Il Popolo della Libertà: differenze tra le versioni

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché siamo dei cretini. Il titolo corretto è Popolo della Libertà su cauzione.

Disambiguazione – Vorresti essere altrove? C'è anche la versione 1.0, vedi Forza Italia.

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Attenzione: l'autore di questo articolo è ritenuto non neutrale.

Sto leggendo una voce voce spregevole, turpe, ripugnante. Ho visto una rappresentazione della realtà all'incontrario del vero. Invito dunque cordialmente il gentile (e)lettore a chiudere la finestra ed abbandonare questo incredibile postribolo internettiano!

Silvio Berlusconi bacia lo sposo Gianfranco Fini e contemporaneamente benedice i sudditi della libertà.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Il Popolo della Libertà
NonNews

NonNotizie contiene diffamazioni e disinformazioni riguardanti Il Popolo della Libertà.

« Abolizione della libertà dei cittadini! »
(Silvio Berlusconi su programma del Popolo della Libertà alla folla festante)
« La Casa delle Libertà era una specie di ectoplasma. Come possiamo andare avanti con questi alleati che ci hanno fatto perdere le elezioni del 1996? »
(Berlusconi poco prima di formare un nuovo governo con Umberto Bossi e Gianfranco Fini)
« Forza Italia e Intimissimi saranno un partito unico! »
(Silvio Berlusconi su Popolo della Libertà prende in contropiede la politica italiana)
« A libertà de fa come me pare e magnamme tutto. »
(Franco Fiorito su essenza del Popolo della Libertà)

' Il Popolo della Libertà[1], agli onori della cronaca giudiziaria come Popolo dei Ladri o Popolo della Libido (abbreviato in PDL per sottolineare il valore aggiunto rispetto al PD che invece è tutta un'altra cosa[citazione necessaria]) è un partito politico italiano di stampo europeista che fa della democrazia interna e delle idee liberali il suo punto di forza, rifiutando culti della persona e populismi.

Improvvisamente lanciato da Silvio Berlusconi come un lacrimogeno contro gli odiati comunisti il 18 novembre 2007, esso nacque come federazione di vari partiti, senza che questi fossero stati prima consultati. Solo alcuni di essi decisero poi di partecipare davvero. Fra questi i principali schieramenti di centro-fascio presenti in campo da quando la rivoluzione liberale è iniziata a colpi di tritolo: Forza Italia, partito di ultras demo-cristo-liberal-ortodossi e anche un po' ricchioni, ma non ditelo in giro, ed Rifondazione Fascista di Gianfranco Fini, partito conservatore nostalgico nato per riportare i treni all'affidabile puntualità di un tempo.
Sono inoltre confluiti al suo interno molti altri partitelli di varia estrazione, a seconda di come girava l'urna, e colore politico, che avevano precedentemente scroccato una camera nella Casa delle Libertà in cambio di piccoli lavori domestici e di manutenzione all'immobile: la Democrazia Cristiana per le Omonimie, il Partito dei Socialisti sfigati, i Riformatori Liberali, i Popolari Liberali ed i Liberali Liberali.

L'idea fu oggettivamente vincente tanto che al suo esordio nelle elezioni del 2008 il PdL ha ottenuto la più grande maggioranza della storia dopo essersi alleato al Nord con la Lega Nord ed al sud con la Lega Sud.

A livello europeo il Popolo dell'Ilarità aderisce al Partito Populista Europeo, partito politico europeo di centro-nerchia fra le cui fila figura anche la stimata Angela Merkel.

Storia

Silvio Berlusconi saluta la folla

L'idea del partito unico

L'idea di costruire un partito unico di centro-destra italiano circolava fin dalla primo toga party di Stato ad Arcore, nel lontano 1994. Silvio Berlusconi, allora presidente di Forza Gnocca, proclamò: Saranno necessari tre, forse sei mesi. Ma presto avremo un nuovo partito: il partito unico liberaldemocratico.
Il margine d'errore del più grande statista degli ultimi 150 anni fu di soli 12 anni e 9 mesi, mentre nel 2002 arrivò la smentita con più partiti si prendono più rimborsi elettorali ed è proprio questa coerenza ed affidabilità ad ispirare fiducia nell'elettorato PDL, sempre più numeroso.

