Burraco

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Il Burraco è l'unico gioco in cui un due di picche vale più di una donna.
« Regina di cuori, dai gioie e dolori »
(Piero Pelù su scala mancata)

Il burraco è un gioco di carte selvaggio atto a distruggere psicologicamente e fisicamente ogni persona che sbagli una mossa.

Burraco in Italia

Il burraco fece la sua comparsa in Italia negli anni '80, insieme all'AIDS, siccome le disgrazie non vengono mai sole. All'inizio si diffuse principalmente in Terronia, dove veniva chiamato "ù Burraccu!" (col punto esclamativo), salvo poi diffondersi a macchia d'olio di fegato di merluzzo in tutta Italia e in Corsica, che credeva di fare ancora parte della penisola.

Anacleta Scaldabagno, attuale campionessa interdimensionale di Burraco.

Questo fu reso possibile dalla Fibur (Fabbricanti italiani burrocacao), che si occupa da anni di diffondere il Burrachesimo e spezzare le ginocchia agli anziani che preferiscono il ramino. Non sono poi rari i rapimenti di migliaia di pensionati allo scopo di farli combattere a colpi di pinelle e combinazioni in arene da cui è impossibile fuggire, dette "centri anziani". Solitamente, i prigionieri che si distinguono per il loro culo portentoso la loro abilità superiore vengono considerati come moderni gladiatori, e premiati con pacchetti di farina doppio 0 e una fornitura a vita (o quel poco che gli resta) di Viagra.

Regolamento

Il burraco prende spunto dalla canasta. Per poter giocare non basta farsi un mazzo tanto, ce ne vogliono due. Lo scopo è togliersi dalle mani tutte le carte che abbiano stesso valore, stesso seme o stesso DNA. Questo perché tenendole per troppo tempo fanno la muffa.

Il gioco si suddivide in smazzate che i giocatori devono necessariamente vincere per poter evitare le mazzate dei compagni di squadra e dei sostenitori. Alla fine di ogni smazzata si danno dei punti: positivi al vincitore in base alle carte gettate a terra, in testa al perdente in base alle carte che si è tenuto in mano e punti Agip per chi invece le carte le ha gettate nella differenziata.

Per poter vincere una smazzata occorre:

  • Distrarre l'avversario (Guarda, un piccione che vola!);
  • Calare le combinazioni a terra e infilarsi il resto nelle mutande;
  • Prendere il pozzetto;[1]
  • Svuotarlo tramite del buon vecchio bricolage.

Nel burraco sono inoltre previste delle matte, ovvero carte che hanno perso la loro vera identità e per tal motivo chiamate in quel modo e rinchiuse in un centro psichiatrico. Esse sono: il jolly e il due. Solo che il due non si chiama due, ma si chiama Pinella, e di lavoro fa la portinaia.
La particolarità delle matte è sporcare i burrachi appena puliti: per punizione faranno perdere punti al giocatore che le ha lanciate e andranno a letto senza cena.

Tipica partita di burraco

Giocata a due giocatori

Per convenzione chiameremo i due giocatori X e Sleipnir.

X pesca. La sbuccia e se la mangia. Poi prende una carta e scarta un tre di cuori.
Sleipnir ignora e pesca. Ha trovato una trota, ma la butta e cala una scala di 6 carte.

« Ma che cazz? »
(X su stupore)
Un giocatore rimasto a corto di pinelle.

Sleipnir scarta un quattro. X raccoglie, ma non cala nulla. Sleipnir pesca una carta, e scende tutte le altre tranne una, che scarta.

« Ma... Bari? »
(X su ammirazione o su provincia pugliese)

X riesce finalmente a trovare un due di picche, solo che l'ha ricevuto dalla ragazza della porta accanto.

Ultima mano, Sleipnir realizza 4560 punti, e va a quota 6560, mentre X chiude la partita a -5. X, per la vergogna, scappa in Indonesia.

Giocata a 4 giocatori

Per semplificazione chiameremo i quattro giocatori Gianfranmarcangelo, Goffredo Mameli, Sternocleidomastoideo e Paraponziponzipo.

Gianfranmarcangelo : Chi inizia?
Sternocleidomastoideo : Oh dai, veloce... zzz
Goffredo Mameli : Fratelli d'Italia, dov'è la vittoria?
Paraponziponzipo : Pinella!
Tutti : Che culo!
Gianfranmarcangelo : Pesca, Goffredo.
Goffredo Mameli : Porgimi la chioma
Sternocleidomastoideo : zzz...
Paraponziponzipo : Pinella!
Tutti : Che culo!
Gianfranmarcangelo : Ma quante pinelle ha preso questo qua?
Paraponziponzipo : Pinella... pronto Pinella... non ti sento bene... non c'è campo

Note

  1. ^ Anche quello della cantina va bene.

Voci correlate