quello di fare l'usciere!

Il cast è d'eccezione:

  • Il talento inespresso di Bipbip Ballerina nel ruolo di Fernandello.
  • Una straordinaria Anna Pannocchia nei panni della musa ispiratrice di Fernandello.
  • Il candidato al Golden Gol Billy Ballo nel ruolo a lui consono del miglior ballerina del mondo.
  • Il plurirattristato Mariottide nel ruolo di padre di Fernandello.
  • Kledi nel ruolo fatto su misura per lui di calendario parlante.

Questo film vinse sette premi Oscar nel 2007:

Per Un Pelo

« La faresti un po' più blu? »


La spiata. Questa scena fu considerata una pietra miliare del cinema d'azione.

Pelo Ponneso si mette all'opera con un cast d'eccezione.
Un assassino, braccato dalla polizia di mezza provincia, intende uccidere lo speaker di un famosissimo film in produzione (interpretato da Maccio Capatonda); in seguito a numerosi omicidi e a un'importante soffiata da parte di una spia infiltrata nella regia, interpretata da un accattivante Herbert Ballerina, si riesce a trovarlo. Ma Maccio riscrive la storia grazie al potere del narratore, che consiste nel poter decidere quello che l'assassino debba fare, facendogli prendere prima una botta in testa e poi, successivamente, facendogli venire un infarto. Il film termina con una frase che rimarrà nella storia del cinema mondiale:

« Tutti salvi per un pelo! »
(Maccio Capatonda conclude il film)

Cast:

  • Un'interpretazione da Premio Nobel di Maccio Capatonda.
  • La dote indicativa di Herbert Ballerina.
  • Il blu di Ivo Avido.
  • La frequente parlantina del killer.

Il sesto scemo

Film presentato dal famosissimo Aldo Maria Gianluca e candidato al premio Omararminiodavondasinatoeri, il quale tratta di un povero ragazzo sfigato (il popolarissimo Herbert Ballerina, reso celebre dalla grandiosa interpretazione nel film "L'uomo che usciva la gente") e dello psicologo pedofilo (il già rinomato Maccio Capatonda, del quale ricordiamo l'interpretazione in "La Febbra", un cult del cinema italiano e mondiale), che lo trova per strada e gli propone un passaggio a casa.

Una delle presenze si fa beffe del ragazzo facendolo assistere a una scena a cui nessuno potrebbe mai credere.

Capendo, però, che il bambino si infilava gli scarabei stercorari nel naso per giuoco dalla mattina alla sera, e che per colpa di questi aveva ormai raggiunto il quoziente intellettivo di Cristina Del Basso e non poteva più rispondere delle sue facoltà mentali, decide di aiutarlo.

Assillato da uno strano disagio, non vuole spiegare allo psicologo il suo problema: vede delle cose strane, magari anche dovuto alle enormi quantità di sostanze stupefacenti somministrate in tenera età.

È convinto che nessuno, nemmeno lo psicologo, possa credergli, perché il suo è un disturbo molto strano, un qualcosa di inspiegabile, quasi più del perché Silvio Berlusconi sia stato presidente del Consiglio...

Non può uscire dalla macchina, non può camminare per strada, non può parlare con nessuno: viene sempre disturbato da queste presenze, irritanti e sfuggevoli.

Finalmente, dopo essere stato costretto dallo psicologo a giocare al dottore sul divano di casa sua, essendo entrati in intimità, riesce ad aprirsi e a dirgli la verità: "Io vedo la gente scema... tu sei il sesto!"

Il film si conclude con lo psicologo che fa il cretino con un cappello in testa, ed emette i versi di un pollo. Un finale che riflette la realtà contemporanea.

Musical

Billy Ballo

   La stessa cosa ma di più: Billy Ballo – The musical.

Fiction

Padre Maronno

   La stessa cosa ma di più: Padre Maronno – L'uomo a cui appiopparono la santità.

Premi

Premio Oscar Luigi Scalfaro

   La stessa cosa ma di più: Oscar Luigi Scalfaro.

Riconoscimento di cui possono vantarsi solo le più grandi personalità nel mondo dello spettacolo o della prostituzione acrobatica in fa maggiore.
Fu istituito in onore dell'ex Presidente della Repubblica perché il semplice premio Oscar non era considerato all'altezza dei migliori attori del monte come Maccio Capatonda e Rupert Sciamenna.

Premio Omararminiodavondasinatoeri

Uno dei premi più ambiti. Ne fu premiato solo il film Urgenze (unico in nomination), dove Maccio Capatonda cerca disperatamente un bagno correndo su è giù per la città.

Premio Parma D'oro al Festival Di San Daniele

Premio vinto solo dal film "Fernet 9/11°" e dal regista Nevio Nave. La coppa rispetta in pieno il nome, perché è una palma con del prosciutto crudo sopra.

Altri progetti

Altri cinepanettoni