Tra i promotori dell'idea vi era in particolare l'esponente di Alleanza Nazi Anale Massimo Tartaglia che durante il Governo Berlusconi I si definì ministro dell'Armonia per il suo ruolo di mediatore fra il premier e la madunina del duomo di Milano, alla quale Silvio inoltrava le preghiere del Paese. Purtroppo in seguito i loro rapporti degenerarono.

La travagliata gestazione

   La stessa cosa ma di più: Parto.
La nuova creatura politica è stata ottenuta tramite una difficile inseminazione artificiale.

Forza Italia organizza dei seminari che si propongono di far evolvere la Casa delle Libertà nel fantomatico partito unico del centro-destra e a tale scopo vengono convocati importanti biologi evoluzionisti quali il cardinal Bertone e Don Verzé.
Il 6 gennaio 2005, La Befana, militante di AN, propone una federazione del centro-destra che lo anticipi mentre i sovracitati scienziati lavorano alla sua evoluzione guidata. Nasce così un dibattito fra i leader della Casa delle criminalità a favore del progetto: da Sandro Bondi a Maurizio Gasparri.
Scusatemi, si parlava di leader. Arrivano però i no di AN, UDC e Lega Nord. Per la serie:

Idealista : Aò a famo n'ammucchiata?
Interlocutore : Perché no? In quanti semo?
Idealista : Se porti tu moglie semo in 3!

In aiuto ai prodighi conservatori viene però la clamorosa sconfitta alle regionali del 2008 che contribuisce a ricompattarli in un blocco unico ed a bersi l'ennesimo discorso sconnesso di Berlusconi alla Camera, in occasione della richiesta della fiducia per il suo nuovo governo:

« Nei giorni scorsi la Casa delle libertà ha ricevuto accuse di abuso edilizio. Ma noi le rispediamo al mittente! Sapete cosa vi dico? Erigiamone una ancora più grossa. Un grattacielo in cui ci possa entrare un intero popolo. Lo chiameremo: grattapopolo! Fanculo al piano regolatore! »

L'affermazione fomentò i membri della maggioranza di centrodestra e anche il Partito degli Incazzati, affascinati dalla sua verve futurista e menefreghista. Peccato che poi la sua geniale denominazione sia stata un po' rimaneggiata dall'ufficio marketing di Fininvest, che riteneva il marchio Popolo della Libertà© più vendibile. Fottuti laureati in scienze delle merendine.

L'8 novembre Forza Italia AN e UDC firmano il Manifesto delle libertà del futuro partito, redatto dall'alleato Roberto Calderoli per assicurarsi che fosse comprensibile alla maggioranza dei membri dei partiti.

In ogni caso alle elezioni del 2006, pur essendo Silvio Berlusconi ancora amministratore di condominio della Casa delle Libertà, ogni inquilino politico corre per sé, dato che la nuova legge elettorale, il Porcellum, fra le altre geniali innovazioni ha introdotto il blocco del traffico politico a targhe alterne.

L'opposizione al Governo Prodi

   La stessa cosa ma di più: Governo Prodi.
Silvio Berlusconi era molto affezionato al suo vecchio partito.

Alle elezioni del 2006 gli italiani però si dimostrano ciechi a tutte queste buone qualità e si verifica la vittoria a sorpresa di Romano Prodi, probabilmente tramite brogli elettorali. Uno dei primi obiettivi raggiunti dal futuro PDL fu proprio il riconteggio di tutte le schede, anche quelle rimaste inutilizzate e il grande scontro con la sinistra accusata contare le schede bianche come astensionisti e non voti di analfabeti per Berlusconi.

FI e AN organizzano poi una manifestazione contro le mani in tasca agli italiani, anche chiamata finanziaria 2007, in cui il Governo Prodi viene accusato di essere un ladro dilettante e di metterli così ingiustamente in ombra.

