Marketing

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Un analista di Marketing si prepara a conoscere la clientela.
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Marketing
« Dimmi che prodotto ti serve e ti dirò chi sei. »
(Rupert Murdoch ad un possibile cliente.)
« Il pesce più grande mangia il pesce più piccolo. È la natura. »
(Charles Darwin su "Evoluzione dei Bastoncini Findus.)
« Il marketing mi ha reso l'uomo più felice del mondo. »
(Babbo Natale ubriaco fradicio in un caldo pomeriggio di luglio.)

Il marketing è un ramo della scienza economica che si occupa dello studio, dell'analisi e dell'interazione fra impresa e mercat Il marketing è il più complesso e ramificato sistema al mondo, che garantisce ad una azienda incassi straordinari compiendo calcoli infallibili che permettono di valutare costi e ricavi, di portare avanti importanti decisioni imprenditoriali e di vedere nel futuro.


Nel Passato

Chi studia il marketing dimostra una certa devozione nei confronti delle divinità.

Il marketing nasce nel 12345 a.C. in una tribù di uomini preistorici. Sono stati ritrovati dei ritrovamenti in cui sono state scoperte delle scoperte impreziosendo la preziosità di simili informazioni informandoci ulteriormente sulla vita vissuta di questi primitivi prima di rinvenire la rinvenuta scoperta di una primordiale forma di marketing. Ovviamente a causa del tempo è quasi impossibile venire a conoscenza di qualche informazione che sia palesemente veritiera. Quindi ci avvaliamo, per intrattenere ulteriormente il lettore, di una cazzata lampo generosamente offerta da Roberto Giacobbo: “È possibile che Rupert Murdoch sia riuscito a trovare la macchina del tempo di John Titor attraverso uno studio delle costellazioni dei Maya, grazie alla lettura al contrario dell' Arbor Mirabilis e in compagnia di un simpatico chupacabras abbia fatto un viaggio nell'alba della storia dell'uomo per vendere ruote di pietra? Non è certo. Tanti sono gli interrogativi. Ma tutti sembrano portare verso un'unica soluzione...” eccetera eccetera.

Come funziona

Quando noi ci riferiamo al marketing dobbiamo pensare al prodotto che vogliamo piazzare sul mercato, cercando di capire qual è la “strategia migliore”, quindi la scelta di un prodotto efficace e geniale oltre che intuitivo, un prezzo che sia equilibrato con la concorrenza ma che ci dia la possibilità di coprire le spese e di lasciarci un profitto, studi sulla distribuzione, pubblicità su giornali o televisione, promozioni ma anche riuscire a sabotare le operazioni di bilancio in modo che sembri che l'azienda stia progredendo economicamente, e una volta raggiunto l'apice delle quotazioni in borsa, abbandonare tutto e fuggire con le entrate alle Canarie. Questo è quanto c'è scritto nei libri. In realtà il marketing sviluppa la forma più efficace e perversa di messaggio subliminale alla quale ogni abitante del mondo è succube durante tutta la sua vita, specialmente le donne. Il marketing è un'arma psicologica.

Il "consumatore tipo" secondo l'immaginazione degli analisti d'azienda.

Il concetto è piuttosto semplice. Magnati multimiliardari si possono permettere studi approfonditi circa la condizione del mercato in un dato momento. Attraverso una simulazione di costi, profitti, incidenti, e altre casistiche economiche, riescono a trovare una serie di direttive principali sulla quale far sorgere senza alcun rischio di perdite finanziarie ed economiche la propria azienda. Seguiranno studi a lungo raggio per capire davanti a che tipo di consumatori ci troviamo. Le domande degli analisti dell'azienda sono:

  • Quali sono i desideri di questi coglioni?
  • Cosa fanno questi coglioni?
  • Qual è il lavoro di questi coglioni?
  • Come rendere questi coglioni dei coglioni felici?
  • Quanti soldi hanno questi coglioni?
  • Bella segretaria, hai impegni per sabato pomeriggio?
  • Quali sono gli hobby di questi coglioni?
  • Come rendere questo coglioni ancora più coglioni?

Una spia di marketing cerca di capire gli interessi della sua amica guardando le informazioni che ha su Facebook.

Una volta data una risposta a tutte queste interessanti domande, gli analisti hanno un'immagine tipo del consumatore medio: un coglione. Quindi, una volta posseduta questa fotografia con dati e notifiche decisive sul futuro cliente si passa alla creazione di un prodotto che riesca a far incontrare tutte quelle caratteristiche che renderanno il suo acquisto un qualcosa di obbligatorio.

Il marketing nella realtà

Una popolazione viene vista da parte degli analisti del marketing come un flusso di coglioni che fa girare le scelte dei propri acquisti in base a motivazioni a volte inutili, a volte scontate e altre volte scaturite da ovvie pulsioni istintive. Riuscire a studiare queste scelte del povero consumatore è per l'azienda in questione un gioco da ragazzi. Ogni volta che noi acquistiamo un prodotto, visto magari ininfluente per la nostra vita, come un Uovo Kinder, possiede al suo interno una vagonata folle di studi di marketing ove troviamo al suo interno tutte quelle risposte che gli analisti esplicitano dando uno sguardo alla fascia di clientela alla quale è indirizzato il prodotto. Purtroppo per noi consumatori, il marketing altro non è che la dentiera dello squalo, che ha come unico interesse il dare merda e il ricevere in cambio del denaro, e che grazie appunto allo studio del marketing, ci fa vedere quella merda in maniera diversa, magari la profumano, gli aggiungono occhi, bocca e naso ed ecco che nasce uno stronzo accettabile.

La pubblicità

Ed eccoci arrivati alla botta finale. Un'arma di distruzione di massa. Il flusso di coglioni vaga senza idee come un fan di Marco Carta che durante un concerto degli Slayer va a chiedere dell'acqua Brio Blu a temperatura ambiente al semimutante barbuto alto due metri e quaranta nel gazebo della birra vicino al palco. Quindi, bisogna escogitare un modo affinché questo coglione si svegli dalla paralisi e quindi a cervello svuotato si ipnotizzi davanti a una pubblicità persuasiva, magari con un po' di tette, che riescano a far squagliare l'osservatore.

La donna: uno strumento del Marketing

Una legge del marketing ci dice che qualsiasi prodotto mettiamo a fianco a questa ragazza, esso avrà eccellenti possibilità di vendita.

Ebbene sì. La donna, dall'alto della sua inferiorità, non solo non è per niente interessata alla sua dignità da quanto è emerso da diversi studi del settore, ma regala sempre più pretesti ai maschilisti per avvalorare le loro tesi. Ci sono state molte critiche da parte di associazioni sulle pari opportunità che hanno fatto notare come il corpo femminile sia un vero e proprio oggetto promozionale come potrebbe esserlo una palma in una pubblicità per un tè fresco. L'indice di gnoccagine ci mostra quanto il corpo nudo femminile faccia schizzare le vendite:

Caro cliente, è l'ora del Sondaggio

<poll> Cosa ti attira verso l'acquisto di un prodotto? Un interesse nei confronti del prodotto. Una confezione colorata e sgargiante. Un prezzo alla portata di tutti. Una bella gnocca che me lo porge. Basta che sia un'oggetto a scopo sessuale. Basta che sia gratis. Se contiene droga lo compro di sicuro. </poll>

Voci correlate