Giochi senza frontiere: differenze tra le versioni

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Versione delle 19:14, 28 nov 2008

« Trois, deux, un, BUUURP! »


Giochi senza frontiere (titolo originale francese JSF, Joints Sans Filtre) è stato uno dei più noti giochi televisivi della storia della televisione, insieme a Colpo grosso e Porta a porta. In questo programma, andato in onda dal 1978 al 1974 su Rai 4, i concorrenti, divisi in un numero di squadre nazionali variabile da 2 a ventordici, anziché sfidarsi in banali ludi quali spogliare le vallette o sparare la cazzata più grossa si contendono il primo premio (un pingue bottino consistente in prestigiosissime merci quali una fornitura a vita di marmellata al chinotto o la discografia completa di Gianni Drudi) sfidandosi in improbabili prove fisiche.

Meccanismo del gioco

Ai nastri di partenza si presentavano le varie squadre, composte da delegazioni provenienti dai paesini più sconosciuti, ognuna delle quali porta il proprio presentatore: la trasmissione infatti andava in onda in Eurovisione, dal momento che gli ascolti toccavano strepitose punte d’ascolto del 4% nei villaggi che avevano l’onore di vedere i propri abitanti in lizza. E va puntualizzato che da questa trasmissione hanno avuto un trampolino di lancio verso la notorietà conduttori di prima grandezza, quali Milly Carlucci, Mauro Serio, Valerio Merola, Pino Scotto e Tonio Cartonio, giusto per citarne qualcuno che non c’entra un cazzo.

File:Marijuanaman.jpg
L'inflessibile giudice mentre respinge le proteste della rappresentativa del Paraguay.

La regolarità della competizione era garantita dal giudice di gara, il signor Denis Brambilla di Frosinone, che per ragioni mai chiarite veniva invitato a dare inizio alle fasi del gioco con la frase rituale gallica "Denis, quand tu veux", anziché con un italico "Muoviti stronzo, che cazzo aspetti?". Questa usanza divenne spesso fonte di fraintendimenti, dato che il signor Brambilla oltre ad essere stato reso sordo all'età di 5 anni da una prolungata esposizione alle canzoni di Paolo Meneguzzi di francese ne sapeva quanto il papa di sesso e capiva regolarmente "Denis, porc de dieu!". E poiché il giudice era un fervente ciellino, la maggior parte delle volte che veniva chiamato a iniziare le competizioni sbroccava e armatosi di machete si scagliava con violenza sul malcapitato presentatore di turno.

Il gioco vero e proprio consisteva in dieci prove, al termine delle quali veniva assegnato un punteggio basato su tre parametri:

Inoltre, per garantire suspense fino all’ultimo, il punteggio della prova finale veniva moltiplicato per 36.

Il fil rouge

Con fil rouge si indicava la prova speciale, che trae il nome dalla consuetudine di premiare la squadra vincitrice con il diritto di soffocare un membro di ogni squadra avversaria con un filo di rame.

Il jolly

Ogni squadra poteva scegliere su quale prova giocarsi il jolly, ovvero la possibilità di moltiplicare i punti acquisiti nella signola manche per il coseno iperbolico dell'apotema di una piramide alta 8 pollici e avente base in sabbia. Non poteva essere impiegato nell'ultima prova, in caso di pioggia e nelle prove in cui era coinvolto almeno un atleta coi capelli rossi, pena la squalificazione della squadra.

Prove tipiche

Una prova di Giochi senza frontiere: gli atleti tentano l'ascesa dell'iceberg dopo essersi cosparsi di colla vinilica.

Albo d'oro


Voci correlate