Dopo la manifestazione l'UDC fa la verginella e si tira fuori dalla CdL, mentre AN continua a farla annusare senza toccare. Alcuni detrattori di questo partito sosterrebbero che il PDL sarebbe solo una Forza Italia allargata. La storia ci insegna che mai altra previsione fu più sbagliata e la mancanza di fede nel proprio leader porta solo alla rovina.

La svolta del predellino

Berlusconi pregusta la vittoria dopo aver dato l'annuncio mentre Fini nutre non poche perplessità.

Viste le fibrillazioni interne a Forza Italia Berlusconi opera un intervento a cuore aperto ed installa un bypass affermando:

« È giunto il momento di una federazione in cui le decisioni vengano prese a maggioranza! »
(Silvio Berlusconi usando un nuovo tipo di plurale maiestatis)

Contemporaneamente si attende la caduta di Romano Prodi, ormai già acquistata da Clemente Mastella, solo che il corriere sbaglia l'indirizzo di Montecitorio e questa non arriva in tempo, causando una crisi nel centro-destra, ormai stufo di mangiare sempre lo stesso rancio alla mortadella.

Mentre i conservatori erano indecisi i progressisti[citazione necessaria] li bruciano sul tempo col Partito Democratico, prova tangibile che i comunisti frettolosi fanno i figli democristiani.

Così, per non essere da meno, Forza Italia e Alleanza Nazionale ruppero gli indugi e si fusero in un unico partito con unico simbolo. In tutto il pianeta si registrò una scossa sismica di magnitudo 9 della scala Richter, il cielo si oscurò e le tombe si scoperchiarono. La salma di Enrico Berlinguer emise un sonoro e gemebondo lamento.

Nella scelta del nome Gianfranco Fini sulle prime non si dimostrò particolarmente brillante proponendo "Alleanza Italia" e "Forza Nazionale". Fu allora che Silvio propose il nome: "Partito delle Libertà" ma il suo socio non concordava perché "partito" ricordava troppo da vicino l'odiato rivale, senza contare che il plurale è una forma grammaticale troppo complessa per i loro elettori.

Si optò così, dopo una lunga serie di tentativi per il semplice nome Popolo delle Libertà[2]. La creazione del nuovo partito venne ufficializzata con la famosa Dichiarazione del Predellino, senza tutte quelle inutili perdite di tempo che sono i congressi costituenti.

Viene anche inviato un telegramma di condoglianze agli iscritti di AN, con la quale Berlusconi conferma la fine del partito.

La prima campagna elettorale

I pittoreschi manifesti elettorali del PDL

La campagna elettorale del 2008 vide accendersi i toni e le molotov da entrambe le parti soprattutto dopo l'annuncio da parte di Mediaset di voler acquistare l'Alitalia per trasformarne gli aerei di in ripetitori televisivi erranti e sistemare i figli del leader di centro destra. L'annuncio venne visto dalla maggior parte degli avversari politici come puramente propagandistico, è risaputo che Berlusconi ha già piazzato da tempo tutti i suoi parenti.

Avvincenti furono poi gli scontri televisivi fra i due schieramenti dato che la legge della par condicio prevedeva che tutti i candidati alla presidenza del Consiglio si battessero all'ultimo sangue per il sollazzo dei telespettatori. Così il rinnovato panorama politico con quindici candidati trasformò il probabile duello in un torneo di arti marziali in stile Dragon Ball. Purtroppo però, l'agognato scontro finale fra Veltroni e Berlusconi non ebbe mai luogo per il bene del loro figlioletto segreto, il piccolo Silter Veltrusconi.

La vittoria

Grazie alla rivoluzionaria idea di fusione e formazione di un soggetto politico nuovo che racchiudesse i vecchi schieramenti troppo divisi per vincere, il Partito Democratico perse le elezioni politiche del 2008 e la vittoria fu consegnata al centro-destra che, secondo le stime di Maurizio Gasparri, ha ottenuto complessivamente il 146.81%.

