Nonnotizie:Show di Silvio alla Fiera di Roma

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27 marzo 2009

Ahaha, mi consenta! Nonlegge è legge, nonlibertà è libertà, nonsapere è forza! Abbracciamoci tutti, su! Prima le donne però!

Roma - Affluenza stratosferica per lo show dell'anchorman italiano più apprezzato in madrepatria e più invidiato in Francia; praticamente un tutto esaurito. Gli organizzatori dell'evento hanno contano quasi diecimila partecipanti, giunti da ogni parte d'Italia per poter rendere omaggio al loro sovrano.

L'inarrestabile Silvio Berlusconi oggi, alla Nuova fiera di Roma, ha dato il via ad una ricca kermesse che avrà come fulcro le sue esibizioni. Lo spettacolo, della durata di tre giorni, è stato organizzato per celebrare il giuramento di fedeltà e la consegna delle proprie chiappe al sovrano da parte degli ex-fascisti di AN e di altri partitini in cerca di sopravvivenza. O meglio, al suo partito, il nuovissimo[citazione necessaria] Partito delle Libertà[1], più noto a coloro che di recente non hanno subito amnesie come Forza Italia.

Ai partecipanti è stata distribuita una valigetta grigia su cui è raffigurato lo stemma del sovrano il simbolo del Partito. Al suo interno due libri; un fascicolo che riassume l'operato del più recente governo Berlusconi, dalla sparizione di notizie riguardanti l'immondizia a Napoli nei media italiani alla svendita d'Alitalia a quel brav'uomo di Colaninno, e la Carta dei valori, un compendio con trucchi e suggerimenti utili per evadere le tasse senza incorrere in spiacevoli incontri con la Guardia di finanza. Tra gli altri simpatici gadget contenuti nella valigetta vale la pena di menzionare un drive USB da 64kb, una spilletta à la page ed una medaglia celebrativa. Infine, una pergamena con su scritto "Io c'ero", che dovrebbe fungere da attestato di partecipazione, ma che risulta utile anche in caso di diarrea a fischio fulminante.

Il Premier assieme al suo lacchè nonché idolo delle MILF, Gianfranco Fini; concluso lo show i due si recano tra il pubblico della sala in cerca di nuove giovani leve da trasformare in ministre per i prossimi governi.

Lo show inizia con lo spazio musicale; l'apertura è affidata all'Inno alla Gioia, all'Inno di Mameli ed all'Inno alla Figa, eseguite dall'orchestra del maestro Giorgio Vanni. Dopodiché, largo ai giovani! Salgono sul maxi-palco quattro membri del PDL sotto i trent'anni; tra le note di "Azzurro" e "Piove" i ragazzi si prodigano velocemente nei soliti complimenti di rito per il Presidente della repubblica, per poi passare rapidamente a decantare le lodi del proprio oscuro sire e dei suoi servi.

I giovani ricordano come tra di loro non ci siano i "bamboccioni" pubblicizzati dal malefico Padoa Schioppa. Emblematica la frase di una dei quattro:

« Vi sembra che per noi giovani non ci sia posto in politica? Vi sbagliate! Il PDL è aperto a noi giovani! Vuole noi giovani! Farcela è semplice, basta un po' d'impegno ed un pompino alla persona giusta! Silvio sei il nostro eroe! »
(La giovane, prima di lanciare le mutandine di pizzo rosa a Berlusconi)

Dopo il discorso di Gianni Alemanno, di cui non ce ne può fregar di meno, finalmente entra in scena Lui, il sovrano, accompagnato dalle celestiali note di "Meno male che Silvio c'è". Il suo numero contiene tutto quello che ci si aspettava da lui; verve, simpatia, sparate e barzellette. Il pubblico di figuranti prezzolati è rimasto letteralmente incantato da un susseguirsi di vere e proprie perle.

« Siamo il partito degli italiani che amano la libertà e che vogliono restare liberi. Dalla legge. »
L'anchorman ringrazia la giovanissima parlamentare Mariagrazia Calabria slinguandole dolcemente un orecchio.

Lo showman conferma dunque la sua volontà di semplificare la vita politica dell'Italia, eliminando scomodi orpelli quali tasse e leggi che appesantiscono la vita degli italiani e che Silvio ed i suoi amici si sono impegnati per eliminare anche nei governi passati. Il Pre-si-den-te continua affermando che il PDL in realtà esisteva già prima della sua nascita:

« Il PDL già esiste perché nato dalla mente e dal cuore degli italiani che lo hanno voluto e lo hanno votato. Il PDL era già nei cuori di tutti coloro che desideravano allargare la propria abitazione ma che non potevano per via di scomode, vecchie leggi comuniste. Il PDL era già nelle menti di coloro che aspettavano un indulto per annullare quei piccoli reati finanziari impossibili da evitare per ogni imprenditore che si rispetti. Il PDL era nell'anima di tutti coloro che aspettano un condono fiscale per poter farsi perdonare dal fisco l'essersi dimenticati di pagare le tasse. »

Il Napoleone de noantri insiste in particolare sui concetti di Popolo e Libertà, ricordando come nei sistemi di governo più efficaci non siano presenti impicci e rallentamenti come provincie, regioni, parlamento e costituzione. Queste sono soltanto robacce che servono ai comunisti ed alle Toghe Rosse per creare il proprio esercito di Radical Chic con cui affollare i Talk Show e l'Isola dei famosi. Ad un paese bastano soltanto il Popolo e la Libertà d'essere manovrati da un Leader. Cosa avrà voluto dire?

Tra il pubblico, che si prodigava in applausi e risate finte, spiccava la presenza di alcuni degli esponenti più celebri del PDL, tra cui il portiere della Camera Renato Schifani e quello che ce l'aveva duro, il cui nome e la cui utilità al momento mi sfuggono. Il Michele Cucuzza del mondo politico, Gianfranco Fini, è stato trattato come un ospite d'onore e Silvio gli ha rivolto un ringraziamento speciale:

Non tutti i presenti avevano ben chiaro dove si trovassero e perché.
« Un ringraziamento e un saluto davvero affettuoso a Gianfranco Fini, perché quando è caduto Prodi ha smesso immediatamente di litigare e parlare di indipendenza, rimangiandosi in un petosecondo tutte ciò che ha detto nei mesi precedenti. Gianfranco ha anteposto gli interessi miei dell'Italia a quelli del suo interesso, donandoci le natiche del suo partito, alla faccia di tutti i vecchi fascistoidi del cazzo. Grazie ancora da tutti noi. »

Dopo aver fatto salire sul palco i sudditi confluiti nel suo partito e le sue cortigiane, Silvio termina la performance del primo dei tre giorni ricordando il suo caro amico nonché mentore Bettino Craxi, a cui la platea ha dedica un applauso con tanto di standing ovation, approfittando d'un attimo di distrazione degli esponenti della Lega, che erano usciti per arrostire dei marshmallow su un falò di bandiere tricolore.

Lo Showman ritiene che la prima giornata del suo spettacolo alla Fiera di Roma sia andata bene; grande affluenza, grande attenzione mediatica, MILLE ELEFANTI[2]. e nessuno stupro[3].

Note

  1. ^ Che, con la stessa pigrizia dei giornalisti stipendiati d'ora in poi PDL.
  2. ^ Lettori di Nonciclopedia, partecipate al nostro concorso! Una copia della Carta dei Valori a tutti coloro che coglieranno la citazione colta.
  3. ^ No, sia il popolo italiano che gli ex-fascisti non contano, il 42% di loro sono consenzienti.

Fonti