Il PdL al governo

   La stessa cosa ma di più: Governo Berlusconi IV.
File:Gnocca in spiaggia.jpeg
Un membro del governo distintosi per le sue capacità in campo legislativo.

Il 29 aprile 2008 viene tagliato il nastro della XVI Legislatura con l'elezione dei due presidenti delle Camere, entrambi pidiellini: Renato Schifani al Senato, eletto per le sue quote in Mafia S.p.A, e Gianfranco Fini alla Camera, per distrarlo mentre i grandi parlano di politica.

Il 9 maggio il Governo Berlusconi IV entra entusiasticamente in carica al Quirinale, sfondando la porta. Davanti il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano i membri del nuovo governo prestano dunque giuramento con le mani rigorosamente dietro la schiena.

Dei 21 ministri complessivi del Governo, 17 appartengono al Popolo della Libertà, dei sottosegretari non si hanno notizie precise in quanto il loro numero è calcolabile solo grazie a complicate formule matematiche.

La scissione di Futuro e Libertà

   La stessa cosa ma di più: Futuro e Libertà.

Il 1 dicembre 2009 Fini critica aspramente Berlusconi in una conversazione privata con un magistrato, non stiamo neanche a dire di che colore, registrata a loro insaputa grazie ad un microfono provvidenzialmente acceso. Il numero due del PDL accusa il numero uno di sceglierlo sempre per ultimo nelle partite di calcetto, fargli scherzi come mettere cuscini scorreggioni quando si siede alla Camera e confondere la leadership del partito con la monarchia assoluta. In seguito rincara anche la dose:

« Avendo io contribuito a fondare il Pdl, non posso sputare nel piatto che mangio, ma se potessi farlo, lo farei. »
:Fini : Farabutto!
 :B. : Zuzzurellone!

L'apice delle scaramucce si raggiunge il 15 aprile 2010 con Gianfranco Fini che accusa Berlusconi di essere Silvio Berlusconi e minacciando di creare un gruppo parlamentare tutto suo, con black jack e squillo di lusso.

La polemica è talmente forte che persino il Presidente del Senato Renato Schifani dice qualcosa, come al solito indegna di nota, ma la dice.
Nei giorni seguenti Italo Bocchino annuncia la nascita di una corrente chiamata finiana e non bocchiniana per non confoderla con un'altra già interna al PDL.

Durante la convocazione della prima Direzione Nazionale del partito si verifica un duro battibecco tra i vecchi sposini nel quale Berlusconi chiede a Fini di lasciare la Presidenza della Camera e qui l'epica risposta di Fini:

« Che fai, mi cacci? »

Dalla quale sono stati tratti una linea di t-shirt, due sceneggiati teatrali, un telefilm e un romanzo storico.

Il 30 luglio 2010 si costituisce un nuovo gruppo parlamentare finiano denominato prima Fascismo e Libertà per l'Italia, poi, dopo essersi resi conto dell'ossimoro, Futurismo e Libertà per l'Italia, la cui prima dichiarazione fu:

« Clof, clop, cloch,

cloffete, cloppete, clocchete,

chchch... »

Segreteria Alfano

   La stessa cosa ma di più: Angelino Alfano.
:A. : Sì, presidente, quella rossa lì in fondo! La vede?
 :B. : Angelino tu sì che hai gusto! Ti meriti proprio una promozione!

Di fronte queste parole di protesta e critica verso il PDL così argute si verifica un vero e proprio smottamento di parlamentari che fuoriescono dal partito e per esso si tratta di un periodo molto critico che culmina con la disfatta alle amministrative del 2011 ed il famigerato caso Ruby.

Nelle grandi città al voto si registra una clamorosa non perdita del centro-sinistra, che sorprende particolarmente a Milano dove Giuliano Pisapia riesce a battere Letizia Moratti rubandole la macchina e impedendole di fare campagna elettorale.

Di fronte la sconfitta, Berlusconi fa quello che qualsiasi altro buon leader politico avrebbe fatto: scaricare le colpe su altri e lasciare la risoluzione dei problemi ad un sostituto, Angelino Alfano, per questo motivo appositamente tolto dal Ministro della Giustizia e nominato tramite inginocchiamento e spada[3] segretario del PdL.

Crisi economica e crisi di governo

Nel mezzo della crisi economica, causata dal complotto mondiale dei rettiliani e completamente indipendente dall'operato del governo, la maggioranza che sostiene Berlusconi comincia a sfaldarsi, soprattutto alla Camera dove l'emorragia di deputati è così copiosa da richiedere l'intervento di un famoso luminare della medicina, tale Domenico Scilipoti.

Grazie alla statura personale di quest'ultimo ed al suo altissimo senso di responsabilità si riesce per un po' ad evitare il peggio, al modico prezzo di una cinquantina di sottosegretari e milioni di euro pubblici, per il bene del Paese[citazione necessaria].

Il 12 novembre 2011 però Silvio Berlusconi è costretto a dimettersi a causa di un complotto ordito alle sue spalle da Angela Merkel, che se l'era presa a morte per un'innocente burla, Giorgio Napolitano, stufo di stare sempre a dire Bòni, bòni, nun v'ammazzate e l'ambizioso, mediocre, senza scrupoli, professorino Mario Monti, che da sempre mirava a sostituirlo.

L'appoggio a Monti

   La stessa cosa ma di più: Governo Monti.
Un'aspirante membro del PDL.
Probabile futuro.

A malincuore, il Partito sceglie di appoggiare il governo tecnico insieme a Partito Democratico e Terzo Polo nella speranza di riuscire ad infilare qualche leggina ad personam mentre gli altri sono distratti.

Le mancate primarie e il ritorno in campo del Cavaliere

Il 29 ottobre 2012 Angelino Alfano ha annunciato l'istituzione di elezioni il 16 dicembre per individuare il Prossimo leader del Popolo della Libertà dato che Silvio Berlusconi affermò di volervi partecipare.

Furono in molti a candidarsi alle primarie:

In seguito all'ennesima condanna morte ricevuta dalle toghe rosse le primarie furono ritirate dal Silvio Berlusconi che disse di voler ridiscendere in campo per riformare la giustizia e la solita tiritera.

La fine del Governo Monti

Il 6 dicembre 2012 il PdL lascia la maggioranza che sosteneva il Governo Monti in previsione della prossima campagna elettorale in cui il professore sarà schierato contro l'imprenditore in uno scontro fra titani che vedrà primeggiare Pierluigi Bersani, col suo bel faccino appeso ovunque.

Requisiti minimi per essere membro del Popolo della Libertà

  • Avere all'attivo almeno tre processi per corruzione, 5 accuse per falso in bilancio e 3 per concorso esterno in associazione mafiosa[4];
  • Avere una parlantina rapida e fluida e una bella faccia di bronzo così da dire tutto e il contrario di tutto con disinvoltura;
  • Dire qualsiasi cosa passi per la testa, senza filtri. La genuinità è ciò che conta in questo partito. Tanto si può sempre smentire.
  • Non lasciar mai parlare i propri avversari, che altrimenti rischierebbero di dire la verità.
  • Essere pronti a tutto.
  • Essere fraintesi.
  • Saper negare anche l'innegabile.

Per quanto riguarda credere negli ideali di partito, tranquilli, non è strettamente necessario.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Pur rimanendo fuori dal PDL Pierferdinando Casini me fa parte come informatore esterno.
  • Il PDL basa la sua attività su sondaggi che esso stesso conduce con tanta maestria da non dover nemmeno intervistare nessuno.
  • Come il PD, anche il PDL è una bestemmia diplomatica, col pregio che lascia più libertà di scelta e variazione.
  • Se al PDL si toglie la L si ottiene il Partito Democratico. Meglio non metterli in galera.

Note

Template:Legginote

  1. ^ su cauzione
  2. ^ Che secondo Roberto Giacobbo può significare anche PdueLoggia
  3. ^ Non pensate male! A Berlusconi si può dir di tutto tranne che sia frocio.
  4. ^ Nel giro di poco andranno tutti in prescrizione oppure una legge li renderà irrilevanti.